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Merce mai consegnata: come tutelarsi?

Nel 2015 mi ero accordato(tramite e-mail che ancora custodisco) con un commerciante di legnami la cui ditta,sita in Spezzano Della Sila, (Cs) per l’acquisto di 7 bancali di pellet per un importo di Euro 1470,00 (spese di spedizioni comprese),pagamento che effettuavo tramite bonifico bancario come concordato con il predetto commerciante in data 25/08/2015. Il materiale acquistato sarebbe dovuto giungere presso la mia abitazione ,dopo circa nove /dieci giorni dal pagamento. Dopo un ragionevole tempo ho chiesto allo stesso il motivo di tale ritardo. Comprendendo i disguidi esposti dal venditore,ho atteso circa 10 giorni e in mancanza di un riscontro positivo, ho fatto querela in data 05/11/2015 alla Staz.cc di Fiume Veneto(Pn). Da allora non ho più notizie.Devo andare dai carabinieri per chiarimenti?

Una denuncia querela non è il modo più indicato per trattare una situazione come questa.

Farla non ha fatto male, e può anche starci, sotto l’eventuale, e da accertare con più approfondimento, profilo dei delitti di truffa o insolvenza fraudolenta, però la giustizia penale riguarda aspetti tendenzialmente diversi da quelli che interessano a te, relativi al recupero di quanto versato.

Per avere informazioni sullo stato del procedimento penale, non credo possa essere utile rivolgerti ai Carabinieri, né andare presso la segreteria della Procura, è più probabilmente utile depositare un’istanza ex art. 335.

Quello che ti suggerirei io, tuttavia, è di lasciar perdere, almeno al momento, il procedimento penale ed attivare, valutando ovviamente la convenienza, una vertenza di recupero credito di tipo civilistico.

Il primo passo, da questo punto di vista, sarebbe l’invio di una diffida, per maggiori approfondimenti sulla quale ti rimando alla lettura della scheda relativa. Dopo la diffida, se senza esito, si potrà valutare un’iniziativa giudiziale. Leggi però a riguardo la nostra scheda sul recupero crediti, con particolare attenzione al concetto di solvenza.

Se vuoi approfondire maggiormente, valuta di acquistare una consulenza.

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Artigiano pagato e scomparso: che fare?

Un artigiano ha preso dei soldi per fare un lavoro a casa mia ma non si è mai presentato e si è reso irreperibile. ho fatto mandare la messa in mora dall’avvocato e ho sporto querela verso i carabinieri. tutto questo succedeva 4 mesi fa, ad oggi non ho risposta da nessuno e non ho modo di monitorare l’avanzamento della querela. Come posso fare per riavere il mio credito? si parla di €1700. posso rivolgermi ad una società di recupero crediti?

Per capire se effettivamente c’è stato un reato, e se quindi una querela in una situazione del genere ha un senso, bisognerebbe capire meglio come sono andate le cose, avere più dettagli, per vedere se ci possono essere i requisiti della truffa, che richiede specifici «artifici e raggiri», o dell’insolvenza fraudolenta ovvero non si tratti, invece, di un mero inadempimento contrattuale, che è sicuramente un illecito, ma solo civile e non anche penale.

Generalmente, posso per esperienza dire che in procura tendono a ritenere situazioni di questo genere come problemi aventi rilevanza esclusivamente civilistica, richiedendo dunque l’archiviazione e lasciando la tutela del soggetto che ne è rimasto vittima alle sue stesse iniziative, anche se comunque come dicevo a riguardo bisognerebbe conoscere meglio il caso e vedere come è stata redatta la querela.

Sul piano penale, comunque, non riporrei molte speranze e valuterei già da ora quello che si può fare su quello civile.

Se la diffida non ha prodotto effetti, il passo successivo è solo quello di valutare iniziative giudiziarie, è inutile pensare di invitare una parte in mediazione in una situazione del genere e dopo che si è comportato in questo modo.

Anche qui mancano nella tua descrizione del caso dettagli che sarebbero stati necessari per capire se possibile, ad esempio, procedere in via monitoria richiedendo un decreto ingiuntivo o se, invece, bisogna ripiegare sul più lungo rito ordinario, nelle forme dell’atto di citazione o del ricorso ex art. 702 bis. Come gli sono stati dati, infatti, questi soldi? Gli sono stati dati all’interno di una cornice contrattuale? E così via.

