Ho due domande che mi aiuterebbero in questa faticosa decisione di avviare un ricorso nel confronti del mio ex marito la ridiscussione dell’assegno ai miei figli oramai maggiorenni (hanno 19 e 18 anni) ma non ancora indipendenti. L’affidamento e’ condiviso ma mai esercitato da lui per via della sua sede di lavoro. Il divorzio e’ stato verbalizzato tre anni fa e da allora mai ridiscusso ne aggiornato, poiche’ non avevo le condizioni economiche per agire legalmente. Le condizioni economiche del padre due mesi dopo la firma del divorzio sono migliorate nell’ordine del 300% per via di un incarico all’estero (lui e’ un sott.le della marina militare) due settimane fa l’invito formale e pacifico ad una ridiscussione consensuale e’ stato rigettato in modo minaccioso e arrogante. La mia domanda e’: dove devo avviare il ricorso? Posso farlo dalla mia citta’ di residenza che a breve sara’ Milano? Il divorzio si e’ svolto a Taranto che e’ la sua citta’ di residenza e a suo tempo anche la nostra. Potreste darmi dei riferimenti di avvocati da contattare che abbiano il vostro orientamento e che possano seguirmi in entrambe le eventualita’quindi sia a Taranto che a Milano? Infine vorrei congratularmi per il vostro sito e per il vostro approccio umano e franco.
In generale, per valutare l’opportunità di presentare o meno un ricorso per la modifica delle condizioni di divorzio bisogna conoscere con completezza il caso concreto. Qui tu indichi alcuni dati, ma ne mancano molti altri ad esempio: il divorzio è stato giudiziale o congiunto? I tuoi figli cosa fanno attualmente e che cosa hanno in prospettiva di fare? Da quali esigenze è dettato il trasferimento a Milano? E così via, questi sono solo alcuni esempi ma ce ne sono molti altri di aspetti rilevanti. Per ulteriori ragguagli sotto questo aspetto, ti invito a consultare la nostra scheda in materia.
Il procedimento, comunque, va depositato presso il giudice di residenza dei figli del cui mantenimento si discute, quindi andrà presentato a Milano, che rappresenta il giudice naturale e migliore per giudicare delle esigenze di vita di persone che vivono nello stesso ambiente, cosa che non sarebbe in grado di fare ugualmente bene il giudice di Taranto che conosce la sua realtà sicuramente meglio di quella milanese.
Per quanto riguarda la indicazione di avvocati, noi preferiamo non suggerire altri avvocati che, facendo parte di altri studi, non ci offrono garanzie sul loro modo di lavorare; se credi, puoi incaricare direttamente noi, operiamo infatti su tutto il territorio nazionale grazie al nostro network. Per questo tipo di pratiche, abbiamo anche una tariffa apposita nel nostro listino «flat», che ti invitiamo a consultare, tariffa valida su tutto il territorio nazionale, quindi con costi dell’eventuale avvocato necessario in loco a carico nostro. A Taranto comunque c’è poco da fare, probabilmente solo da estrarre copia autentica del provvedimento definitorio del procedimento di divorzio, cosa per la quale potresti chiedere al legale che ti aveva assistito precedentemente o al limite mandare un parente direttamente in Cancelleria.
Personalmente, comunque, ti consiglierei di procedere per gradi, vista la difficoltà di capire in queste situazioni come muoversi. Prima ti converrebbe infatti acquistare una consulenza avente ad oggetto l’opportunità di procedere o meno con il ricorso, da noi o da un altro studio di tua fiducia, dopodichè, agli esiti, valuti se proseguire o meno. Meglio acquisire una consulenza preliminare, che poi nel caso si decida di procedere sarà utilissima anche per stendere il ricorso. Per questo genere di consulenza, il nostro studio ha un questionario molto articolato, volto a chiarire potenzialmente ogni aspetto rilevante, che facilita molto l’acquisizione dei dati utili.