Buongiorno. Sono separato dalla mia ex moglie dal 2003 (separazione consensuale). Abbiamo due figli che sono stati affidati a lei, così come la casa coniugale acquistata (in comunione dei beni) nel 1998. La mia ex moglie dall’estate 2007 ha un nuovo compagno. Da Febbraio 2008 vivono insieme, con i miei figli, nella casa coniugale. Ho diritto di chiedere un’affitto al compagno di mia moglie oppure di sbatterli fuori casa ? Grazie e buona giornata. (Tommaso, via posta elettronica)
Sicuramente non puoi ‘sbatterli fuori casa’.
Andiamo con ordine.
Un provvedimento del Giudice assegna la casa coniugale a Tua moglie affinchè la stessa ci viva con i figli.
Ciò significa che Tua moglie può vivere nella casa coniugale e, a mio avviso, può decidere anche di ospitare chi vuole in quanto titolare di un diritto reale sull’abitazione coniugale (assegnazione).
Tu potresTi eventualmente opporti a tale convivenza solo nel caso in cui ritenessi che la presenza del nuovo compagno di Tua moglie nella casa coniugale causi un pregiudizio al sereno sviluppo dei Tuoi figli.
Quanto alla richiesta di un canone di locazione al compagno, tenderei ad escluderla per i motivi di cui sopra.
Eventualmente, se Tua moglie è titolare di un assegno di mantenimento (N.B.: Tua moglie, non i Tuoi figli) potresTi chiedere al Giudice una revisione delle condizioni di separazione in virtù della nuova convivenza.
64 risposte su “nuova convivenza nella casa coniugale”
Il mio ex marito vive con le nostre figlie e la sua compagna straniera nella nostra casa coniugale! È stata assegnata a lui xké le ragazze una maggiorenne e una minorenne sono volute andare a stare dal padre! Io sono in affitto da anni ormai…posso chiedere un affitto alla sua compagna?? Visto che non posso obbligarlo a vendere la casa ma lui non vuole neanche liquidarmi la mia mèta??
No.
Buongiorno, vorrei un parere sulla mia situazione, io sono separato dal 2011,con una figlia in affido condiviso, la casa al 50% affidata alla ex moglie, io vivo in 30mq con un mutuo, pago il mantenimento a mio figlio e poco alla ex che lavora part tim.
La ex sta per avere un figlio dal suo compagnuccio e si presume che vivranno insieme.
posso chiedere un affitto? posso pretendere di avere mia figlia nella casa coniugale e la ex se ne va? posso pretendere la vendita della casa?
Bisognerebbe approfondir molto di più la situazione della famiglia in crisi, ti suggerisco comunque sempre un approccio consensuale.
Sono divorziata dal 2010 vorrei chiedere quanto segue:1) quando ho divorziato avevamo un solo avvocato(quello del mio ex marito)è valido il divorzio? 2)posso cambiare le condizioni del divorzio riguardanti la cada?3) e cioè che le spese straordinarie della casa e condominiali spettano a lui e non a me; che dalla vendita della casa si divide la cifra della vendita e non che a me non spetta niente;4)aumento dell’assegno di 300 euro per il figlio 15enne. Grazie.
Certo che è valido. Per il resto, vedi la scheda sulla modifica condizioni.
grazie Tiziano… ma ho già letto tante “bellissime” leggi e ricorsi….. so che il conforto lo devo trovare dentro di me……e nell’amore che ho dai miei figli…. grazie mille Tiziano
Esattamente. Di niente, in bocca al lupo.
Salve sono separato dal 2009, separazione consensuale, i figli sono stati collocati dalla madre, ma sono in affido congiunto, e vivono con me circa 15 giorni al mese. Mia moglie vive nella casa di mia esclusiva proprietà, convivendo con un uomo che possiede altra abitazione, mentre io sono costretto a vivere in una casa di proprietà dei miei genitori in quanto non posso permettermi un altro affitto o mutuo. Io pago per intero il mutuo della casa dove lei convive. Posso pretendere il pagamento di un affitto o riduzione pagamento mantenimento nei confronti del ex coniuge o del suo nuovo compagno? Grazie Angelo
Affitto no, potresti chiedere un annullamento del mantenimento a favore di tua moglie in virtù della nuova convivenza. Ovviamente il caso va studiato molto più approfonditamente prima di prendere qualsiasi iniziativa per vedere se ci sono in concreto adeguate basi legali.
Buongiorno Tiziano…. ti ringrazio sempre per la puntualità e il dettaglio deile tue risposte……. mi scrivi che c’è molto di vero in quello che dici….. ma avere ragione in questo contesto non è che mi tolga amarezza o altro….. quello che chiedo non è altro che una legge che di più equità tra mamma e papà…… sembrerebbe una cosa normale…. invece purtroppo non lo è…… mi parlavi della legge sula divisione della casa… ti è possibile condividermela….. in modo che possa leggerla? se non ti fosse posibile….. beh… non importa…. ti ringrazio e ti auguro una buona giornata
È il codice di procedura civile, norme sulla divisione in generale. Tu sei incazzato per tanti comprensibili motivi, non troverai conforto nelle leggi, te lo dico.
