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Spese legali: possono chiedermele anche se pago tutto?

A luglio la controparte si rivolse ad un avvocato per far valere i loro diritti. (Riassumo la vicenda: affitto in nero, 5 eredi in guerra tra loro, io sono l’affittuario che ha invano cercato qualche erede a cui pagare il dovuto senza risultato). Ora a distanza di sei mesi hanno riconosciuto come valida la mia offerta iniziale di 3160 euro e non di 3958 euro ma in aggiunta vorrebbero da me 300 euro per le loro spese legali. Ma è una richiesta di routine, logica oppure no? Tra l’altro mi avvisano che, qualora non aggiungessi i 300 euro al bonifico, lo considererebbero un acconto. Hanno questa facoltà?

Sì certo, se non ritengono che la somma sia comprensiva di tutto quello che è dovuto possono, in quanto creditori, ritenere che quanto versato rappresenti solo un acconto.

Naturalmente, tuttavia, l’ultima parola non spetta a loro, il loro è solo un punto di vista, la cui correttezza sarà accertata, in caso di contestazione, da un giudice, che valuterà la debenza o meno di ulteriori somme rispetto a quelle pagate.

Venendo al merito, non credo che ci possano essere i presupposti per i creditori per richiedere una voce per spese legali, se l’offerta iniziale con la quale li avevi messi in mora era corretta. Bisogna però verificare attentamente la validità dell’offerta ai fini di stabilire se si è instaurata correttamente la mora del creditore, secondo le disposizioni previste dal codice civile.

Visto che la differenza non è molta, è sicuramente preferibile una soluzione di tipo negoziale.

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Debiti per spese legali: se il creditore non collabora

Mio padre ha perso in primo grado e successivamente in appello una causa civile e dovrà conseguentemente pagare le spese legali. Ora, a due anni dalla sentenza, non è arrivata alcuna richiesta/notifica per le spese in questione. Paradossalmente abbiamo invitato noi, tramite raccomandata A/R, un invito all’avvocato della controparte affinchè ci facesse pervenire l’importo da pagare, ma non ottenendo a tutt’oggi alcun riscontro. L’unica novità è stata quest’estate la richiesta da parte dell’Agenzia delle Entrate dell’imposta per la registrazione della Sentenza. Ma..è normale che trascorra tutto questo tempo? Ci possono essere interessi da parte avversaria a ritardare il tutto? In questo caso l’aver inviato Lettera Raccomandata (due volte) tutela mio padre dal vedersi accusato (è questo, in realtà il suo timore) di mancato o ritardato pagamento e quindi vedersi attribuire sanzioni/interessi?

Il tema è quello della mora del creditore, che si ha appunto quando un creditore non presta la necessaria cooperazione da parte sua per consentire al debitore di adempiere alle proprie obbligazioni, secondo l’art. 1206 del codice civile.

Il debitore, per evitare le conseguenze negative di questa situazione, deve effettuare formalmente l’offerta della propria prestazione, un po’ come avete già fatto voi, anche se probabilmente sarebbe preferibile un’intimazione a mezzo di ufficiale giudiziario.

Gli effetti della mora sono descritti dall’art. 1207 cod. civ. , secondo cui «quando il creditore è in mora, è a suo carico l’impossibilità della prestazione sopravvenuta per causa non imputabile al debitore (1256, 1673). Non sono più dovuti gli interessi né i frutti della cosa che non siano stati percepiti dal debitore».

Gli artt. 1208 e 1209 stabiliscono i requisiti che devono essere rispettati affinché l’offerta sia valida, cosa che ti consiglio di far verificare con cura da un avvocato, procedendo se del caso ad un rinnovo.

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Come faccio a vendere un immobile se non posso spostare i mobili contenuti al suo interno?

Mia nonna è morta, lasciando in eredità comune i mobili della sua abitazione (da una parte, io e mia sorella, dall’altro, nostra zia, figlia della defunta). Valore dei beni: assai scarso (400 euro circa).
Nostra zia rifiuta qualsiasi soluzione, solo per impedirci di vendere l’immobile (nostro per compravendita notarile del 2006).
Unica soluzione: fare causa, trasferendo i beni in deposito per liberare la casa e poi accollando tutte le spese a loro.
Chiedevo conferma di questo ultimo passaggio e se effettivamente tutte le spese ed i costi di deposito e del processo saranno a carico di questa zia.
In secondo luogo, l’inventariazione dei beni e il deposito quanto costerebbe e quanto tempo richiederebbe?

Non è una vera e propria causa, ma la procedura da seguire in caso di mora del creditore oppure rifiuto di procedere ad una divisione ovvero di spostare i mobili al fine di consentire la vendita dell’immobile che li contiene.

La legge in questi casi prevede che le spese siano a carico di chi in qualche modo, rifiutando la sua cooperazione, rende necessario il deposito, ma questo poi nella pratica si trasforma in un recupero crediti come tutti gli altri, con gli stessi problemi in termini di solvenza degli altri – su cui ti invito a leggere la scheda relativa.

Non sono in grado di dirti cosa costerebbero questi adempimenti, che non sono fatti da avvocati, ma da società terze cui puoi chiedere un preventivo, mentre noi potremmo preventivarti solo l’attività di assistenza.

Non so se avete già fatto una diffida a vostra zia e/o un’offerta reale dei mobili di sua competenza, ma sarebbe il primo passo da fare.