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Recupero credito con compenso sul risultato.

L’inquilino (contratto di locazione, Roma, 20/11/18 – 19/11/21) è fuggito lasciando debiti (13.714 euro complessivi) costituiti da spese condominiali (3.064 euro) e 13 mensilità di affitto (10.650 euro). Lettera di sollecito pagamento e` stata inviata il 02 dicembre 20. Dopo che l’inquilino se ne andato (senza avvisare) nel giugno 2021, la lettera di risoluzione del contratto è stata registrata il prima possibile presso l’Agenzia delle Entrate in data 02 luglio 21. Domanda: visti i debiti che ci sono rimasti non possiamo permetterci un avvocato – ma forse c’è la possibilità di avviare il processo concordando con un avvocato come il suo compenso – una percentuale del 40-50% del debito dopo un esito favorevole della causa?

Per poter valutare se assumere un incarico di questo genere, che è sostanzialmente un recupero credito (la locazione è ormai sullo sfondo), con compenso parametrato al risultato, è indispensabile prima conoscere il grado di solvibilità del debitore, cioè sapere se costui dispone di sostanze aggredibili una volta ottenuto un ordine di condanna al pagamento nei suoi confronti.

Su questo aspetto, non fornisci proprio alcuna informazione, per cui allo stato l’incarico non si può neanche pensare di accettare, con questo modo di tariffazione, perché il rischio di lavorare per anni senza poi prendere nulla è letteralmente altissimo e dunque purtroppo non accettabile.

Se intendi insistere nella ricerca di un legale disposto ad accettare questo incarico con un compenso sul risultato, ti suggerirei quantomeno di svolgere delle indagini sulla persona del debitore, che di solito si fanno tramite agenzia investigativa, per vedere se lo stesso dispone di sostanze aggredibili, in modo che l’avvocato cui proponi di assumere il mandato possa valutare se ve ne sono i presupposti.

Di solito, gli incarichi con compensi su risultato si praticano, in casi piuttosto circoscritti, in situazioni in cui il debitore è certamente solvibile, come ad esempio quando si procede contro un primario ente pubblico, una compagnia di assicurazione oppure una grande società.

Se, invece, vuoi un preventivo con tariffazione ordinaria, per fare ad esempio un ricorso per decreto ingiuntivo, che mi pare il lavoro che ci sia da fare adesso nella tua situazione, puoi chiedermelo cliccando l’apposita voce nel menu principale del blog.

Se vuoi approfondire ulteriormente, chiama lo studio al numero 059 761926 e prenota il tuo primo appuntamento, concordando giorno ed ora con la mia assistente; altrimenti, puoi acquistare direttamente da qui, in questo secondo caso sarà lei a chiamarti per concordare giorno ed ora della riunione.

Naturalmente, se vivi e lavori lontano dalla sede dello studio, questo primo appuntamento potrà avvenire tramite uno dei sistemi di videoconferenza disponibili, o anche tramite telefono, se lo preferisci. Per l’invio dei documenti, potrai poi usare questa semplice guida.

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riflessioni

20 cose su quanto costa un avvocato.

1) In materia di compensi degli avvocati, chi non è dell’ambiente si avvicina quasi sempre ad un legale terrorizzato da risalenti e diffuse storie dell’orrore, in cui si narra come il tal dei tali, ad esempio, abbia dovuto pagare 5.000€ per una sola telefonata ad un avvocato.

2) Molte persone, che pur ne avrebbero bisogno, rinunciano addirittura a rivolgersi ad un avvocato per paura di essere dissanguate.

3) In realtà, se é vero che i servizi legali non costano poco, é anche vero che quelle storie sono vere e proprie esagerazioni, ma
soprattutto che esiste una soluzione molto semplice: acquistare sempre un servizio legale sulla base di un preventivo chiaro e magari per iscritto.

4) A Modena si dice «sta meglio un topo in bocca a un gatto che un cliente in mano ad un avvocato» – ma per fortuna non deve per forza essere sempre così ?.

5) Ogni avvocato deve dare la massima chiarezza possibile sui costi dei propri servizi al cliente: questo serve sia al cliente che all’avvocato stesso, che, se riesce a essere preciso sui costi, scopre presto di «vendere» e convertire molto di più.

