È più efficace il counseling o la psicoterapia? Scoprilo nella imperdibbbbbbile (co’ 35 bí) puntata di oggi di radio solignani podcast ??, l’unica radio che ti ascolta ?
«La possibilità-necessità del cambiamento è rappresentata nei sogni del maschio con un’immagine ancora più forte: quella della decapitazione» (Claudio Risé – Il maschio selvatico/2)
Leggere i sogni.
I sogni sono uno strumento potentissimo per conoscere cosa pensano il tuo inconscio e più in generale tutte le tue parti profonde della tua stessa vita.
Essi sono facilissimi e difficilissimi da leggere al tempo stesso.
A) Difficilissimi perché usano il linguaggio del simbolo, che è preverbale, ma tu non ci sei più abituato, perché vivi nel verbale, almeno sin dai tempi dei primi versetti del Vangelo di Giovanni, dove l’universo e Dio nascono come logos – e cioè anche «parola».
«Gesù è già da subito il Salvatore pur essendo un infante, in/fans: senza parola. Ciò è di grande significato per l’uomo contemporaneo, incapace di qualsiasi esperienza che non passi dal linguaggio e si articoli in un discorso» (Claudio Risé – Il maschio selvatico/2)
Il verbale però è solo uno strato spalmato sulle tue parti profonde, che sono quelle che determinano davvero la tua direzione. Sei mai stato, ad esempio, innamorato di una persona che a livello mentale avresti desiderato tutto all’opposto detestare? O viceversa?
Le parti profonde non si fanno confondere dalle parole ma usano un linguaggio appunto preverbale che è quello del simbolo, cui, nella sfera cosciente, nella mia pratica di counseling, tento di accedere con lo strumento dei tarocchi, che sono una specie di libro scritto con la lingua dei simboli, un libro che, esattamente come tutti gli altri, anzi a volte anche più degli altri, finisce per parlarti di te stesso.
B) Facilissimi perché una volta che hai capito quale chiave utilizzare per la lettura puoi appunto interpretare, leggere e «capire» ogni sogno. Tipicamente, un sogno sembra oscuro, bizzarro, strano e, in definitiva, privo di senso, finché non lo comprendi con la chiave del simbolo.
Nel momento stesso in cui lo riesci a leggere, tutto quello che prima ti sembrava oscuro e assurdo ti appare così chiaro ed evidente…
Il sogno della decapitazione.
Cosa significa sognare di essere decapitati?
È «semplicissimo» nel senso che ho illustrato poco fa.
È la cosa di cui oggigiorno hanno più bisogno tutti, esattamente per questo è uno dei sogni più diffusi.
Ci torneremo presto sopra.
Messaggi da portare a casa.
Resta sintonizzato, perché presto sul blog comincerò a parlare più approfonditamente dei sogni, con l’occasione di alcune domande di «letture» ricevute da alcuni iscritti.
Molto importante: tieni un taccuino sul comodino e annotati rigorosamente tutti i sogni che dovessi ricordarti al momento del risveglio; non sprecare nessun sogno, nessuna parte di esso: i sogni sono colature, porte tra l’inconscio e la veglia che ti trasmettono informazioni preziosissime su te stesso.
Se vuoi farmi leggere un sogno che hai fatto, mandami la descrizione la più minuziosa possibile dalla pagina dei contatti del blog cercando di descrivere anche la situazione in cui ti trovi al momento nella tua vita.
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Oggi pomeriggio nel gruppo fb «Terre dell’anima» facciamo i tarocchi. Lancerò un post sotto cui ognuno potrà mettere la sua domanda. Entra nel gruppo per partecipare.
Al centro della nostra fede, il cristianesimo, c’è la cura dell’anima, il «cuore del nostro cuore» come diceva Sant’Agostino.
Ecco perché l’uomo di oggi ha un bisogno estremo di riallacciarsi a Dio, per poter rimettersi in piedi dopo essere stato sbattuto a terra da una modernità fatta completamente alla rovescia, che lo mentalizza e nevroticizza sempre più.
Ricomincia a vedere le cose nella giusta prospettiva. Veglia e prega in ogni momento.
Quando hai appena ricevuto un dolore, una coltellata al cuore, la tua anima soffre e diventi immediatamente più egoico.
Il dolore e la sofferenza ti fanno cadere a terra, nel regno del Mondo e, sì certamente, anche del suo principe, il diavolo, rappresentato nell’allegoria degli arcani dalla lama numero 15.
É il regno delle ombre, che non sono però fuori da noi, ma, tutto all’opposto, dentro di noi: sono i famosi «lati oscuri», oggi sotto attacco da parte del pensiero unico e del politicamente corretto, ma veri e propri doni di Dio.
In quel momento cominci a odiare, a progettare sconnessioni, a pensare a modalità di relazione con gli altri basate sul tuo disinteresse, a smettere di vivere perché «di sofferenza e dolore ne ho avuto abbastanza», a fare proiezioni come «le persone sono tutte cattive»…
In quei momenti, puoi fare scelte sbagliate, come quella, classica, di mettere il tuo cuore dentro ad una gabbia, o di indurirlo come una pietra, per scongiurare altra sofferenza, che, però, fa parte della vita, come ci insegnano tutte le gradi tradizioni sapienziali, tra cui sicuramente il cristianesimo, dove si ringrazia Dio persino per la morte, e il buddismo, dove la prima delle quattro nobili verità è che la vita è dura e contiene la sofferenza, con la conseguenza che chi rifiuta il dolore rifiuta la vita e finisce per non vivere e continuare ad esistere come uno «sconnesso», termine che potremmo considerare un buon sinonimo di narcisista, che é talmente scollegato dagli altri da guardarli soffrire senza accorgersene.
Non prendere mai decisioni quando il dolore ti ha schiacciato a terra, non rimpiangere la sofferenza, non detestare i tuoi lati oscuri.
La sofferenza viene per creare una versione ogni giorno migliore di te, i tuoi lati oscuri, compresa la capacità di odiare, la violenza, ti servono per proteggere tutto quello che ami e sono un dono di cui puoi essere grato a Dio.
Fai attenzione però a quello che ti racconti mentre sei a terra intento a rimetterti in piedi.
Non prendere nessuna scelta finché non sarai di nuovo riuscito a dispiegare di nuovo le vele della tua anima.
Fai che l’unica tua scelta in quei momenti sia chinarti sulla tua anima dolente e aiutarla con amore a rimettersi in piedi.
«Chi semina nelle lacrime mieterà nella gioia.» (Salmo 126, 5)
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Un narcisista é solo una persona con una grande ferita, che, anziché usarla per diventare più umano, empatico e in grado di capire gli altri, ha deciso, tutto all’opposto, di blindarsi il cuore, ingabbiarselo, finendo solo per diventare più insensibile, isolato e, in fondo, smarrito e monadico.
Tu sei le tue scelte.
Spetta a te decidere cosa fare col dolore e la sofferenza che ti manda la vita.
Puoi usarli come carburante per la tua evoluzione e la tua crescita personale, oppure, al contrario, per smettere di vivere davvero, sul falso presupposto, sull’inganno diabolico, che così smetterai di soffrire…
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