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Contratti luce e gas falsi: come tutelarsi?

Purtroppo sono stato truffato ovvero a mia insaputa mi è stato cambiato il gestore da Enel a non si sa chi. Il cambio effettivo é avvenuto il 12 dicembre 2018 e da allora non ho mai ricevuto ne un contratto e nemmeno le bollette. Il mio precedente gestore invocando la Privacy non mi dice qual’è la compagnia a cui sono subentrato. In questo casi che si fa? A chi ci si rivolge??

Il caso da Lei descritto ha sicuramente rilevanza penale perché la sottoscrizione di un contratto con firma falsa o all’insaputa dell’utente consumatore, configura il reato di truffa, perseguibile a querela della persona offesa.

Percorrere la strada penale, a mio avviso non porta al risultato che si desidera, ovvero ritornare al precedente gestore. Peraltro il relativo reato è stato recentemente depenalizzato dal legislatore.

Con la legge n. 129/2010 è stato istituito presso l’Acquirente Unico, quale organismo indipendente  e pubblico il Sistema Informativo Integrato (SII), ovvero è la banca dati che, a livello nazionale, gestisce raccoglie le forniture di energia elettrica e gas e tutti i dati identificativi dei clienti.

Qualora il cliente finale (consumatore o utente), ha necessità di conoscere il fornitore che fattura l’energia elettrica o il gas, deve inoltrare un apposita domanda allo Sportello del Consumatore Energia Ambiente presso l’Aquirente Unico (articolo 3.5 Deliberazione n. 398/2014/r/eel ARERA).

Una volta che siamo venuti a conoscenza del nostro attutale fornitore di luce e gas, dobbiamo inviargli una raccomandata ar per il disconoscimento del contratto che non è stato da noi sottoscritto.

A questo punto il nuovo gestore, attiverà i rimedi previsti dalla delibera 228/2017/r/com ARERA ed accollandosi tutte le spese, compresi i costi della fornitura di luce e gas che nel frattempo sono maturati, dovrà ripristinare il contratto con venditore precedente alle stesse condizioni contrattuali.

Non dovrà preoccuparsi se nel frattempo non le arriveranno bollette, fino a che non sarà ritornato al vecchio fornitore tutte le spese saranno a carico del nuovo gestore.

Se vuoi approfondire contattaci.

 

 

 

 

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Truffa informatica «man in the middle»: come evitarla.

Sono il legale rappresentante di una piccola azienda. Ho inviato un email al mio cliente per il pagamento di una fornitura; purtroppo la mail è stata intercettata da hacker che hanno modificato l’IBAN. Così il mio cliente inconsapevolmente ha bonificato ad una persona sconosciuta. Come posso difendermi?

La vicenda delle intercettazioni dell’email contenenti le coordinate bancarie, è un tema che riguarda  la sicurezza informatica nelle comunicazioni. In questi ultimi anni moltissime banche, clienti,  avvocati professionisti, hanno subito tale attacco informatico che è chiamato “Man-in-the-middle

Man-in-the-middle vuol dire “uomo nel mezzo” ed è una minaccia informatica che permette al cyber malintenzionati di intercettare e manipolare il traffico internet che l’utente crede privato.

Nel tuo caso, qualcuno si è messo nel mezzo tra te ed il tuo cliente, riuscendo ad intercettare il messaggio inviato e ricevuto che è arrivato al destinatario alterato. E come se uno sconosciuto ti avesse messo nella tua cassetta della posta false fatture per cercare di riscuoterle.

Nessun sistema informatico è immune da tale attacco e tutti noi potremmo essere potenzialmente le vittime.

Prima di tutto di consiglio di sporgere denuncia querela alla polizia postale contro ignoti.

Sarà molto difficile ottenere i soldi indietro e bisogna agire prima possibile, perché nel giro di pochi giorni il titolare del conto corrente – persona a noi sconosciuta – ha già prosciugato il conto.

