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se il proprietario di casa ingiuria la potenziale inquilina

All’incirca 15 giorni fa ho stipulato un contratto verbale con il proprietario di una casa privata, appunto per prenderla in affitto; abbiamo preso accordi che ci sarei entrata il 14.12 e così ho fatto..ho lasciato una caparra di 300 euro e rimasti 600e che le avrei dato il lunedì successivo(27.12)quindi oggi.. ora, ho traslocato e mi ha dato le chiavi dell appartamento, il problema e che quando sono andata per il restante canone di affitto la proprietaria mi ha detto che ho cambiato idea e che devo lasciare casa entro due giorni, senza motivi validi..così chiedo come posso muovermi?può sfrattarmi??ricordo che questo avviene per morosità..io non posso lasciare l’appartamento ora, mi troverei in mezzo a una strada… Aggiungo che mi ha offeso con parole che non oso ripetere, posso denunciarla?

Il contratto di locazione avente ad oggetto immobili ad uso abitativo deve essere redatto con forma scritta, detta ab substantiam. Ciò implica che, in assenza della suddetta forma scritta, il contratto è nullo. Pertanto il proprietario dell’immobile può esigere in qualsiasi momento che tu, in quel momento occupante senza titolo alcuno, te ne vada dall’appartamento.
Formalmente non intraprenderà un’azione di sfratto, esperibile solo nel caso in cui il contratto di locazione sia esistente, bensì una diversa azione per ottenere che tu rilasci l’immobile o risarcisca il danno subito.
Quanto alle parole offensive con cui ti ha appellato la proprietaria, puoi sicuramente sporgere querela, sia presso una stazione di Polizia o dei Carabinieri, che cureranno la redazione del relativo verbale, oppure rivolgendoti ad un legale. Ricorda, però, che la querela deve essere presentata entro 90 giorni dal fatto costituente reato. Ti specifico che in materia di presentazione di una denuncia querela, abbiamo una scheda pratica alla quale innanzitutto ti rimando; da questa scheda, potrai accedere anche alla nostra tariffa di tipo flat per assistenza in questi casi. Una eccellente alternativa alla presentazione di una querela, è quella del ricorso immediato al Giudice di Pace, possibile per questo tipo di reati.
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Di Eleonora Cuocci

praticante patrocinatore presso lo studio Solignani.
Appassionata di diritto, ma ancor più di umanità.

2 risposte su “se il proprietario di casa ingiuria la potenziale inquilina”

Mi sembra di intravedere interessi contrapposti ed incertezza sull'esito dei giudizi. Mi spiego: se il contratto è nullo.. la potenziale inquilina potrebbe rimanere "di fatto" sino a quando il proprietario non ottiene un provvedimento dal giudice, ma con il problema delle spese legali…Il proprietario, d'altronde, non avrebbe comunque la disponibilità dell'appartamento. Non conoscendo i motivi è difficile dire se sono "validi", però, al di là delle motivazioni ufficiali, bisognerebbe comprendere le reali necessità sottostanti. Comunicare è molto difficile e talvolta l'aspetto emotivo (legato anche ad ansia o paura) può avere il sopravvento, portando a reazioni sproporzionate o illecite: indagare giudiziariamente su questo, però non ripara del tutto l'eventuale torto subito e, nel contempo, non risolve il problema della detenzione dell'appartamento.
Depositare una querela, per quanto assolutamente corretto, impedisce o ostacola notevolmente una soluzione "condivisa" del problema che magari.. al momento sembra impossibile.

Perché non rivolgersi allo stesso giudice di pace, ma in sede non contenziosa? Cioè senza querela..Nei 90 giorni si potrebbe tentare una conciliazione.

Oppure sempre nello stesso termine rivolgersi ad organismo di mediazione per capire le ragioni, paure, esigenze profonde di ciascuno dei litiganti. Se non riesce allora .. procedere con la querela. Il contrario – una soluzione bonaria dopo la querela – è più difficile e meno costruttiva.

Accorgersi di aver imboccato una strada poco soddisfacente quando esce la sentenza potrebbe essere oneroso o frustrante..

Andrea Buti, avvocato e mediatore

Grazie Andrea del tuo intervento, che mi piace molto e mi fa molto piacere avere.

Il 20 marzo prossimo entrerà in vigore la grande riforma della mediazione e, volenti o nolenti, noi legali dobbiamo prepararci e renderci disponibili a vedere le cose anche sotto un diverso punto di vista, seguendo un diverso approccio.

Sinora nel blog abbiamo tenuto presente per lo più l'approccio classico, quello che fa riferimento alle norme giuridiche, anche se molto spesso abbiamo esortato alla reciproca comprensione, alla ricerca di soluzioni consensuali e così via. Credo che questi aspetti vadano in futuro maggiormente sviluppati e tenuti in considerazione nel fare osservazioni relativa ai casi posti dalla pratica.

Ci sono peraltro situazioni, come questa di cui al post, che probabilmente meglio di altre si prestano ad essere trattate con metodo negoziale. L'auspicio è che questa «mediazione» diventi ogni giorno sempre qualcosa di più concreto, che presso la nostra categoria come avvocati ci sia il necessario passaggio culturale, che gli strumenti di negoziazione entrino insomma a pieno titolo nel nostro bagaglio di riferimenti e «ferri del mestiere» quotidiano.

Buona giornata a tutti.

–?cordialmente,

tiziano solignani, da ? Mac http://bit.ly/gdi2ZX, http://bit.ly/gwjT6c, http://bit.ly/ie8rvv

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