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diritto

I media più importanti sono venduti al covidismo.

Questa intervista della professoressa Poli é importante, oltre che per
le valutazioni tecniche sui preparati per il covid, soprattutto come
testimonianza del fascismo e della miopia dei media mainstream.

Tra essi, spicca oggi soprattutto il Corriere della sera, ormai
ribattezzabile Corriere del siero, che, lungi dal cercare di fornire
un’informazione completa nell’interesse della popolazione in una
materia estremamente delicata come quella della salute, soprattutto
dei più giovani, si rende complice della foga vaccinista e del regime
del covidismo, per cui i cittadini vanno solo messi in fila e
in(o)culati uno dietro l’altro.

Allo stesso identico modo in cui si marchiano le vacche, come chiunque
abbia mai visto come funziona un hub vaccinale può confermare.

Ecco chi sono i terribili «no vax»: persone autentiche che hanno dubbi
più che legittimi sulla bontà dei ?vaccini e sull’opportunità di
vaccinarsi.

Però bisogna criminalizzarli, e fare in modo che non vengano né
esauditi né tantomeno ascoltati, perché dare spazio alle loro voci
aumenterebbe l’«esitanza vaccinale», quando invece gli Italiani devono
solo credere, ubbidire e vaccinare o farsi vaccinare.

«Il Corriere della Sera ci disse che non avrebbe pubblicato niente che
potesse alimentare l’esitanza vaccinale»

É importante resistere.

I mezzi a disposizione sono pochi, le vaccate sono tantissime.

Se non hai già provato a chiedere l’esenzione, ti consiglio di
valutare di farlo: può essere importante farlo, sia per te che per
tutti gli altri.

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counseling

Stai attento a quel che ti metti in testa.

Ancora credi alle razzate che ti raccontano i media, che raccatti sui
social o ti arrivano come catene?

Il 90% dell’informazione é scorretta, buona parte di questo 90% é
fatta di vere e proprie bufale, reali idiozie prive di qualsiasi
costrutto, senza né capo né coda.

Video in cui persone, con grande sicurezza e convinzione, sostengono
idiozie gigantesche, articoli balordi, proposte di iniziative,
petizioni e altre idiozie appunto senza costrutto e sensatezza… E
quanto più un discorso é infondato, tanto più viene sostenuto con
convinzione e protervia.

É ora di smetterla, prima che i danni diventino ancora maggiori di
quelli che si sono già prodotti.

Devi fare quanto segue:

1) mettiti, con cura e discernimento, alla ricerca di fonti autorevoli;

2) connettiti con quelle fonti: tramite abbonamento, sottoscrizione,
post-it sullo specchio del bagno che ti ricorda di guardare il tal
sito o comprare il tal giornale – quello che ti pare, ma connettiti,
cioè fai in modo di riceverne costantemente i contenuti, di essere
avvertito di quel che viene pubblicato in modo da avere la possibilità
di seguirlo;

3) ignora tutto il resto;

4) davvero, ignora tutto il resto: non importa se c’è un avvocato, la
maggior parte degli avvocati non capisce un razzo, soprattutto di
diritto, o magari è solo alla ricerca di notorietà, non importa se c’è
il tal politico o il tal altro personaggio… se non fa parte delle
fonti che sei sicuro siano autorevoli e affidabili é molto
probabilmente una boiata;

5) non condividere mai NIENTE se non sei assolutamente certo della
bontà e sensatezza del relativo contenuto: non sei un demente, perciò
niente «non so se è vero, ma io intanto lo condivido», all’esatto
opposto condividi solo quello che ti pare sensato e fondato,
tipicamente perché viene dalle tue fonti autorevoli ed attendibili;

6) davvero basta condividere a razzo di cane, basta: contribuisce solo
ad aumentare la confusione; chi legge non ha quasi mai capacità di
discernere, quindi non dare informazioni stupide e demenziali a
persone che potrebbero non capire che sono tali e che potrebbero
venirne danneggiate;

