In questi tempi, in cui sia i social sia google sono molto «ballerini» e le cose sono sempre più difficili da trovare, perché un algoritmo sceglie al posto tuo cosa farti vedere e cosa no, è fondamentale, assolutamente fondamentale che tu resti collegato alle fonti di informazioni che ti interessano.
In generale, ci sono molti modi per restare connesso al mio blog in modo stabile e permanente, sino ovviamente a revoca da parte tua, in modo da bypassare gli algoritmi stupidi sia di facebook che di google che di qualsiasi altra fonte intermedia, avendo un contatto diretto.
Innanzitutto, ti puoi iscrivere utilizzando la cara vecchia mail.
L’iscrizione via mail è quella che in fondo consiglio, soprattutto per un blog come questo che pubblica di norma solo un post al giorno.
Se segui questa strada, è fondamentale che insegni al tuo programma di posta a riconoscere come «buona» la posta che viene dal blog, cioè che tu gli dica che non è spam.
Sì perché anche qui, con la scusa della tua «protezione», possono mettersi in mezzo impedendoti di vedere dei contenuti.
Come fare questo, dipende dal sistema di posta elettronica che usi tu, sia dal fornitore che dall’applicazione che utilizzi. Se non sei in grado di provvedere da solo, puoi chiedere ad un amico più competente o ad un tecnico informatico, anche perché la gestione dello spam è fondamentale per qualsiasi cosa tu faccia, non solo per seguire questo blog.
Per iscriverti al blog via mail, puoi seguire le istruzioni più dettagliate rilasciate in questo precedente post, alla lettura del quale ti rimando.
Ulteriori metodi alternativi per seguire il blog, per utenti più avanzati, sono tramite telegram o via feed rss.
Se hai telegram, puoi cercare il canale «avvocati dal volto umano», oppure fare clic qui.
Il modo più avanzato, infine, è tramite un aggregatore come inoreader: in questo modo puoi seguire il feed del blog, che, come tutti i blog wordpress, si trova a questo indirizzo.
Grazie ancora per il tuo interesse all’iscrizione al blog.
Ti piacerebbe poter seguire tutto quello che ti interessa di internet – tra siti, account social, pagine, microblog, gruppi, video di YouTube e altro ancora – dentro ad un’unica pagina o applicazione?
Allora continua a leggere.
Sai che sono da anni un convinto utilizzatore dei feed, che sono un primo modo per aggregare informazioni, per poter leggere tutto quello che di interessante viene man mano pubblicato su internet.
È una cosa abbastanza complessa, peraltro, per uno come me che ha molti interessi, anche molto eterogenei tra loro, spaziando dal diritto, al fitness, alla naturopatia, alla filosofia, ai linguaggi di programmazione e così via. Ma anche per la eterogeneità delle fonti all’interno della stessa rete internet: non ci sono infatti solo i blog, ma anche i social network, ognuno con una propria struttura e diverse modalità di funzionamento, i gruppi, i subreddit, come vedrai tra poco, i video e così via.
Per gestire tutte queste «fonti», si può usare un aggregatore, un servizio o software che mette insieme e raccoglie in un unico posto tutte le notizie che gli dici che ti interessano.
Pensa dunque all’aggregatore come ad un grande raccoglitore, una specie di «rassegna stampa», dove puoi andare a leggere i titoli di tutto quello che è stato pubblicato, per poi andare ad aprire, quindi leggere, infine eventualmente condividere e addirittura conservare, i contenuti che più ti interessano
Dall’applicazione che si usa per leggere i feed, puoi infatti anche salvare il contenuto che più ti interessa, in modo da essere sicuro di non perderlo più, ad esempio dentro dropbox, o google drive, in formato PDF.
Se vuoi dare un’occhiata per capire un po’ meglio come funzionano i feed, e magari fare qualche prova, dai un’occhiata a questa guida che ho scritto qualche tempo fa per il blog.
