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Mandorle troppo dure che spaccano un dente: cosa fare?

Note dell’episodio.

In questo episodio ti parlo di sicurezza dei prodotti e di che cosa si può fare quando si rimane vittima di un prodotto che ha causato un danno.

A partire come sempre dalla domanda di una nostra lettrice:

«Buongiorno, ho avuto un problema con delle mandorle molto molto dure acquistate in coop, mentre la stavo masticando mi è saltata via la capsula, si è rotta e non decementata come pensato inizialmente e la mandorla è rimasta intatta. La domanda è questa:posso far denuncia alla cooperativa per le spese dentistiche a cui andrò incontro? Grazie della risposta»

Mandorle

Riferimenti.

Conclusioni.

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Tutela legale per l’appello? Nope.

mia moglie nel 2014 aveva fatto causa al condominio per via di tabelle millesimali modificate. A ottobre 2021 la sentenza le ha dato torto e l’ha condannata alle spese per circa 6.000 €. Nel 2016, purtroppo, è deceduta e quindi ora dovrei decidere se ricorrere in appello, entro aprile 2022, visto che ci sono grosse possibilità di “rivincita”. Avevo in mente, però, di ripararmi dalle spese legali con un’assicurazione di tutela legale. Secondo lei, trattandosi di altra persona e di altro giudizio può esserci un’assicurazione pronta ad accettare il mio premio?

Mi dispiace: in nessun modo.

Il caso assicurativo è ben anteriore, non è in alcun modo possibile stipulare ora una polizza di tutela legale per un fatto del genere.

Fai molta attenzione anche a «grosse possibilità di rivincita»: è una valutazione estremamente difficile da fare anche per gli addetti ai lavori.

Nella generalità dei casi, l’appello, così come qualsiasi altra forma di impugnazione, è un tentativo che si può fare, a volte anche con scopi conciliativi, ma senza grandi sicurezze.

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Citazione per un sinistro dopo anni: che fare?

a seguito di un sinistro automobilistico occorso nel 2015 da me vinto con ragione, ora il colpevole, dopo 5 anni, mi cita in giudizio per avere 356.000 euro di danni, affermando che i carabinieri e i periti hanno sbagliato a fare i rilievi, presentando una controperizia e scrivendo, nell’atto di citazione, una valanga di falsità.
Nelle conclusioni dell’atto si chiede di riconoscere la mia responsabilità nell’incidente e per l’effetto condannare la mia assicurazione e me stesso “nelle rispettive qualità e in solido tra loro” al pagamento del danno.
Mi devo preoccupare? Devo assumere un legale? In caso di perdita in giudizio pagherò io o la mia assicurazione? Quanto mi costerà?

Da te «vinto» significa solo – immagino – che ne hai incassato un risarcimento, pagato dalla compagnia della tua controparte, senza che sul punto fosse, prima di adesso, intervenuta una causa civile.

guasto autoSe così è, la transazione che hai raggiunto con la compagnia non vincola la controparte che può benissimo opinare diversamente e chiedere alla magistratura di accertare che i fatti sono andati diversamente se non al contrario, ovviamente indicando le prove a sostegno.

Questa causa che lui ti ha intentato dovrebbe, peraltro, essere gestita dalla tua compagna di assicurazione, che, come riporti tu stesso, dovrebbe essere stata citata insieme a te, con azione diretta, con richiesta di condanna in solido.

Credo pertanto che tu possa lasciar gestire la cosa alla tua compagnia di assicurazione. In caso di condanna, che dipende sempre dall’istruttoria e cioè dalle prove che sono state indicate e saranno formate nel corso del procedimento, la pronuncia sarà in solido, quindi nei tuoi confronti e della compagnia di assicurazione, che dovrebbe provvedere a pagare quanto eventualmente previsto dal giudice.

Se vuoi, si può approfondire ulteriormente con un’apposita consulenza, partendo dall’esame dell’atto di citazione, ma onestamente non credo che possa valerne la pena. Se vuoi valutarne l’acquisto, puoi comunque vedere la pagina relativa: clicca qui.

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Tutela legale: finalmente posso sfogarmi!

Note dell’episodio.

In questa puntata del podcast, parlo per l’ennesima volta della tutela legale.

