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Delibazione della sentenza ecclesiastica: a cosa serve?

ho ottenuto la nullità matrimoniale alla sacra rota e ora il mio avvocato mi chiama x avviare il procedimento di delibazione..nn ho capito bene di cosa si tratti, ma penso sia per potersi risposare anche in comune eventualmente giusto? E quanto costa farla? A me sinceramente del comune interessa ben poco essendo molto credente e per me facendo fede soprattutto la Chiesa. Volevo quindi sapere se è obbligatorio fare la delibazione. Io sono stata sposata quasi 3anni con separazione consensuale e nullità alla sacra rota. Le chiedo un consiglio perché mi trovo in una situazione economica precaria e nn vorrei buttar via soldi.

La delibazione serve per dare efficacia anche nello Stato italiano alla sentenza di nullità ecclesiastica.

Se hai già fatto il divorzio presso i tribunali civili italiani, la delibazione serve a poco e forse non si può nemmeno più fare, se invece sei ancora, per lo Stato italiano, sposata al tuo ex marito, sarebbe bene che tu procedessi con la deliberazione, altrimenti, salvo divorzio in futuro, resterai legata in qualche modo allo stesso per sempre.

L’aspetto più interessante è quello successorio: in caso di decesso di uno dei due, erediterebbe sempre l’altro.

Non esiste un costo standard per una pratica di delibazione, ogni avvocato pratica la tariffa che ritiene più opportuna, quindi puoi certamente chiedere un preventivo al tuo avvocato.

Se ne vuoi uno anche da parte del mio studio, volentieri, puoi farlo compilando il modulo apposito che trovi nel menu principale del blog.

Se vuoi approfondire ulteriormente la questione e la tua situazione in concreto, chiama ora lo studio al numero 059 761926 e prenota il tuo primo appuntamento, concordando giorno ed ora con la mia assistente; puoi anche acquistare direttamente da qui: in questo caso, sarà poi lei a chiamarti per concordare giorno ed ora della nostra prima riunione sul tuo caso; a questo link, puoi anche visualizzare il costo.

Naturalmente, se vivi e lavori lontano dalla sede dello studio – che è qui, a Vignola, provincia di Modena, in Emilia – questo primo appuntamento potrà tranquillamente avvenire tramite uno dei sistemi di videoconferenza disponibili, o anche tramite telefono, se lo preferisci. Ormai più della metà dei miei appuntamenti quotidiani sono videocall.

Guarda questo video per sapere meglio come funzionerebbe il lavoro con me.

Ti lascio alcuni consigli finali che, a prescindere dal problema di oggi, ti possono sempre essere utili.

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riflessioni

10 cose sulle soluzioni magiche per i problemi legali.

1) Per i problemi legali, non esistono quasi mai soluzioni magiche: ciò significa che nella pressoché totalità dei casi, se anche ricoprissi d’oro il tuo avvocato, lo stesso non sarebbe in grado di darti una soluzione piena e immediata.

2) Chi è che non vorrebbe guadagnare un milione, dieci milioni, un miliardo di euro? Se anche tu li avessi e fossi disposti a spenderli, il tuo avvocato non avrebbe la soluzione pronta e garantita e dovrebbe, quindi, rifiutare.

3) Non bisogna confondere mai i servizi di assistenza legale con un acquisto su amazon: amazon ti vende una prestazione che rientra interamente nella sua sfera di dominio, un avvocato ti vende il suo tempo e la sua attenzione su cose che rientrano solo parzialmente nella sua sfera di dominio.

4) In altri termini, se ti devo vendere un oggetto, devo solo preoccuparmi di averlo disponibile e di potertelo consegnare, se ti devo far divorziare o un recupero credito, il risultato dipende da un’altra persona che non rientra sotto il mio controllo diretto.

5) Da questo punto di vista, le prestazioni di assistenza degli avvocati sono simili a quelle dei medici: entrambi effettuiamo i trattamenti che riteniamo più opportuni nella situazione che ci viene sottoposta, ma il risultato è influenzato da tanti fattori che non possiamo controllare ed esulano dalla nostra sfera di dominio.

6) Quello che si «compra», quando si acquista un servizio legale, non è di solito un bene preciso: il recupero di un credito, la
cittadinanza italiana, il divorzio, una linea di confine; quello che si compra é solo il tempo e l’attenzione del tuo avvocato sul problema, nella convinzione che potranno essere utili per il risultato che desideri.

7) Gli avvocati desiderano che tu consegua il tuo risultato, sia perché desiderano accontentarti, sia perché ne va del loro prestigio e della loro autostima: non è vero che ai legali non interessa nulla di come vanno le vertenze!

