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Concluso stamattina il primo accordo di divorzio «in house»

Stamani, allo studio di Vignola, io e Franca abbiamo assistito la prima coppia di coniugi per un accordo di divorzio (cessazione degli effetti civili del matrimonio concordatario) senza passaggio in tribunale, ovvero «in house», secondo la definizione da noi adottata.

L’esperienza, almeno per noi, è stata più che positiva e ha confermato l’impressione iniziale, quella di un istituto che può facilitare molto la vita di chi deve affrontare separazione o divorzio, riducendo molto il carico di stress, per l’abbreviazione dei tempi, dei costi e la comodità di poter fare tutto in uno studio legale, con la massima riservatezza, in un’ora o poco più, invece di perdere una mattinata intera in tribunale, spesso poco agevolmente raggiungibile.

Ad ogni modo, lunedì mattina, Franca andrà in Procura a Modena per l’autorizzazione prevista dal comma 2, seconda parte, dell’art. 6 del Decreto Legge 134/2014, nel testo risultante dopo la conversione in legge. Si tratta infatti di una coppia con figli.

Dopodiché, vedremo per la comunicazione al comune nei cui registri è stato trascritto il matrimonio, che nel nostro caso è quello di Castelvetro di Modena, con il quale comunque abbiamo già preso contatto.

Terremo via via aggiornato il blog tramite post successivi, considerato che si tratta di un istituto nuovo i cui profili saranno man mano chiariti nel prossimo periodo, che interessa a molti clienti e colleghi e il fatto di essere stati i primi ad utilizzarlo ci consente di essere utili a tanti altri.


Questo post fa parte di una «serie», di seguito tutte le «puntate»:

  1. Conclusione dell’accordo (questo post)
  2. Deposito in Procura
  3. Rilascio dell’autorizzazione
  4. Deposito agli uffici comunali
  5. Comunicazione di avvenuta trascrizione
  6. Rassegna stampa
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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

10 risposte su “Concluso stamattina il primo accordo di divorzio «in house»”

Gentile collega,
anche io e la mia collega di studio abbiamo ritenuto opportuno assistere due coniugi in una separazione con negoziazione assistita non ravvisando cause di incompatibilità; al riguardi Tu rimani sempre dell’opinione sopra esposta

Sono perfettamente d’accordo con il tuo giudizio sulla scelta legislativa. Sulla validità sono molto più dubbioso. Ti sarò grato se ci terrai aggiornati sugli esiti del passaggio in Procura e poi in Comune.

Grazie per condividere l’esperienza. Mi stavo proprio chiedendo se la modifica apportata con la legge di conversione consentirà comunque di assistere entrambi i coniugi all’interno dello stesso studio legale, ad esempio da due avvocati associati.

Noi abbiamo fatto così. Chiaramente, l’accordo è legalmente valido, al massimo potrebbe esserci una questione di incompatibilità, cosa che io non credo perché le separazioni consensuali si possono comunque fare benissimo con uno stesso avvocato, non essendoci alcun conflitto di interesse. Io credo che tutt’al più potrebbe essere una questione di eleganza, cosa che io tendo sempre a mettere in secondo piano mettendo invece in primo la risoluzione dei problemi. Per me, rimane una scelta legislativa non condivisibile.

Tu che cosa ne pensi?

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