Categorie
diritto

Nullità ecclesiastica: si deve dare per forza?

Note dell’episodio.

In questa puntata di radio Solignani, ti dico che cosa si può fare quando si riceve una richiesta di nullità ecclesiastica.

Riferimenti.

Di seguito, alcuni precedenti post del blog, o puntate del podcast, menzionati durante l’episodio o comunque aventi ad oggetto tematiche collegate a quelle trattate in questa puntata, che ti consiglio di consultare.
blog.solignani.it/schede-pratiche/famiglia/delibazione-delle-sentenze-ecclesiastiche/ La delibazione sentenze ecclesiastiche. | Tiziano Solignani

Categorie
diritto

Nullità del matrimonio e compravendita di immobili: che succede?

l’ annullamento del matrimonio, quali effetti produce su un contratto di acquisto di una casa, stipulato successivamente al matrimonio in regime di comunione dei beni? E’ comunque valido o l’annullamento del matrimonio annulla anche il successivo contratto di compravendita?

Per l’ennesima volta in due decenni, ricordo che le domande astratte nella pratica giuridica hanno molto poco senso. Bisogna parlare dei fatti e delle situazioni in cui si radica il problema, lasciando che sia il giurista interpellato a fare i più opportuni inquadramenti. Sarebbe stato molto meglio descrivere appunto la situazione concreta e il problema relativo che c’è da risolvere.

In linea generale, ad ogni modo, si può dire che sicuramente un contratto di compravendita rimane valido anche a seguito di nullità del matrimonio a che, al momento della stipulazione, vincolava uno o entrambi i contraenti.

Può essere più difficile capire quale sia la situazione proprietaria del bene, nel senso che va stabilito quale sia la sorte del regime patrimoniale tra i coniugi in dipendenza dell’annullamento e, se si suppone una sua caducazione, quali conseguenze ne derivino.

Peraltro, le conseguenze comunque sono destinate a cambiare a seconda di come è stata redatta la compravendita e di chi vi ha partecipato.

Ad esempio, se supponessimo che i coniugi erano in regime di comunione, come erano, che cosa accade nel caso di nullità, se, sempre ad esempio, all’atto ha partecipato solo uno dei due coniugi mentre l’altro lo aveva acquistato solo in forza dell’applicazione del ridetto regime di comunione?

È difficile ipotizzare che vi possa essere una comunione tra coniugi che si trasforma in comunione ordinaria, anche perché la comunione tra coniugi è, secondo una nota espressione della corte costituzionale, una «comunione senza quote».

Ed infatti la Cassazione, con la sentenza n. 11467/2003 ha precisato che in caso di annullamento del matrimonio, la comunione legale si scioglie, ma il regime patrimoniale legale, pur dopo l’avvenuto scioglimento della comunione, non si trasforma, di per sé, in comunione ordinaria e non soggiace alla relativa disciplina.

La situazione andrebbe approfondita molto di più. Se credi, valuta di acquistare una consulenza. Ti raccomando, con l’occasione, di iscriverti alla newsletter del blog, o, se non ti piace la mail, al gruppo Telegram, in modo da non perderti importanti e utili aggiornamenti quotidiani.

Categorie
diritto

Nullità del matrimonio religioso: si può fare a distanza?

La mia penso sia una delle più comuni situazioni di divorzio. Sposato per 3 anni dopo 6 anni di fidanzamento fatto di spostamenti con il treno per le lontane ubicazioni dove vivevamo. Non abbiamo avuto figli e piano piano è venuto meno il sentimento e l’affetto che c’era inizialmente, venendo fuori quello che eravamo realmente e che non eravamo riusciti a capire negli anni passati. Ci siamo separati in modo consensuale ed ottenuto con i tempi canonici anche il divorzio. Mi sono sposato di nuovo e vivo, dopo più di 20 anni, una situazione sentimentale ottima con 2 splendidi figli. Ho deciso di chiedere l’annullamento del matrimonio ma vige una situazione logistica e di rapporti sociali complicata. La mia ex vive ad Udine ed io vivo a Roma e le nostre amicizie sono terminate con la nostra separazione. So che c’è il bisogno della presenza di entrambi e di eventuali testimoni. Come si può risolvere la questione? Si possono fare delle transazioni remote?

Immagino che tu ti riferisca alla nullità del matrimonio concordatario, che penso desideriate per potervi sposare in Chiesa per motivi di fede.

