quando si riceve una disdetta dall’affitto di fondo rustico dopo 50 anni

tre mesi fa ho ricevuto una specie di “sfratto”, che mi ha mandato il mio comune di appartenenza, trascrivo l’oggetto della raccomandata in questione: “disdetta rapporto di conduzione fondi rustici gravati da uso civico”. mi spiego: sono 50 anni che il comune mi dato in affitto mezzo ettaro circa di terreno ad uso agricolo alla periferia del paese. sono 50 anni che pago affitto annuale al comune. non avendo l’altra abitazione, e non avendo il denaro sufficiente per comprarmene una, 30 anni fa ho costruito abusivamente una piccola casetta per poter abitarci io e mia moglie con i nostri 4 figli, allora piccoli.io sono un agricoltore ho lavorato onestamente per tutta la vita, ora sono pensionato , prendo 450 euro di pensione al mese, mia moglie è invalida e prende assegno di invalidità, con me abita mia figlia, maggiorenne, disoccupata totalmente a mio carico, non coniugata. 3 mesi fa ho ricevuto la sudetta lettera del comune, che vuole che liberiamo il terreno e la casetta entro novembre del 2012. ma io non so dove andare , non ho una casa, non riusciro a pagare l’affitto , qua anche se un piccolo paesino del sud affitti sono carissimi, mia moglie malata, mia foglia disoccupata. mi sa dire come posso fare? comune ha diritto di sfrattarmi anche se ho pagato per 50 anni l’affitto , sempre entro le scadenze dei termini, non ho mai dato noie a nessuno, ed ora mi sento tradito!

Questo non è un vero e proprio sfratto, lo sfratto è quello che si fa in Tribunale, per capirci, questa è solo una disdetta, atta ad impedire il rinnovo automatico del contratto. Per vedere se la disdetta è corretta da parte del comune e se la scadenza effettiva del rapporto è novembre 2012, bisogna vedere il contratto con cui a suo tempo il fondo era stato concesso. Ci possono, poi, essere altri aspetti da vedere: migliorie realizzate o, tutto al contrario, eventuali abusi che possono essere fonte di responsabilità. Per il resto, la legge non credo che ti offra una soluzione, se la disdetta è corretta in diritto: per tutti i tuoi problemi, e per la situazione che si è venuta a creare, ti conviene rivolgerti subito ai servizi sociali, esponendo il caso.

Categorie
diritto

come gestire la casa in locazione quando finisce una convivenza

MI SONO LASCIATO CON LA MIA EX CONVIVENTE E DA 1 ANNO CHE NON VIVO PIU MA 2 MESI FA HO MANDATO UNA RACCOMANDATA CON RICEVUTA DI RITORNO AL PADRONE DI CASA PER DARE LA DISDETTA DEL CONTRATTO INTESTATO A ENTRAMBI MA LUI MI HA RISPOSTO CHE NON SI PUO DISDIRE UNO SOLO MA TUTTI E DUE COSA DEVO FARE? E IO VOGLIO INDIETRO LA CAUZIONE DI 3 MESI CHE HO VERSATO DI TASCA MIA COSA DEVO FARE GRAZIE PREMETTO CHE E DA TRE MESI CHE MI SONO SPOSATO E VIVO TUTTORA CON MIA ATTUALE MOGLIE E UNA BAMBINA VIVO IN UNA CASA MOLTO PICCOLA E DOVREMMO CAMBIARE CASA . CHE CONSIGLI MI DATE ?

Il padrone di casa, della casa dove convivevi prima, non ha nessuna colpa delle tue vicissitudini personali e familiari, per cui nel dire che per lo scioglimento del contratto, se lo avevate firmato entrambi, occorre la disdetta da parte di tutti e due ha ragione. Il consiglio è quello di negoziare con la tua ex convivente per regolarizzare la situazione, si può eventualmente fare una variazione contrattuale in cui lei subentra a te rimanendo unica conduttrice, con il consenso del locatore.

Categorie
diritto

quando non si vuole più la tutela giudiziaria

Ho stipulato tramite di voi un contratto per la tutela giudiziaria, adesso però ho valutato di non rinnovarla più per il prossimo anno, come devo fare? E’ sufficiente non pagarla e decade automaticamente o devo fare la disdetta?

Tutte le polizze di tutela giudiziaria che consigliamo noi, cioè quelle di Arag, UCA e DAS, prevedono il rinnovo automatico annuale in mancanza di disdetta da parte dell’assicurato entro tre mesi prima della data di scadenza.

