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Matrimonio che non va: l’unica è separarsi?

sono circa 3 anni che il rapporto con mia moglie non procede con armonia e una buona relazione.in questi anni sono stato vessato e umigliato davanti hai mie figli. con continui litigi dopo varie discussioni l’unica soluzione e quella di separarci. Chiedo con descrizione come si procede per una separazione consensuale

Oggigiorno non si fa più la separazione consensuale, ma si fanno gli accordi in house, accordi presso lo studio di un avvocato che hanno lo stesso valore delle separazioni che, un tempo, si facevano in tribunale.

Prima di giungere a questo passo, però valuta, specialmente se avete figli, se è possibile ricostruire il vostro rapporto.

Ognuno di noi ha sperimentato la discesa dalle vette dell’innamoramento che, secondo alcuni studi recenti, ha, per tutti noi, una durata massima di un paio d’anni, due anni mezzo nei casi migliori, e il ritorno alla realtà.

Quando si torna alla realtà, bisogna trovare qualcosa che sostituisca il sentimento che si provava ai tempi dell’innamoramento, con la consapevolezza che c’è un tempo per tutto, come ci insegna la stessa bibbia, tant’è vero che se rimanessimo innamorati tutta la vita questo determinerebbe la nostra rovina.

Si può scegliere di amare, contrariamente a quello che ci viene insegnato da molte fonti, l’amore è una scelta, la scelta di mettere il bene del proprio coniuge davanti al proprio, ed è bello proprio perché non sostenuto da un sentimento che ci allontana dalla realtà, ma una scelta che facciamo «nel pieno possesso delle nostre facoltà»…

Ti consiglio di leggere i libri che ho elencato nell’ebook che puoi scaricare da questo post, iniziando da quello di Gary Chapman sui 5 linguaggi dell’amore.

Valuta anche le nostre giornate di terapia fixfam.

Come ho scritto recentemente sui social, per amare davvero bisogna studiare tanti anni…

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Famiglia, matrimonio, coppia: chi è che ha davvero le palle?

Una breve premessa. Con questo post, utilizziamo e introduciamo nel blog il concetto di «serie». Una serie è un gruppo di post legati tra loro, come a raccontare una storia più lunga del solito, o affrontare un argomento troppo complesso per essere esaurito in una singola occasione. Ogni post della serie indica in modo evidente di far parte di una collana più estesa, con un indice della stessa riportato all’inizio. Questo è il primo post della serie, man mano che verranno pubblicati gli altri l’indice verrà aggiornato.

Fatta questa premessa tecnica, veniamo al tema di questo e di tutti gli altri post della serie, un argomento, come avrete già intuito, molto importante, visto che ho deciso di dedicargli addirittura un insieme di post successivi. Esso riguarda sempre la famiglia, il matrimonio, e le sue relative fasi fisiologiche e patologiche, un argomento molto importante perché nella forza della famiglia risiede la forza della società intera, e viceversa.

Una cosa che mi sta facendo molto riflettere ultimamente è che, un tempo nemmeno molto lontano, fino a qualche decennio fa circa, l’ammirazione delle persone andava a chi riusciva, nonostante tante difficoltà, a tenere insieme la propria famiglia: la moglie che aiutava e sopportava il marito col vizio, ad esempio, del gioco, dell’alcol e cose del genere; il marito che ritrovava lo slancio con una moglie un po’ troppo libertina e dopo qualche tradimento…

Queste persone erano considerate avere le famose «palle»: le palle di vivere come si sentiva giusto, di fare il bene dei figli, di seguire anche i precetti della nostra religione. Di fare ciò nonostante tutti i veleni, le difficoltà, la disperazione, la durezza di tante situazioni.

Oggigiorno, la situazione non è semplicemente cambiata, ma si è proprio ribaltata.

