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quando ad un utente di forum vengono tarpate le ali

Dal forum di ilsoftware.it pesco questo interessante quesito segnalatomi dal gestore, il grande Michele Nasi:

Salve carissimi amici. Da un po’ sto avendo alcuni infastidimenti su un forum su unn sitoweb (non su questo ovviamente) da un utente del forum che è anche moderatore di quel forum. Innanzi tutto mi chiude molte discussioni che apro senza capirne i motivi ..e quando interviene ad uno dei miei topic lo fa screditandomi sul forum attraverso dei discorsi allusivi. Ovviamente io non rispondo per le rime all’interno della discussione poiché 1) sarebbe da parte mia un comportamento che andrebbe contro le regole e gli scopi (leciti e culturali) di un forum; 2) non lo faccio per non gettare ulteriore benzina sul fuoco; 3) perché il “moderatore” mi annullerebbe la risposta lasciando soltanto il suo intervento derisorio nei miei confronti visibile agli altri utenti. Io adesso mi sono stancato di questa situazione..c’è un’autorità su internet che sovraintende a tutti i forum (e alla rete nel suo complesso) e verso cui si può esporre denuncia di situazioni come questa che sto subendo, oppure il “moderatore” può fare tutto ciò che vuole sul forum?

Questa domanda mi richiama alla mente un articolo scritto oramai dieci anni fa (sic) su un tale che era stato escluso da una mailing list, caso sostanzialmente paragonabile perchè, anche se non si arriva all’esclusione, quando ad un utente vengono tarpate le ali in questo modo la situazione è comunque corrispondente.

Naturalmente, non esiste una autorità che sovrintende ad internet, però le regole previste dalle nostre leggi si applicano, eccome, alle varie iniziative che si svolgono su internet. Secondo l’intuizione di allora, che mi pare buona anche oggi, anche se poi non mi sembra che ci sia stato occasione di verificarla più di tanto in giurisprudenza, un forum o una mailing list può essere considerato un po’ come una associazione di persone che condividono gli stessi interessi.

Se si adotta questo inquadramento, allora ogni utente, che rispetti lo statuto dell’associazione, di cui può essere espressione anche il regolamento del forum, può vedersi riconosciuto un diritto di partecipare, perchè le associazioni, a differenza delle società con scopo di lucro, sono organismi aperti a tutti coloro che si riconoscono negli scopi delle stesse.

Non si tratta, comunque, di un inquadramento sicuro o certo, solo uno spunto, che però presenta diversi aspetti coincidenti con il fenomeno, anche se è vero che ci sono forum, ad esempio, ufficiali di società commerciali, come i forum della nokia o quelli della Apple, che si presentano più come un servizio destinato agli utenti, che come vere e proprie associazioni e dove questo tipo di soluzione stride maggiormente.

In conclusione, oggi come oggi penso che comunque comportamenti di questo genere non meritino in fondo di essere valutati giuridicamente, internet è tanto grande e un moderatore di forum che inizia a comportarsi da tiranno fa presto a perdere tutti i suoi utenti a vantaggio di altri luoghi d’incontro virtuale.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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