FOMO
FOMO è acronimo di fear of missing out. È la paura di perdersi qualcosa, quel sentimento irrazionale che sarà capitato anche a te di provare qualche volte e che viene sfruttato dalle piattaforme che gestiscono i social network per tenerti «attaccato» al social e quanto più tempo possibile dentro la loro applicazione, in modo da poter mostrare le loro inserzioni pubblicitarie.
Ti è capitato ad esempio a volte di sentirti «stanco», senza nemmeno sapere bene perché, dopo una sessione di scrolling su facebook, ma di non riuscire a staccare per una sorta di curiosità di fondo inestinguibile?
Questo è poco funzionale per il tuo stato emotivo, perché – qui parlo da counselor – quando lasci scavallare libera la tua attenzione, dopo poco, massimo un quarto d’ora, di ritrovi più angosciato, preoccupato, stanco, intimorito; viceversa, quando resti focalizzato, dopo alcuni minuti ti ritrovi più sereno, felice, centrato.
Usare un aggregatore può essere utile per rimediare alla sensazione di «perdere» qualche contenuto tramite un tipo diverso di lettura, più focalizzata e consapevole.
Inoreader è il mio aggregatore.
Chiusa questa necessaria premessa, vengo al reale argomento di oggi che è il mio passaggio da feedly, di cui pure ero utente pro da alcuni anni, a Inoreader, un aggregatore a mio modo di vedere molto più avanzato di feedly, che pur essendosi rinnovato recentemente non riesce a fornire un servizio davvero completo ed usabile come inoreader.
Inoreader dunque non è solo un lettore di feed, ma un vero e proprio «aggregatore» di fonti diverse, tra cui ad esempio elementi che provengono dai social network, da siti come youtube e così via.
Con inoreader, non si possono quindi aggregare solo i classici feed, ma anche altre sorgenti di dati come ad esempio pagine facebook, account twitter, canali youtube.
Grazie a queste caratteristiche, inoreader non è solo un semplice lettore di feed, ma è un aggregatore di livello più avanzato dal momento che consente di tenere insieme diversi tipi di contenuti anche al di fuori e a prescindere dalla disponibilità di un feed rss.
Personalmente trovo molto comode se non addirittura fondamentali queste funzionalità di inoreader dal momento che mi consente di seguire anche le fonti meno robuste come le pagine facebook o gli account twitter con più continuità e all’interno di un solo programma.
Cosa si può aggregare e seguire con Inoreader
Seguire pagine facebook.
Perché è importante seguire pagine facebook con un aggregatore? Non si potrebbero seguire semplicemente usando facebook o la relativa applicazione?
In realtà, seguire le pagine con un aggregatore di feed è molto diverso che farlo direttamente su facebook.
In questo secondo caso, infatti, si è destinati a vedere solamente due o tre post ogni dieci che vengono pubblicati.
È facebook che decide cosa farti vedere delle pagine cui sei iscritto! Inoltre dipende dal momento in cui ti colleghi, da quando ti colleghi e così via.
Invece con un aggregatore non si perde neanche un aggiornamento, perché vengono tutti ordinati e affastellati pronti per essere sfogliati e, se ritenuti interessanti, aperti e visualizzati completamente. O addirittura archiviati, in PDF, dentro OneNote (come faccio io) o altro, per eventuale futura consultazione.
Per poter usare le pagine di facebook come fonti di notizie, bisogna collegare inoreader a facebook. Non si può fare dall’applicazione mobile, bisogna per forza farlo dall’interfaccia web aperta in un computer desktop – io ho ovviamente usato il Mac.
Una volta fatto il collegamento, per inserire una pagina facebook tra le fonti di notizie di Inoreader è sufficiente copiare e incollare l’indirizzo della pagina dentro alla casella di ricerca dei nuovi feed di Inoreader.
