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Padre che si risposa: come funziona la successione?

i miei genitori sono divorziati ed ho un fratello, mio padre ha deciso di risposarsi con separazione di beni, cosa succederà con eredità subentrerà la seconda moglie? lui mi dice di stare tranquilla, ma potrà fare testamento solo per dividere tra figli o ci sarà una parte di legittima anche per lei.

Se tuo padre si risposa, in caso di decesso senza testamento la sua eredità verrebbe divisa per 1/3 alla seconda moglie e 2/3 a voi due fratelli, salvo eventualmente la sopravvenienza di eventuali ulteriori figli, nel quale caso comunque le quote di ripartizione non cambierebbero, ci sarebbero solo più figli a doversi dividere i due terzi dell’asse.

La moglie è un erede necessario, per cui se anche tuo padre facesse testamento una parte dell’eredità spetterebbe di diritto ugualmente alla moglie.

Come hai intuito, dunque, tuo padre potrà, facendo testamento, disporre solo della quota disponibile.

Questo assetto previsto dalla legge è in fondo giusto perché se una persona sceglie di celebrare matrimonio e di intrattenere una comunione di vita con un’altra persona, senza che ci siano problematiche particolari al riguardo, sarebbe ingiusto escluderla completamente dalla successione.

Certo per i figli questo si traduce in una limatura della quota a loro destinata, ma è anche vero che l’intero patrimonio di vostro padre finché egli è in vita è nella sua piena disponibilità, tanto che lui potrebbe spendere e consumare ogni suo singolo avere, o donarlo ad enti o associazioni, religiosi e non, senza che gli eredi futuri possano comunque dire nulla.

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Ci si può sposare facendo in modo che il coniuge non erediti?

il mio fidanzato di 72 anni ,vedovo -io 57, divorziata – dopo avermi prromesso matrimonio civile per anno prossimo, non intende piu’ sposarsi. Motivo: la successione. Cioe’ anche facendo testamento a favore dell’unica figlia, essendo nulla ogni scrittura privata di rinunzia a quota di legittima, potrei poi pretendere la mia legittima di un terzo, a sua ev. dipartita, su beni mobili e immobili, portando via quindi quota alla figlia (se lui non si sposa). Non vogliamo donare questi beni alle rispettive figlie uniche finche’ in vita, e tantomeno nuda proprieta’ e usufrutto (non ci si fida delle figlie).
—Vede qualche soluzione per potersi sposare soprattutto ai fini di pensione di reversibilita’?
—Andrebbe riformato diritto successorio familiare escludendo coniuge dalla successione, se in separazione beni e se in seconde nozze

Non ci sono assolutamente soluzioni, perché qualsiasi «idea» di muoversi in questo senso va contro i principi fondamentali in materia di famiglia e successioni della nostra legislazione.

Al massimo si possono individuare e mettere a punto, calibrando bene sulla situazione di fatto, dei «ripieghi», che però, in quanto tali, possono reggere fino ad un certo punto.

Purtroppo, anche anzi forse soprattutto in ambito giuridico, non si può avere la classica botte piena e moglie ubriaca, salvo a prezzo di compromessi e soluzioni raffazzonate che poi al momento opportuno potrebbero essere più o meno facilmente smascherate.

Se vi volete bene, sposatevi e fidatevi l’un l’altro, altrimenti è giusto che rimaniate conviventi.

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Posso escludere il mio nuovo coniuge dalla mia eredità a favore della mia figlia di primo letto?

Possibili diritti successori solo alla figlia escludendo il coniuge? Situazione: Divorziata dal 2009 con una figlia 22enne universitaria convivente. Se mi risposassi civilmente e con separazione dei beni con un vedovo (ha anch’egli un’unica figlia maggiorenne) per escludere reciprocamente le proprie proprieta’ ,in caso di decesso di un coniug, dalla successione all ‘altro/a , esiste come validita’,oltre al testamento in favore totale dei beni alle rispettive uniche figlie , la possibilita’ di una scrittura privata che escluda il diritto (a meno che il superstite non vi rinunzi, come auspicabile) alla” legittima” di un terzo del patrimonio ?La legittima, in tal caso, potrebbe sempre essere impugnata dopo il decesso? O quale altro escamotage esiste ,escludendo per motivi di libera gestione del proprio bene immobile in vita, l’intestazione di nuda proprieta’ alla figlia riservandosi l’usufrutto?

Non si può fare. Il coniuge è erede necessario, nei limiti della quota vincolata, e qualsiasi scrittura privata, o anche atto pubblico, per quel che ci interessa, sarebbe radicalmente nulla per violazione del divieto dei patti successori. Per legge, se ti risposi non puoi escludere questi effetti che derivano automaticamente dall’acquisto della qualità di coniuge. Esaminando la situazione in dettaglio, forse si possono raggiungere più o meno gli stessi effetti anticipando gli effetti della successione, per così dire, ovviamente tutelandosi, come ad esempio cedendo uno o più beni alla figlia con riserva di usufrutto, ma sono ipotesi da valutare molto approfonditamente, anche perché se realizzate in forma di donazione in sede di apertura della successione bisogna tenerne conto.

