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Civile o penale: quale strada è meglio scegliere per tutelarsi?

In riferimento al post ” Pagamento doppio per errore: possono riavere i soldi?”, citi come articolo di legge di riferimento il 2033 del cod. civ..Qual è la differenza tra l’art. 2033 c.c. e l’art. 646 del c.p., o meglio quando è che si invoca il codice civile e quando il codice penale?

Il post cui si fa riferimento, lo dico a beneficio degli altri che leggono, è questo.

In una vicenda come quella non c’è, ovviamente, nessun reato, perché manca il dolo di chi ha percepito la somma di denaro che non gli spettava: egli confidava che i conteggi fatti dalla compagnia di assicurazione fossero corretti e aveva, considerata l’astrusità delle formule impiegate di solito nei contratti per il riscatto, poche possibilità di effettuare anche un controllo.

Per cui, se la compagnia di assicurazione volesse invocare l’art. 646 per ottenere la restituzione di quanto indebitamente percepito, la sua iniziativa giudiziaria fallirebbe, a mio giudizio, miseramente.

In altri casi ci può ben essere il concorso tra l’applicabilità della norma civilistica e quella penale, o, detto in altri termini, molto fatti giuridicamente rilevanti della vita di tutti i giorni possono essere illeciti sia civili che penali.

Un esempio molto banale è quello in cui una persona rimane vittima di un sinistro stradale riportando lesioni gravi. In quel caso, il fatto concretizza sia un illecito civile che un illecito penale, tanto è vero che spesso i danneggiati sporgono formale denuncia querela.

Come agire quando uno stesso fatto ha la duplice natura di illecito sia civile che penale è una questione molto importante di strategia di gestione della vertenza rispetto agli obiettivi che si pone la parte assistita. È importante che il legale incaricato sia in grado, o da solo o collaborando con colleghi di studio (questa seconda ipotesi è quella che più che altro seguo io stesso, collaborando con Franca che è penalista, mentre io sono più civilista), di apprezzare entrambi gli aspetti e valutare tutte le alternative, consigliando al cliente quale scegliere.

Ovviamente, la scelta può anche ricadere su entrambe, se si opta appunto per una tutela più completa, chiaramente dopo aver valutato adeguatamente i pro e i contro.

Qui ci sarebbe molto da dire, ad esempio un aspetto importante è sempre valutare la vincolatività della sentenza penale per chi si è costituito parte civile nel relativo procedimento, una cosa rispetto alla quale in un caso ad esempio mi è capitato di salvare un risarcimento in un danno da uccisione di cui mi sono occupato, dove il responsabile è stato assolto in sede penale, con la conseguenza che, se mi fossi costituito parte civile, il mio cliente avrebbe perso ogni diritto, mentre invece non avendolo fatto, abbiamo potuto svolgere l’azione in sede civile e conseguire il risarcimento, che era molto importante.

Come dicevo, ci sarebbe davvero moltissimo da dire, ma sono valutazioni molto tecniche che vanno riservate agli avvocati che si occupano, volta per volta, del caso in questione.

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Quando finirà la causa per decesso da incidente stradale di mio padre?

Non ho ben chiara la situazione processuale che io e mia madre stiamo affrontando. Giugno 2011, mio padre muore sul colpo in un incidente stradale: un’auto arriva a forte velocità, invadendo la sua corsia. Andava ai 53 km orari ma non aveva la cintura. Tramite assicurazione stiamo affrontando il processo ma vorrei capire a che punto siamo, le tappe: tra qualche giorno le due parti si ritroveranno davanti al giudice per portare le rispettive prove. Quindi, che succederà? Quanto durerà ancora il tutto? L’assicurazione del colpevole aveva già offerto una cifra che la nostra ha rifiutato categoricamente.

Purtroppo, senza vedere i documenti e con queste poche ed insufficienti informazioni non sono in grado di darti molti chiarimenti, anzi diciamo pure quasi nessuno, visto che non si capisce a che punto è il procedimento, quante udienze sono state già fatte e così via.

Quello che vale la pena evidenziare è che queste sono tutte informazioni che ti dovrebbe fornire il, e che tu dovresti richiedere al, tuo avvocato.