8) Per questi motivi, é fondamentale la scelta dell’avvocato, perché il tempo e l’attenzione che un certo avvocato può versare sul tuo problema non sono mai uguali a quelli che vi può versare un altro avvocato: ogni professionista ha una testa diversa!

9) Puoi dunque scegliere quell’avvocato che per intelligenza e capacità professionali pensi che possa risolvere più facilmente il tuo problema rispetto a quello che potrebbe fare un altro.

10) Quando devi acquistare un servizio legale, é meglio chiedere due o tre preventivi, ma non valutarli solo sulla base del prezzo, scegliendo quello che costa meno: scegli, se non ti costa troppo, l’avvocato che ha le migliori capacità strategiche.

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diritto

Sapessi com’è strano, aprire uno studio a Milano…

Perché non aprite uno studio anche a Milano?

Ogni tanto qualche lettore del blog e cliente dello studio mi fa questa domanda, con riferimento a questa o quella città.

La risposta sintetica è che sarebbe non solo completamente inutile, ma anzi richiederebbe un uso di risorse (tempo, attenzione, denaro) che determinerebbe una compromissione della qualità del nostro lavoro e di conseguenza necessariamente della qualità dei servizi che diamo ai clienti.

Attualmente, abbiamo e abbiamo fatto cause pressoché in ogni parte d’Italia e diverse volte anche all’estero. Anzi, la mia fattura più grossa in 22 anni di professione è stata proprio fatta in occasione di un recupero crediti negli USA.

Oggigiorno si può fare benissimo, non serve affatto avere uno studio in loco, anzi una struttura porterebbe via risorse preziose.

Quello che importa, nella trattazione dei problemi legali, è la definizione di una strategia adeguata e per fare questo non occorre avere una organizzazione complessa, che, anzi, è un «peso» enorme per quanto riguarda la sua gestione ed è destinata ad influire inevitabilmente anche sui costi praticati ai clienti, innalzandoli.

Spesso mi basta sentire un cliente 10 minuti al telefono per sapere già che cosa deve fare. Il punto, dopo, è farlo – passare alla fase del fare.

Come faccio ad avere cause un po’ dappertutto?

Intanto, ormai, in tutti i fori dell’Emilia Romagna – noi abbiamo sede a Vignola, in provincia di Modena – andiamo direttamente. Specialmente nel civile, questo è molto facilitato dal PCT o processo civile telematico, oltre che dalla mia adorata Golf TGI a metano con cui vado ad esempio a Ravenna con 2 euro… – che amore!

Anche in alcuni fori della Lombardia andiamo ormai direttamente, come ad esempio Mantova.

Per quelli che sono un po’ più distanti, utilizziamo un collega in loco, di solito una persona che conosciamo da anni, di cui ci fidiamo abbastanza (spesso è una persona che scrive sul blog) e che comunque segue le nostre istruzioni e lavora sulla base degli atti scritti da noi. Attualmente, grazie al PCT, il lavoro del collega in loco consiste quasi esclusivamente nella partecipazione alle udienze, che, specialmente nel civile, sono momenti molto «burocratici» dove non si discute nulla, rimandando al contenuto di atti già depositati o da depositare.

Nota che, peraltro, personalmente quasi mai faccio udienza anche nel mio tribunale di Modena. Ho organizzato lo studio in modo che ognuno anche al suo interno abbia una sua «specializzazione» non per materia ma per tipo di incombente. Io mi dedico all’ascolto dei clienti, alla definizione delle strategie e alla redazione degli atti, mentre altri colleghi partecipano, in mia sostituzione, alle udienze. Questo è un discorso più complesso e ci torneremo sopra, purtroppo è impossibile oggigiorno per un avvocato che voglia svolgere in modo efficiente il proprio lavoro essere tutte le mattine in tribunale, per non dire del fatto che quasi sempre le udienze si accavallano e quindi è proprio fisicamente impossibile partecipare a tutte, a meno di non avere il dono della bilocazione come padre Pio.

Per quanto riguarda gli assistiti, molte persone scelgono di venire, almeno per una volta, presso lo studio di Vignola, magari prenotando due ore anziché una, in modo da poter esporre completamente il problema in quella occasione che tendenzialmente è destinata a rimanere unica. Chi non vuole venire, può comunque fare tutto a distanza… Esiste il caro vecchio telefono, la posta elettronica, ci sono le videoconferenze. Molta gente negli Stati Uniti ha uno psicologo solo via Skype, figuriamoci se non si può avere un avvocato a distanza.