6) La chiarezza, dunque, é un vantaggio sia per i clienti, che possono acquistare con tranquillità i servizi di cui hanno bisogno, sia per gli avvocati, che così trovano molte più occasioni di lavoro.

7) Una politica tariffaria professionale basata sulla chiarezza é una grande strategia di leadgeneration e marketing, come insegno agli avvocati che seguo nel mio coaching.

8) Il cliente ha diritto ad avere un preventivo scritto; in questo preventivo l’avvocato deve indicare anche, sia per obbligo di legge che deontologico, la compagnia di assicurazione che copre i suoi eventuali errori nei confronti del cliente.

9) Quasi nessun avvocato adempie all’obbligo di indicare la compagnia assicurativa nei preventivi, pur previsto da due ordini di norme, e questo è male e denota per l’ennesima volta la tradizionale sciatteria marketing-wise della categoria: offrire una garanzia serve sempre a vendere di più!.

10) I clienti ritengono che gli avvocati siano sgradevoli e
insopportabili, gli avvocati pensano la stessa cosa dei clienti ed entrambe le cose sono verissime nella maggior parte delle situazioni, tuttavia nessun rapporto, nemmeno quelli professionali, può mai basarsi sul puro antagonismo e sull’antipatia: occorre lavorare sulle cose che uniscono – i clienti devono riconoscere il valore degli avvocati e viceversa.

11) Ci sono dei temi, come la chiarezza sui costi, che sono di convenienza comune: questo è fondamentale da capire prima di tutto per gli avvocati.

12) I preventivi redatti sulla base dei parametri forensi previsti dalla legge da questo punto di vista non funzionano, perché non danno chiarezza sufficiente al cliente, che non è neanche in grado di «leggerli» adeguatamente e finisce così per non fidarsi del proprio avvocato a riguardo e ad avere sensazioni negative che certo non lo inducono a confermare.

13) Per questi motivi, non ho mai usato i parametri forensi – che rappresentano davvero il nulla, non li usano nemmeno i giudici quando fanno le loro liquidazioni – ma preferisco usare la tariffazione oraria o flat.

14) La tariffazione oraria è autoesplicativa, quella flat é un modo di tariffazione a forfait e può, ulteriormente, essere di due tipi a seconda della situazione: a corpo per l’intero lavoro o su base annuale.

15) É a corpo quando il lavoro è già determinato, ad esempio una separazione consensuale, mentre é su base annuale quando la durata é molto più incerta, ad esempio una separazione giudiziale che può durare anni.

16) Esiste anche un altro metodo tariffario che é il compenso a percentuale o parametrato al risultato, di cui parlerò meglio in un altro post.

17) In ogni caso, con questi sistemi, finalmente il cliente può sapere in anticipo che cosa va a spendere, non in modo assolutamente preciso, perché ad esempio non sai quanti anni dura una causa, ma certamente nella misura massima possibile, potendo sapere ad esempio che più di tanto all’anno non spende.

18) Se vuoi approfondire il funzionamento dei miei preventivi di tipo flat, c’è una puntata di radio solignani podcast dedicata
all’argomento che ti invito ad ascoltare, iscrivendoti ovviamente anche al podcast per ricevere automaticamente tutti i nuovi episodi.

19) I preventivi sono gratuiti, ma i preventivi si possono fare solo quando il cliente sa già il lavoro che ha bisogno di fare: se, invece, il cliente non lo sa e l’avvocato deve aiutarlo a capirlo, allora il cliente deve prima acquistare una consulenza, cioè tempo e attenzione dell’avvocato sulla sua situazione – questo è un aspetto che molti clienti non colgono, o vorrebbero non cogliere, ma é molto importante e non accantonabile. .

20) Accanto ai preventivi, ci sono una serie di servizi legali che possono essere «pacchettizzati» una volta per tutte così se il cliente sa già cosa gli serve può acquistarla direttamente senza nemmeno bisogno di chiedere prima un preventivo – nel mio sito c’è una sezione «shop» in cui ho pacchettizzato decine di servizi legali, e che incremento man mano, che appunto possono essere acquistati
direttamente.

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