Oggi, infatti, le palle si riconoscono a quelle persone che, sfidando convenzioni, religione, situazioni consolidate, genitori, figli e quant’altro, mettendosi, insomma, contro tutto e tutti, sfasciano la propria famiglia, per seguire il loro cuore – e qualche volta altri, sicuramente meno nobili, organi.

Queste persone, che fanno del loro disagio in famiglia il motore di una «nuova vita», a costo appunto di tutto e tutti, attirano a volte la nostra pressoché incondizionata ammirazione per i loro presupposti coraggio, determinazione, spesso anche emancipazione quando si tratta, come avviene nella maggior parte dei casi, di donne.

Ma chi le ha davvero, però, queste benedette palle?

Chi resta al suo posto, tiene fede alle promesse fatte, magari anche davanti a Dio, e offre a sè stesso, al partner e ai figli una famiglia unita, affrontando mille difficoltà? Oppure chi fa bandiera del suo proprio cuore, comprese le sue eventuali bizze, se ne frega di tutto il resto e affronta anch’egli mille difficoltà (problemi economici, figli insoddisfatti, delusi e privati di un genitore, problemi logistici, abitativi, economici contrarietà della famiglia di origine), ma non per tenere unita la famiglia, bensì per sfasciarla?

Magari non esiste, come spesso accade, una risposta generale, valida sempre e per tutti i casi, tuttavia qualche riflessione al riguardo potrebbe essere ugualmente interessante, visto che è un tema centrale per la vita di ognuno di noi, che ruota attorno alla famiglia.

Sarà ad ogni modo importante il gesto di discuterne, come al solito, il non lasciare ignorato un tema così importante, anche senza voler per forza giungere a conclusioni.

Per oggi mi fermo qui, limitandomi a tracciare il tema, che corre lungo una vera e propria contraddizione. Nei prossimi post, vedremo di approfondirlo insieme. Facendo questo, alla fine credo che daremo qualche indicazione anche a chi si trova ad affrontare una crisi familiare, che spesso non sa cosa fare, come comportarsi, vorrebbe fare la cosa più giusta, solo che non sa qual è.

Parleremo di amore, spiegando che non è affatto un dono che cade dal cielo, ma un talento, che va coltivato tutti i giorni. Di fedeltà, che non è una vocazione, ma nemmeno una costrizione, anzi è la vera forma di libertà, quella di fare una scelta ricca e profonda. E tratteremo della seconda battaglia che devono affrontare oggigiorno molte persone che avrebbero tutto per essere felici, hanno sempre fatto tutto bene e in buona fede nella loro vita, con impegno, generosità, brillantezza, ma si trovano, nonostante tutto, a dover ricominciare daccapo.

Restate sintonizzati per leggere gli altri post di questa serie. Vi ricordo che per non perdere nessun post di questa stessa serie o del blog vi potete iscrivere alla newsletter o seguirlo tramite feed.

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Crisi di coppia, relazione, famiglia, matrimonio: 5 cose da non fare.

In occasione del lancio delle nostre settimane FixFam, doc Ruggeri ed io abbiamo deciso di regalarvi un ebook eccezionale, scritto da Luca stesso, con le 5 cose da evitare assolutamente di fare in una coppia o relazione in crisi.

Io l’ho letto in anteprima assoluta e penso, molto semplicemente, che sia un ebook che dovrebbero leggere tutti.

Noi ve lo diamo gratis.

Per scaricare l’ebook, inserite come al solito la vostra email nel modulo sottostante.

Quando volete, io e Luca vi aspettiamo ad una settimana FixFam: chiedete, se credete, un preventivo.

Hey, scaricate poi anche il mio ebook con i libri utili per la crisi di coppia, collegandovi al post ufficiale del lancio delle settimane FixFam e compilando il modulo che si trova in calce.

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Relazione in crisi? Se fai un ultimo tentativo, fa’ che sia FixFam.

Il matrimonio che vorrei

Avete visto il film «Il matrimonio che vorrei»?

Una mezza baggianata, ma anche no…

Parla di due coniugi in crisi che, per iniziativa di lei, prendono un aereo per andare a farsi una settimana intensiva di terapia di coppia.

