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Sospensione responsabilità genitoriale: e le visite dei nonni?

DOMANDA – In seguito a sospensione della responsabilità genitoriale con collocazione temporanea del minore in casa famiglia, i nonni possono comunque esercitare il loro diritto di visita nei confronti del minore? In caso di interruzione senza che alcuna restrizione in merito sia menzionata nel provvedimento del TM si puo’ parlare di diritto leso? in tal caso quali le vie legali?

— RISPOSTA – Direi più di sì che di no, anche se credo dipenda dalle motivazioni per cui è stato adottato un provvedimento del genere e alle eventuali relazioni delle stesse con le figure dei nonni.

Discutere se si può parlare di «diritto leso» non ha alcuna utilità pratica, meglio vedere che cosa si può fare a riguardo.

Ricordo che il diritto di visita e frequentazione dei nonni è attualmente previsto dall’art. 317 bis cod. civ., di cui ho parlato in questo precedente post del blog che ti invito a consultare.

Per vedere le possibilità di azione, bisogna come al solito esaminare il fascicolo e, al suo interno, soprattutto il provvedimento sospensivo della responsabilità genitoriale e le motivazioni della stessa.

Può essere che sia sufficiente un ricorso e/o intervento da parte dei nonni nel procedimento in corso per ottenere una autorizzazione esplicita da parte del giudice.

Se vuoi approfondire ulteriormente la questione, o incaricarmi già di assisterti in questa cosa, chiama ora lo studio al numero 059 761926 e prenota il tuo primo appuntamento, concordando giorno ed ora con la mia assistente.

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Guarda questo video per sapere meglio come funzionerebbe il lavoro con me.

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Ti lascio adesso alcuni consigli e indicazioni finali che, a prescindere dal problema di oggi, ti possono sempre essere utili.

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Sorella con vita disordinata e dissoluta: che fare?

vorrei sapere se esiste l’obbligo di mantenimento fra fratelli nel caso in cui uno di essi fosse nelle condizioni di non poter provvedere a sé stesso ma per motivi di sua colpa. Abbiamo una sorella ormai 66enne che da sempre crea problemi con i soldi. Vive di lavoretti saltuari che non le bastano per mantenersi, contrae debiti che non restituisce, affitta appartamenti che non paga per poi sparire (e quindi non é dato sapere dove risiede), ha emesso assegni a vuoto, ha tentato di far firmare ai nostri genitori in maniera fraudolenta un’ipoteca sulla loro casa a garanzia di un prestito e così via. Sia noi fratelli che i nostri genitori ci siamo trovati alla porta ufficiali giudiziari e conoscenti che la cercano. Non abbiamo notizie di nostra sorella, ma gli anni passano e il nostro timore é che, con l’avanzare dell’età, io e i miei fratelli siamo obbligati a farcene carico economicamente.

Il codice civile prevede a tutt’oggi, per antica tradizione, la disciplina degli alimenti, agli artt. 433 e seguenti.

Il diritto agli alimenti spetta a chi si trova in stato di bisogno indipendentemente dalle cause che hanno determinato questo stato: anche se esso sia derivato dalla sua condotta disordinata o dissoluta, come sembra essere nel vostro caso. Se tale condotta di vita prosegue, il giudice può solo e semmai disporne una riduzione ai sensi dell’art. 440.

I membri della famiglia sono tenuti agli alimenti secondo il seguente ordine (art. 433 c.c.):

  • 1) il coniuge (se non tenuto all’obbligo del mantenimento per effetto della sentenza di separazione personale);
  • 2) i figli, biologici o adottivi, e, in loro mancanza, i discendenti prossimi (nipoti), anche non matrimoniali ovviamente;
  • 3) i genitori e, in loro mancanza, gli ascendenti prossimi (nonni);
  • 4) i generi e le nuore;
  • 5) il suocero e la suocera;
  • 6) i fratelli e le sorelle

Per quanto riguarda fratelli e sorelle, gli alimenti sono dovuti solo nella misura dello stretto necessario.

Oggigiorno, le disposizioni sugli alimenti sono applicate più di rado che in passato, dal momento che ci sono enti pubblici preposti ad intervenire con provvidenze socio assistenziali, ma non è escluso che anche i parenti vengano coinvolti nell’azione dell’ente pubblico.

Piuttosto a me pare che il vostro atteggiamento sia un po’ troppo passivo e attendista riguardo ai problemi di vostra sorella, nel senso che vi limitate ad avere paura di quello che potrebbe succedere un domani, ma non riflettete invece anche su quello che si potrebbe fare adesso per impedire che vostra sorella, continuando a malgestirsi, si trovi un domani in stato di indigenza.

Da questo punto di vista, forse, potreste valutare un ricorso per la nomina di un amministratore di sostegno, che sia in grado di assisterla nel mantenere una condotta di vita più ordinata, sia per quanto riguarda gli aspetti finanziari che lavorativi che altro.

Se volete una consulenza per approfondire questa eventualità, che credo potrebbe essere utile anche per definire meglio le vostre posizioni e responsabilità come fratelli, oppure un preventivo per procedere con il ricorso, potete richiederli compilando i moduli appositi nel menu principale del blog.