Questo mi consente di seguire finalmente alcune pagine che purtroppo dentro a facebook non riuscivo appunto a seguire decentemente, perdendomi molti contenuti e soprattutto non potendoli condividere adeguatamente, come faccio sempre quando trovo qualcosa che mi piace.
Purtroppo, non è ancora possibile seguire dei profili personali tramite Inoreader, solo pagine.
Twitter.
Si può anche collegare l’account twitter. Questo consente di seguire alcuni autori, liste e persino ricerche. Anche questa funzionalità mi piace molto, ci sono alcuni autori di cui voglio avere la sicurezza di non perdermi alcun aggiornamento e così finalmente posso farlo…
Anche qui, infatti, vale lo stesso discorso visto per facebook. Se usi twitter, all’interno della caotica timeline generale, rischi di perderti gli aggiornamenti degli autori che ti piacciono di più. Con Inoreader, invece, ti trovi tutti gli aggiornamenti ordinati e affastellati, pronti per essere letti.
Canali YouTube
Una cosa poiché mi piace molto è poter aggregare anche i canali di YouTube. I video infatti sono una cosa molto pesante nella mia strategia di lettura perché richiedono un ambiente in cui poter diffondere un audio o in alternativa l’utilizzo delle cuffie e comunque un’attenzione più focalizzata per alcuni minuti, a differenza delle cose che si leggono e basta come i testi scritti.
Ricevere dunque i nuovi video tramite mail, o ancora peggio tramite notifica, a me non piace, mi piace trovarli tutti bene allineati in fila uno dopo l’altro dentro ad inoreader, in maniera da poterli guardare quando ho tempo e sono nell’ambiente giusto per farlo.
Trucchetti per YouTube
Si possono anche importare tutte le sottoscrizioni di YouTube in Ino una volta per tutte Just go here: https://www.youtube.com/subscription_manager?action_takeout=1 and save the subscription_manager.xml file somewhere (it may ask you to log into your Google account before giving you the file).In Inoreader click the cog icon -> Preferences -> Import/Export and in the “OPML import” section click “Choose file” and select the “subscription_manager.xml” you downloaded earlier. Then click the Import button.
Spedire roba via mail a InoReader.
Un’altra funzione che mi piace moltissimo di Inoreader è che puoi mandargli dei contenuti anche via mail, lui li infilerà sotto una «tag» dove poi li ritroverai dentro a Inoreader stesso.
In sostanza, Inoreader espande il concetto di «aggregatore», che è la funzionalità per cui erano stati sviluppati originariamente questo tipo di programmi, chiamati appunto aggregatori, solo che appunto in origine erano limitati ai siti web – che del resto all’epoca erano le fonti principali. Attualmente, può capitare di avere contenuto interessante preso dai social, magari da un profilo personale facebook e non una pagina, oppure anche semplicemente da una mail o da un sito al quale non ci ci vuole iscrivere e di cui si vuole fare copia e incolla di un singolo articolo.
In questi casi, si può mandare il contenuto tramite mail a Inoreader.
Dentro a Inoreader, puoi creare delle «tag» – ad esempio benessere, informatica, counseling, diritto, ecc… Per ognuna di queste tag, Inoreader rende disponibile un indirizzo email segreto che, dopo averlo inserito nella propria rubrica, si può usare per inviargli il contenuto che si vuole leggere più tardi ed eventualmente conservare, appunto spedendovelo via mail.
Subreddit
Reddit è una piattaforma dove si trovano sempre contenuti interessanti. È suddivisa in subreddit, dedicati ciascuno ad un determinato argomento. A me ricordano i gruppi della vecchia usenet, ma personalmente li trovo molto più utili.
Con Ino, si possono aggregare anche i subreddit. Se trovi un ottimo subreddit in cui le persone condividono contenuti intorno all’argomento di tuo interesse, sei fortunato perché puoi semplicemente copiare l’URL e incollarlo su Inoreader, che genererà automaticamente un feed RSS per quel subreddit.
