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Revocatoria del fondo patrimoniale: perderò la casa?

sono una mamma di 34 anni con due bimbi di 10 e 6 anni.
Mio marito ha fatto da garante in una SRL dove amministratore era suo zio e lui un normale operai :ora ditta non è fallita ma è in Concordato .
Una delle banche con la quale ha firmato delle fideussioni ha messo due decreti ingiuntivi sulla sua casa,nostra abitazione,con un mutuo di 19 anni ancora da pagare!
Abbiamo fatto il fondo patrimoniale e la vendita della suddetta casa a me e lui usufruttario.ora la banca chiede la revoca di ciò
La mie domande sono: conviene ancora pagare il mutuo?
La Banca aspetta i 19 ANNI di mutuo?
La casa ha un ipoteca fondiaria ed è ancora di un altra banca.
Il procedimento che hanno attuato è un 602 bis…..entro quanto dovremo lasciare la casa?

Non ho capito quasi niente, per farlo dovrei vedere la documentazione del caso, per cui mi limito ad alcune osservazioni generali che magari possono essere utili, restando inteso che la cosa che dovreste fare visti i valori in gioco sarebbe andare prima possibile da un legale degno di fiducia per farvi assistere.

Se non disponete di entrate o di un patrimonio sufficienti per compensare un professionista adeguatamente, forse potete chiedere l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato, sempre che ce ne siano i presupposti, ovviamente.

Il procedimento ex art. 602 bis cod. proc. civ. è un procedimento di tipo sommario che in teoria dovrebbe durare meno di quello ordinario, ma non è affatto detto e, in questi primi di applicazione, la tempistica è stata molto diversa a seconda del tribunale.

Piuttosto, un’azione revocatoria è una cosa abbastanza delicata, per cui dovreste costituirvi e difendervi in questo procedimento nel modo più efficace possibile.

La domanda circa la convenienza di continuare a pagare o meno il mutuo non ha senso se non si comprende bene la situazione e non si capisce come affrontarla o trattare più in generale il problema.

Molto probabilmente, l’unico approccio possibile è quello negoziale o di instaurazione di una trattativa, anche per questa cosa è assolutamente indispensabile l’aiuto di un bravo avvocato.

In conclusione, non ci sono affatto, come sicuramente sapete anche voi, soluzioni «pronte» per una situazione così difficile ed ormai degenerata, ci si può solo provare a lavorare sopra per vedere di riuscire a gestirla nel modo migliore, cercando ove possibile di risolverla o quantomeno di contenere i danni con un accordo che possa avere una qualche utilità per voi.

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Recupero crediti: se ci sono immobili liberi vado tranquillo?

lo scorso 20 ottobre mi sono licenziata per giusta causa (quattro mesi di stipendio non pagati, più il saldo di un quinto).
Mi sono appoggiata al sindacato. Per agevolare la ditta per la quale lavorato, ho accettato un piano di rientro a 500 euro al mese.
Sembrava tutto fatto, quando i miei ex datori di lavoro, per due volte, non si sono presentati all’incontro che avrebbe definito l’accordo.
Venendo meno la fiducia, ho ritenuto giusto chiedere di procedere con il decreto ingiuntivo.
Premetto che ho fatto visure che mi hanno garantito la presenza di immobili privi di ipoteche.
Con notevole perplessità ho notato come il sindacato non sia propenso a tale misura.
So di avere a che fare con persone dalla moralità non proprio ortodossa (ex titolari) , speravo che il mio essere conciliante, potessi indurli a non infierire.
Le chiedo un parere e un consiglio in merito, cioè è giusto persistere sulla strada del decreto ingiuntivo o

Chiaramente, cosa sia meglio fare non lo può prevedere nessuno.

Il fatto che questa impresa abbia immobili ancora non sottoposti ad ipoteche è positivo, però residuano sempre dei rischi di una certa importanza, ad esempio:

  • potrebbe comunque intervenire una procedura concorsuale;
  • nel procedimento per pignoramento immobiliare potrebbero intervenire anche altri creditori, sull’onda di quanto da te promosso.