7) per contro, condividi più che puoi tutto quello che sai essere
fondato, sensato, utile, focalizzato – tipicamente quello che viene
dalle tue fonti selezionate ed autorevoli;

8) iscriviti al mio blog: non sarà perfetto, patinato, puntualissimo
(lo aggiorno per lo più da solo nei pochi spazi liberi che mi lascia
una professione che mi occupa sempre più ore ogni giorno), ma almeno
non ci sono boiate, anzi le boiate spesso le denuncio come quella del
free pass, che é una cosa che semplicemente non funziona perché il
diritto non opera in quel modo, ma anche tante altre; credo in ogni
lettera di ogni parola che scrivo nel mio blog e del fondamento e
della sensatezza di quello che scrivo mi assumo personalmente la
responsabilità, da oltre vent’anni;

9) condividi questo post: é fondamentale per affrontare la situazione
attuale, qualsiasi sia il proprio orientamento (pro vax, no vax free
vax, ecc.), che quante più persone possibile abbiano la consapevolezza
di quanto é marcia l’informazione che circola su media, social, gruppi
e catene; é fondamentale che ognuno sviluppi quanto più possibile la
capacità di discernimento e che ognuno scelga le fonti autorevoli per
non riempirsi la testa di idee e dati sbagliati e demenziali, che poi
portano a decisioni sbagliate;

10) davvero, condividi questo post più che puoi, tramite messaggi
privati, su Telegram, nei gruppi, facebook, Twitter, LinkedIn, VK,
mail, ai tuoi parenti, amici, cani, gatti e animali da compagnia… La
consapevolezza della fallacia dell’informazione, dell’altissimo
livello dell’inquinamento informativo attuale é fondamentale per
ognuno di noi, ognuno di noi deve partire da qui, per andare poi dove
preferisce, ma in base ad una scelta consapevole basata su
informazioni corrette, serie, autorevoli, attendibili;

11) fatti questa domanda: stai attento a tutto quello che mangi, a
tutto quello che ti metti in bocca? Allora perché non stare
altrettanto attento a quello che ti metti in testa? Considera che
quello che ti metti in testa, se è sbagliato, può fare molto più danni
di una frittura, ma molti di più

Evviva noi.

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diritto

Green pass: attenzione alle bufale!

Il primo problema della lotta al greenpass sono le capacità cognitive
di coloro che questa lotta devono farla e la qualità delle
informazioni di cui dispongono.

É una verità antipatica, ma andava detta e andava detta subito.

Nei giorni scorsi é stata fatta circolare con convinzione questa vera
e propria «bufala»:

«Draghi ha firmato un DPCM per il Green Pass, non un decreto legge
deliberato dalle Camere.
Non è possibile istituire un obbligo di tale portata per DPCM e
neanche per decreto legge: la nostra Costituzione lo vieta!
Lo prevede solo dopo la delibera di una legge approvata dalle due
camere e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale.
E infatti, Il testo del DPCM di Draghi, per scritto non cita mai che è
obbligatorio.
Ma a parole si sta facendo credere che l’obbligo ci sia e che entri in
vigore dal 5 agosto.
Il green pass, quindi, non è obbligatorio, non è una legge e, allo
stato attuale non ha nessun valore, come invece vogliono far credere.
Si tratta invece dell’ennesimo esperimento sociale, perché vogliono
farvi preoccupare preventivamente sul fatto che non potrete fare nulla
se non lo avete.
Ovvio però che, se la gente lo accetta il suo uso verrà esteso sempre
di più, perché puntano alla “consuetudine”, dove non possono arrivare
con la legge.
Il DPCM, infatti, non cita in nessuna parte in modo esplicito
l’obbligo, perché violerebbe palesemente gli art. 13 e 16 della
Costituzione.
Così come chiunque lo richieda e lo ponga come obbligo allo stato
attuale violerebbe i due articoli della Costituzione…»

Questa é una congerie di cazzate. Sia sufficiente esaminare il primo paragrafo:

a) il provvedimento non è stato affatto un dpcm, ma un decreto legge;
io te l’avevo detto, ne ero certo, perché ne parlava il sito dello
stesso governo, quindi era una informazione disponibile correttamente;
b) i decreti legge sono atti del governo e non sono “deliberati dalle camere”.

