Sono separato da da giugno 2007, il 03/11/2011 ci sarà sul tribunale di Velletri ( RM) la prima udienza per il divorzio, ho una figlia (con la mia ex moglie) che oggi ha 8 anni. Io guadagno 1500 euro mensili, la mia ex 1100, verso 450 euro per il mantenimento della bimba e 300 per la mia ex, ho mantenuto la casa coniugale perchè di mia proprietà (meglio di proprietà di mio fratello) la mia ex paga un affitto di 400 euro. La separazione è avvenuta in consensuale stabilendo oltre l’assegno il mio diritto di visita: 2 giorni a settimana per 2 ore e week end alterni più ferie (15 giorni) e festività alternate. In sede di divorzio (sicuramente in giudiziale, il rapporto è estremamente conflittuale abbiamo pendenti almeno 3 querele per parte) io vorrei ottenere un assegno di max 600 EURO SOLO PER MIA FIGLIA e nulla vorrei dare alla mamma; entrambi abbiamo un altra relazione lei oramai da tre anni. Pensa che posso riuscirci viste le condizioni? se il giudice stabilisse un assegno per la ex moglie a quale e quanta perte di pensione di reversibilità la mia ex coniuge avrebbe diritto? Le querele della mia ex si riferiscono al mancato pagamento di spese straordinarie che sono LE SPESE PER LA MENSA SCOLASTICA E PER L’ISCRIZIONE A SCUOLA, questo sono o non sono spese straordinarie? Le mie querele sono perchè ogni estate la mia ex porta mia figlia dai sui genitori a 400 km di distanza impedendomi di vederla? Posso sperare di avere giustizia per le mie querele?
È evidente che non posso rispondere ad una tale congerie di domande, pena il tornare in larga parte a scrivere inutilmente cose che ho già scritto nel mio libro sulla famiglia e in questo stesso blog. In primo luogo, dunque, ti consiglierei di fare una ricerca nel blog, con il nostro strumento di ricerca dedicato cerca.solignani.it, vedrai che troverai molto materiale, in particolare sulla qualificazione delle spese straordinarie, sulla misura del mantenimento e simili. Se vuoi, poi, puoi procurarti, anche in biblioteca, una copia del mio libro, che illustra i concetti fondamentali delle leggi che regolano la famiglia e la sua crisi e che, pertanto, può essere una buona fonte di orientamento di base.
Per il resto, faccio qualche considerazione di carattere generale che, magari, può esserti utile al di là dei singoli quesiti che hai posto.
Innanzitutto, avete provato a fare qualche seduta di mediazione? Il divorzio che farete tra poco non è certamente la tappa finale della vostra vicenda come genitori, visto che tua figlia ha solo otto anni dovrete continuare a collaborare per almeno, probabilmente, altri venti anni. Forse è il caso di vedere se, comunicando, si riescono a definire alcuni punti comuni per evitare il famoso «conflitto permanente» che, in fondo, fa male a tutti, specialmente a tua figlia. Se avete problemi per la definizione delle spese straordinarie, ma anche per l’affido, significa che oramai la collaborazione tra di voi è inesistente, con conseguente conflitto inasprito e proliferare di rapporti penali, ma una famiglia, sia pure disgregata, non si riesce a gestire in questo modo.
Ciò è tanto più vero se si considera che la legge non fornisce quasi mai risposte nette ai quesiti posti dalla pratica. Tu chiedi se ad esempio le spese di mensa sono straordinarie o meno, in realtà la questione è ancora controversa, abbiamo fatto un piccolo punto della situazione in un precedente post, ma ad oggi non esiste una risposta univoca, come sempre bisogna risalire ai concetti fondamentali e interpretare la situazione, anche in relazione alle sue particolarità. In questo contesto, pretendere di risolvere tutto a colpi di «risposte legislative» o di «il mio avvocato è più bravo del tuo perchè ho preso il migliore sulla piazza» non porta a niente. Bisogna assolutamente mettersi d’accordo.
Di solito, quando si fa il divorzio, se la separazione è stata consensuale, si «fotocopiano» le condizioni della separazione in un ricorso congiunto. Nel vostro caso, il livello di conflitto al momento è troppo alto per consentirlo, ma d’altra parte bisogna anche chiedersi se sono intervenuti mutamenti dello stato di fatto tali da rendere opportuno un cambio delle condizioni o se invece la mancata possibilità di consensualizzazione deriva solo dal clima di ostilità che si è instaurato. C’è da rifletterci e poi valutare che cosa si può fare.
2 risposte su “quando dopo la consensuale si arriva al divorzio con una situazione molto conflittuale”
Spesso si crede che un "accordo" sulla separazione consensuale sia il punto di arrivo, ma ben presto ci si rende conto che è al contrario una buona partenza, che necessita però di coerenza e assunzione di responsabilità. Troppe volte l'uomo ha come unico scopo quello di ridurre al massimo i costi, mentre la donna perde di vista il lato umano dell' ormai ex coniuge, tesa a vederne solo gli aspetti "salvadanaio". Molte cose si possono delegare agli avvocati, ma non il rispetto e la consapevolezza che dall'altra parte c'è, esiste, l'altro genitore del proprio figlio (e hai detto niente !!). L'esempio di disponibilità al dialogo e correttezza è quello che i nostri figli fanno proprio e un domani lo useranno verso il prossimo (e magari noi stessi). Per evitare un doloroso effetto boomerang occorre andare oltre piccole ripicche e dettagli, consapevoli che facendo un passo verso l'altro questi potrebbe inaspettatamente ricambiare la disponibilità.
Parole sante. Avvocati, mediatori e altri professionisti che intervengono in occasione della crisi della famiglia sono solo persone che aiutano i suoi protagonisti, ma questi stessi devono metterci molto del loro, soprattutto quando ci sono figli, per continuare ad essere genitori con dignità, civiltà, rispetto e responsabilità per molti anni ancora dopo che la coppia come tale si è disgregata.
–?cordialmente,
tiziano solignani, da ? Mac http://ts.solignani.it https://blog.solignani.it