Le regole o filtri.
Un’ulteriore funzionalità molto interessante di questo aggregatore sono le regole, con cui ad esempio si possono filtrare le fonti di notizie, anche semplicemente per ricevere una notifica quando una delle fonti che si seguono pubblica un contenuto che menziona un certo argomento…
Io ad esempio ho impostato una regola per ricevere una notifica ogni volta che uno dei blog o altre fonti di notizie che seguo pubblica qualcosa sul mio telefono, il Samsung Note.
Salvare pagine web.
Puoi anche salvare pagine web mentre stai navigando in InoReader. Dopo le ritrovi in una apposita sezione chiamate Library. Anche da cellulare.
Quindi inoreader non funziona solo come aggregatore automatico di contenuti, ma anche come servizio del genere «read it later» come pocket, instapaper ed altri.
Praticamente, dunque, mentre stai navigando sul web se incontri una pagina che ti interessa e che vuoi leggere all’interno di inoreader, che rappresenta magari il tuo punto centrale per la tua reading strategy, cioè il posto dove vai a leggere, quando hai tempo, tutte le cose che ti interessano, se trovi qualcosa che ti interessa, dicevo, la puoi mandare ad Inoreader o con la condivisione di sistema o anche tramite mail come ti ho fatto accennato prima.
Automazione di Inoreader.
Per chi, come me, è appassionato di automazione, InoReader è molto ben fornito.
Dentro ad IFTTT, una delle più diffuse web application di automazione, i trigger disponibili sono molti.
Diventa quindi molto facile creare delle routine automatiche. Una che ho creato, ad esempio, è una routine che, ogni volta che taggo un post che trovo interessante, me lo spedisce al gruppo telegram della redazione del blog, per vedere se qualche membro della redazione vuole farci un articolo sopra… Ma le possibilità sono davvero tante, anche da questo punto di vista Ino si rivela un prodotto molto ben ingegnerizzato e adatto agli usi più avanzati.
Per interagire con gli sviluppatori di inoreader, si può utilizzare come spesso avviene con gli strumenti tecnologici anche l’account Twitter a questo indirizzo InoReader.
Quanto costa?
Lo svantaggio di Inoreader per me è che è a pagamento, sulla base di un modello di business che prevede un pagamento annuale, mentre per me Feedly era gratuito, essendo diventato utente pro anni fa con un pagamento una tantum.
Inoreader comunque non costa molto e sono previsti diversi piani, che puoi consultare sul sito. Nonostante il costo, ho deciso di fare comunque il salto perché i vantaggi offerti da Inoreader sono così rilevanti per la mia produttività da giustificare tutto.
Concludo ricordando che per esperienza so che nessuno capisce bene come funziona un feed finchè non lo prova, è un argomento difficile da spiegare a parole, bisogna provare, e farlo per un certo periodo, per vedere il salto di comodità che si fa e soprattutto di produttività con un aggregatore di notizie.
Conclusioni
– se vuoi che ti aiuti a configurare il tuo aggregatore, prenota un’ora di coaching contattandomi in privato dalla pagina dei contatti o facendo clic sull’icona di whatsapp qui a fianco: un’ora è più che sufficiente e ti garantisco che usando uno strumento come questo diventerai sia molto più produttivo che molto più sereno sul lavoro e nella vita privata;
– se vuoi provare il counseling, contattami senza impegno per concordare un primo incontro di partenza.
Ho scoperto un’estensione per Firefox che mi piace molto.
Prima di parlartene, però, è necessaria una premessa, un breve riepilogo per capire su cosa verte il discorso.
Il programma, il software o l’applicazione che usi per navigare su internet, cioè ad esempio fare ricerche con google, leggere un quotidiano on line e così via, si chiama browser o appunto navigatore.
I browser principali al momento sono tre: Chrome, Safari, Firefox.Quello che devi usare, se dai ascolto a me, è Firefox.
