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Tariffare a tempo: a volte é indispensabile.

Perché la tariffa ad ore?

Ci sono delle situazioni, molte per la verità, in cui l’unico metodo tariffario applicabile – per un servizio legale – è, purtroppo, quello a tempo.

Sono i casi in cui la situazione è ancora un po’ troppo «fluida», informe o non ben definita, cosa che impedisce di tariffare «a corpo» o a forfait, in riferimento all’intero lavoro, proprio perché ancora non si sa quale sarà il lavoro da fare.

Ti faccio subito un esempio per renderti in grado di capire.

Metti che una persona venga in studio, come spesso succede, dicendo «Ho un problema con il mio coniuge e vorrei valutare una eventuale separazione, non so ancora che tipo di separazione potrebbe essere, se consensuale o giudiziale, perché non ho idea di come la prenderà».

È evidente, in questi casi, che si può lavorare sulla cosa, ma non si sa ancora che tipo di lavoro, e quanto, di preciso ci sarà da fare.

Avrai bisogno di parlare con me, di incontrarmi, di farmi esaminare della documentazione, farmi scrivere delle lettere, farmi fare telefonate…

Ergo, l’unico sistema tariffario che posso applicare, come avvocato, è quello a tempo.

Tu mi compri delle ore e io vado avanti a lavorare man mano. Poi, nel momento in cui la cosa diventa in qualche modo più definita, ti posso fare un preventivo, più preciso, a forfait o a corpo.

Ti faccio adesso l’altro esempio. Una persona viene in studio e mi dice «Ho bisogno di fare una separazione consensuale» oppure «un patteggiamento» oppure «un ricorso per amministrazione di sostegno» oppure «un processo penale dibattimentale» e così via.

In questi altri casi, il lavoro è molto più determinato e preciso che nelle situazioni indeterminate che ti ho mostrato nei precedenti paragrafi. In questi casi, dunque, sono in grado di farti un preventivo non a ore, bensì «a corpo» per l’intero lavoro.
Tipicamente, un mio preventivo ad esempio per una causa civile sarà di una certa somma di denaro all’anno, con il sistema del «forfettone» o flat.

In realtà, anche in questi casi potranno esserci delle piccole parti di lavoro fatturate ancora a tempo. Sempre ad esempio, gli appuntamenti vengono comunque fatti pagare una certa somma ogni ora, anche se il costo, all’interno di un contratto flat, è dimezzato rispetto al costo ordinario. Ulteriormente, se, per arrivare ad una separazione consensuale, è necessario fare uno o due incontri, ci sarà un preventivo «a corpo» per la separazione consensuale, ma gli eventuali incontri necessari per arrivare a «fare il lavoro» dovranno essere pagati a parte, perché il preventivo standard per la
separazione consensuale comprende di base un solo incontro: se riesci a starci dentro, tanto di guadagnato, altrimenti è lavoro in più che purtroppo dovrai compensarmi.

Allora come faccio a sapere cosa vado a spendere in tutto?

So anche io che a nessuno piace molto comprare delle ore, perché in questo caso è meno pretederminabile che cosa si andrà a spendere alla fine e quindi non ci si riesce ad organizzare bene…

Però in molte situazioni purtroppo questo è oggettivamente inevitabile, non ci sono alternative, proprio perché è impossibile sapere in anticipo che cosa si andrà a fare.

Una cosa positiva, per contro, è che, man mano che si lavora su una situazione e che la si approfondisce, le cose diventano sempre più chiare e spesso si può arrivare a capire meglio che cosa occorre fare, quindi anche a poter fare dei preventivi più precisi.

Il messaggio, comunque, che voglio farti portare a casa è questo: se ti faccio un preventivo ad ore è perché, valutando la tua situazione al momento, non ritengo che sia possibile fare in altro modo.

Di solito, all’inizio di una pratica é più facile che si possa tariffare solo a tempo, mentre se é già in fase avanzata, come nel caso in cui ad esempio mi porti una causa già pendente in cui devi costituirti, o una impugnazione, é al contrario più facile tariffare a forfait.

