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Se la mia ex moglie vive di fatto pochi giorni alla settimana nella casa coniugale posso far cadere il provvedimento di assegnazione?

sono separato da 4 anni ed ho un figlio con la mia ex moglie, da circa 3 anni lei ha un nuovo compagno col quale convive saltuariamente a casa di lui.
Per saltuariamente mi riferisco ai periodi riguardanti le festività, le ferie estive, i fine settimana ed i due giorni a settimana che mio figlio dorme con me a casa dei miei genitori.
Della casa familiare che è stata affidata a lei ed al bambino, io pago regolarmente il mutuo, la casa è in proprietà al 50%.
Volevo sapere se esistono i presupposti per poter chiedere la perdita del diritto di abitazione da parte della mia ex moglie e poter usufruire io dell’abitazione.

In effetti, tutto considerato i giorno e quindi il tempo che tuo figlio e la tua ex moglie trascorrono nella ex casa coniugale sono pochi.

Però non direi che questo concreti molte possibilità di poter far decadere il provvedimento di assegnazione.

Per tuo figlio, la casa coniugale rappresenta sempre il punto di riferimento principale della sua vita come abitazione, dove ha le sue cose, e la sua residenza, nonostante i frequenti spostamenti altrove e cioè sia casa tua che del nuovo compagno.

Potresti tentare, ma io onestamente la vedo grigia. Sarebbe molto meglio vedere se si riuscisse a raggiungere una soluzione dal punto di vista negoziale, tramite qualche seduta da un mediatore familiare.

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Possono assegnare la casa familiare alla mia compagna se non ci ha mai preso la residenza anagrafica?

Vorrei un consiglio su come proseguire la mia separazione dalla mia compagnia ovvero madre di nostro figlio . C’è da premettere che noi abbiamo avuto un figlio da un fidanzamento dopodiché siamo andati a vivere a casa mia . Abbiamo riconosciuto regolarmente il bambino e ci siamo spostati tutti e tre a casa mia. (Lei ha mantenuto la vecchia residenza ancora con isuoi genitori). Adesso la nostra situazione e cambiata , vorrei sapere cosa spetta a lei . Se è vero che devo lasciargli la casa e il mantenimento del piccolo. Lei nn percepisce reddito e non ha una casa di proprietà . Peraltro ha la residenza con i suoi genitori che al momento risultano entrambi disoccupati.

Non puoi evitare un provvedimento di assegnazione della casa familiare solo per il fatto che la residenza anagrafica della tua compagna è fissata in un altro posto.

Per legge infatti le risultanze anagrafiche fanno fede solo fino a prova contraria e una persona è sempre ammessa a provare la sua vera residenza, che è il posto dove abita effettivamente.

La prova di solito è abbastanza agevole, sarebbe sufficiente per lei ad esempio produrre il certificato di residenza di vostra figlia, il cui affido non è mai stato regolato, alcune lettere o altra corrispondenza, specialmente raccomandate, ricevute presso la residenza effettiva, eventuali utenze intestate e così via.

Per il resto, ci sono dozzine di aspetti da vedere, di ognuno di essi abbiamo parlato nel blog, al cui interno puoi fare una ricerca. Puoi anche procurarti una copia del mio libro Guida alla separazione e al divorzio, che dovresti trovare anche in biblioteca.

Ad ogni modo, a parte queste prime informazioni che puoi raccogliere per farti un’idea migliore dei concetti di base della materia, ti conviene incaricare al più presto un avvocato, almeno per una consulenza di base tagliata sulla tua situazione specifica.

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Se la ex moglie dopo la revoca dell’assegnazione non rilascia la casa coniugale che posso fare?

Sono separato da circa 4 anni.
L’abitazione coniugale era stata assegnata a lei per i figli, dopo 15 giorni il maggiore è venuto a vivere da me, dopo un anno e mezzo anche il secondo ( 20 anni adesso) ha fatto la stessa cosa.
Ricorso in tribunale, revoca dell’assegnazione della casa ed obbligo se lei voleva rimanerci a versare 1/2 affitto.
La casa è stata comprata con soldi datimi da mio padre prima del matrimonio (ho il resoconto bancario della cooperativa) per una percentuale superiore al 50%, ed io sarei disposto a liquidarla (con l’esclusione della quota versata da mio padre), e poi intestare la nuda proprietà ai figli, ma lei non vuole perchè i soldi che le rimarrebbero sono pochi.
Ancora adesso lei ci abita, versa un affitto che ha stabilito lei (200€), ed ora ci ha portato pure il compagno con i figli di lui (la casa ha 3 camere, studio, cucina, soggiorno, garage, giardino), mentre i nostri figli vivono con me in un trilocale, condividendosi la camera da letto.

La prima cosa da fare sarebbe vedere esattamente cosa dice il provvedimento emesso dal tribunale con cui è stata revocata l’assegnazione della casa.

Se, come probabile, non contiene disposizioni di tipo temporaneo o altre ancora relative alla solidarietà coniugale, che comunque mi sembrano poco probabili per una certa serie di motivi, dovresti poter ottenere il rilascio della casa con una procedura per occupazione sine titulo.