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come posso tutelare mio figlio e far valere i suoi diritti nei confronti del padre?

Egregio Avvocato, con separazione giudiziale richiesta nel 19XX ed ottenuta nel 20xx mi hanno riconosciuto l’affidamento del figlio – che ora ha 12 anni -, l’assegnazione della casa coniugale prima di proprietà del mio ex marito, poi prima della separazione donata dal mio ex ai suoi genitori, un assegno di mantenimento per il bambino. Purtroppo non partecipa alle spese straordinarie (scuola privata, libri, sport, mediche), non porta il bambino in vacanza e non lo tiene nei fine settimana come stabilito dal giudice. Non acconsente al divorzio a meno che io non gli restituisca la casa ed accetto Euro 20.000 come buona uscita. Io sinceramente non so più cosa fare. La scuola privata è stata una scelta obbligata in quanto io lavoro e l’istituto scelto garantisce al ragazzo di essere seguito negli studi per la giornata intera. Inoltre la casa dove vivo necessita di manutenzioni straodinarie:porte esterne, impianto elettrico, caldaia da sostituire e non se ne parla di ottenere nessun aiuto. Come mi consiglia di agire? (Giuliana, via posta elettronica)

Per quanto riguarda il diritto di visita, purtroppo non si può obbligare un padre a prendere con sè il figlio se non lo vuole.

Discorso diverso vale, invece, per le spese straordinarie. Consiglio alla nostra lettrice di fare all’inizio di ogni mese – oppure ogni 3 o 6 mesi, dipende dalle esigenze di Giuliana – una raccomandata al marito, con allegati i giustificativi delle spese straordinarie, in cui chiede il rimborso del 50% delle spese straordinarie sostenute.

Nel caso in cui il marito non contribuisca alle spese straordinarie nonostante la raccomandata, le consiglio di rivolgersi ad un legale per far valere i propri diritti.

Stesso discorso per le spese relative all’abitazione. Dovrebbe fare una raccomandata ai suoi suoceri, attuali proprietari della casa, in cui chiede che vengano fatti i lavori straordinari (sono a carico del proprietario dell’immobile, mentre quelli ordinari sono a carico della lettrice). Se non dovesse avere riscontro, si rivolga ad un legale.

Per quanto concerne il divorzio, non c’è bisogno che suo marito glielo ‘conceda’ : può iniziare un procedimento per un divorzio giudiziale che potrà sempre essere trasformato in consensuale. Per quanto concerne il diritto ad abitare nella casa – che presumo abbia in comodato gratuito – è sacrosanto in quanto stabilito dal giudice: tuttavia, è bene precisare, che i genitori del marito di Giuliana ne possono chiedere la restituzione in qualsiasi momento.

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Di Antinisca Sammarchi

Avvocato tra Casalecchio di Reno (dove vivo) e Vignola. Convivo e abbiamo la fortuna di avere la compagnia di due splendide gatte europee, Triplette e Mimì.

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