Come sai, sono un fan assoluto delle polizze di tutela legale, che sono l’unico sistema per poter affrontare serenamente un contenzioso.

Finalmente posso parlare e dire con la mia viva voce tutto il bene che penso di queste forme di assicurazione e le cose principali relative al loro funzionamento.

Se non hai una polizza di tutela legale, non perdere altro tempo: corri a fartene una e cerca di mantenerla nel tempo.

Vedrai che prima o poi questo consiglio si rivelerà oro puro.

Riferimenti.

[la risposta è nel podcast]

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Polizza di tutela legale per appello: si può fare?

necessito di una polizza che copra le spese legali e processuali ad un minore di anni 14.
Udienza avuta il 27 settembre, ora ricorso all’appello.

Per l’ennesima volta, «purtroppo» non si può fare una polizza, di qualsiasi genere, dopo che un sinistro si è già verificato.

Come potresti pensare di andare a sottoscrivere una polizza infortuni dopo essere, ad esempio, caduto dalle scale?

Se funzionasse in questo modo, nessuno andrebbe più a sottoscrivere contratti di assicurazione. Perché buttare via soldi inutilmente? Basterebbe aspettare di averne bisogno e poi uno pagherebbe solo in quel caso…

Ma se ammettessimo ciò, pensi che le compagnie di assicurazione esisterebbero ancora o pensi invece che andrebbero presto tutte in fallimento, costrette solo a pagare e impossibilitate ad incassare?

Le assicurazioni nascono per tutelarsi da imprevisti.

Tu paghi e acquisti la tua serenità che se succede qualcosa hai una copertura, sempre che ovviamente vada tutto bene e rientri nei limiti di polizza.

Però resta un contratto aleatorio, cioè tu paghi ma non sai se ti verrà concretamente dato qualcosa indietro a livello monetario, oltre alla serenità che acquisti per il fatto di avere copertura.

Non può funzionare diversamente.

Te lo ripeto: non può funzionare diversamente.

Non puoi andare a fare una polizza sanitaria quando sei già malato. Se lo fai, e sottaci la tua malattia all’agente di assicurazione, commetti un reato di truffa e la polizza è invalida e non è nemmeno difficile venire scoperti dal momento che ci sono le cartelle cliniche… Eppure la gente fa cose del genere tutti i giorni.

L’assicurazione di tutela legale funziona in modo del tutto analogo alle altre assicurazioni, la devi aver sottoscritta prima dell’insorgenza del caso assicurativo, addirittura per alcune cose c’è anche un periodo di carenza proprio per evitare ingiuste speculazioni da parte del cliente.

Ci sono dei casi in cui è difficile stabilire il momento esatto in cui è insorto un caso assicurativo, ma nel tuo caso addirittura c’è già stato l’intero prima grado del procedimento: qui è assolutamente certo che il caso assicurativo è già insorto e lo è da anni quindi è escluso nel modo più assoluto che tu possa fare ora una polizza di tutela legale utilizzabile per quel caso.

Puoi, se credi, fare una polizza di tutela legale per altre cose che ti dovessero capitare ed è una cosa che io ti consiglio assolutamente, come faccio con tutti da oltre due decenni.

Ti raccomando, con l’occasione, di iscriverti alla newsletter del blog, o, se non ti piace la mail, al gruppo Telegram, in modo da non perderti importanti e utili aggiornamenti quotidiani.

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Modulo CAI compilato male: che conseguenze ci sono?

Sono stato interrogato dal giudice di pace per confermare la mia responsabilità in un sinistro stradale. Non ho confermato il CAI inviato all’assicurazione, adesso cosa può succedere ?

È una domanda davvero un po’ troppo scarna per potervi dare una risposta utile.

Si possono fare solo alcune osservazioni generali.

Intanto, l’interrogatorio del giudice di pace può essere libero o formale. Si tratta di due cose completamente diverse, il primo serve per tentare la conciliazione, il secondo tende a realizzare un vero e proprio mezzo di prova.

Gli effetti dell’uno o dell’altro, dunque, sono molto diversi.

