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riflessioni

10 cose sulle soluzioni magiche per i problemi legali.

1) Per i problemi legali, non esistono quasi mai soluzioni magiche: ciò significa che nella pressoché totalità dei casi, se anche ricoprissi d’oro il tuo avvocato, lo stesso non sarebbe in grado di darti una soluzione piena e immediata.

2) Chi è che non vorrebbe guadagnare un milione, dieci milioni, un miliardo di euro? Se anche tu li avessi e fossi disposti a spenderli, il tuo avvocato non avrebbe la soluzione pronta e garantita e dovrebbe, quindi, rifiutare.

3) Non bisogna confondere mai i servizi di assistenza legale con un acquisto su amazon: amazon ti vende una prestazione che rientra interamente nella sua sfera di dominio, un avvocato ti vende il suo tempo e la sua attenzione su cose che rientrano solo parzialmente nella sua sfera di dominio.

4) In altri termini, se ti devo vendere un oggetto, devo solo preoccuparmi di averlo disponibile e di potertelo consegnare, se ti devo far divorziare o un recupero credito, il risultato dipende da un’altra persona che non rientra sotto il mio controllo diretto.

5) Da questo punto di vista, le prestazioni di assistenza degli avvocati sono simili a quelle dei medici: entrambi effettuiamo i trattamenti che riteniamo più opportuni nella situazione che ci viene sottoposta, ma il risultato è influenzato da tanti fattori che non possiamo controllare ed esulano dalla nostra sfera di dominio.

6) Quello che si «compra», quando si acquista un servizio legale, non è di solito un bene preciso: il recupero di un credito, la
cittadinanza italiana, il divorzio, una linea di confine; quello che si compra é solo il tempo e l’attenzione del tuo avvocato sul problema, nella convinzione che potranno essere utili per il risultato che desideri.

7) Gli avvocati desiderano che tu consegua il tuo risultato, sia perché desiderano accontentarti, sia perché ne va del loro prestigio e della loro autostima: non è vero che ai legali non interessa nulla di come vanno le vertenze!

8) Per questi motivi, é fondamentale la scelta dell’avvocato, perché il tempo e l’attenzione che un certo avvocato può versare sul tuo problema non sono mai uguali a quelli che vi può versare un altro avvocato: ogni professionista ha una testa diversa!

9) Puoi dunque scegliere quell’avvocato che per intelligenza e capacità professionali pensi che possa risolvere più facilmente il tuo problema rispetto a quello che potrebbe fare un altro.

10) Quando devi acquistare un servizio legale, é meglio chiedere due o tre preventivi, ma non valutarli solo sulla base del prezzo, scegliendo quello che costa meno: scegli, se non ti costa troppo, l’avvocato che ha le migliori capacità strategiche.

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diritto

Casa coniugale: il giudice può ordinarne la vendita?

chiedo un consiglio per il mio compagno. separato consensualmente da 3 anni, in sede di separazione lui e la ex moglie hanno convenuto che lei rimanesse a vivere nella casa coniugale, con la bimba di 4 anni, e che lui andasse a vivere altrove, affidamento congiunto. pagano il mutuo contratto insieme prima del matrimonio, dividendo equamente la rata al 50% totale circa 600€ e inoltre lui passa alimenti per la bambina per circa 300€ mese, per differenze salariali, oltre a pagare anche metà delle spese condominiali. la bimba passa metà del suo tempo con il papà e con la mamma. ma mentre la mamma vive in un tre locali, il papà vive a casa dei nonni, con la bimba. ora il papà vorrebbe divorziare, ma ci chiedevamo se fosse possibile chiedere al giudice di disporre la vendita della casa e che ognuno poi viva come crede, per liberare il papà dal mutuo e permettergli di vivere una situazione educativamente corretta nella quotidianità con la bimba.

Non è possibile, il giudice della separazione non può intervenire, tantomeno d’imperio su aspetti proprietari o dominicali.

È una cosa che potete ottenere solo attraverso negoziazione con la madre, che, ovviamente, trovandosi, di riflesso, in una posizione di vantaggio, perché gode interamente di una casa che è solo per metà sua, non è così facile che possa accettare.

Ma non è detto che sia impossibile, in molte situazioni il coniuge interessato acconsente ad una vendita e una ripartizione del ricavato, magari perché vuole sistemare definitivamente la questione e comprarsi una casa che, per quanto magari più piccola, possa essere di sua proprietà esclusiva.

La risposta, dunque, è che, come al solito, non esistono strumenti magici e immediati, ma ci si può solo provare.

Quello che dovete fare è incaricare un bravo e onesto avvocato che, magari approfittando della necessità di fare il divorzio, provi a trattare anche la questione della vendita della casa.

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