Buongiorno Tiziano…. ti ringrazio per il tuo riscontro….. è mio parere di papà innamorato che i miei figli che la loro serenità dipenda non solo dalla casa ove stiano con la mamma…. ma anche quando stanno con il papà…. una legge che dice che si deve mantenere l’habitat naturale (casa coniugale) per mantenere la loro serenità è una legge seconda poco oggettiva ….. se come giustamente la mamma decide di rifarsi una vita con una nuova persona….. è anche giusto che il padre possa fare altrettanto…… rifarsi la vita in una casa costruita da mamma e papà….. e poi “goduta” da una terza persona…. può essere educativo per i miei figli? non ne faccio una questione solo puramente economica ma anche di educazione verso i miei figli …….. serenità per i miei figli… per mia opinione …. signifcia serenità sia quando stanno con la mamma …. che quando stanno con me….. mi sono sentito umiliato da mia moglie (con cui tra le altre cose mi sono separato in maniera assolutamente civile…..) quando mi ha detto che la legge è questa e che io dovevo solo stare zitto…… la serenità può essere garantita anche se mamma e papà vivono in una casa differente rispetto a dove sono nati e cresciuti (quando i miei figli vengono nella casa in cui sono in affitto….. sono felici e contenti….. perché sono con papà)…… … tutto dipende da mamma e papà…… non dove sono…. la legge l’articolo 155 quater aveva introdotto questo aspetto in caso di convivenza e nuovo matrimonio….. ma per ragioni che ignoro è stata poi modificata a discrezionalità del giudice…….
una legge che tuteli anche i padri….. anche da un punto di vista economico…. è solo e esclusivamente interesse della serenità dei figli….
una legge che preveda la divisione della casa (non chiedo mica un euro in più..)….. una volta che la moglie instaura una nuova relazione stabile ….. permetterebbe anche al padre…. di poter costruire il proprio futuro … e scusa se mi ripeto….. per me questo nell’unico interesse dei mii figli…..
lei avrebbe i soldi per costurirsi una casa con il nuovo compagno….. e il marito avrebbe la possibilità di costruirsi il suo….
Questo è educativo anche per i figli…. che vedrebbero mamma e papà ricorstruirsi con le proprie forze la nuov vita….
cosi come è impostata la legge invece mi spiace dirlo….. tutela si i bimbi … ma soprattutto le madri…… e lo dico con estrema amarezza…… anche se mi sono separato.. sto parlando di una persona che nonostante tutto voglio ancora bene….. ma che nascondendosi dietro la legge….. non ha avuto il coraggio neanche di dirmelo…. e io l’ho saputo per altre vie…… scusami queste ultimie mie parole….. non voglio essere compatito…. non fa parte del mio corattere….. ma ti scrive una persona che è molto delusa e ferita dalla mancanza di sincerità da parte della madre dei propri figli……
Il pensiero poi di non sapere chi sia la persona che vive sotto lo stesso tetto dei miei figli (quando sono con la madre) è una cosa che mi fa impazzire….. ho il dovere e non solo il diritto morale di padre di sapere chi è taluna persona…. proprio a salvagurdia dei miei figli…. poi può essere anche la persona migliore del mondo…. ma devo saperlo!!!! chi mi assicura che i bambini siano veramente sereni….. o invece si siano esclusivamente adattati alla situazione per il bene della mamma?
Di nuovo c’è molto di vero in quello che dici, però per quanto riguarda la divisione della casa la legge c’è già, puoi già chiedere la divisione, solo che dura come procedimento 8, 9 anni, come tutte le situazioni di diritto che vengono «non-tutelate» da una macchina giudiziaria sfasciata come quella italiana. Inoltre, nessuno acquisterebbe sul mercato la casa sapendo di non poterla utilizzare per altri 20 anni, in alternativa bisognerebbe fare una legge che dice che in caso di vendita anche se ci sono i figli dell’ex proprietario questi si possono sbattere fuori, ma sarebbe una legge giusta? Io non giudico, pongo solo temi di riflessione. È facile parlare in astratto (non mi riferisco a te, quanto a tante belle associazioni e avvocati di grido) di «tutelare i padri», ma bisogna capire in concreto queste tutele in cosa dovrebbero consistere. L’affido condiviso è solo una formula, lo si è visto bene, i contenuti sono la parità di tempi di permanenza, oppure un contributo che la madre potrebbe dare al padre per l’utilizzo da parte sua della casa, eventualmente da compensare con l’eventuale mantenimento o da pagare in caso non sia previsto mantenimento o in aggiunta allo stesso. Parlo di un contributo minimale, anche 100/200€ al mese, ma che sarebbe giusto dare a chi perde per venti anni la disponibilità di un’abitazione e intanto magari deve pagarne il mutuo. Chiaro che poi tutto il resto del sistema andrebbe riequilibrato. E qui si aprirebbero discorsi molti lunghi, davvero. Ti lascio un invito per il nostro gruppo «avvocati dal volto umano» su facebook, se ti va: https://www.facebook.com/groups/avvocatidvu/
Ciao a tutti…. Vivo la situazione del nuovo convivente di moglie da pochi mesi…. E sono davvero con il morale sotto i tacchi…. Non mi interessa il fatto che lei frequenti una nuova persona… Ne ha tutto il diritto di rifarsi una vita…. Ma considerandoki un padre responsabile e assolutamente innamorato dei miei figli non sopporto idea che una persona che non conosco possa vivere sotto lo stesso tetto dei miei figli… Ho chiesto un incontro a tre… Solo x capire che tipo fosse … Ma non ho mai avuto alcuna risposta….. La legge dice che l’importante è la serenità dei bimbi…. Ma questa serenità deve essere garantita sia quando stanno con la madre…. Che quando stanno con il padre…. Ho un buonn stipendio…. Ma tra affitto e mantenimento dei bambini… Oltre al fatto di farli sentire bene quando sono con me…. (portarli al cinema, piscina… In vacanza….) mi porta ad essere in difficoltà alcuni mesi… Tanto che nonostante tutti i miei sforzi…. Sto pensando di tornare a vivere con i miei genitori…. Non posso permettermi ancora x molto questo livello di spese….. Non voglio nulla che non mi spetti…. Ka legge purtroppo è. Questa… E lei ovviamente mi ha rinfacciato che secondo ka legge lei ha ragione….. Ka mia domanda è. A questo punto provocatoria…. Possibile che sia stata fatta giustamente una legge sul femminicidio (di cui sono d’accordissimo…non ho mai messo un dito addosso a nessuno per fare male)…. Perché non fare qualcosa che possa anche tutelare i padri separati …..(era stato fatto qualcosa con l’articolo 155 quater… per poi essere mitigato…) questo proprio in favore della serenità dei bimbi…. Perché se devono essere sereni con la mamma…. Perché non permettere (anche economica….) anche i papà di poter vivere serenamente con i propri bimbi… Spesso mi tocca fingere …. Sorridere ai miei figli… Anche se in realtà mi sento davvero uno straccio…. un papà sereno (come la mammma)… è condisione necesaria per la serenità dei propri figli…… Perché. Non è possibile fare qualcosa x modificae ka legge a maggiore tutela dei padri… Che di conseguenza porterebbe anche maggiore serenità ai bimbi ( nostre gioie di vivere…. Non solo delle mamme!)…..OOSSIBILE NON SI POSSA FARE NULLA E SUBIRE UNA LEGGE INIQUA SENZA BATTERE CIGLIO?