Anzi, aspetti come ad esempio la durata del procedimento sono fondamentali e da valutare nel momento in cui dovete decidere se accettare una proposta dalla compagnia di assicurazione del responsabile, considerato che un conto è non accettare quando ad esempio il procedimento è già verso la fine, un altro conto è quando avete ancora davanti anni di causa.

Tieni anche presente che il processo non lo stai affrontando «tramite assicurazione», ma il rapporto che hai con l’avvocato è diretto. Costui è il tuo avvocato, anche se te l’ha indicato il tuo agente di assicurazioni devi avere ed hai con lui un rapporto fiduciario, per cui lui ti deve fornire ed a lui devi chiedere tutti i chiarimenti del caso, nel bene o nel male.

Per il profilo più generale della durata delle cause ti invito a consultare questo nostro precedente post.

Ricordati, un domani, di valutare anche l’equa riparazione.

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La sentenza di condanna del personal trainer per il decesso della sua cliente.

Tempo fa avevamo parlato di questo caso, in cui un personal trainer era stato condannato per il decesso di una persona sottoposta dallo stesso a trattamento dimagrante.

Grazie al collega che seguiva la famiglia della vittima, sono riuscito a venire in possesso della sentenza, che mi sembra interessante e che quindi metto a disposizione dei lettori del blog.

Cliccate qui per leggere il provvedimento nel suo testo integrale.

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Incidente mortale: cosa devono fare i parenti?

Qualche giorno fà un mio amico è probabilmente passato con il rosso ed è stato investito da un autobus del trasporto pubblico rimanendo ucciso. Purtroppo ci siamo accorti che il motociclo su cui viaggiava era privo di assicurazione, pertanto ciò che voglio chiedervi, essendo lui residente da solo, figurando solo lui sullo stato di famiglia, l’azienda pubblica, può rifarsi sui parenti prossimi per un risarcimento danni? O si potrà rivalere solo dei beni intestati al deceduto (dipendente pubblico)?

La prima cosa da fare è chiarire in modo preciso la dinamica del sinistro o meglio come sono davvero e con precisione andati i fatti.

Essendoci, peraltro, stato un decesso, sicuramente la Procura aprirà un fascicolo per omicidio colposo e, in quella sede, nominerà uno o più esperti al fine di chiarire la dinamica dell’accaduto.

Consiglierei innanzitutto alla famiglia dello scomparso di nominare un legale difensore di persona offesa nel procedimento penale in modo da seguire le operazioni di accertamento che faranno i tecnici nominati dalla Procura ed avere copia della loro relazione finale.

In alternativa, la famiglia può sempre nominare propri consulenti per verificare quello che è accaduto di preciso, tramite l’acquisizione di una perizia cinematica.

Potrebbe esserci, in effetti, un concorso di responsabilità da parte del veicolo investitore che potrebbe fondare un diritto al risarcimento dei prossimi congiunti della persona deceduta.

Questo anche perché il codice civile contiene, come noto, una presunzione di pari responsabilità nella causazione dei sinistri stradali, che può essere superata solo dalla prova, data dal conducente di uno dei veicoli coinvolti, della colpa esclusiva altrui.

Più banalmente, se magari è vero che la persona deceduta è passata col rosso, può essere – ma, ovviamente, va verificato in concreto – che il veicolo investitore procedesse ad una velocità superiore a quella che si poteva ritenere prevista in relazione alle circostanze del caso, o concretamente indicata per quel tratto di strada, tale per cui, se la velocità fosse stata minore, forse avrebbe potuto mettere in atto una manovra d’emergenza o, anche collidendovi ugualmente, non avrebbe dato luogo ad un esito così pesante.

Per venire, comunque, al tema da te posto, lo stato di famiglia non ha nulla a che vedere con i profili civilistici di responsabilità: se lui risulterà responsabile dell’incidente, coloro che accetteranno, espressamente o implicitamente, la sua eredità, pur se residenti altrove, ne assumeranno anche i debiti, tra cui quello al risarcimento del danno danno.

Anche questo profilo, ovviamente, rende consigliabile per i prossimi congiunti della persona deceduta rivolgersi al più presto ad un legale.