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Comunioni ereditarie: possono essere difficili da gestire.

Sono 1 di 3 fratelli diventati divenuti “comunisti” a seguito del decesso della mamma. Recentemente è stata fatta una riunione tra eredi dove, con le maggioranze previste dalla Legge, sono state assunte delle decisioni per la gestione della cosa comune. Tra queste la presenza di un impianto fotovoltaico intestato alla mamma, necessitando di logica voltura con nomina di soggetto responsabile, richiede la firma di tutti gli eredi nei moduli di richiesta da presentare al GSE. Uno dei tre coeredi, minoritario con quota del 13%, non intende precedere in tal senso. Quale possibilità esiste nel far valere il verbale, assunto a maggioranza dell’87%.

La decisione è stata assunta con le maggioranze previste dalla legge per la gestione di una cosa comune, quindi è vincolante anche per il comunista dissenziente o che non vuole prestare la propria collaborazione.

Quel che dovete fare, a mio giudizio, è presentare intanto la pratica a vostro nome, mettendo le vostre firme, e comunicando al GSE che c’è un terzo comunista che non intende apporre la propria sottoscrizione.

Qualora vi fossero conseguenze negative in conseguenza di ciò, potrete valutare di richiedere il risarcimento del danno a chi non ha consentito di completare la pratica burocratica.

Chiaramente, la pratica presso il GSE è solo uno dei tanti possibili punti di conflitto con vostro fratello tra tutti quelli che ci sono da gestione in una comunione ereditaria, pertanto sarebbe preferibile cercare di affrontare il problema a livello globale.

Da questo punto di vista, l’approccio consigliabile, almeno nelle prime fasi, è sicuramente quello negoziale.

Vi consiglio, pertanto, di affidarvi ad un avvocato «bravo a trattare» che mandi una diffida a vostro fratello, in modo sia che risulti ufficialmente che il problema della mancata apposizione della firma è dovuto alla sua mancata collaborazione, sia che si apra una trattativa sulla gestione di questa situazione.

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Quando la ditta incaricata del fotovoltaico fa solo pasticci.

un anno fa abbiamo deciso di affidare l’incarico di installazione pannelli fotovoltaici sul tetto di casa. Nessun problema, dice la ditta, e le pratiche vengono portate avanti da loro. Il giorno dell’installazione scopriamo che la ditta non ha preso bene le misure (nonostante avessi detto piu’ volte di stare attenti alle misure) e i pannelli sporgono. LA ditta vuole ovviare chiedendo permessi per tenerli sporgenti e ottiene i permessi. Nel frattempo una lamiera cade , nella notte, nel giardino dei vicini, i pannelli isolanti fanno la stessa fine durante i lavori e attendiamo 1 anno per l’arrivo dell’ultimo pannello da usare come falso pannello per coprire tutta la falda come richiesto dalle normative. Ebbene, oggi arriva la ditta con il pannello completamente rotto poichè per togliere un angolo lo hanno voluto tagliare con risultati pessimi. Morale ho pagato tutto, intorno ai 10000 euro o piu’, il tetto non è ancora completo e loro non sono in grado di sistemare la faccenda.

Non so se abbiate provveduto, ogni volta in cui si manifestano via via i vari problemi, a contestarli con apposita diffida via pec o raccomandata a/r alla sede della società esecutrice, come sarebbe stato preferibile.

Ad ogni modo, ci troviamo di fronte ad un inadempimento, anche piuttosto grave direi, che probabilmente legittima la richiesta di risoluzione del contratto e di risarcimento del danno.

Direi che la cosa migliore, considerato anche il valore della vertenza, sia incaricare al più presto un avvocato.

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il contatore energetico in uscita devo pagarlo di nuovo se aumento la potenza in ingresso?

Ho un fotovoltaico da 13.8kw in funzione da 02/2011 pagato il cambio contatore attorno agli 800 euro da 3 a 15 kw. Ora ho 3 kw in entrata e 15 in uscita.ho chiesto l’aumento di potenza da 3 a 10 kw .mi viene detto che devo pagare + di 500€ per avere l’aumento di potenza. Ma se ho gia pagato per i 15 perche’devo pagare ancora? Gli 800€ valgono solo per la corrente in uscita?

Bisognerebbe vedere il contratto e le condizioni generali per dare una risposta sicura, in mancanza posso risponderti sulla base della mia esperienza personale, per quel che può valere. Io ho un fotovoltaico da 8kw e quando l’ho installato ho fatto anche aumentare la potenza disponibile in ingresso, pagando una voce apposta per quella. Del resto, si tratta di due cose concettualmente diverse. Per quanto riguarda l’energia che tu fornisci alla rete, si ha solo una disponibilità a ricevere la stessa che non importa particolari accorgimenti, mentre per fornirti una certa potenza in ingresso occorrono particolari strumenti tecnici e una «riserva» di energia verso la tua linea. Quindi mi sembra tutto sommato normale che si paghi distintamente per i due aspetti.