Quello che hai scritto è molto giusto sotto tanti aspetti, però voglio farti una domanda: in concreto, la legge che tu vorresti che cosa dovrebbe stabilire a tutela tua e di tutti quelli che si trovano nella stessa tua situazione? Quale dovrebbe essere, per esempio, la previsione concreta? Cosa dovrebbe dire di preciso questa ipotetica legge?
salve scusate l’intrusuone ho letto tutte le vostre storie e mi sento molto vicino a tutti..
i diritti…ma quali noi abbiamo solo doveri…
pagare pagare e ancora finche nn ti ritrovi sommerso di debiti …
dopo 4 anni ti fermi a leccarti le ferite e ti chiedi ,ma mi risveglierò un giorno da questo incubo…
è una cosa assurda altro che diritti dell’uomo e tutela dei minori…
la tutela è solo della Mamma…
beh mi ha denunciato più volte per cose assurde le indagini…
hahahhahahahaha….
all’asilo siamo…
ma sa che il compno nn ha la reidenza alla casa assegnata alla sua ex ???
si invece io ho la residenza lì e sto dai miei…
sto pagando il muto di 500eu.assegno di 600 ai figli 300 alla ex (che nel frattempo hga due lavori)i figli sono con me 6 gg su 14…
ma secondo voi dovo arriveremo…
ma io penso che dopo aver butto 20 anni di lavoro ,perso un po’ della mia libertaà e quant’altro
oggi mi devo vedere pignoramenti e denucie di mancato mantenimento infondate ,per di conto lei lavora con lui vive con lui …sulle mie spalle oramai senza forze …
viva la tutela dei diritti dell’uomo e la nostra civiltà…
buona fortuna atutti noi (i perseguitati moderni)
grazie a tutti..
Volevo raccontare la mia storia…sono separata da un anno e mezzo ho tre figlie di 16-13-8 che sono state affidate a me al 50%con il padre,e il godimento della casa coniugale..ho perso il lavoro in quanto socia di un’attività al 50% con il mio ex.Assegno di mantenimento solo x le figlie di 700€ totale,lui proprietario di tre immobili,tre attività,un terreno agricolo,una barca di 7 metri ormeggiata in un posto di sua proprietà ed un camper…io nulla solo la mia auto x accompagnare le figlie a scuola..se questo non basta da quando ha saputo che anche io ho un nuovo compagno fa di tutto x mettermi i bastoni fra le ruote…non rispetta i turni con le ragazze e non si accorda con me x eventuali e rare permanenze notturne a casa sua..premetto che dopo due mesi di separazione lui viveva già con un altra donna che poi ha preso il mio posto lavorativo assieme al fratello…il tutto documentabile su carta..ma il tribunale che fa? Se ne frega altamente..scusate li sfogo
Grazie per aver condiviso la tua esperienza con noi…
Forse sono l' unica donna del forum che vi risponde ma sono in una situazione che mescola un pò insieme tutte le vostre…… vi sembra strano vero????? Sono senza casa perchè per ora nella casa familiare ci vive mio marito con la nuova compagna e la bimba nata, dovevamo venderla ma lui mi ha ingannato ci è rientrato ed ora io non posso ottenere più niente, ora sono senza lavoro perchè lui mi ha mandato via dalla ditta in cui ero socia con lui……. e aspetto la seconda udienza della giudiziale!!!!!! La bimba vive con me in casa di mio padre non ho altro posto dove stare …… la legge fa il comodo suo con tutti….. sono proprio arrabbiata!!!!!!!!
io vorrei approfittare per farvi conoscere la mia storia e magari ottenere un vostro parere. sono separato da 2 anni e ho 2 figli 13 e 17 anni ,a lei inizialmente è stata affidata la casa coniugale , poi avendo un nuovo compagno è estata costretta ad andare in affitto con lui perche mia figlia era contraria , questo dopo un anno ,premetto che abbiamo la comunione dei beni . adesso io sono tornato a casa e vivo con mia figlia perche vuole rimanere con me, tutto tramite una scrittura privata non ancora registrata. nella scrittura pero lei ha voluto l'indirizzo di mia figlia nella sua abitazione per gli ass. famigliari, e al divorzio vuole essere liquidata con un quarto del valore dell'appartamento . ad un anno dal divorzio lei ancora convive con quest'uomo pero pretende adesso la metà di casa perche dice che per la legge è cosi. ma io penso che essendo in 4 lei avendo un quarto sia giusto e che la legge lo approvi, secondo voi la legge che dice possibile che se lei esce da casa puo ritornare perche non ho i soldi da dargli.