In ogni caso, rimane centrale il problema della solvenza, sul quale ti rimando ad una attenta lettura della nostra scheda sul recupero crediti.

Può anche darsi che la scelta più conveniente, alla fine, sia lasciar perdere il recupero e dare questi soldi per persi, pena il perderne altri inutilmente.

Chiedi comunque un preventivo ad un avvocato per il recupero crediti e poi valuta. Se vuoi un preventivo da parte nostra, puoi chiedercelo compilando la voce apposita nel menu principale del blog.

Per evitare ulteriori fregature in futuro, ti raccomando di iscriverti e restare iscritto alla newsletter del blog, che con un solo post al giorno, dal lunedì al venerdì, ti fa capire, direttamente dalla voce di un esperto come me disposto a condividere i segreti del mestiere con il grande pubblico a scopo divulgativo e di orientamento, come funziona la pratica legale e come è meglio comportarsi nella vita di tutti i giorni.

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Come posso recuperare soldi che avevo prestato al mio ex convivente?

Fino a pochi mesi fa convivevo con un uomo di anni 54. A roma, Lui mi ha lasciato, io gli avevo prestato dei soldi e adesso lui non me li vuole dare. Mi dice sempre che non ha lavoro e rimanda. io sono disperata non so piu cosa fare. (ho un lavoro di 400 euro al mese ) e quei soldi mi servono Posso fargli un denuncia? Ho tanti sms sul telefonino inerenti ai soldi

Una denuncia secondo me non gliela puoi fare, perché non c’è nessun reato, ma semplicemente un inadempimento, che è un fatto avente rilievo solo civilistico e non anche penale.

Per aver rilevanza anche in sede penale, bisognerebbe che si fosse trattato di una truffa, cioè che lui ti avesse convinto con appositi «artifici o raggiri» o che lui fosse partito sin dall’inizio già con l’intenzione di non restituirti i soldi e quindi sostanzialmente di «scroccarteli» – quest’ultimo sarebbe il caso dell’insolvenza fraudolenta.

Il primo caso non mi pare che ricorra, il secondo è meno lontano, ma mi sembra difficile comunque da sostenere e soprattutto provare. Direi che la realtà sia che tra voi c’è stato un normale contratto di mutuo.

Anche nel versante civile, comunque, la situazione non è priva di ostacoli.

Innanzitutto ti manca una vera e propria prova scritta, un contratto firmato, cosa che tra conviventi è anche abbastanza naturale non fare, ma con questa ultima considerazione, purtroppo, non si rimedia completamente alla lacuna. Hai degli SMS, che però bisognerebbe vedere che cosa dicono, e che comunque bisognerebbe anche trascrivere per poter presentare ad un giudice.

Un secondo possibile fattore di complicazione deriva dal fatto che molto spesso le dazioni di denaro tra conviventi sono considerati adempimenti di obbligazioni naturali, in virtù proprio del contesto familiare, cioè soldi che una parte dà all’altra per la vita in comune, senza nessun obbligo da un lato ma senza poterli poi chiedere indietro in seguito.

La dazione a titolo di prestito e non invece come adempimento di obbligazione naturale potrebbe essere dimostrata, se idoneo, dal contenuto degli SMS di cui sopra.

L’approccio «avvocatesco» classico sarebbe far trascrivere da un tecnico quegli SMS per tentare poi di depositare un ricorso per decreto ingiuntivo, insieme eventualmente ad altra documentazione «a corredo», come ad esempio uno stato di famiglia se mai l’avete avuto insieme o qualsiasi altro documento che possa avvalorare la tua ricostruzione.

Però si tratta di una cosa piuttosto costosa, comunque, alla fine, e di cui non è assolutamente chiara la riuscita, sia sotto il profilo dell’ottenimento del decreto (potresti trovare un giudice che ritiene la prova insufficiente) sia sotto il profilo, successivo, dell’effettivo incasso.

Sotto quest’ultimo aspetto, peraltro, ti consiglio di leggere con attenzione la nostra scheda sul recupero crediti.

Un approccio alternativo a tutto quanto sopra, visto che il problema si radica in una situazione familiare, anche se oramai esaurita, potrebbe essere invitarlo ad una serie di mediazione in cui cercare di ottenere col dialogo assistito appunto da un terzo imparziale quello che non si è riuscito sinora.