Dal punto di vista del cliente, accettare e implementare l’utilizzo di questi mezzi di comunicazione significa accedere ad un mercato molto più vasto di professionisti ed avere di conseguenza molta più possibilità di scelta, rispetto a chi sceglie l’avvocato solo perché ha lo studio sotto casa!

Ricordo anche che i nostri preventivi sono sempre in ogni caso globali, cioè indicano il costo finale per il cliente, mentre il corrispondente in loco, l’altro avvocato della zona, lo paghiamo sempre noi con quello che abbiamo ricavato dal cliente, così c’è la massima chiarezza sui costi nonostante l’intervento di più professionisti.

In conclusione, le cose che servono, per la trattazione dei problemi legali, sono le idee giuste, non gli immobili.

Perché allora ci sono studi legali che aprono sedi in più città?

Probabilmente perché devono fare del cinema, come si dice a Modena, cioè per ragioni di rappresentanza. O magari perché ai titolari piace girare per il mondo anche a costo di farlo un po’ a cazzo, pur di non stare a casa col coniuge – quale scusa migliore di «Devo andare a Milano!»?

Non chiedermi di indicarti un avvocato delle tue parti, come spiego in questo post che ti invito a leggere, non chiedermi di aprire studi dalle tue parti: chiedimi, se vuoi, un preventivo, compilando l’apposito modulo nel menu principale del blog.

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Modelli di contratto: preventivi.

 

Una richiesta che ricevo periodicamente, ad intervalli più o meno regolari, è quella di un preventivo per la realizzazione di un modello contrattuale, o contratto standard, solitamente per un’azienda, associazione, ente pubblico o impresa individuale.

La buona notizia, in questi casi, è che il preventivo lo sceglie per lo più il cliente, in base al grado di approfondimento e di cura con cui vuole che venga redatto il suo modello di contratto.

Facendo un attimo un passo indietro, c’è da dire che è sicuramente molto consigliabile per tutte le attività che intrattengono rapporti con un pubblico di clienti e di fornitori farsi formulare da un avvocato un contratto tipo da utilizzare, ad esempio, per la vendita, per certi tipi di forniture o in occasione di determinati momenti del loro ciclo produttivo di beni o di servizi.

Questo tipo di assistenza legale, in fase contrattuale, è un eccellente sistema per prevenire i problemi legali.

Ribadita la forte opportunità che i rapporti aziendali siano regolati da contratti di qualità, il particolare livello qualitativo, e quindi l’investimento relativo (non solo di soldi, ma anche di tempo da impiegare insieme al legale per lavorare sulla realizzazione del modello), possono essere diversi.

Ci sono piccoli imprenditori che ad esempio, giustamente, investono 2/300 euro per la realizzazione del loro modello contrattuale e altre aziende, sempre ad esempio, che arrivano a spendere anche 10.000€ per un modello o anche un contratto per un’unica operazione.

Dipende anche dalla fase in un cui si trova l’impresa che vuole munirsi di strumenti contrattuali adeguati. Se l’impresa, ad esempio, ha aperto i battenti da poco, può investire al momento relativamente altrettanto poco per i suoi contratti, per poi approfondire e reinvestire maggiormente in seguito, dopo qualche anno, quando avrà superato il break even e avrà toccato con mano il successo dei beni e servizi che colloca presso il pubblico.

In conclusione, dunque, il preventivo qui lo sceglie il cliente.

Considerando ad esempio che noi – al momento in cui scrivo questo articolo – lavoriamo a 100€ oltre accessori di legge ad ora, moltiplicando tale valore per il numero di ore che il cliente desidera che siano destinate alla cura del modello o del contratto si ottiene l’importo finale del lavoro da commissionarci. Un paio d’ore, appunto, per i modelli più semplici o le imprese appena avviate, sino a 100 e più ore per le operazioni da approfondire maggiormente, con un vasto ventaglio di situazioni intermedie.

Ovviamente, il nostro compito è anche quello di aiutare il cliente a scegliere il grado di investimento che vuole realizzare nel proprio contratto, sulla base di indicazioni provenienti dalla nostra esperienza generale applicata in relazione al caso specifico. Ci sono casi, infatti, in cui è probabilmente sconsigliabile scendere sotto un certo livello o comunque è possibile farlo solo con la consapevolezza di una copertura abbastanza limitata.

Anche in questi casi, comunque alla fine sarà il cliente a scegliere.

Desideri un contratto standard per la tua azienda?

Se vuoi un preventivo su misura, puoi chiedercelo compilando il modulo apposito che si trova nel menu principale del blog, indicando le caratteristiche della tua azienda e descrivendo l’operazione che desideri venga regolamentata dal contratto da sviluppare. Oppure chiama lo studio al numero 059 761926 per prenotare direttamente la tua prima ora di colloquio sul caso.