Per quanto riguarda il modulo CAI, o constatazione amichevole di incidente, il suo valore probatorio effettivo nel giudizio civile è molto controverso, nonostante l’art. 143 del codice delle assicurazioni, che, a riguardo, non è stato riconosciuto esaustivo.

Volendo essere sintetici, si può forse dire che il modulo CAI è uno dei diversi elementi di prova che poi utilizza il giudice per la ricostruzione della verità dei fatti.

Se una persona compila in modo inesatto un modulo CAI, le conseguenze dipendono dalle circostanze.

Non credo che, in molti casi, possa esserci il reato di falso in scrittura privata, peraltro abrogato dal d.lgs. 15 gennaio 2016, n. 7.

Piuttosto, se il sinistro non fosse genuino, se si trattasse cioè del classico «bidone» inventato allo scopo di lucrare soldi indebitamente da una compagnia assicurativa, ci potrebbe essere il reato di truffa.

Ovviamente, dipende dalle circostanze e quindi da tutti gli altri elementi del fatto.

Se vuoi approfondire la situazione, valuta di acquistare una consulenza da un avvocato.

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Viaggi e pacchetti turistici: come tutelarsi?

La stagione estiva è ormai alle porte e si intensificano, facendosi frenetiche (!!), tra i consumatori, le attività di ricerca, individuazione e prenotazione delle meritate vacanze.

Tutti noi in questo periodo dell’anno siamo alla ricerca della “vacanza ideale”, quella che servirà a cancellare tutti i pensieri e lo stress di un intero anno lavorativo. Quella che ci farà ritemprare nello spirito e nel corpo!

Forse…

E si, perché, purtroppo, molto spesso, le agognate ferie si trasformano in vere e proprie tragedie, al limite del surreale!

La location non è proprio quella che ci aspettavamo (in foto era decisamente, come dire…diversa!!), i servizi promessi e tutti inclusi nel prezzo in realtà non ci sono…o sono tutti a pagamento e costosissimi!

I transfer si trasformano in veri e propri viaggi della speranza (speriamo di arrivare a destinazione…prima o poi!!).

Queste ed altre amenità del genere…

Se ci dovessimo trovare di fronte a situazioni, come dire, critiche, possiamo in qualche modo tutelarci?

E se si, come??

La normativa in materia è stata recentemente riformata, udite udite…a tutela del consumatore!

Intanto va precisato che sono da intendersi pacchetti turistici le combinazioni “di almeno due tipi di servizi turistici di trasporto, alloggio, noleggio veicoli o altro servizio turistico ai fini dello stesso viaggio se combinati da un unico professionista, ovvero, anche se siano conclusi contratti separati con singoli fornitori di servizi turistici, siano acquistati presso un unico punto vendita, oppure offerti ad un prezzo forfettario, ovvero pubblicizzati sotto denominazione di ‘pacchetto’ o denominazione analoga oppure, infine, combinati entro 24 ore dalla conclusione di un primo contratto, anche con processi collegati di prenotazione online”.

Vengono, inoltre, aumentate le tutele dei viaggiatori in caso di RECESSO.

RESPONSABILITA’ PER “PACCHETTO DIFETTOSO”
Altra novità è rappresentata dall’intensificazione della responsabilità dell’organizzatore per l’inesatta esecuzione del pacchetto. Viene garantita al viaggiatore una riduzione del prezzo, oltre all’eventuale risarcimento del danno e alla possibilità di recedere dal contratto.

TRE ANNI PER CHIEDERE I DANNI
Altra novità rilevante riguarda i termini di prescrizione: 3 anni per il danno alla persona e 2 per gli altri danni.

Per prevenire problemi in vacanza o comunque per gestirli una volta malauguratamente insorti, é fondamentale avere, prima di partire, una polizza di tutela legale e, soprattutto, un contratto di protezione.

 

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La tutela legale: è sempre un’assicurazione.

Ho appena stipulato una polizza del capo famiglia e vorrei una polizza tutela legale che mi tutelasse per quelle controversie in materia di contratti di acquisto vendita immobili avendo io un immobile non frazionato con parenti. Inoltre avendo necessita di consulenze su disposizioni testamentaria verso i miei figli ecc ecc. esistono polizze che comprendono anche consulenze. Sino ad oggi ho visto che ARAG potrebbe essere una soluzione ce ne sono altre più adatte? Non mi è chiaro quando insorge il caso legalmente?