Io non so chi abbia scritto queste merdate, anche se sembrano l’opera
di un bambino di dodici anni semplicemente intenzionato a prendere in
giro un mondo di adulti che stavano per lui diventando un po’ troppo
isterici, il punto piuttosto é vedere quanto questa vera e propria
catena é stata fatta circolare e con quale convinzione contenesse
notizie utili quando invece è solo uno sproloquio.

Quindi la prima consapevolezza da prendere é che mancano la formazione
e le capacità cognitive che servirebbero per questa battaglia.

Partire dal sapere di non sapere diventa quindi il primo passo per
avere qualche speranza di impostare le cose con un minimo di
costrutto.

Le boiate che girano sono tantissime, affidati solo a fonti
qualificate e che ritieni possano essere degne di fiducia, che di
solito non trovi sui social – anche per questo ho deciso per questa
importante fase di restare solo nel blog.

Ovviamente, non è che dall’altra parte le capacità cognitive siano
migliori, ma in quel caso tanto meglio, a me interessa la battaglia a
favore della libertà vaccinale, non certo quella per l’adesione
acritica a tutto quello che fa il governo.

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cultura pillole

Morti per covid? No: fattoidi!

Un esempio meraviglioso di come sia falsa e distorta l’informazione dei media in tempi di dittatura sanitaria o comunque «pandemia» da coronavirus.

Guarda questo articolo della sempre meravigliosa Repubblica che dice due cose diverse nel titolo e nel corpo del testo.

Secondo il titolo dell’articolo, l’uomo sarebbe morto di coronavirus. Anzi, più che morto sarebbe stato «distrutto», immagine che evoca una morte orribile tra mille sofferenze e prostrazioni.

In realtà, leggendo oltre, si scopre che la vera causa del decesso, tutto al contrario, é una infezione batterica ospedaliera, cioè contratta nell’ospedale dove si era recato per curarsi dal coronavirus.

Probabilmente, se non fosse entrato in ospedale per il covid non si sarebbe infettato e non sarebbe morto.

Ma il punto non è nemmeno questo: il punto è capire bene il modo distorto in cui funzionano i media.

Oggi, esattamente come ai tempi del fascismo, bisogna leggere tra le righe.

Altrimenti non sai cosa é successo davvero.

Il titolo, qui, é completamente erroneo. Se ti fermi al titolo, l’informazione che ne ricavi é erronea.

Un dato falso entra nella tua mente per sempre.

La tua mente non si riempie di fatti, ma di fattoidi cioè di cazzate.

Factoid è un termine coniato da Norman Mailer, nel 1973 nella sua biografia su Marilyn Monroe, che lo ha descritto come un “fatto che non esiste prima di apparire in una rivista o un giornale“.

Quanti sono i fattoidi diffusi dai media italiani e stranieri che abitano nelle nostre teste e della cui esistenza e verità siamo convinti?

Quelli che si sparano per disperazione dopo aver ricevuto un tampone positivo ne avevano ad esempio sicuramente la testa piena. Si sparano perché la narrativa dei media é quella di un virus che «distrugge» e quindi non lascia scampo.

Sei sicuro, a questo punto, che sia quello che non mette la mascherina ad attentare alla salute pubblica?

O non è piuttosto chi diffonde ad arte notizie false sulla realtà con l’evidente scopo di indurre timore e paura ingiustificati?

Lascia la tua opinione nei commenti.

Qui siamo su un blog indipendente, nessuno ti toglierà mai la libertà di parola.

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cultura

Morte a una certa: tragedia o ciclo naturale?

87 anni lui, 84 lei.

Muoiono.

Per la Gazzetta di Modena é una «tragedia».

É corretta come definizione o non dovremmo piuttosto parlare di un ciclo naturale?