Un altro fattore da considerare perché assolutamente centrale è che i pignoramenti immobiliari sono costosissimi, solo per iniziarli non è difficile dover spendere migliaia di euro solo per la pubblicità degli annunci di vendita.

Quindi a naso per me hanno ragione i sindacati nel dirti di insistere, nonostante tutto, con un approccio negoziale.

Però se credi puoi acquistare una consulenza da un avvocato per esaminare più nel dettaglio la situazione.

Leggi anche la nostra scheda sul recupero crediti, oltre che quella sul decreto ingiuntivo.

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Qual è la forma migliore per prestare soldi ad un amico?

vorrei prestare dei soldi ad un caro amico per l’acquisto di un immobile. Siccome la cifra è importante è sufficiente una scrittura privata fra di noi? Ci si conosce da quando si è bambini, ma per esperienza personale quando ci sono di mezzo i soldi è meglio andarci cauti.

È tutto relativo, naturalmente, quindi bisogna valutare in relazione alla situazione.

La scrittura privata offre certamente più garanzie rispetto ad un prestito che non ne sia assistito, ma un atto pubblico sarebbe sicuramente più tutelante, anche se ovviamente c’è il problema del fatto che bisogna compensare il notaio.

La scrittura privata, più in particolare, può essere contestata nella sua autenticità e nella genuinità della sottoscrizione apposta in calce alla stessa da colui contro il quale viene utilizzata, mentre l’atto pubblico no, essendo stato formato davanti ad un pubblico ufficiale e cioè il notaio.

I mutui che ti concede la banca sono fatti quasi sempre per atto pubblico sia per questo motivo, sia perché con l’atto pubblico si può costituire una ipoteca sull’immobile acquistato con tale finanziamento, cosa cui non si può provvedere con la scrittura privata.

Questo è un altro aspetto importante, che riguarda la solvenza del tuo futuro debitore. Infatti, puoi anche formalizzare il prestito nei modi migliori possibili, ma se un domani il tuo debitore (mutuatario) si rende insolvente, magari nemmeno per colpa sua, non hai comunque modo di recuperare quello che hai erogato.

È proprio per questo che quando si danno a mutuo somme consistenti si provvede anche ad iscrivere ipoteca su uno o più beni del debitore, cosa che dovresti valutare anche tu di fare, specialmente se l’importo è consistente.

Poi ci sono tante altre considerazioni da fare, ma bisognerebbe a quel punto conoscere la cosa in dettaglio. Se l’operazione ha un certo valore, valuta anche di acquistare una apposita consulenza da un avvocato.

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Cosa rischio se acquisto un garage da un venditore che ha molti debiti?

Io vorrei acquistare un garage che è stato ristrutturato nel 2004. Se il venditore avesse dei debiti nei confronti di chi ha fatto i lavori (costruttore, muratore, elettricista etc.) me li accollerei io acquistando questo manufatto?

In linea generale, tu e il venditore siete due soggetti di diritto diversi, ciascuno con un proprio patrimonio separato dall’altro.

Però prima di procedere all’acquisto devi verificare che l’immobile non sia stato reso oggetto da eventuali creditori del venditore di pregiudizievoli, come ad esempio l’iscrizione di un’ipoteca, che, come tale, ha diritto di seguito e sarebbe quindi opponibile e valida anche nei tuoi confronti.

Naturalmente, nel mento in cui il venditore dovesse navigare in cattive acque potrebbero esserci anche altre vicende, come il sequestro e così via.

Infine, c’è da valutare il rischio di insolvenza successiva alla vendita, con conseguente instaurazione di una procedura concorsuale, e successivo ancora esercizio di eventuale azione revocatoria nei tuoi confronti (azione revocatoria che, peraltro, potrebbe essere esercitata anche in via ordinaria, anche se con presupposti sensibilmente più corposi e ardui per i creditori).

Per quest’ultima eventualità, comunque, il venditore dovrebbe a norma di legge consegnarti una fideiussione al momento della stipula del preliminare.