Oggigiorno, si cura per lo più la mente razionale. Il corpo un po’, all’interno di attività poco spontanee, mentre l’anima non viene curata per niente.
La cura del sé dell’uomo contemporaneo, insomma, avviene all’esatto contrario di quello che sarebbe funzionale per lui.
Al primo posto infatti viene la cura dell’anima. Subito dopo c’è quella del corpo. Solo per buona ultima viene quella dell’intelletto, che comunque deve essere molto più umanistica e non scientifica come si pretenderebbe oggigiorno.
Schiacciati dalla scuola che assorbe la pressoché totalità del tempo, focalizzandolo sullo sviluppo della mente, i giovani uomini non hanno la possibilità di fiorire veramente ed esprimere le loro potenzialità.
«L’uomo che si priva della preghiera è simile a colui che si recide con un coltello i tendini e i nervi dei propri arti. Cade a terra, incapace di fare il minimo movimento. Così è l’anima di colui che non prega: atrofizzata, paralizzata.» (San Giovanni Crisostomo)
Si indeboliscono sempre più, le famiglie in realtà lo notano ma non fanno niente perché – pensa l’assurdità – in fondo «vanno bene a scuola» (qui ci sarebbe da imprecare, davvero)
Quando la malattia dell’anima diventa conclamata e appaiono le prime nevrosi, ecco il capolavoro: l’uomo viene portato da uno psicologo, che é un mentalizzato che pretende di curarne la spiritualità con gli «studi» o con la «scienza»…
É una ricetta per il disastro e infatti il disastro ce l’abbiamo davanti e tutto intorno a noi.
Che cosa fare?
Resta sintonizzato, iscriviti al blog, parlerò presto di nuovo di come fare per iniziare a curare la tua anima.
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