Fra poco mi sposerò ed ora il problema (se cosi si può dire ) è questo: anche se anagraficamente iscritto in un’altra famiglia, di fatto convivo con la mia donna che è affittuaria di un alloggio di case popolari e che deve inviare ogni anno un’autocertificazione per la definizione del canone. Siccome lavora part-time il suo reddito è di circa 8.000,00 euro l’anno. Una volta sposati con la comunione dei beni io dovrò dichiarare il mio reddito (15.000,00) anche se anagraficamente continuerò a restare iscritto dove sono ora? Se invece adottiamo il regime della separazione dei beni cosa succede? (Lucio, via mail)
Una risposta precisa non te la so dare, perchè bisognerebbe vedere la legislazione e i regolamenti, nonchè gli indirizzi a livello provinciale degli uffici competente, in materia di edilizia agevolata. Però posso fare le seguenti osservazioni, che magari un minimo possono esserti utili.
Innanzitutto, la separazione dei beni piuttosto che la comunione non può avere alcuna influenza sul reddito da valutare ai fini della determinazione del canone. Se il reddito va sommato, non puoi sottrarti alla sommatoria sostenendo di avere optato per questo regime patrimoniale, che rimane tuttavia consigliabile per altri motivi.
Per quanto concerne, invece, il mantenere la residenza anagrafica in un posto diverso da quello in cui effettivamente vivi, tieni presente quanto segue. In primo luogo, la residenza anagrafica non fa testo, nel senso che non costituisce prova certa e inconfutabile che una persona risiede dove indicato, dal momento che la residenza va giudicata, in fatto e in diritto, secondo ciò che dispone l’art. 43 cod. civ. (che puoi leggere in rete). Quindi in un qualsiasi procedimento, sia civile che amministrativo, tu potresti essere accertato come residente nel luogo dove vivi effettivamente con tua moglie, piuttosto che in quello infondatamente indicato alle risultanze anagrafiche. In secondo luogo, anche lo stesso Comune di tua residenza potrebbe toglierti la residenza a seguito di un sopralluogo della Polizia Municipale, che potrebbero anche fare d’ufficio dopo il tuo matrimonio.
Il mio consiglio finale è quello di prendere appuntamento con un funzionario dell’istituto delle case popolari ed andare a discutere con lui la questione, può anche darsi che i termini della stessa non siano poi così importanti, cioè che sommando i due redditi il canone di locazione rimanga comunque basso.
Una risposta su “il reddito famiglia per gli alloggi di edilizia popolare”
Salve,avvocato in tema di alloggi ppolari le pongo il seguente quesito.
Un mio amico avendo una situazione familiare molto disagiata,ha 4 figli e non lavora,ha occupato un alloggio popolare Ina casa,alloggio che risultava disabitato e vuoto,ma con regolare residenza di una ragazza single e assegnatole.Una sua zia gli aveva fatto fare la residenza per non perdere il diritto allìalloggio.
Ora questo mio amico ha rotto la serratura e occupato l'alloggio,e ha fatto volture delle utenze,e non intende lasciarlo piu' non avendo un posto dove andare .
Secondo me lui ha piu' necessita' di una ragazza single che vive ancora con i suoi,e lascia vuoto un alloggio che a molti farebbe comodo visto gli affitti di oggi.
A cosa andra' incontro il mio amico ?? Io gli ho consigliato di autodenunciarsi,ma i carabinieri non hanno accettato la cosa.
Attendo un suo prezioso consiglio in merito.,grazie.
Saluti.