A che età deve morire una persona perché non sia una tragedia, ma il naturale esito della vita di tutti?

La causa del decesso, poi, é il #covid o l’età avanzata o un po’ tutte e due?

PS il primo paragrafo del pezzo é comunque da Pulitzer: «il covid non conosce tregua nel lasciare le sue tragiche conseguenze sulle persone», ma che cazzo…

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cultura diritto

Mantenimento figli dallo Stato: l’avete visto?

Fake news

Il 7 gennaio 2016 ti scrivevo, in questo post che ti invito a rileggere attentamente, che la nuova legge sul matenimento dei figli pagato dallo Stato in caso di genitore inadempiente era pura fuffa.

Oggi, dopo un anno e mezzo, si conferma che purtroppo anche questa volta ho avuto completamente ragione e ci avevo visto giusto sin dall’inizio.

Quello che va sottolineato non è però tanto questo, ma il fatto che allora fui l’unico a scrivere come stavano davvero le cose.

E non capisco come l’informazione giuridica nel nostro Paese possa versare in una situazione così tragica.

Qui fanno cilecca innanzituto le testate generaliste come Repubblica e Corriere, dove comunque dovrebbero avere i mezzi per assoldare redattori in grado di «leggere» adeguatamente le riforme normative e dare una informazione corretta ai loro lettori, ma dove ciò purtroppo non avviene.

Fanno poi cilecca anche i blog giuridici – tutti tranne questo, e questa è la cosa che fa più piangere, perché la rivoluzione dei blog ha senso solo se, tramite il blogging, la gente può avere accesso ad informazioni che nel giornalismo tradizionale non poteva riuscire a trovare, informazioni preziose, vere, importanti – strumenti che ti mettono in grado di capire davvero la realtà, non farti fregare, non subire fregature, false illusioni, assurdità.

Anche oggi, a distanza di tempo da quella falsa riforma, nessuno dice nulla, tutti fanno finta di niente.

Solo questo blog torna a parlare di questa vicenda, non solo per confermare che la riforma non è mai partita, come anche un bambino avrebbe potuto capire allora, ma per denunciare di nuovo la scarsa qualità dell’informazione giuridica in Italia.

Capisci in che situazione ci troviamo?

Il governo, sia esso presieduto da Renzi, come allora, da Gentiloni, come oggi, o chissà da chi un domani, vara leggi che sono vere e proprie prese in giro.

Tutti i giornali, tutti i blog ne parlano come se fossero cose serie – provate ad aprire i link che ho messo nel post precedente, provate a fare una ricerca su google a riguardo.

L’unico che di fronte a queste stronzate spacciate per cose serie ha la capacità di dire che il re è nudo sono sempre solo io.

Ma questo non va bene perché questo è un blog solo e, per quanta diffusione e seguito possa avere, non sarà mai abbastanza per evitare che la maggior parte della gente riceva cattiva informazione, vera e propria disinformazione, rimanga cullata in una ignoranza dalla quale può ricevere solo danni.

Al di là del caso specifico di questa riforma ridicola, sono in gioco cose più grandi, che attengono alla stessa utilità della rete internet come strumento di conoscenza e di crescita.

Ogni grande mezzo tecnologico – radio, televisione, telefono – quando è stato introdotto avrebbe potuto comportare progressi notevoli, ma in realtà è stato spesso piegato ad esigenze politiche: per rendersene conto basta guardare un qualsiasi ignobile telegiornale italiano per vedere come i fatti davvero importanti siano relegati in secondo o terzo piano dopo le insulse e mortalmente noiose dichiarazioni dei politici di turno.

Ma così si finisce per innestare nella testa della gente idee e notizie prive di senso, con i bei risultati che sono sotto agli occhi di tutti.

Cerca di dare un senso a internet, ai blog, ai social network.

Segui e condividi la roba che vale davvero.

Le notizie del governo, di Corriere, di Repubblica, di molti blog giuridici sono le vere fake news.

Evviva noi.