La tutela legale è una forma di assicurazione, comprende tendenzialmente solo eventi imprevedibili ordinariamente, quindi in sostanza problemi legali che insorgono senza che fossero prevedibili in anticipo.

Per questi motivi, le consulenze non sono di solito coperte, anche perché rimane sempre il problema della quantificazione del lavoro di consulenza, che può andare da un minimo di un’ora ad un massimo di centinaia e anche più ore, senza che ci possa mai essere un equilibrio con il premio pagato.

Cio nonostante, alcune compagnie di tutela legale offrono servizi «complementari» di natura più vagamente consulenziale, come numeri verdi cui ci si può rivolgere per una prima informazione e così via, ma restano, a mio giudizio, sempre approcci molto «leggeri» e di primo orientamento rispetto ad una consulenza vera e propria.

La tutela legale resta un’assicurazione, uno non può pensare di stipularne una per pagarci il costo di servizi ordinari.

Per risparmiare sul costo delle consulenze, e per avere anche molti altri vantaggi, ti suggerirei di valutare un contratto di protezione.

Per quanto riguarda la materia successoria, essa fa parte delle esclusioni, sempre per il medesimo motivo di cui abbiamo già parlato e cioè per il fatto che problemi legali di questo tipo interessano necessariamente, prima o poi, tutte le famiglie e tutti gli individui.

Circa, invece, il problema dell’insorgenza del caso assicurativo, è ovvio che non ci sono criteri generali, ma la cosa deve essere valutata caso per caso. L’importante è che sia ben chiaro che la tutela legale è, e resta, una forma di assicurazione: può coprire solo imprevisti e non può servire a pagare servizi che via ordinaria devono essere acquistati e pagati a parte.

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Tutela legale per mansioni superiori: quando si può fare?

riguardo alla tutela legale vorrei porle una domanda.
secondo lei posso stipulare una polizza del genere in previsione di eventuale vertenza di lavoro contro la mia azienda per mansioni superiori e rivendicare un periodo antecedenti ai mesi previsti di carenza?
cioè ste stipulo oggi e la copertura effettiva ce l’ho dopo 90 gg. posso rivendicare alla mi a azienda di avere fatto una mansione superiore di un anno precedente? oppure potrei rivendicare soltanto il periodo successivo ai 3 mesi dalla stipula?

Il caso andrebbe approfondito maggiormente, ma direi che la risposta, a naso, sia molto più negativa che positiva.

Il concetto a cui occorre far capo è che parliamo sempre di un’assicurazione, cioè un contratto aleatorio che ti copre per il rischio di eventi dannosi che si verificano imprevedibilmente.

Se pensi ad una cosa del genere, mi sembra di capire che stai già svolgendo mansioni superiori a quelle previste dal contratto e quindi stai in qualche modo programmando di fare causa al datore di lavoro sulla base di questa situazione di fatto che è già in essere.

Per spiegare meglio questo concetto, di solito faccio l’esempio della polizza infortuni.

Non puoi andare a farti una polizza infortuni dopo esserti già rotto un braccio. La polizza la devi fare quando non hai, né sono all’orizzonte, problemi del genere e la attiverai se in seguito, inaspettatamente, subirai un infortunio.

Alla fine, non è poi un concetto così difficile.

Nella tua situazione, il caso assicurativo sembra essere già insorto perché già adesso c’è una violazione di norme di legge che si vorrebbe, in seguito, portare in causa.

Il liquidatore della compagnia di assicurazioni di tutela legale, quando il tuo avvocato gli proporrà di fare una causa in cui si richiede il riconoscimento di mansioni superiori a partire dal giorno x, anteriore a quello della stipula della polizza, ben potrebbe, anzi a mio giudizio dovrebbe, rifiutare la copertura.

Detto questo, la tutela legale è una forma di assicurazione di cui munirsi assolutamente, senza pensarci due volte, non mi stancherò mai di predicarlo.

Te lo voglio ripetere: se non hai una tutela legale, vai subito a procurartene una.

Prima o poi ti servirà.