Non si capisce molto bene il caso e bisognerebbe comunque vedere i documenti ma sembra che abbiate fatto un po' un pasticcio, regolando con scrittura privata aspetti su cui avreste dovuto chiedere l'intervento del giudice tramite un ricorso per la modifica delle condizioni. Per quanto riguarda la casa non so proprio risponderti perchè non dici neanche quale è la sua situazione proprietaria. Ti consiglio di consultarti al più presto con il tuo legale, approfondendo per bene tutta la situazione.
–?cordialmente,
tiziano solignani, da ? Mac
splash http://ts.solignani.it
ebook http://goo.gl/pUJx6
Preliminarmente mi preme precisare che in sede di blog non forniamo in alcun modo pareri legali ma solo spunti di riflessione e discussione giuridica. Per avere un parere legale da noi l'unico modo è l'acquisto di una consulenza (http://consulenze.solignani.it).
Detto ciò, da come poni la domanda, per poter fornire un qualsiasi tipo di risposta ci vorrebbe una sfera di cristallo!! Dici gli importi e che guadagni molto ma null'altro: come possiamo sapere se la situazione cambierà?
In linea di massima, essendo voi in giudiziale (lo deduco da ciò che scrivi) bisogna vedere come andranno le prove e che tipo di prove ciascuno di voi fornirà.
Hai ragione Maurizio Carbonaro. E' tutto un sistema per arricchire i ricchi. Ho avuto a che fare 3 volte con avvocati e3 volte mi hanno chiesto il pagamento in nero. Fanno schifo. E poi non trovo per niente giusto che nel momento della separazione la moglie venga sempre agevolata. E' vero che noi donne prendiamo, nella maggior parte dei casi, lo stipendio più basso ma non trovo giusto che la casa coniugale rimanga sempre alle madri. Specialmente quando la ex porta un altro uomo e magari ci fa' anche un figlio. Se si abita nella casa del proprio ex pretenderei rispetto oppure se si vuole rifarsi una vita si lascia la casa coniugale. Se non sbaglio quando non ci sono figli e ci si risposa o c'e una convivenza si perde il diritto della casa, questo dovrebbe accadere anche nel caso contrario. Grazie
Ma sei sicura di essere donna? Hai un obiettvità da far paura!
Buongiorno,
sono separato, la casa coniugale è divisa al 50% tra me e la mia ex moglie, che ovviamente ne è assegnataria. Se ce ne andassimo oggi, la casa sarebbe al 100% di nostra figlia. Domanda: se la mia ex moglie avrà un altro figlio con il futuro compagno, che probabilmente non metterà 1€ per la casa, quando ce ne andremo tutti, in che percentuali sarà divisa la casa? C'è un modo per non 'girare' i miei sacrifici al figlio di un'altro?
Come al solito Vi ringrazio per la collaborazione.
Gaetano
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Se tu non avrai altri figli fino al momento della "dipartita", la casa sarà al 75% di vostra figlia ed al 25% dell'altro figlio.
Dopo tanto tempo vorrei riprendere questo 3d per esprimere la mia solidarietà a tutti quelli che hanno raccontato le loro situazioni così simili alla mia.
In più ho maturato la convinzione che dovremmo agire e farci valere nei confronti dello stato proponendo delle agevolazioni economiche per i separati così come avviene per altre situazioni di disagio economico.
Faccio un esempio, se devo lasciare la mia casa per prenderne un'altra in affitto perchè non posso detrarre l'affitto dai redditi? vorrei sentire da voi se avete altre proposte che potrebbero essere di aiuto in questo senso.
Credo che tutti questi racconti, siano e diano uno scorcio di quanto è fallito il paese Italia. Siamo veramente quello che siamo, gli ultimo in tutto. Credo anche che davanti a queste ingiustizie, pochi sono anche i casi di cronaca che si sentono o si vedeono giornalmente in tv. Infatti ci vuole proprio un forte controlo per non degenerare sfociando in gesti estremi. Secondo me, tutto questo è voluto dal sistema. Secondo voi, che interesse ci sarebbe a pianificare tutto in modo più equo e fare leggi che pongono entrambe le parti sullo stesso piano? Risposta: NESSUNO!!!! Nessuno infatti si rivolgerebbe più ad avvocati, giudici, e altre macchinazioni burocratiche, che costano e alimentano le tasche di tutti questi a scapito di chi dopo una separazione si ritrova veramente in difficoltà. Ma quale interesse per i minori, a nessuno frega niente di niente, solo i soldi, le leggi creano appositamente ineguaglianze perchè poi noi disperati cerchiamo giustizia. In un siffatto sistema, l'unica soluzione è quella di pianificare e stabilire tutto prima di iniziare stabilmete qualsiasi relazione. Magari li in quella sede, verrebbero fuori inconsapevolmente interessi diversi da quelli di una stabile unione, e per quindi finire prima di iniziare.
Berlusconi ha proprio ragione, fa proprio bene, paga usa e getta.
Sono separata con due figli con affidamento congiunto, la casa è di mia esclusiva proprietà avendola acquistata prima del matrimonio ed in effetti mi è rimasta per poterci vivere con i figli.
Volevo sapere se in futuro volessi instaurare una nuova convivenza con un nuovo compagno in questa casa che agli atti della separazione è considerata coniugale lo posso fare oppure rischio qualche problema con il mio ex marito ?
Anticipatamente saluto e ringrazio
Direi assolutamente di no.