Firefox e le sue estensioni.
Ora non c’è modo di parlare compiutamente dei vantaggi di questa scelta, cui magari dedicherò un post a parte; tra questi, tuttavia, ce n’è uno abbastanza interessante per me: il fatto di consentire di usare le estensioni anche nella versione mobile per Android – forse anche per iOS, che però non conosco e su cui non ti posso dire.
Le estensioni, o add-on in Inglese, sono dei componenti che puoi installare per munire il tuo navigatore di funzionalità aggiuntive in molti casi davvero interessanti e utili.
Ad esempio, una estensione tra le più utilizzate, e che io tengo sempre installata da anni, è AdBlock, che rimuove la pubblicità dalle pagine che stai leggendo, rendendole infinitamente più piacevoli.Un’altra meno conosciuta si chiama «I don’t care about cookies» e consente di rimuovere il banner fastidioso che ti chiede, ogni volta che entri in un sito nuovo, di accettare i cookies – un altro incantevole regalo dell’Unione Europea, sia bestemmiata in eterno.
Want my RSS: aggrega che ti passa.
L’estensione che ho scoperto in questi giorni si chiama «want my RSS» e consente di vedere di nuovo, immediatamente, se per il sito che stai visitando sono disponibili flussi informativi utilizzabili in un aggregatore, un software, che io utilizzo, e di cui ti parlerò meglio in un prossimo post, per raccogliere e leggere insieme tutte le informazioni dalle fonti che mi interessano.
Al momento, sugli aggregatori puoi leggere questo post.
Mettiamo che, facendo una ricerca con google, io «atterri» su un sito che mi sembra interessante e che penso mi possa essere utile seguire, al di là del post singolo che in quell’occasione mi ha attirato.
Posso aggiungerlo alla raccolta di quelli che seguo nel mio aggregatore.
Questa estensione mi mostra un’icona nella barra del browser con il simbolo dei feed RSS o atom, cliccando la quale posso aggiungere il feed del sito che sto visualizzando all’elenco di quelli che seguo.
Il vantaggio è, dunque, di sapere immediatamente che quel sito dispone di un feed, che quindi posso aggiungerlo al mio aggregatore e di farlo in un unico passaggio immediato.
Conclusioni.
Il messaggio da portare a casa è, dunque, il seguente: – se hai un iPhone, buttalo e prenditi un terminale da uomo, anche se sei una donna; – sul tuo nuovo dispositivo Android, installa e usa come browser predefinito Firefox – installa le estensioni più interessanti, tra cui quella oggetto del post e le altre menzionate; – usa un aggregatore – io suggerisco Inoreader, ma ce ne sono tanti altri – per gestire tutte le fonti di informazioni utili per te, tra l’altro – te ne riparleró – usare un aggregatore consente di ridurre la dipendenza da social e la FOMO, acronimo di fear of missing out; – iscriviti al mio blog, tramite mail o – appunto – feed RSS, per non perdere informazioni importanti e utili per la tua strategia di vita quotidiana.
Dopo essere passato ad Android provenendo da iPhone, uno dei pochi svantaggi di una scelta di cui sono ad oggi molto soddisfatto riguarda le applicazioni, che nel mondo Android sono generalmente meno presenti e meno rifinite di quanto accada nell’ecosistema Apple, dove probabilmente gli sviluppatori sono più tutelati nei loro investimenti, in quanto gli utenti della mela sono più abituati a sborsare per usare applicazioni belle e funzionali.
Uno delle applicazioni che non riuscivo a «trovare» era un decente lettore di feed rss o atom che fosse compatibile con feedly, il server dove inserisco i feed che voglio seguire.
Ho spiegato in un altro post cosa sono i feed e perché sono, ancora oggi, il sistema migliore per seguire fonti di notizie e aggiornamenti su internet, sicuramente di gran lunga preferibile ai social network che sono molto più disorganizzati, confusionari e dove l’utente viene lasciato sostanzialmente in balia dei suoi gestori – è di questi giorni la notizia che gli amministratori di facebook stanno rivedendo i criteri per la scelta delle cose da mostrare agli utenti nella loro timeline.