Credo di essere stato il primo avvocato a parlarne in Italia e a continuare a farlo per così tanto tempo e con così tanta insistenza e non me ne pento affatto.

Però resta un’assicurazione, cioè un contratto stipulando il quale acquisti semplicemente la serenità che se accade qualcosa, e sottolineo «se», esiste una compagnia che ti paga le spese legali e una importante serie di servizi accessori, ma deve trattarsi di un evento futuro e imprevedibile al momento della stipulazione del contratto.

Se ti diagnosticano una malattia che richiede terapie sanitarie, non puoi far finta di niente e andare a stipulare una polizza sanitaria… All’orizzonte non deve esserci ancora niente.

Take care.

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Polizza di tutela legale: copre le case prese all’asta?

In un’asta ho acquistato un’abitazione occupata dall’ex titolare del diritto di abitazione, Questi ha fatto:
– “Ricorso per provvedimento d’urgenza ante causam”;
– “Reclamo ai sensi dell’art. 669 terdecies cpc”;
entrambi non sono stati accolti. Ho la “Tutela legale” e ho chiesto l’assistenza di un legale per la difesa della proprietà dell’abitazione stagionale.
L’assicurazione mi ha risposto: “La lite ha attinenza la liberazione di un immobile perché abitato da terzi che non intendevano rilasciarlo spontaneamente. L’immobile non era quindi nella disponibilità dell’Assicurata al momento del sorgere della controversia e pertanto non poteva costituire Sua abitazione”. La polizza art. 2.3 lettera m) esclude la garanzia per le vertenze non attinenti ad immobili non costituenti l’abitazione principale o stagionale dell’Assicurato.
Ci troviamo dunque costretti, nostro malgrado, ad archiviare il caso assicurativo.
Il mio problema rientra nei casi assicurati ?
Cosa posso fare ?

Credo che abbia ragione la compagnia.

Tutte le assicurazioni di tutela legale prevedono la copertura di tutti gli immobili «direttamente utilizzati» dall’assicurato, con questa formula o con formule analoghe.

La previsione di formule che circoscrivono il rischio in questo modo serve a calibrare esattamente il prodotto assicurativo sul patrimonio, anche immobiliare, del singolo assicurato. Pensa ad esempio ad una persona, e ce ne sono, io ne conosco diverse, che ha una cinquantina di appartamenti e di conseguenza alla mole di contenzioso che può sviluppare nel corso di un anno assicurativo… Questa persona non è giusto che paghi ad esempio lo stesso premio di 200€ che paga un altro assicurato che ad esempio ha solo un immobile, la prima casa di abitazione.

Naturalmente, poi, la polizza di base può essere estesa anche alle abitazioni ulteriori alla prima, ma in questo caso il premio si adegua, per essere calibrato sul patrimonio dell’assicurato e sulla conseguente probabilità o potenzialità di sviluppo del contenzioso in regime di polizza. Cioè, pagando un premio più alto si possono coprire anche le seconde case, eventualmente quelle acquistate per metterle a reddito concedendole in locazione e così via.

Se non si sottoscrivono queste estensioni speciali, la polizza rimane confinata e circoscritta alla tutela dell’abitazione principale dell’assicurato, cioè alla «situazione standard» su cui è stato calibrato il prodotto assicurativo, quello di una famiglia con una casa di abitazione. Ricordo che oggigiorno un prodotto del genere costa 150/200€, non è pensabile che possa essere esteso ulteriormente rispetto a questa ipotesi di base.

Tra l’altro tu parli di «abitazione stagionale», lasciando intendere che questa che hai acquistato all’asta sarebbe per giunta un’abitazione ulteriore rispetto alla tua prima e nelle tue intenzioni destinata a servire come seconda casa.

Non credo, per questi motivi, ci sia nulla di utilmente esperibile.

Se il problema sono le spese legali che immagino il giudice abbia compensato o che comunque non sono recuperabili dalla controparte, prova eventualmente a negoziare un po’ con il tuo avvocato, vedrai che un pochino almeno sarà disposto a venirti incontro. Puoi anche far fare un controllo ad un altro legale circa la regolarità delle parcelle che ti sono state presentate, giusto per maggior sicurezza.