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Nonni che non possono vedere nipoti: come è meglio muoversi?

da oltre un anno, non riusciamo ad avere rapporti con le nostre nipotine, di età tra 2 e 6 anni, nostro figlio ci dice che la moglie non vuole assolutamente che lui c’incontri con le bimbe, purtroppo anche lui non può incontrarci per espresso divieto da parte della moglie. Purtroppo, noi per non compromettere il matrimonio tra nostro figlio e la moglie ci siamo, fino ad oggi, fare richieste formali per poter avere un normale rapporto con le nostre nipotine. Credo che le interessate ad un diritto di frequentazione siano solo le bimbe, e vista la tenerissima età, sicuramente non sono in grado di chiedere di avere un normale rapporto con noi. Mio figlio in qualche circostanza, forse perchè la bimba più grande ha fatto richiesta di vederci, lui le avrebbe risposto che stavamo all’estero e per questo non era possibile incontrarci.
Ci dispiace per le bimbe che le gli impediscono di avere quelle normali frequentazioni con noi. Quindi quali diritti abbiamo noi nonni (paterni)?

Il nostro post di riferimento sui diritti dei nonni è questo, che ti invito a leggere attentamente.

Nel tuo caso, che cosa si potrebbe aggiungere di particolare?

Non molto. Ti lascio solo uno schema del modo in cui procedere.

A mio giudizio, il primo passo è quello di far inviare una diffida da un avvocato, con toni concilianti, in cui si invita anche a svolgere alcune sedute di mediazione familiare.

Quindi, l’approccio, almeno in un primo momento, deve essere sicuramente di tipo negoziale e vale altrettanto sicuramente la pena di investire un po’ di risorse per fare quantomeno un po’ di trattativa.

Qualora questo metodo poi non conducesse ai risultati sperati, solo in quel caso io valuterei il deposito di un ricorso al tribunale dei minorenni. Ma questo si valuterà in base appunto a quello che sarà successo nel frattempo.

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Cosa posso fare se mia figlia non mi vuol far più vedere mio nipote?

Ho discusso con il compagno di mia figlia perché pretendeva da me un aiuto economico per acquistare una casa mandandomi addirittura a quel paese di conseguenza anche mia figlia non mi ha più parlato.mio nipote con il quale ho convissuto per sette anni tra vacanze dormita a casa mia gite in montagna (da soli) gite al mare etc etc mi é stato completamente allontanato , rifiutando anche i pacchi regalo inviati e dandomi su FBK del pezzente. Mi é stato inviato un mess con il quale devo stare a km di distanza dal loro figlio ….. Che diritti ho (giuridicamente ) di vedere mio nipote?

Da quest’anno la legge prevede il diritto dei nonni di frequentare i nipoti, come abbiamo riportato in questo nostro precedente post.

Però onestamente io ti sconsiglierei di andare subito tramite avvocato, perché in questo modo inaspriresti un rapporto che bene o male dovrai sempre avere con tua figlia, anche in virtù della presenza di tuo nipote, e di incaricare un mediatore familiare che possa cercare di sbrogliare i nodi di comunicazione che ci sono tra voi.

Solo se proprio non si riesce a risolvere con la mediazione, tenterei anche la strada del ricorso giudiziario tramite un avvocato.

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Sono obbligata a lasciare i miei figli a mia suocera in mia assenza?

Sono una mamma di 2 bambini di 8 e 4 anni, e sono 8 anni che lotto con il mio compagno a causa di mia suocera. Premetto che per ragioni di comodità ed economicità i miei bambini vengono guardati da mia mamma nelle ore in cui io sono al lavoro. Questo ha scatenato da sempre gelosie in mia suocera. Ceniamo ogni 15 gg a casa di mia suocera dove ci intratteniamo x circa 4 ore. Inutile dire che mia suocera da prima che i bimbi nascessero non ha cercato di instaurare un buon rapporto con me, anzi tutt’altro, il mio compagno è figlio unico… Mi ha ripetutamente offeso e di rimbalzo anche il figlio, certo che così facendo proprio non me la sento di darle i bimbi. Vorrei pertanto sapere se sono obbligata a darle i miei bimbi senza la mia presenza… Grazie mille in anticipo.

È ovvio che la legge italiana non contiene prescrizioni così minuziose, limitandosi invece a dire, genericamente, che ogni figlio ha il diritto di mantenere i rapporti con gli ascendenti di ogni ramo genitoriale, spettando poi ai protagonisti della vita familiare decidere e valutare che cosa è più giusto fare in concreto e farlo serenamente, al di là di bisticci ed episodi del momento.

La materia, peraltro, è attualmente in forte evoluzione, perché il Parlamento ha delegato il governo, con la legge 10 dicembre 2012, n. 219, recante «Disposizioni in materia di riconoscimento dei figli naturali», pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 293 del 17 dicembre 2012, a riconoscere il diritto dei nonni alla frequentazione dei nipoti, diritto che secondo le interpretazioni più diffuse al momento non sussiste (mentre c’è solo l’interesse, giuridicamente tutelato, dei minori).

A me comunque sembra che tutto quello che vi serva sia un bel chiarimento. Evidentemente non siete in grado di procurarvelo da sole, quindi vi suggerirei, molto semplicemente, di fare qualche seduta di mediazione familiare.