Purtroppo, siamo rimasti in pochi ad usare i feed, le nuove generazioni non sanno nemmeno che cosa siano e trascorrono buona parte del tempo a scorrere timeline abbastanza curiose come quelle di instagram, snapchat o dentro a gruppi privati su whatsapp, che spesso, rispetto a contenuti di qualità come si possono trovare sul vero web, sono vere e proprie cianfrusaglie.
Polemiche a parte, finalmente ho trovato un client di feed che mi soddisfa e che quindi ho installato sia sul mio Note 8 che sul tablet.
Si tratta di FeedMe, che si può scaricare, se avete Android ovviamente, a questo link.
Di questo client, compatibile non solo con feedly ma anche con altri server di feed, mi ha colpito la pulizia dell’interfaccia grafica, la sua semplicità e intuitività, che mi ha fatto finalmente riscoprire fonti che con le applicazioni precedenti non riuscivo più a vedere e consultare.
Inoltre presenta una configurabilità piuttosto granulare da parte dell’utente.
Una cosa che non mi è piaciuta molto è il supporto ai podcast, dal momento che a mio giudizio ogni applicazione deve essere focalizzata su una e una sola cosa, e farla bene, ma ovviamente la disponibilità di queste funzioni non guasta.
La documentazione di sviluppo di FeedMe è disponibile su GitHub a questo indirizzo.
Una funzione piuttosto avanzata è quella dei filtri, che personalmente trovo abbastanza utile, dal momento che tra tutte le fonti che seguo ci sono sempre articoli di poco interesse, che puoi quindi «tagliare fuori» dall’elenco delle notizie in modo che non ti vengano nemmeno mostrate. Questa funzionalità, che feedly ad esempio implementa anche a livello di server (ma per configurarla bisogna collegarsi con un computer da scrivania), è descritta qui.
In conclusione, consiglio di nuovo a tutti di imparare ad usare i feed rss o atom per seguire i contenuti più interessanti che vengono pubblicati su internet, lasciando perdere i social network, che sono una trappola ben organizzata dai loro gestori per mostrarvi solo quello che vogliono loro, mentre dovete essere voi ad andarvi a cercare i contenuti che volete seguire davvero.
Se voleste, ad esempio, seguire anche questo blog via feed, l’indirizzo sarebbe questo.
Sapete già che il metodo di gran lunga migliore per seguire un sito, un blog, un autore o un gruppo di siti, solitamente compilati per argomento, è quello di usare i feed, come spiego meglio in questa guida.
Tra i vari servizi disponibili, per i feed, dopo la chiusura di google reader, per la quale Google non sarà mai abbastanza maledetta, ho scelto di usare feedly, di cui sono diventato già da qualche anno utente pro.
Feedly ha in questi giorni rilasciato una nuova funzionalità, le shared collection.
Praticamente, ogni utente pro, come me, può rendere pubbliche una o più categorie di argomenti tra quelle che ha definito all’interno del suo feedly, in modo da renderle disponibili e consultabili da chiunque altro, ad esempio tutte le fonti di notizie in materia di diritto, oppure salute, benessere, crescita personale, ecc..
Tra le mie svariate categorie, ad esempio, ne ho appunto una dedicata alle news giuridiche, dove ho riunito, nel corso degli anni, tutti quei siti, blog o altre fonti internet che, a mio modo di vedere, contenevano le notizie più interessanti in materia.
In sostanza, la mia shared collection «news giuridiche» è una selezione di fonti, da me curata, che per questi motivi potrebbe essere utile ad esempio a molti altri giuristi che vogliano leggere più o meno quotidianamente le varie novità del mondo del diritto.