–?cordialmente,
tiziano solignani, da Mac
?/tiziano-solignani/
~ book http://bit.ly/gwjT6c, ebook: http://bit.ly/ie8rvv
Ciao a tutti,
attualmente non mi trovo nella situazione di avere uno sconosciuto nella casa coniugale affidata alla mia ex moglie, anche se è chiaro e normale che prima o poi accada, così come è probabile che non mi verrà corrisposto niente!
Come ovviare, posso vendere il mio 50% a chi voglio, vero? E se lo vendo ad un prezzo di favore ad un poco di buono, che succede?…
E' chiaro che non lo farò mai, ma in sede di trattativa potrebbe essere una soluzione, poi non applicata nella realtà, per ottenere la giustizia che attualmente non abbiamo.
Accetto di buon grado il fatto che nel mio 50% di casa abiti ovviamente mia figlia e la mia ex moglie (che ne ha comunque la titolarità), quello che non sopporto già da ora è che uno sconosciuto vada ad utilizzare, ottenendone dei benefici, un'immobile di mia proprietà anche se non sono d'accordo!
Vedete, le cose si possono ottenere utilizzando le leggi, ma anche con il buonsenso che, in questo caso dovrebbe dire all'intruso di corrispondere qualcosa; se così non è, allora anche noi potremmo utilizzare la legge vendendo la ns. parte a che vogliamo!
L'ideale sarebbe avere una normativa che in casi di questo tipo obblighi il nuovo entrato a riscattare il 50% dell'immobile!
Scusate lo sfogo ma anche io, come tutti noi del resto, vivo una situazione di forte disagio e l'aver fatto sacrifici per vedere uno sconosciuto se ne appropria, è veramente difficile da mandare giù!
Già ora non ne sopporto l'idea!
C'è molto di vero in quello che dici. Purtroppo, in questi casi sia l'ex coniuge che il nuovo compagno dello stesso vengono a beneficiare di riflesso di disposizioni che sono dettate esclusivamente per la tutela del minore. Se la tua ex moglie fosse molto corretta ed equa, potrebbe offrirsi, a questo punto, di acquistare la tua quota del 50%, in modo che le cose si possano consolidare sia a suo favore che tuo, nel senso che in questo modo disporresti di un po' di liquidità per acquistarti magari un'altra abitazione per ricominciare la tua vita. Ma dipende solo da tua moglie, nessun giudice la obbligherà mai a farlo quindi la soluzione in casi come questi è negoziare. Naturalmente, sul mercato, anche qualora volessi seriamente vendere la tua quota del 50% della casa ex familiare, non troveresti nessuno disposto ad acquistarla, dal momento che il provvedimento di assegnazione è opponibile a terzi. In bocca al lupo.
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cordialmente,
tiziano solignani, da iMac /tiziano-solignani/
~ il mio libro: /libri/guida-alla-separazione-e-al-divorzio/
Che gigantesca ipocrisia.
Come giustamente hanno fatto notare i forumisti non è affatto vero che il diritto di famiglia italiano di basa sulla tutela primaria dei figli. Non ci vuole molto a capire che non c'è nessun beneficio per i figli a far vivere i loro padri come barboni, rovinati a vita da leggi inique e da ancora più inique applicazioni.
E diciamo che la colpa è anche di molti avvocati che per comodità propongono ai clienti la solita pappa discriminatoria partendo sconfitti in partenza senza neanche provare a statuire tramite cause impostate in maniera innovativa dei parametri più giusti ed equi. Dicono: eehh sì la legge prevede la parità ma tanto poi i giudici ti danno torto, tanto vale che firmi consensualmente la tua condanna al morte tanto il giudice rischia di farti pagare ancora di più. Discorso a mio parere sbagliatissimo.
Buongiorno. Sono separato dalla mia ex moglie dal 2003 (separazione consensuale). Abbiamo due figli che sono stati affidati a lei, così come la casa coniugale acquistata (in comunione dei beni) nel 1998. La mia ex moglie dall’estate 2007 ha un nuovo compagno. Da Febbraio 2008 vivono insieme, con i miei figli, nella casa coniugale. Ho diritto di chiedere un’affitto al compagno di mia moglie oppure di sbatterli fuori casa ? Grazie e buona giornata. (Tommaso, via posta elettronica)
caro tommaso LEGGI UN PO'
Art. 155-quater. – (Assegnazione della casa familiare e prescrizioni in tema di residenza). Il godimento della casa familiare è attribuito tenendo prioritariamente conto dell'interesse dei figli. Dell'assegnazione il giudice tiene conto nella regolazione dei rapporti economici tra i genitori, considerato l'eventuale titolo di proprietà. Il diritto al godimento della casa familiare viene meno nel caso che l'assegnatario non abiti o cessi di abitare stabilmente nella casa familiare o conviva more uxorio o contragga nuovo matrimonio
Buona sera Avvocato , io credo che il venir meno al godimento della casa familiare perche non vi abiti stabilmente o conviva …bisogna dimostrarlo con un' agenzia investigativa e anche qualora lei riesce a dimostrare che convive more uxorio posso garantire che e' molto difficile. La casa viene data per i figli
anche in caso che questi hanno compiuto 18 ma non autosufficienti vale a dire che non sono in grado di mantenersi da soli . La mia situazione e' unica nel suo genere ! RECENTEMENTE LA MIA EX ha acquistato una casa cointestandola al 50 % con nuovo compagno , dimostrando nome , indirizzo e via …. e casella postale con nome e cognome.dei due.. LA CASA DI MIA MADRE… RIMANE A LEI… SINO A CHE LA BIMBA NON SIA IN GRADO DI MANTENERSI DA SOLA ! mi farebbe piacere un vostro commento
Come si fà a tutelare il minore se non si tutelano entrambi i genitori? É difficile da capire?
