Sono un padre di un ragazzo di 16 anni avuto con il mio primo e unico matrimonio con divorzio nel 2000. Mio figlio è affidato alla madre la quale non mi ha creato mai un problema, un buon rapporto. ho sempre versato il mantenimento a mio figlio e attualmente io pago la scuola. Mio figlio frequenta un convitto a Fiuggi e passa i fine settimana alternandosi. Il mio problema: ho una nuova compagna e una bimba di un anno. Lei è venuta a convivere con me da marzo 2010 nella casa ove io risiedo dal 1991. La casa è dei miei genitori e ce l’ho in uso gratuito, quindi è anche la casa del mio primo matrimonio e dove mio figlio è cresciuto. Purtroppo con la mia convivente siamo ai ferri corti, quando discutiamo anche per futili motivi lei comincia ad offendere, ad urlare contro tutti. praticamente oramai è una guerra e lo fà davanti alla bimba che ovviamente piange. ho subito per il bene di mia figlia ma c’è un limite a tutto. Lei è siciliana e io romano. Lei ha un reddito di circa 1800 e più mentre io sono disoccupato dal 2008 ma ho sempre fatto lavori e pagato sempre bollette varie, meccanico e bollo della sua macchina, lavori di ristrutturazione, scuola di mio figlio eccetera.. adesso spiegare ancora nei particolari è lungo e complicato. lei fuori di se e incolpandomi di tutto mi ha detto che potrebbe buttarmi fuori di casa considerando che i giudici in genere affidano i figli alle madri… un consiglio.
Non c’è niente di particolare da dire nel tuo caso rispetto alle crisi delle famiglie di fatto in generale. Se ho capito bene, la casa familiare ai tempi del matrimonio non è stata assegnata alla tua ex moglie, dal momento che ci vivi tu e che tuo figlio si trova in un convitto, quindi non ci sono provvedimenti specifici sull’immobile che possano determinarne un cambio di destinazione o di utilizzo.
Effettivamente, in caso di ricorso al Tribunale dei minorenni per regolamentare l’affido di tua figlia, la madre potrebbe chiedere la collocazione presso di sè della bimba, con anche assegnazione della casa coniugale, anche se essendo questa di proprietà dei tuoi genitori, e quindi concessa in comodato, secondo alcune recenti pronuncie della Cassazione, di cui ho parlato anche nel mio libro, i comodanti, cioè i proprietari della casa, i tuoi genitori, potrebbero richiederne la restituzione anche se assegnata per motivi di famiglia. La situazione, comunque, al riguardo è oggettivamente incerta e non sarebbe difficile incontrare un giudice che la pensa diversamente. Sul blog, abbiamo fatto il punto sulla questione in questo nostro precedente post.
Per il resto, ti rimando alla nostra scheda pratica sulla separazione dei conviventi.
Il consiglio finale è quello, comunque, di incaricare al più presto sia un avvocato che un mediatore familiare: visto che vostra figlia è molto piccola può valer la pena fare un tentativo di comunicazione tra di voi, che poi vi servirà anche se la famiglia dovesse effettivamente disgregarsi.
2 risposte su “quando si rompe la nuova convivenza instaurata nella ex casa familiare”
Salve,L anno scorso è venuto a mancare mio padre e noi figlie e la moglie da cui era separato abbiamo rinunciato in tribunale all eredità avendo lui pendenti con Equitalia inerenti a un ristorante in cui era socio…ora tutta L Equitalia è ricaduta sul suo socio che nonvuole pagare e fare causa a noi!!puo farlo?
Non credo proprio se avete rinunciato all’eredità.