Il valore della mia shared collection sta appunto nel lavoro di selezione da me svolto nel corso degli anni, tra le migliaia di siti che offrono notizie giuridiche, individuando quelli più seri, approfonditi, qualitativi, costanti e, perché no, sintetici.
Va notato che io, qui, ho selezionato solo le fonti, vi raccomando solo dei siti o web in generale, mentre non seleziono affatto le singole notizie. Se, ad esempio, approfitterete della mia shared collection «news giuridiche», riceverete tutte le notizie man mano pubblicate dai blog, web, siti che ne fanno parte.
Questo almeno sino al giorno in cui eventualmente decidessi di rimuovere una delle fonti, cosa che di solito faccio quando un blog smette di essere aggiornato o di presentare contenuti di qualità.
Ok, ma come fare a sottoscrivere una collezione?
Purtroppo, ancora non si può sottoscrivere una shared collection, come si poteva fare invece ai tempi del compianto google reader. Le collection di feedly funzionano, almeno per il momento, solo come «esposizione» delle fonti che un utente ha radunato sotto una determinata categoria: gli altri utenti possono spulciarle e decidere di aggiungere una o più singole fonti oppure tutte (pulsante verde «Add all»).
L’unico modo per poter fare agevolmente questo è usare feedly.
Se volete, dunque, approfittare delle mie shared collection, dovete iscrivervi a feedly, come spiego nella guida sopra richiamata, dopodiché vi dovrete nuovamente collegare a questa pagina, che rappresenta la mia home su feedly, dove compaiono tutte le categorie che ho deciso di rendere pubbliche – per il momento solo due, ma valuterò quali altre «aprire» a tutti.
A questo punto, consultate l’elenco delle mie shared collection, aprite quella che vi interessa e decidete se inserire una o più fonti al vostro feedly oppure se importarle tutte.
Perché usare i feed e non ad esempio i social network o i «preferiti»?
Perché, ad esempio, aggiungere un sito ai preferiti è un eccellente modo per dimenticarsene per sempre, mentre inserirlo tra quelli che si seguono nei social network significa nella maggior parte dei casi fare confusione e rischiare di perdersi molti contenuti.
Il modo migliore per seguire tutti i siti che ti interessano è, invece, usare un aggregatore di feed, che è un software e/o un servizio fornito tramite internet, come ad esempio feedly, col quale puoi raggruppare tutti i siti che vuoi seguire in un comodo elenco unitario, suddivisibile poi ulteriormente per categorie, argomenti, temi, settori di interesse e così via.
Immaginiamo che tu voglia seguire, in qualche modo, un centinaio di siti internet, come faccio io, perché sai che in ognuno di essi potrebbero essere pubblicate notizie di tuo interesse. Col metodo tradizionale, dovresti collegarti ad essi tutte le volte, oppure sperare di vederli le volte che apri, ad esempio, facebook.
La cosa è improponibile, ovviamente.
Usando invece i feed puoi fare in modo di leggere in un unico posto i titoli (e, spesso, una breve anteprima) di tutti gli articoli pubblicati su tutti i siti che aggiungi alla tua lista di «osservazione».
In questo modo puoi scorrere appunto i vari titoli, per vedere se c’è qualcosa che ti sembra degno di approfondimento, e leggere poi solo ciò che ti interessa davvero, da una selezione di fonti molto più ampia rispetto a quella che potresti materialmente consultare sito per sito.
Per questi motivi, registrare un blog tra i feed che si consultano ogni giorno significa avere la sicurezza di non perdere nessun nuovo articolo. Con gli aggregatori, infatti, ogni nuovo articolo rimane in evidenza finché non decidi tu di marcarlo come «letto», un po’ come le mail contenute nella tua casella di posta elettronica.
Quasi tutti i blog si possono seguire via feed, anche se spesso non è così ben evidenziato nella loro home page.
Ecco, ad esempio, il feed per seguire questo blog.