Dopo essersi sistemati in loco, tutte le mattine si alzano e, anziché andare al lavoro, vanno dal loro terapeuta per vedere se riescono a riparare e sistemare il loro traballante matrimonio.

Ebbene, ho allestito un servizio del genere qui a Vignola (Mo), una terapia intensiva di una settimana per coppie in crisi che vogliono tentare di sistemare il loro rapporto.

Il pacchetto si chiama FixFam.

E sono pieno di entusiasmo e felice come un bambino.

Perché?

Sono vent’anni che vedo persone sfasciare le proprie famiglie, per motivi non di rado futili.

Quello che ho sempre potuto fare è solo aiutarle in questo percorso, in modo che la separazione prima, e il divorzio poi, fossero meno traumatici possibile.

Ma mi rimaneva sempre un fondo di insoddisfazione, un senso di impotenza, una tristezza per l’esito finale.

Non so voi, ma io penso che non si butti nel cesso un matrimonio, un rapporto importante, dove magari ci sono anche dei figli, senza aver tentato seriamente di sistemare le cose.

Per questo ho deciso di passare alla pratica giuridica positiva: perché intervenire solo quando le situazioni sono già degenerate, quando si può prevenire, evitare o magari anche persino ricostruire?

Inoltre credo molto nelle soluzioni, per questo tipo di problemi, di tipo intensivo, negli interventi «di attacco».

Credo cioè che nelle crisi familiari, nei rapporti di coppia problematici siano indispensabili interventi forti, per smussare grandemente o risolvere problemi stratificatisi per anni, vecchie ferite, situazioni dolorose risalenti e profonde.

Se due partner hanno dei problemi, insomma, non hanno così tante speranze di risolverli con, ad esempio, una seduta di mediazione o terapia al mese, mentre continuano a fare le stesse, identiche vite di prima, dove ormai non comunicano, spesso si offendono e si feriscono, senza nemmeno più accorgersene. 

È assurdo. 

Io voglio, invece, che queste persone rimettano la loro coppia al centro di tutto, anche se fosse solo per un ultimo, estremo tentativo.

Voglio che sospendano le loro vite ormai malate, si prendano le ferie, si spostino, venendo qui, facendo un viaggio, soggiornino qui per tutto il tempo necessario, e durante il giorno, tutto il giorno, si occupino solo del loro matrimonio, della loro famiglia, di loro stessi.

Questo è un gesto fondamentale da fare, se il rapporto è importante. Un gesto che può dare loro davvero tante speranze in più: dedicarsi a loro stessi e alla coppia per una settimana.

Può anche darsi che non si riesca a ricostruire, ma almeno così, con un impegno così serio e importante, non si avrà più nessun rimpianto se si dovesse poi prendere atto dell’insanabilità della rottura.

Ovviamente non ci sarò solo io, ci sarà Gianluca Ruggeri, mediatore familiare con cui lavoro da anni. Sto inoltre cercando di coinvolgere altri professionisti che considero delle eccellenze nel campo, di cui farò i nomi solo ovviamente una volta che ci saranno effettivi accordi.

Il pacchetto sarà venduto ad un premium price anche perché si tratta di tante ore di lavoro di diversi professionisti, con esperienze decennali. L’idea è comunque fare per il momento dei preventivi individuali volta per volta, per arrivare a definire una o più tariffe standard in seguito.

Io e doc Ruggeri siamo già pronti per accogliervi:

  • Chiedete un preventivo gratuito e senza impegno.
  • Chiedeteci maggiori informazioni, scrivendoci dalla pagina dei contatti, o chiamando la infoline, chiedendo del servizio «FixFam».

Per tutto il periodo del lancio, un mio sintetico ebook con l’elenco dei libri consigliati per nutrire e riparare la coppia. Leggere un libro, il primissimo gesto da fare per cambiare e migliorare le cose…

 

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