Il meccanismo del rinnovo automatico è previsto, di solito, per la comodità dell’utente, che ogni anno non deve stare a fare scartoffie solo per rinnovare la polizza e gli è sufficiente, invece, corrispondere il premio. Le mie tre polizze di tutela giudiziaria, ad esempio, sono a rinnovo automatico e ogni anno appunto mi limito a pagare il premio previsto tramite bonifico. Naturalmente, il meccanismo di rinnovo automatico ha il suo “rovescio” della medaglia, cioè che l’utente, se non vuole più la polizza per l’anno successivo, deve ricordarsi di fare la disdetta per tempo. Ad alcuni clienti, avrei preferito io stesso fare polizze con scadenza annuale e senza rinnovo automatico, però pare che le compagnie non le vogliano fare, perchè per poterle stipulare il mio agente di riferimento deve addirittura chiedere l’autorizzazione della direzione. Quindi, purtroppo o per fortuna, si possono fare solo polizze con rinnovo automatico.

In questo contesto, è bene che l’assicurato si segni subito sul calendario, ogni anno (io ad esempio lo faccio con google calendar, tramite un evento ricorrente), il termine entro il quale deve fare, se non vuole che la sua assicurazione sia rinnovata, la disdetta.

Veniamo adesso alle modalità con cui si può fare la disdetta. Essa non è altro che una semplice lettera con cui l’assicurato comunica che non intende lasciarsi verificare il rinnovo per l’anno successivo. Può essere inviata via raccomandata a ricevuta di ritorno alla sede legale della compagnia assicuratrice oppure via posta elettronica certificata. Per conoscere la sede legale della compagnia, basta guardare la polizza, che obbligatoriamente la deve riportare, o il sito web della compagnia stessa, oppure anche il sito infoimprese.

Che cosa succede se uno non fa la disdetta e non paga il premio per l’anno successivo? Il contratto, come abbiamo detto, si rinnova automaticamente,  quindi la compagnia ha il diritto di pretendere il pagamento del premio e può provvedere anche al recupero del pagamento tramite legale o apposita agenzia.

Concludo dicendo che, naturalmente, noi sconsigliamo nel modo più assoluto di vivere senza una copertura di tutela giudiziaria, ma ognuno ovviamente deve fare le proprie valutazioni.

Categorie
diritto

Una strana disdetta della locazione

Mi è stata notificata disdetta di locazione dall’avvocato del locatore nei termini previsti, per scadenza naturale del contratto registrato a mio nome. Il quesito: Ma se esiste un contratto a nome di mia moglie con il relativo modello di consegna chiavi e denunzia per cessione fabbricato alla polizia locale. Contratto stipulato a dicembre 1997 non registrato e mai disdettato. Con la richiesta di allegato a parte di una mia certificazione con tutti i dati anagrafici miei e dei nostri figli conviventi. Perchè inviare la fine locazione a mio nome di un presunto contratto registrato?  Forse il locatore ha voluto, successivamente, mettersi in regola fiscalmente? confezionandosi un nuovo contratto ? Tengo a precisare che il pigione con vari metodi (prima a mano, poi con vaglia postale, attualmente con bonifico è sempre stato redatto e firmato da mia moglie. Ad una attenta verifica le ricevute dei pagamenti effettuati a mano sono sia a nome mio che di mia moglie. Vi chiedo con questi elementi in che modo posso oppormi ad una eventuale azione di sfratto se si basa su di un contratto successivamente registrato a mio nome? Il contratto stipulato da mia moglie mai disdettato e sicuramente mai registrato è sempre valido? Ringrazio anticipatamente per la riposta ed il tempo concessomi.

Probabilmente il locatore ha voluto dare regolare disdetta nei termini per evitare il rischio di considerare il contratto tacitamente rinnovato.

Può essere che la disdetta sia arrivata a Lei perchè il locatore La ha considerata “capo-famiglia” e ha voluto che fosse Lei ad essere avvisato.

Un contratto non registrato è efficace e valido comunque nel senso che quella che conta è la volontà delle parti. La registrazione vale solo a fini fiscali. Non basta certo una disdetta per regolarizzare il contratto. Occorre che le parti si rechino all’Agenzia delle Entrate, afcciano presente la situazione e registrino un nuovo contratto pagando la penale.

Non capisco il discorso dello sfratto se il contratto sta scadendo naturalmente.