Come usare i feed: un tutorial passo passo.
Vediamo i passi necessari per iniziare a usare i feed rss.
Il metodo proposto è solo uno dei tanti possibili, va bene per iniziare poi ognuno può fare le variazioni che crede in base alle sue preferenze e ai dispositivi di cui dispone.
Questo metodo è basato sull’utilizzo di un account sul server di un fornitore di servizio di feed, come il già citato feedly, ma a stretto rigore non è necessario. Serve per poter avere una locazione centralizzata della propria lista di feed, da consultare da computer e periferiche diverse, quindi è sicuramente il metodo consigliato e comunque quello che uso io.
I passi da seguire sono questi.
Crea un account 1 su feedly. Farlo è del tutto gratuito e richiede pochi istanti.
A questo punto, installa sul tuo dispositivo (computer, telefonino, tablet, ecc) un programma per leggere i feed scegliendo tra i seguenti che sono a mio giudizio i più consigliati:
Apri l’applicazione appena installata e configura un account, inserendo le credenziali usate al momento di creare l’account con feedly.
Verifica che l’applicazione comunichi correttamente con il server di feedly.
Inizia ad aggiungere i feed rss che vuoi seguire. Ad esempio, il feed per seguire questo blog è https://blog.solignani.it/feed.
Ripeti i punti precedenti, tranne ovviamente la creazione dell’account su feedly, su ogni dispositivo in cui vuoi leggere i tuoi feed. Grazie alla sincronizzazione col server centrale di feedly in ogni dispositivo troverai le fonti di notizie che hai inserito negli altri. La sincronizzazione riguarderà inoltre gli articoli non letti, quelli contrassegnati come preferiti e così via.
Se incontri qualche problema, lasciami un commento qui sotto e vedremo di risolvere volta per volta.
Una precisazione importante. Non è necessario usare un software apposito per consultare feedly, si può fare anche tramite l’interfaccia web, collegandosi al sito ed autenticandosi. Magari, in un primo momento, si può iniziare anche così, poi in seguito si può passare da un software (client) apposito, che offre più funzionalità.
Usando un feed reader o aggregatore per seguire i blog interessanti si ha anche la possibilità di condividere facilmente i contenuti via mail o sui social network, oppure inviarli al proprio account evernote, ad omnifocus o altro gestore di cose da fare.
È un po’ come farsi il proprio «palinsesto» di contenuti interessati, basato sui propri gusti, che poi diventa la base per ulteriori azioni di condivisione, di svolgimento di attività, di spunto, ecc. ecc.
Sì, ma poi come posso aggiungere un sito alla raccolta di quelli che seguo?
Questa è la parte più gustosa dell’usare i feed per leggere le cose su internet.
Quando trovi un sito o un blog che ti interessa, bastano pochi clic per aggiungerlo all’elenco di quelli di cui non vuoi perderti i nuovi contenuti.
Ad ogni modo, se usi feedly, come io consiglio di fare, basta andare nella home, cliccare su aggiungi feed e poi incollare l’indirizzo del feed precedentemente copiato. Molti browser come Safari, Chrome o Firefox poi consentono di aggiungere direttamente i feed a feedly. Oppure ci sono apposite estensioni per il browser stesso.
Esiste inoltre un bookmarklet, che funziona sia sul computer desktop che sui dispositivi mobili, molto comodo:
Infine, se usi un programma come Readkit, Reeder o Mr Reader che si sincronizza con feedly puoi aggiungere il feed anche all’interno di uno di questi programmi, per poi ritrovarlo su tutti i dispositivi.
Si possono, per la verità, usare anche altri server, o anche non usare nessun server del tutto. Io preferisco avere un server centralizzato con tante diverse applicazioni (sul computer, sui dispositivi portatili) che vi fanno riferimento per avere sempre lo stesso elenco di feed sincronizzato. Tra i server, quello che mi sembra funzionare meglio è feedly. ?