Per evitare che accada ciò è necessario adottare degli accorgimenti:

 – evitare di usare punti d’accesso wi-fi liberi, per effettuare transazioni sensibili, anche con il proprio cellulare (gli aeroporti e le stazioni ferroviarie sono le prime da evitare);

– assicurarsi di utilizzare la versione cifrata dei siti web, controllando che la URL inizi con HTTPS;

– impostare una password per il wi-fi in modalità WPA2 e cambiare quella di default con una di almeno 15 caratteri;

– aggiornare antivirus e sistema operativo sempre all’ultima versione;

– attivare l’autenticazione a due fattori in tutti i nostri account più importanti. Gmail, whatsapp,  Facebook e altri, quasi tutti oggi dispongo di tale sicurezza da diverso tempo.

-configurare la posta elettronica con il protocollo “s”;

Ci sono molti altri accorgimenti a seconda del sistema operativo che utilizziamo, del nostro gestore di posta elettronica, del nostro internet provider.

Per avere maggiori informazioni contattaci o chiedici una consulenza.

 

 

 

 

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Mi hanno chiamato come teste in un processo penale: posso non andarci?

sono a porvi il mio caso sperando in un vostro cordiale aiuto,
circa un anno e mezzo fa ho sporto denuncia per una truffa ricevuta su internet,
a seguito di ciò, a più di un anno di distanza ho ricevuto una raccomandata in cui mi veniva
comunicato che il colpevole era stato individuato e che sarebbe stato chiamato a rispondere
davanti al giudice per la tuffa contro me e altre 3 persone, pochi giorni fa ho ricevuto un’altra
raccomandata che mi invita a presentarmi per l’udienza dibattimentale in qualita di teste/i.
i problemi che sorgono sono: io abito in lombardia e il tribunale in campania, inoltre a pochi giorni
dall’udienza devo sostenere un esame di stato impossibile da spostare.
La causa è relativamente vecchia e sinceramente visto che sono molto impegnato vorrei chiuderla in
qualche modo. quindi la mia domanda è: sarebbe possibile non presentarmi personalmente all’udienza senza incorrere in problemi ? o magari ritirare il tutto?

È una situazione piuttosto comune: al danno subito in seno alla truffa, si aggiunge anche la beffa di dover perdere tempo e denaro per andare a testimoniare.

Questo è uno dei principali motivi per cui sconsigliamo di coltivare posizioni di questo genere, come potrai vedere leggendo la nostra scheda sulle truffe tramite internet.

Per vedere se il procedimento si può estinguere, bisogna esaminare la situazione e vedere se al colpevole è stato contestato un reato procedibile d’ufficio o meno. Purtroppo, peraltro, il procedimento potrebbe riguardare più fatti di truffa, magari riuniti appunto in un solo procedimento, per cui potrebbero esserci più vittime e persone offese, con la conseguenza che se tutte queste vittime non ritirano la rispettiva querela – e sempre che sia possibile – il procedimento è destinato a proseguire e in quel caso tu, anche ritirando la querela, resteresti in gioco come testimone per gli altri.

Se non riesci a far terminare il procedimento, non posso certo dirti che puoi non andare a testimoniare. Per il problema dell’esame, se lo stesso possa essere considerato un impedimento sufficiente da chiedere un rinvio della tua deposizione è un aspetto che devi adeguatamente approfondire con un avvocato, per formare poi nel caso una apposita istanza.

Tieni presente che, purtroppo, la situazione potrebbe essere anche più grave, visto come (non) funzionano i procedimenti penali nel nostro paese: potresti recarti a testimoniare, aspettare tutta mattina e buona parte del pomeriggio per poi sentirti semplicemente rinviare ad altra udienza perché il giudice non fa in tempo a sentirti. E questo potrebbe pure ripetersi…

Valuta, se riesci, l’ipotesi della remissione della querela.

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Mi hanno truffato 20€ tramite internet: cosa posso fare?

Tramite un noto portale di annunci gratuiti su internet, ho contattato qualche giorno fa un utente che vendeva un videogioco usato per console, al costo di 20 euro. Per prima cosa chiesi se fosse ancora disponibile, tramite sms, in seguito quindi l’utente mi diede i dati per l’accredito dei soldi tramite carta di credito PostePay con codice fiscale e suo nominativo (se sia tutto falso o no questo non lo posso sapere), e disse che avrebbe spedito il pacco in raccomandata.