Per quanto concerne questo tipo di nullità, al momento non è previsto un procedimento di tipo telematico, anzi è richiesta una presenza effettiva delle parti che sono esaminate a fondo dai giudici del tribunale ecclesiastico.

Se vuoi ottenere la nullità, dunque, devi rassegnarti a partecipare attivamente al processo, investendo anche negli spostamenti per raggiungere la sede del tribunale competente.

Avendo già tu ottenuto il divorzio, non sarà poi necessaria la delibazione, per cui almeno questo passaggio potrai risparmiartelo.

Se vuoi un preventivo per il processo di nullità del matrimonio, puoi chiederlo compilando il modulo allegato.

Categorie
diritto

Avvocato che non mi aggiorna: potrò chiedere nullità della sentenza?

Non sono soddisfatto del mio avvocato, tra pochi giorni dovrei avere una causa e lui non si preoccupa di informarmi, se l’udienza sarà tenuta senza informare l’assistito si può chiedere l’annullamento della sentenza?

Ovviamente no.

Che colpa ne avrebbero l’altra parte, o le altre parti del processo, del fatto che il tuo avvocato non ti tiene adeguatamente informato dell’andamento del processo?

Se si ammettesse una circostanze del genere come causa di nullità, ognuno potrebbe lasciar continuare le cause anche per dieci, venti, trenta anni, per poi annullarle completamente risvegliandosi all’improvviso e dimostrando che, magari 28 anni prima, il suo legale non l’aveva adeguatamente informato dell’udienza.

Chiaramente, è inconcepibile una cosa del genere.

Il discorso è che spetta a te ottenere i chiarimenti più opportuni dal tuo avvocato.

Ancor prima però devi fare una considerazione, che è questa.

Te la esprimo citando una frase di una serie televisiva, House M.D.: «preferisci un medico che ti tenga la mano mentre ti lascia morire o un sanitario che ti cura e guarisce mentre ti ignora completamente?»

Questo significa che devi per forza valutare quanto è davvero importante il tuo bisogno di informazione rispetto alla fiducia che hai nel tuo avvocato e nel fatto che egli svolga in modo efficace il suo lavoro.

Il tempo a disposizione per svolgere i diversi incarichi cui è tenuto in ogni momento ciascun avvocato non è illimitato, anzi tutto al contrario disponibile in quantità limitatissima rispetto agli impegni cui far fronte, e spesso un buon avvocato preferisce dedicarlo a lavorare concretamente al caso, più che a intrattenere rapporti con il cliente.

Io stesso molto spesso faccio così e, personalmente, diffiderei molto di un avvocato, o altro professionista, che tendesse sempre a dilungarsi in lunghe spiegazioni e a far salotto con me ogni volta che gli rivolgessi una domanda: significherebbe che il lavoro che deve fare per me o non lo sta facendo o lo sta facendo fare ad un altro, che non saprei nemmeno chi fosse, a quel punto.

Onestamente, io capisco perfettamente l’esigenza degli utenti di essere informati almeno un minimo, specialmente nella conduzione di vertenza molto delicate, ma gli utenti devono dal canto loro capire che eccedere in queste cose rischia seriamente di compromettere la qualità del lavoro, perché il tempo e l’attenzione che un avvocato può dedicare ai singoli casi sono limitati, ed il lavoro tecnico è spesso difficile, richiede pazienza, preparazione, studio, applicazione, concentrazione, accuratezza, creatività – tutte cose che perdendosi a far salotto con il proprio assistito, tanto per farlo contento o tranquillizzarlo, spesso purtroppo si perdono.

Chiaramente, un legale non può neanche essere inaccessibile o non dare mai spiegazioni, si deve trovare il giusto compromesso tra le due esigenze. Purtroppo, per gli utenti non è facile capire questo.

Tutto ciò premesso, che cosa devi fare nella pratica?

Io ti suggerirei di chiedergli chiarimenti via mail, provando prima magari con una mail ordinaria e poi tramite pec. Se non ricevi risposta, o non ne ricevi una soddisfacente, devi valutare se la situazione è tale da minare la fiducia che riponi in questo avvocato.

La fiducia rimane assolutamente fondamentale, per proseguire proficuamente un rapporto difensivo, per cui se venisse mai meno dovresti valutare di revocare il mandato a questo legale ed affidarlo ad un altro.

Un’altra idea potrebbe essere, prima di revocare il mandato, cosa che tanto potrebbe essere opportuna quanto no, chiedere un secondo parere ad un altro avvocato, per vedere se conferma l’impostazione difensiva del primo, nel qual caso puoi anche confermare l’incarico, o meno.