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Casa all’asta e benefici prima casa

E’ vero che nelle aste giudiziarie il bene aggiudicato può essere intestato solo ed esclusivamente a chi ha fatto la domanda di partecipazione all’asta oppure per “persona da nominare” e che in quest’ultimo caso è possibile solo con l’ausilio di un proprio avvocato con delega ad hoc ?
Infine, posso chiedere al Giudice dell’esecuzione l’autorizzazione all’intestazione dell’immobile aggiudicato in capo a mio figlio con i benefici previsti per l’acquisto della prima casa pur essendo l’immobile privo d’impianti: idrico, elettrico, gas, riscaldamento e fognario e conseguente mancanza di qualsiasi certificazione di conformità ?

Sì. Se vuoi intestare il bene ad una persona determinata, devi far fare la domanda di partecipazione a quella persona o agire tramite un procuratore legale con la formula per persona da nominare, riservandosi la nomina in un secondo tempo.

Per quanto riguarda i benefici prima casa, non ti so aiutare trattandosi di materia fiscale che esula di solito dalla mia competenza, oltre che essere una materia in continuazione variazione e che richiede un costante aggiornamento.

Puoi chiedere ad un notaio oppure – ed è questo quello che ti suggerirei – prendere appuntamento con un funzionario dell’agenzia dell’entrate cui potrai spiegare bene il tipo di operazione che intendi eseguire e che, in relazione alla stessa, ti potrà dire esattamente di che benefici potrai godere.

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Benefici prima casa e separazione dei coniugi: come non perderli?

Mi sono separato da mia moglie e il giudice ha affidato a lei la casa coniugale dove vivevamo quando eravamo insieme. Ma quella casa l’avevo acquistata come prima casa ed ora che mi sono spostato devo cambiare la residenza. Come faccio a continuare ad avere gli sgravi fiscali? Mi verranno chiesti i soldi che ho risparmiato al momento dell’acquisto? Ad oggi non posso riacquistare un altro immobile, che fare?
Il problema è piuttosto frequente. Spesso la casa familiare viene assegnata all’ex moglie.
La Corte di Cassazione si è occupata dell’attribuzione della casa coniugale all’ex (in questo caso la moglie) e distingue l’assegnazione dell’immobile al coniuge dal caso di alienazione.
La precisazione è semplice: la corte ha stabilito che è irrilevante ai fini del godimento dei benefici di prima casa l’utilizzazione effettiva dell’immobile.
Almeno sotto questo punto di vista, puoi tirare un sospiro di sollievo: i benefici fiscali della prima casa rimangono fermi. In caso contrario in effetti la legge richiede il pagamento delle somme risparmiate.
Ma con la recente sentenza della cassazione che differenzia l’attribuzione al coniuge della casa dalla sua alienazione, la lacuna sembra essere stata colmata.
L’attribuzione costituisce solo una forma di utilizzazione della casa familiare volta a sistemare al meglio i rapporti tra gli ex coniugi, in vista della cessazione della loro convivenza.
Insomma: l’immobile acquistato per essere destinato a casa coniugale resta tale e i benefici non vengono meno, l’immobile infatti, anche in caso di separazione continua a soddisfare la primaria esigenza di tutela della prole.
La sentenza di riferimento è Corte di Cassazione, Sentenza n. 23225/2015