Anche io, se devo essere onesto, preferisco fare preventivi, quando posso, a forfait, cioè a corpo e non a ore, perché in quei casi vedo che vendo molto di più: le persone, infatti, quando sanno quanto vanno a spendere «in tutto» (almeno approssimativamente) sono, come è ovvio, molto più invogliate ad investire in un prodotto o servizio, compresi quelli legali.

È, dunque, anche un mio interesse fare preventivi «a corpo» tutte le volte in cui è possibile, quindi stai tranquillo che, non appena diventa possibile, ti formulerò un’offerta che ti consenta,
finalmente, di sapere «quanto vai a spendere».

Purtroppo, non è sempre possibile. Un cliente non ti porta una «pratica» (separazione, patteggiamento, causa civile, processo penale, ecc.), ti porta «un problema»: bisogna vedere quel problema se si trasforma in una pratica e in quale.

La tariffa a tempo é una fregatura?

Il problema è che, quando propongo un pagamento ad ore, il cliente pensa spesso che lo voglia solo inculare, vendendogli delle ore “a iosa”, senza nemmeno svolgere poi più di tanto il lavoro relativo.

Io questo lo capisco bene, però il cliente può, se crede, considerare che, in relazione alla natura indeterminata della situazione sulla quale mi chiede di lavorare, io non ho alcuna alternativa.

Non posso preventivare a corpo un lavoro che ancora non so quale possa essere. Questo non puo farlo nessun professionista o altro lavoratore: nemmeno un meccanico sa farti un preventivo preciso finché non ha aperto il motore!

E i parametri forensi?

Non li ho mai usati. E intendo mai in senso letterale.

Per me esistono solo due modi decenti e pratici di tariffare: a ore o a forfait per un intero lavoro.

I parametri servono solo quando non si possono applicare i due metodi precedenti, ad esempio al giudice in sede appunto giudiziale per liquidare le spese, ma io coi miei clienti uso il sistema a tempo o a forfait.

Non ho mai fatto un preventivo, sulle migliaia che ho ormai confezionato, sulla base dei parametri, perché la cosa a mio giudizio non avrebbe alcun senso e collegamento con la realtà del lavoro che dovrei fare.

Conclusioni.

In conclusione, se sai già il tipo di lavoro che ti serve, nessun problema, posso farti un preventivo a corpo per l’intero lavoro.

Questo è tanto vero che nel sito c’è una sezione apposita, lo store, dove molte pratiche – tra cui tutte le impugnazioni – sono già state «pacchettizate» e tu le puoi acquistare direttamente, senza bisogno nemmeno di chiedermi un preventivo prima.

Se, allo stato, hai genericamente un «problema» non meglio
determinabile quanto a pratica da fare, allora devi rassegnarti, se vuoi, ad acquistare una ricarica di ore, purtroppo non c’è altro modo, iniziando magari con la classica prima ora di consulenza.

In seguito, se il lavoro si trasformerà in una pratica ben delineata, allora potrò farti un preventivo più preciso.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

2 risposte su “Tariffare a tempo: a volte é indispensabile.”

Il discorso mi sembra onesto, tuttavia spesso quando ci si rivolge ad uno studio legale la prima volta uno è ignaro di come comportarsi, cosa chiedere e spesso non ci si sofferma sull’aspetto economico. La mia esperienza è stata pessima. Ho avuto una lite con un vicino da cui sono nate poi minacce insulti tre querele reciproche. Lo studio che mi ha seguito non mi ha mai parlato di compensi mai. Io stupidamente non ho mai chiesto niente. Dopo 5 anni per chiuderla ho accettato una transazione bonaria 1000 euro per credergli una striscia di terreno conteso. Parcella 22.000 euro facendo una somma infinita di costi per telefonate, Mail, fotocopie, comprese le telefonate per fargli gli auguri. Ho contestato mi H fatto un decreto ingiuntivo sapendo che non potevo permettermelo e l’ordine degli avvocati ha dato ragione allo studio e quindi ho dovuto pagare. Correttezza quindi è dire come stanno le cose fin da subito, dare la massima consapevolezza. Un caro saluto. Fernando Bartolomei

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