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Panpsicosi: spetta a te decidere di liberartene.

Dozzine, ormai centinaia di volte mi è stato benevolmente augurato, da
gente «rimasta umana», di ammalarmi e finire in terapia intensiva,
anzi se possibile ancora meglio ammalarmi e restare senza cure, fuori
dal SSN, considerato che «non avevo rispetto» e quindi non meritavo la
sanità pubblica.

Praticamente tutte le volte che ho parlato della panpsicosi, che ho
detto che il covid é la prima epidemia della storia senza un numero di
morti minimo per poterne parlare seriamente in quei termini, che ho
messo in dubbio la bontà del vaccino e che ho denunciato la
inaccettabile porcata fascista e il vero e proprio stupro di Stato
dell’obbligo vaccinale per i sanitari, mi é stata istericamente
augurata quella triste sorte, sicuramente per dare quel «rispetto ai
morti» che io non stavo loro pagando.

Tutto all’opposto, ogni volta che quegli zombie mi auguravano di
crepare mi sono sentito più vivo, così come mi sento ancora di più
oggi, senza aver mai fatto un tampone, dopo aver stretto la mano di
ogni cliente che mi é entrato in studio che ne aveva bisogno, tolto la
mascherina a gente che parimenti aveva bisogno di parlarmi facendosi
guardare in faccia da me, dopo aver pressoché tutti i giorni
sputtanato a dovere il giornalismo demenziale, gli scienziati idioti,
i politici conigli e i sanitari per lo più castrati che abbiamo in
Italia.

Quelli che sono sempre più morti nel frattempo sono loro, sprofondati
in paure e psicosi che resistono a qualsiasi ragionamenti e
soprattutto all’evidenza della realtà, completamente avviluppati dalla
ragnatela di cazzate sapientemente ricamata loro intorno da media,
governo e sistema, appesi uno per uno, ciascuno nella propria cantina,
come salami in attesa di essere mangiati.

Ci rivedremo a settembre, buona estate a tutti.

Rock n’ roll.

Conclusioni

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É peggio il covid o la psicosi da? …

É peggio il covid o la psicosi da?

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Vittima del covid o della psicosi socio-gov …

Vittima del covid o della psicosi socio-governativa da covid?

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Coronavirus: chiusura studi in Lombardia?

Gli studi legali possono restare aperti?

In tutta Italia, tranne Lombardia e Piemonte, possono restare aperti, anche se ad esempio un avvocato, nonostante tutto, è stato multato per essere rientrato troppo tardi da studio – una cosa a mio giudizio assurda e infondata.

In Lombardia e Piemonte, dove ci sono ordinanze più restrittive, la situazione non è chiara: secondo alcuni devono chiudere, secondo altri no. Qui un articolo del Sole 24 Ore dove si ricostruisce la questione.

Cosa significa chiusura.

In ogni caso, va precisato che chiusura significa solo «chiusura al pubblico».

Ricordo di nuovo che tutte le disposizioni emergenziali in materia di epidemia da coronavirus vanno lette e interpretate in modo
teleologico, con riguardo all’intenzione del «legislatore» – le virgolette sono d’obbligo, trattandosi di alti atti amministrativi in fondo – che è con tutta evidenza quello di contenere al massimo grado l’epidemia stessa limitando i contatti tra le persone e le occasioni di contagio.

Alla luce di ciò, credo che uno possa andare presso il suo studio, se ad esempio deve spedire un documento in originale o procurarsi l’attrezzatura per lavorare poi da casa – pensiamo non solo ai computer che ormai sono dappertutto ma a cose più particolari come scanner o la chiavetta per l’accesso al pct per noi avvocati, che io ho e consiglio sempre di avere in due esemplari comunque.

Naturalmente, in studio dev’esserci solo un professionista, o devono mantenersi le distanze, poi devono osservarsi tutte le prescrizioni del caso, come possibilmente quella di disinfettare le superfici prima di andarsene.

Se un cliente ha bisogno indifferibile di un documento in originale, lo si può appunto recuperare e spedire tramite posta.

Per recarsi presso lo studio chiuso, occorre una causa idonea e cioè una comprovata esigenza lavorativa. Se vai per giocare a tetris al computer, anche tenendo lo studio chiuso, hai fatto ovviamente uno spostamento illegittimo.

Se vai per i due esempi che ho fatto sopra (recuperare la chiavetta del PCT o un documento in originale) allora invece credo che sia legittimo. Oppure se un cliente deve firmare davanti a te.

Naturalmente, è consentito il lavoro da casa e via Skype, telefono e così via.

Quindi è comunque improprio parlare di chiusura: l’attività continua evitandosi solo i contatti col pubblico.

La difficile situazione dei professionisti.

Dopo le osservazioni giuridiche, adesso una nota interiore, forse ancora più importante.

Da avvocato e da counselor, conosco la realtà emotiva e personale dei liberi professionisti: quelli che stanno meglio sono costantemente al confine con la linea di burn out, molti altri l’hanno superata, molti sono da anni nella sfera delle nevrosi, non così pochi in quella della psicosi.

Su tutte queste persone, la crisi del coronavirus sta spalmando un ulteriore, ed abbastanza spesso, strato di stress.

Se sei un professionista, cerca di ricentrarti, è fondamentale.

Sto scrivendo un post per il blog, per tutti, su come affrontare questa situazione di crisi, che potrà essere utile anche a te. Anticipo qui che la cosa più importante di tutte, quella davvero fondamentale se dovessimo indicarne una, è ricostruirsi una propria routine quotidiana e attenersi il più possibile alla stessa.

Se sei un cliente, cerca di avere comprensione e pazienza: è difficile per tutti.

Un abbraccio.

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Non esagerare con la spesa conserva il denaro.

Continuo a dare una copertura informativa sulla crisi del coronavirus in modo da poterti aiutare a gestire la situazione.

Non sembra essere molto funzionale prendere d’assalto i supermercati, soprattutto per acquistare prodotti che hanno una vita sullo scaffale media o bassa come ad esempio la farina.

Infatti, non pare che ci possa essere almeno nel prossimo futuro scarsità di derrate alimentari, quando invece c’è già una diminuzione, che per molte persone è netta, del reddito e delle entrate.

Anziché riempirti la casa di prodotti destinati a scadere se non vengono consumati, fai tesoro del denaro di cui disponi.

Se proprio non riesci a stare tranquillo senza avere qualcosa di edibile in casa, fai scorta solo di prodotti che hanno una data di scadenza la più elevata possibile e che abbiano anche un senso nutrizionalmente.

Vedrai che andrà tutto bene, evviva noi.

Lunghe file ai punti notturni dopo l'estensione delle limitazioni a tutto il territorio nazionale. Interviene Palazzo Chigi: "Tra i casi di necessit&a?