Perché i giudici, in caso di proprietà al 50% non ordinano di vendere l'immobile e ripartire le quote! Poi,perché il minore non si può spostare dal luogo abituale? Succede tutti i giorni! Quante famiglie si portano dietro i minori cambiando casa, città ed addirittura Nazione! Eppure non chiedono il permesso ad un giudice! Boh…
In quello che dice Gaetano c'è del vero, in diversi casi si attribuisce troppa importanza alla conservazione dell'ambiente di vita del minore (anche in casi piuttosto assurdi, come ad esempio nel caso in cui il figlio ha 4 mesi).
Oppure obbligare il nuovo arrivato a riscattare il 50% dell'immobile a noi ex mariti.
Se ricompriamo un altro immobie ci dobbiamo pagare pure l'ICI !!
LA COSA HA DELL'INVEROSIMILE DEVO PAGARE L'ICI SU UN BENE CHE E' FRUTTO ANCHE DEI MIEI SACRIFICI E DELLA MIA FAMIGLIA E DI QUESTO NE GODE UN'ESTRANEO CHE PER GIUNTA E' TUTELATO ANCHE DAL FATTO DI ESSERE ESENTE DA OBBLIGHI AFFITTUARI!
CHE SCHIFO!!
Sono perfettamente d'accordo con te e nella stessa situazione: moglie ricca casa cointestata da 700.000 Euro in cui ho investito tutti i miei risparmi, mutuo da pagare, 1000 Euro di contributo per i figli, convivente di mia moglie che vive a casa mia risparmiando le spese della casa e figli che non possono avere con me neanche un po del tenore di vita precedente. Quelli mai tutelati sono i padri ed in questo caso neppure i figli, gli unici che ci guadagnano sono la moglie ed il suo convivente. Speriamo prima o poi in una sentenza che ribalti queste decisioni inique che ormai i tribunali hanno adottato.
La sentenza non arrivera' mai ! Il reddito lo prendono per meta' e se non hai un buon avvocato che cerca di tutelarti ti rovinano proprio ! Loro sono la parte debole e loro tutelano.. noi dobbiamo solo accettare le sentenze e aprire il portafoglio !
Ma sbaglio o c'è stata una recente sentenza della cassazione (2008) che dice che essendo la casa assegnata allo scopo di mantenere l'habitat del minore la convivenza more uxorio non è sufficiente a richiedere la revoca dell'assegnazione ?
E mi chiedo pero', se cosi' fosse, se tale principio non venga meno alla maggiore età del figlio anche nel caso in cui questo sia ancora autosufficiente ?
Allora fammi capire, secondo i giudici della cassazione (per i quali non nutro particolare ammirazione) i figli, soprattutto se già adolescenti hanno "L'habitat" preservato vedendo la madre (o il padre) con un surrogato del padre (o della madre) perfino in camera da letto nella loro stessa casa coniugale?
Non sarà che la revoca è stata stabilita dal legislatore proprio perchè venivano meno le condizioni di equilibrio del minore?
o sono stupido io?
Di fatti è una sentenza assurda…Ribadendo la necessità che sia sempre e previamente verificata dal giudice rimettente la impossibilità di una interpretazione costituzionalmente orientata, ha ritenuto possibile nel caso di specie una tale interpretazione, affermando che l'art.155 quater cod.civ. vada interpretato "nel senso che l'assegnazione della casa coniugale non venga meno di diritto al verificarsi degli eventi di cui si tratta ( instaurazione di una convivenza di fatto, nuovo matrimonio),ma che la decadenza dalla stessa sia subordinata ad un giudizio di conformità all'interesse del minore".
Non è poi tanto assurda se pensi che il diritto di famiglia non si fonda sugli interessi personali dei coniugi ma sull'interesse preminente dei figli.
Mi sembra che si parta dal presupposto che i figli possano risentire della nuova convivenza del genitore collocatario, cosa non così scontata. Se i figli vanno d'accordo con il/la nuovo/a compagna, perchè toglierli dal loro ambiente naturale, sconvolgendo ulteriormente la loro vita?
Di fatto l'ambiente familiare è già radicalmente mutato nel momento in cui uno dei genitori va a vivere in altro luogo. L'introduzione di una nuova figura nell'ambiente familiare rende ancora piu' differente tale habitat che non si può considerare preservato in alcun modo.
Infine, una convivenza more uxorio cambia radicalmente anche le condizioni economiche del genitore affidatario che risulta avvantaggiato in modo iniquo rispetto a quello non affidatario. In pratica la moglie (perchè nel 99% dei casi di questo si tratta) si arricchisce ai danni del marito avendo a disposizione un alloggio senza pagare alcunchè, l'assegno del marito e condividendo le spese con il convivente.
Il problema è che la maggior parte degli avvocati e giudici che si occupano di questi casi sono di sesso femminile e fortemente androfobi.
Solo chi non ci è passato può dire quello che dici tu, l'ambiente giuridico e legale è lontano anni luce dalla realtà delle situazioni sul campo, nessun giudice si prende la briga di andare a verificare come veramente stanno le cose, se così non fosse non ci sarebbero padri che mangiano alla caritas e senza alloggio per poter tenere i loro figli.
Detto questo non credo che l'ambiente familiare sia da identificare con la casa coniugale, l'ambiente familiare vuol dire avere possibilità di mantenere per i figli una stabilità affettiva ed economica pari a quella avevano prima della separazione.