Iscriviti comunque sin da ora al blog per ricevere gratuitamente tutti i futuri contenuti, con consigli fondamentali per affrontare le situazioni della vita.

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Contratto con mobilificio e mancato mutuo: come recedere?

ho chiesto un preventivo in un mobilificio per l’arredo di casa.
MI hanno fatto un contratto e chiesto un piccolo acconto di 100 euro nonostante io
abbia specificato che ancora non avevo avuto l’esito del mutuo per cui è stato inserito alla fine del contratto che l’acquisto era legato all’accettazione del mutuo (l’ordine non è stato fatto).
A parte il fatto che volevo solo fare dei preventivi in giro per poi valutare e invece mi son dovuta fermare in quanto non potevo firmare contratti in giro, posso recedere adesso che il mutuo non è stato concesso?

Se ho ben capito, tu stavi tentando di acquistare una nuova casa, contraendo un mutuo.

In vista di tale acquisto, ti stavi informando per procurati poi l’eventuale arredo.

Premesso che per dire qualsiasi cosa di utile bisognerebbe vedere il contratto, nella sua interezza, comunque se effettivamente lo hai condizionato all’ottenimento del mutuo e questo, poi, non è stato concesso, a mio giudizio dovresti poter sciogliere il contratto precedente.

Sarebbe comunque preferibile che, tramite un avvocato, comunicassi ufficialmente la cosa alla società che gestisce il mobilificio, meglio se allegando copia della documentazione da cui risulta la mancata concessione del mutuo.

Tieni comunque presente che comunque quello che hai di fronte è un vero e proprio contratto, non certo un preventivo, considerando anche il fatto che hai dato un anticipo.

Se vuoi un preventivo per fare questa lettera, puoi chiederlo compilando il modulo apposito che trovi sul blog.

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Danni a scuola: c’è responsabilità anche senza assicurazione?

mio figlio Giorgio, a giugno è stato spinto da un compagno, mentre l’insegnante si trovava in corridoio lasciandoli incustoditi. Battendo allo spigolo della sedia si è procurato un taglio al labbro inferiore.L’ incidente è avvenuto alle 10:45, lo hanno rimandato a casa da solo senza avvisare noi genitori. A casa ( non perché io sia una mamma apprensiva,ma perché il taglio era ,a vista d’occhio,profondo) resomi conto che necessitava essere visitato almeno da un medico, mi sono recata con lui in ospedale dove lo hanno ricucito con due punti di sutura(a detta della dottoressa del pronto soccorso ne sarebbero occorsi tre) senza alcun anestetico e con mio figlio terrorizzato dal dolore.per farla breve, dopo tentennamenti e incertezze da parte sia della scuola che dell’assicurazione, hanno atteso che scadesse il contratto stipulato e con una semplice mail mi hanno comunicato che l’infortunio non rientra nelle clausole. Può effettivamente finire così?

Dipende da te.

La scuola rimane responsabile dei danni subiti dagli alunni mentre essi erano affidati alla sua custodia.

Quando lo porti a scuola, infatti, trasmetti la custodia di tuo figlio, che immagino sia minorenne, al personale scolastico, che ne è responsabile, a prescindere dal presenza o meno dell’insegnante che, se assente peraltro in un momento in cui avrebbe dovuto essere presente, renderebbe solo il caso ancora più grave.

La presenza o meno di una copertura assicurativa è un aspetto che riguarda direttamente solo la scuola, che rimane responsabile anche se non ha nessuna assicurazione, così come ad esempio una persona il cui cane ha morso un’altra persona non può liberarsi da responsabilità sostenendo di «non essere assicurato» o di avere un’assicurazione ma che tuttavia non copre «quel tipo di morso».

È la scuola direttamente ad essere responsabile e quindi a dover risarcire, se del caso, il danno, anche perché è la scuola responsabile del contratto di assicurazione e della sua estensione, continuando a rispondere nel caso in cui vi siano fatti fonte di responsabilità a mente delle leggi civili ma non garantiti dalla polizza.

Potresti, dunque, insistere nella tua vertenza di risarcimento, ma ovviamente devi valutare attentamente i pro e i contro, anche in riferimento al danno subito che da quanto riferisci sembra essere abbastanza contenuto specialmente in relazione all’ammontare in spese legali che potresti potenzialmente sviluppare.

Se decidi, come sarebbe consigliabile, di incaricare un avvocato, mi raccomando di richiedere un preventivo.

Per maggiori dettagli, ti rimando alla lettura della nostra scheda in tema di danni subiti a scuola.