Da allora non risponde più nè ad sms nè alle telefonate. Cosa consigliate di fare ? Da un lato vorrei non fargliela passare liscia, anche perchè potrebbe essere un truffatore di professione magari che continuerebbe a farlo a danni di altre persone, dall’altro ho paura di trovarmi impelagato in un eventuale processo con tutte le vicissitudini del caso per una cifra irrisoria.

Di solito in casi come questi, è preferibile onestamente lasciar perdere.

Nel tuo, poi, il valore è davvero molto basso, tale da rendere impossibile giustificare qualsiasi iniziativa.

Nemmeno se tu avessi una tutela legale otterresti probabilmente la conferma della copertura, proprio per il bassissimo valore economico.

Ti rimando alla lettura della nostra scheda sulle truffe su internet per maggiori dettagli.

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Se compro un cellulare su ebay ma non me lo consegnano?

ho comprato un cell. su ebay e l’ho già pagato… l’inserzionista si è disinscritto da ebay… gli ho mandato una mail e mi ha risposto di non preoccuparmi che mi sarebbe arrivato.. sono passati altri 15 gg e non ho visto niente… gli ho scritto mille mail ma non mi risponde

Ne abbiamo parlato tante volte nel blog, può benissimo essere una truffa e la piattaforma di ebay non fornisce nessun tipo di garanzia al riguardo.

Anche se la fornisse, peraltro, non sarebbe facile escuterla, dal momento che la società che gestisce ebay ha sede in Lussemburgo.

Prova a segnalare il problema ad ebay stessa e vedi che cosa succede.

Se, poi, hai gli estremi di questo venditore, puoi valutare di far aprire una vertenza sia civile che penale, tramite una denuncia per truffa, mediante un avvocato.

Ovviamente, per queste cose devi valutare attentamente il rapporto costi / benefici perché quasi sempre finisci a spendere di più di quello che potresti recuperare, in relazione anche alle possibilità di recupero.

Io sconsiglio oramai da anni di acquistare su ebay, meglio preferire venditori seri come Amazon. In ogni caso indispensabile avere una tutela giudiziaria per fare qualsiasi affare su internet.

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Se mi chiedono di pagare l’abbonamento RAI con un verbale falso cosa posso fare?

ho ricevuto diversi avvisi dalla RAI dove mi intimavano il pagamento del canone perchè un loro incaricato si era recato presso la mia abitazione e alla presenza di mia moglie aveva riscontrato che eravamo in possesso di un apparecchio tv.Questa persona avrebbe fatto firmare a mia moglie un verbale dove confermava il possesso di tale apparecchio. Faccio presente che il tutto non corrisponde a verità e che dopo varie lettere inviate alla Rai,finalmente sono in possesso della copia di questo verbale dove si evince che questa persona si è recata ad un indirizzo diverso dal mio ma,soprattutto che la firma apposta sul verbale non è di mia moglie.Devo denunciare il fatto?Ci sono gli estremi per intentare una causa? Civile o penale che sia?

Si può fare senz’altro una causa alla Sacra Rota, anzi su tutte le ruote, come diceva il grande Totò…

Scherzi a parte, bisognerebbe innanzitutto capire che cosa è successo in concreto, se si è trattato di un mero errore, o disguido, come mi sembra più probabile, ovvero di un tentativo di approfittarsi ingiustamente di una persona.

Per fare questo, bisognerebbe peraltro esaminare meglio le circostanze e il verbale in questione.

Nel primo caso, direi che, preso atto dell’errore, si possa far poco, nel secondo caso, invece, potrebbero esserci gli estremi per coltivare la posizione, sempre che uno abbia voglia di avere a che fare con il sistema giudiziario del nostro Paese, una cosa da valutare davvero per bene.

Per approfondire, dovresti rivolgerti comunque ad un avvocato, per approfondire come si deve, onestamente non mi sembra che possa valerne la pena, per cui io te lo sconsiglierei, ma vedi tu, è una tua decisione.