Nel mio caso per esempio le decisioni del giudice hanno solo fatto del male ai miei figli, devo pagare alimenti, mantenimento e mutuo di una casa del valore di 600.000 euro assegnata a lei, devo pagare un affitto per tenere i figli nei fine settimana alterni e quindi non posso più permettermi di dargli il meglio che avevo previsto per loro, in pratica non arrivo a fine mese, non sarebbe stato meglio vendere la casa, dividersi i soldi e farsi due unità abitative separate? non avrei pagato l'affitto, il mutuo ed avrei potuto dare più soldi ai mie figli, saremmo stati tutti meglio.
I giudici non sono capaci? allora istituissero la figura del mediatore familiare nelle separazioni, soprattutto giudiziali in modo di avere un parere più obbiettivo sulla situazione reale.
Con simpatia
Luciano
Ma in italia se i tribunali per i minorenni funzionassero veramente, loro potrebbero fare un accertamento per vedere lo stato della situazione in una famiglia separata con figli minori e dopo aver stilato una relazione tecnica, si potrebbero determinare tante situazioni che porterebbe sicuro giovamento ai padri nelle pratiche di separazione. Ad oggi è indubbio che nelle separazioni la parte più debole è quella maschile che è troppo svantaggiata da una serie di motivazioni……..Non credo che questo sia la giusta strada percorribile. Tutti abbiamo il diritto di rifarsi una nuova vita, ma le condizioni devono cambiare…
Di buono c’è che queste vertenze dal primo dell’anno 2013 non sono più di competenza del tribunale dei minorenni ma sono passate a quello ordinario che é un po’ … meno peggio. Le relazioni tecniche, comunque, sono rare e il giudice quando le dispone le fa pagare alle parti.
24/05/2010 alle 1:00 pm
Non è poi tanto assurda se pensi che il diritto di famiglia non si fonda sugli interessi personali dei coniugi ma sull’interesse preminente dei figli.
Mi sembra che si parta dal presupposto che i figli possano risentire della nuova convivenza del genitore collocatario, cosa non così scontata. Se i figli vanno d’accordo con il/la nuovo/a compagna, perchè toglierli dal loro ambiente naturale, sconvolgendo ulteriormente la loro vita?
Replica
ma di che ambiente naturale x i figli state parlando????i figli vogliono essere soltanto felici e qui nn dipende dalla casa in cui stanno. però sono le loro mammine che nn vogliono lasciare le case coniugali …nn è possibile che si toglie la casa di esclusiva proprietà di ex marito x un sacco di anni , con la scusa che dentro è nato ed è cresciuto bambino.e per riaverla bisogna fare i salti mortali , aspettare anni ed anni e spendere un sacco di soldi x avvocati. alle donne italiane nn basta l'assegno, vogliono fregarci tutto!!!!
P.S. x chi vuole riprendere la casa di esclusiva proprietà posso solo consigliare di rivolgersi al tribunale europeo!!! sembra che solo in italia esiste sta legge dove ti tolgono la<proprietà esclusiva….è assurdo!!!!!!!!!!!!!
Ma tu ci hai provato a riottenere casa tramite il tribunale europeo?
Oppure conosci qualcuno che lo abbia fatto con successo?
CERTAMENTE E' CAPITATO A ME' , LEI VIVE STABILMENTE NELLA CASA DI MIA MADRE ( VILLA CON PISCINA )CON I MIEI FIGLI IL NUOVO COMPAGNO E QUALCHE WEEK END ANCHE IL FIGLIO DEL COMPAGNO E LA CASA RIMANE A LEI ! LA BEFFA E' CHE SI SONO RECENTEMENTE ACQUISTATI UNA CASA COINTENSTANDOLA. TUTTO E STATO PROVATO E RIPROVATO MA LA PRIMA SENTENZA
900 EURO A FIGLIO PIU 400 PER LEI !! TOTALE 2200 EURO , PIU LUCE, GAS A CARICO MIO , ASSICURAZIONE SANITARIA PER I FIGLI ! ALLUCINANTE MA RISPETTO LE REGOLE , ACCETTO MA NON SONO D' ACCORDO !
Vi ringrazio tantissimo per i Vs. utilissimi consigli.
Gaetano
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Scusate ma leggo questo che vado a riportare, secondo me per principio date sempre ragione alle mogli anche quando la legge non dice questo, lo dico sopratutto per il patrocinante legale
"Il diritto al godimento della casa familiare viene meno quando i figli divengono maggiorenni e autonomi, ma – sulla base della novella del 2006 – anche nel caso che l'assegnatario non abiti o cessi di abitare stabilmente nella casa familiare o conviva more uxorio o contragga nuovo matrimonio."
Vedi Luciano, spesso e volentieri quello che c'è scritto nelle norme e quello che di fatto accade sono due cose completamente diverse.
E' vero che la norma parla di convivenza more uxorio quale causa della revoca dell'assegnazione, ma è altrettanto vero che la cosa non è automatica e il Giudice valuta tutti gli elementi del caso, compreso il fatto se i figli vivano ancora con il coniuge assegnatario.
Se il coniuge assegnatario della casa familiare si trasferisce, l’assegnazione è revocabile
Cass. sez. civ. sentenza n. 26476/07
La Corte di Cassazione, di recente, e riprendendo un orientamento già consolidato ha affermato un importante principio ovvero “ l’assegnazione della casa coniugale al coniuge affidatario di un figlio minore o convivente con un figlio maggiorenne incolpevolmente non autosufficiente, in tanto si giustifica in quanto sia finalizzata ad assicurare l’interesse della prole alla permanenza nell’ambiente domestico in cui essa è cresciuta; ciò postula la destinazione dell’immobile a stabile abitazione del coniuge e del figlio”. Pertanto, è revocabile l’assegnazione della casa familiare in caso di trasferimento del coniuge con il figlio in un’altra città.