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la moglie può impugnare il testamento con cui il marito aveva lasciato tutto al fratello?

mio fratello, nel 1984 aveva acquistato un immobile per se, facendo scrivere lo stato da celibe nel contratto di acquisto e gestendo anche un piccolo mutuo. nel 1986 si è sposato, ma in separazione dei beni e ha deciso di utilizzarlo con la moglie. Lui ha proseguito a pagare il mutuo restante senza avere nessun conto cointestato con la moglie. Dopo vent’anni e ristrutturata la casa di Lei si sono trasferiti nel 2005, ma a seguito di una grave malattia mio fratello decede nel 2010. Nel frattempo aveva redatto un testamento olografo lasciando il suo patrimonio a me come unico fratello. Io ho fatto pubblicare il testamento da un notaio per utilizzare l’immobile come mia prima casa. Ora la moglie pretende la legittima che sembra, a quanto dice lei, le spetta sull’immobile, impugnando il testamento. Ho una possibilità di mantenere le volontà del de cuius senza che io abbia a preoccuparmi delle sue pretese?

L’unica possibilità è tenere la casa ma liquidare in denaro alla moglie la parte che è stata lesa dell’eredità, oltre al diritto di abitazione che eventualmente le spetta per legge.

La moglie, infatti, è una erede necessaria del marito, questo significa che non può essere completamente «diseredata», ma può esserlo solo nell’ambito della quota disponibile. Secondo l’art. 540 del codice civile, infatti, «a favore del coniuge è riservata la metà del patrimonio dell’altro coniuge».

Questa stessa disposizione prevede poi il diritto di abitazione sulla casa familiare del coniuge superstite, a prescindere dalla proprietà, ma mi pare che nel tuo caso non sia applicabile dal momento che i coniugi si erano trasferiti in un’altra casa e quindi quella in questione non era più quella familiare.

Va precisato che il testamento, sia pur se viziato da queste circostanze, è valido ed efficace. Dovrà essere la moglie ad impugnarlo con azione di riduzione, entro i 10 anni dall’apertura della successione

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una madre può lasciare per testamento la sua casa ad uno solo dei tre figli?

Una madre lascia in eredità un appartamento e solo questo. Gli eredi sono i tre figli ma uno di essi è legatario attraverso un testamento olografo, senza difetti di forma e contenuti, dell’intero appartamento. Trattandosi, l’eredità, del solo appartamento che si identifica con il legato, è vero che la legittima degli altri due fratelli è totalmente lesa e che il testamentario risulta unico proprietario dell’immobile?

Gli altri due fratelli possono impugnare il testamento chiedendo la riduzione della disposizione testamentaria (non importa a questo fine che si tratti di un legato o della nomina di erede) in modo che le quote siano rideterminate secondo le regole previste per la successione necessaria, che riservano ai figli, quando sono più di uno come in questo caso, i 3/4 dell’eredità.

Dividendo, pertanto, l’eredità in 4 parti, il figlio a favore del quale è stato disposto il legale otterrà 2/4, di cui uno per effetto delle disposizioni in materia di successione necessaria, mentre l’altro per effetto della parte residua ancora valida della disposizione testamentaria della madre, incidente sulla «quota disponibile», mentre gli altri due fratelli riceveranno 1/4 ciascuno, in virtù appunto delle regole sulla successione necessaria.

Ovviamente sono possibili soluzioni negoziali, tipicamente il fratello che ha ricevuto il legato può liquidare agli altri due fratelli una somma corrispondente ad 1/4 del valore dell’immobile, previa stima a cura di un tecnico di comune fiducia.

 

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come faccio a sapere cosa mi spetta dell’eredità di mio padre morto dopo essersi risposato?

Sono figlia unica del mio defunto padre, divorziato da mia madre quando ero ancora in fasce. Dopo 18 anni si e’ risposato. Durante il loro matrimonio hanno acquistato una villetta a schiera, ed avevano anche dei risparmi in banca. Un’ altra casa era di proprieta’ della seconda moglie anche se pagata insieme.  Durante il loro matrimonio non hanno avuto figli! Dopo la morte di mio padre, di cui lei non si e’ nemmeno degnata di avvisarmi,ho saputo che durante la degenza in ospedale di mio padre, circa un anno prima che morisse,tratto in inganno ed ancora sotto l’effetto dell’anestesia, la moglie gli ha fatto firmare dei documenti inerenti la casa ed ai beni. Non si tratta per caso di raggiro di persona …… in quanto sotto effetto dell’ anestesia “obbligato” a firmare! Come posso fare per sapere che cosa mi spetta?

Se non esiste un testamento, tu sei chiamata all’eredità di tuo padre insieme alla sua seconda moglie, in ragione di 1/2 ciascuno. Se anche tuo padre avesse fatto un testamento, comunque a tuo favore la legge riserva una quota dell’eredità, di cui il testatore non può validamente disporre.

Ad ogni modo, il problema principale sembra essere quello di sapere, innanzitutto, da che cosa è composta l’eredità, visto che non hai mai vissuto con tuo padre, che invece viveva con la sua seconda moglie. A questo riguardo, se non trovi un accordo con questa persona, una buona idea potrebbe essere quella di presentare un ricorso per inventario dei beni ereditari, in modo da avere un quadro il più completo possibile di quello che c’è nell’eredità.

Per quanto riguarda i documenti che sarebbero stati firmati da tuo padre, se c’è qualcosa che ti pregiudica sicuramente viene fuori facendo l’inventario. Una volta che avrai visto di che cosa si tratta, potrai valutare, con l’assistenza di un legale di fiducia, quali iniziative intraprendere e, segnatamente, se impugnare eventuali atti di disposizioni di patrimonio fatti in tuo danno per incapacità naturale di intendere e di volere.