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Se vendo i miei immobili ai miei figli posso non pagare Equitalia?

Ho accululato diverse multe autovelox ,che ritengo ingiuste e non intendo pagare,per diversi motivi,ho presentato ricorso al giudice di pace,ma credo che alla fine,verranno confermate,queste sanzioni da me non pagate diventeranno immagino cartelle esattoriali Equitalia,per cui mi chiedo se anche in questo caso , pur essendoci una responsabilita’ individuale ,le stesse se da me non pagate ricadranno sui miei figli ? , e se inquanto ,a breve voglio intestare tutti i miei averi ai miei figli ( a proposito e’ meglio a questo punto fare una vendita….’ e’ meno aggredibile dal fisco di una donazione???) e diventare nullatenente, poi possono rivalersi sulla mia futura pensione o su qualche usofrutto eventuale di un negozio dove andrei a vivere?

Nella tua domanda mescoli cose molto diverse tra loro, ognuna delle quali richiederebbe un approfondimento a parte. Ti posso in questa sede ovviamente dare solo alcuni brevi spunti.

Purtroppo, i debiti in genere, tra cui sicuramente quelli con Equitalia, si trasmettono agli eredi. Ne abbiamo parlato diverse volte nel blog, puoi fare una ricerca per trovare diversi articoli che approfondiscono la cosa.

La formula migliore con cui trasferire i beni ai propri figli va valutata attentamente in riferimento ai tanti profili che sono interessati non sono civilistici ma anche fiscali e così via.

In ogni caso, non ti posso dare consigli su come sottrarre i tuoi beni ai creditori, come ripeto sempre bel blog. Per questo non posso nemmeno fare considerazioni sulle ultime domande.

Forse è il caso che incarichi un avvocato di approfondire il tuo caso e dirti cosa ti conviene fare, anche perché fare trasferimenti immobiliari per non pagare alcune multe, i cui debiti comunque potrebbero passare agli eredi, che sono gli stessi a cui hai trasferito gli immobili, potrebbe non avere molto senso.

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le donazioni fatte dal padre al figlio sono revocabili da parte della nuova moglie del padre dopo la sua morte?

Sottopongo la questione. Figlio unico di genitori separati. Mio padre, per sue necessità di nullatenenza, contestualmente alla morte di mia nonna mi dona la metà dell’appartamento che lui avrebbe dovuto ereditare. L’altra metà viene ereditata normalmente dal fratello (mio zio), che però io acquisto dallo stesso. Io concedo a mio padre il comodato d’uso su tale immobile. Subito dopo mi fà una donazione di fondi, titoli, e denaro, per le stesse ragioni di cui sopra. Nel caso volesse risposarsi, ritengo che la nuova consorte abbia non solo diritto a metà del suo patrimonio, ma potrebbe addirittura impugnare entrambe queste donazioni. Corretto? Sulla seconda donazione ritengo non ci siano soluzioni, nemmeno in caso di testamento esplicito (farebbe qualche differenza? tenga conto che con quei soldi e fondi, io ci ho acquistato la mia prima casa…). Circa la prima avente ad oggetto l’immobile di mia nonna, ritengo possibili solo due casi in cui la nuova consorte nulla potrebbe: 1) mio padre avesse invece semplicemente rifiutato l’eredità di mia nonna facendomi risultare dunque l’erede diretto assieme a suo fratello; 2) facesse una quiescenza dal notaio con rinuncia all’impugnabilità della donazione. Corretto? Il caso non è completamente chiaro, non si capisce se tuo padre è diventato erede di tua nonna e poi ti ha fatto un atto di donazione formale ovvero se, rinunciando all’eredità, ha fatto in modo che tu fossi vocato alla stessa, diventando in questo modo direttamente erede. Le differenze, riguardo a quel che ti interessa, sono sensibili. Per quanto riguarda poi la donazione delle sostanze mobiliari anche in quel caso occorrerebbe capire, visto che dopo dici che queste sostanze sono state usate per acquistare la tua prima casa, con quali modalità sono avvenute, cioè se come donazione formale per atto pubblico o manuale, ovvero come donazione indiretta, cioè con tuo padre che si presenta dal notaio insieme a te e paga il prezzo dell’immobile da te acquistato. Infine, bisognerebbe vedere anche cosa è rimasto nel patrimonio di tuo padre, dal momento che al coniuge è riservata la metà del patrimonio ai sensi dell’art. 540 cod. civ. Insomma, per vedere se le donazioni in questione siano possibile oggetto di azione di riduzione bisognerebbe esaminare gli atti e i documenti del caso, insieme alla situazione della famiglia. Visto che i valori in ballo sono abbastanza importanti, ti conviene incaricare un legale di approfondire la questione tramite una consulenza.