Buongiorno,
mi stò separando in consensuale "per ora", abbiamo una bimba di tre anni ed una casa al 50%, siamo in separazione dei beni. Per ora gli accordi sono di continuare a pagare il mio 50% di mutuo fino alla scadenza (6 anni), assegno per bimba di 300€ (guadagno mediamente 2.000€/mese, etc… Se dopo anni, la mia ex-moglie decidesse di tornare in città, posso chiedere di tornare a vivere lì? Se si, dovrei qualcosa? E se ora, per non pagare invano l'affitto, mi comprassi una topaia, con 35 anni di mutuo annesso, rischio di non rientrarci?
Vi chiedo questo prima di incontrare il suo (spero anche mio) legale.
Scusate ma vado sul pratico, visto che si tratta di sopravvivenza…
Ciao e grazie…
Considerando che avete proprietà immobiliari e una bimba piccola, per cui, petenzialmente, dovrai pagare il mantenimento per i prossimi 20 anni (se non più), io eviterei di andare dal legale di tua moglie ma mi rivolgerei ad un mio legale di fiducia che tuteli solo me.
Fai due conti: quello che ti può costare un legale oggi e un risparmio fosse anche solo di 20 euro al mese per vent'anni…
L'unico legale va benissimo quando non ci sono contestazioni, ma quando ci sono interessi da entrambe le parti è meglio che ciascuno abbia un legale che tuteli solo il proprio assistito.
Avre due legali non preclude in alcun modo un accordo consensuale, anzi spesso lo facilita.
un consiglio con il cuore in mano. Evita come la peste un unico legale e non pensare che in questo modo potresti avere una soluzione piu' equa ed evitare conflitti, l'esperienza dice che è esattamente il contrario.
Se la tua ex lascia la casa puoi richiedere immediatamente la revoca dell'assegnazione in quanto questa è al fine di mantenere l'habitat abituale alla figlia.
Se i vostri redditi sono all'incirca equivalenti tieni conto che tu avrai comunque un carico economico molto maggiore perchè oltre al mutuo dovrai pagare un affitto o un ulteriore mutuo per una nuova casa e ricomprarti tutto il contenuto della casa che viene assegnato insieme a questa ed il tuo tenore di vita sarà molto peggiore di quello di tua moglie. Quindi tratta su una riduzione del contributo al mantenimento e sulla possibilità di portare via parte del contenuto della casa.
Buongiorno a tutti,sono nella stessa situazione,in più la mia ex moglie quando mi sono trovato nel momento di difficoltà per pagare il mutuo di casa mia dove lei abita e devo mantenere anche il suo compagno con relativi figli,ha avuto anche il coraggio di dirmi che potevo non pagare più il mutuo ma rinunciando alla proprietà completa dalla casa.
Anch'io sono nella stessa assurda situazione. Mia moglie guadagna 10 volte più di me, io sono gravato da un mutuo per una casa di 80 metri q, mentre lei vive nella casa coniugale (villa con piscina) intestata ad entrambi con il compagno il quale prima stava in affitto e adesso fa il nababbo a casa mia.
Sarebbe equo almeno poter rivedere le condizioni di separazione
In sede di divorzio, spero presto, potrò secondo voi chiedere un assegno divorzile ?
Come al solito, per rispondere ad una domanda di questo genere sarebbe necessario esaminare il caso concreto in tutti i suoi dettagli e il fascicolo processuale.
Comunque in sede di divorzio puoi sicuramente chiedere l'assegno divorzile, devi dimostrare la sussistenza dei presupposti previsti dalla legge Fortuna-Baslini cioè l'assenza di mezzi adeguati e l'impossibilità di procurarteli altrimenti.
In bocca al lupo.
In sede di Divorzio lei ti dira' che il compagno non vive stabilmente in quella casa.. e' un 'amico… nulla di piu… questo e' successo anche a me' !! SE NON HANNO REDDITI SUFFICIENTI NOI EROGHIAMO… SE LORO HANNO REDDITI SUFFICIENTI NOI EROGHIAMO !! E' UNA BATTAGLIA PERSA IN PARTENZA. !!
Trovo che sia una cosa assurda e ingiusta, mi trovo nella stessa situazione del sig. Tommaso, con la differenza che la mia ex moglie ha avuto anche un figlio con il nuovo compagno.
Mi trovo a pagare un'affitto di €500,00 pur di avere una casa simile a quella che avevo, in modo da non far notare la differenza a mio figlio che ogni pomeriggio sta con me e che una notte a settimana dorme con me.
E' assurdo, la madre ha una casa a disposizione, un lavoro, un compagno che vive con lei che a sua volta lavora e contribuisce economicamente ed io devo pagare un affitto, fare i salti mortali per arrivare a fine mese, far finta di non avere problemi economici e far vivere mio figlio allineato al tenore di vita che gli assicura la mamma. Ritengo che noi uomini siamo passati da un estremo all'altro, da essere dei tiranni (cosa che non condivido, ma condanno), ad essere considerati come carne da macello.
Io sono uscito di casa solo con i vestiti che avevo addosso, ho dovuto con il mio stipendio (€1300,00 ) rifarmi una vita, trovare casa, arredarla (compresa la stenzetta del mio piccolino), mantenere mensilmente mio figlio (cosa che sicuramente voglio fare), e ricominciare da zero, mentre la mia ex moglie con uno stipendio di €2000,00 si trova a fare la bella vita con il nuovo compagno, vita mondana, sempre in viaggio per il mondo.
Chiedo scusa per lo sfogo, non so neanche perchè scrivo tutto ciò, e come affidare al mare una bottiglia con un biglietto di sos con la speranza che arrivi nelle giuste mani.
Che dio ci benedica tutti.