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Deposito cauzionale nelle locazioni: può essere liberamente speso?

ero in trattativa per prendere in affitto un appartamento nuovo mai usato,ma ho dei seri dubbi e le spiego il motivo:come da regolamento dovrò versare due mesi di cauzione per eventuali danni,il proprietario ha subito detto che questi mesi di cauzione(900 euro il totale)li spenderà per coprire le spese della nuova casa che avrei dovuto prendere in affitto,ovviamente a fine locazione mi verranno restituiti,ma secondo lei è giusta una cosa del genere?

Le somme versate a titolo di deposito cauzionale rappresentano appunto una garanzia per il locatore, proprietario dell’immobile, ma non sono assoggettate a vincoli di alcun genere per l’intera durata del contratto, tant’è vero che non vengono materialmente depositate in conti o luoghi specifici, ma si confondono con il patrimonio del locatore stesso.

Del deposito in senso stretto tali somme hanno poco, più importante e rivelatrice, a mio giudizio, della loro vera natura, è la loro funzione di cauzione costituita presso il locatore, che però, fermo restando il suo obbligo di restituzione al termine della locazione, non soffre di particolari vincoli durante il contratto, salvo solo il divieto, enucleabile a mio modo di vedere dal sistema, di gestire il suo patrimonio in modo da diventare o rischiare seriamente di diventare inadempiente relativamente a questo obbligo al termine della locazione – un aspetto, quest’ultimo, abbastanza poco palpabile in concreto, dal momento che si tratta di somme abbastanza poco rilevanti nel patrimonio di una persona media oggigiorno.

Del resto si tratta di un rapporto obbligatorio, dove ognuna delle due parti è esposta al rischio di inadempimento dell’altra.

Piuttosto, sarebbe bene che tu facessi controllare il testo del contratto da un avvocato di fiducia. Purtroppo, se non hai un contratto di protezione dovrai provvedere tu a compensarlo, nel qual caso chiedi un preventivo.

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Sfratto per morosità: quando si può intimare?

sono proprietaria di un immobile commerciale dato in affitto .Il contratto, regolarmente registrato, scadrà in Aprile 2016, rinnovabile per altri sei anni.
Da più di un anno il conduttore mi fa dannare per darmi il canone di affitto. Risulta assente dal locale, avendo la sede più importante in altro luogo. Non risponde al cellulare, ne’ agli SMS continui . Evita gli approcci personali per un colloquio e, quando decide lui, mi lascia il canone tramite un negozio attiguo al suo.
Fino allo scorso mese , anche se con notevole ritardo e dopo continue richieste come le suddette, mi ha sempre dato il canone. Ora io sono stanca di questo andazzo e vorrei non assillarlo più per far si che diventi moroso per poi dargli lo sfratto. Ora io Le chiedo, gentilmente : dopo quanti canoni non dati posso intimargli lo sfratto? E lui potrebbe usufruire, per prendere tempo, dei due canoni in mio possesso dati per cauzione?

Lo sfratto si può intimare dopo che il conduttore si è reso moroso, cioè inadempiente nei termini, nel pagamento di una somma per canoni ed eventuali oneri condominiali di importo pari a due mensilità.

La somma a suo tempo versata a titolo di deposito cauzionale non giova al conduttore, che non può superare la contestazione della morosità chiedendo al creditore di soddisfarsi sulla stessa, perché si tratta di denaro che viene costituito in deposito con un’altra funzione, solo parzialmente coincidente con la garanzia per i canoni, che è più in generale la garanzia di tutte le obbligazioni derivanti dal contratto, tra cui quella di non danneggiare la cosa locata.

Aggiungo solo che nelle locazioni commerciali il conduttore non ha il termine di grazia come si ha invece in quelle civili, inoltre secondo molti giudici vale il principio della cristallizzazione dell’inadempimento per cui comunque lo sfratto rimane valido se anche il conduttore paga dopo la notifica dello sfratto.

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Se il mio padrone di casa non vuole ridarmi il deposito cauzionale che posso fare?

sono una mamma con figlio senza lavoro però pago regolarmente l’affitto da ormai due anni,la mia padrona di casa mi ha minacciato di non rinnovarmi il contratto perché un utenza intestata a suo papà non l’ho ancora pagata ……allora le ho risposto che mi si sta ammuffendo tutte le scarpe i vestiti e il letto spesso è addirittura bagnato il bagno è completamente nero e l’acqua viene giù dalle piastrelle per nn parlare dell’acqua dai vetri,lei mi ha risposto che non gliene frega niente se i muri sono marci lei me l’ha data bianca e la rivuole bianca se no niente caparra

Per stabilire chi ha ragione, bisognerebbe fare una CTU preventiva, o almeno un accertamento privato tramite un tuo tecnico di fiducia, tutte cose che, se non hai una forma di tutela giudiziaria, sono esageratamente costose rispetto ai valori in ballo.

Purtroppo, l’unico approccio praticabile in una situazione come questa è rigorosamente quello negoziale, anche avendo ragione.

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Per le questioni di fine locazione l’approccio negoziale è sempre quello più consigliato

ho stipulato a Roma un contratto per studenti universitari, dal 1/09/2012 al 1/10/2013. Finita la locazione il proprietario non mi ha restituito l’intero deposito cauzionale di € 1000,00, ma solo la metà in attesa di conguagli spese, come specificato nel verbale di riconsegna.Qualche giorno fa, lo stesso mi invia le spese da pagare, non documentando però quelle relative a Ta.res, riscaldamento e acqua (perchè ancora non pagate) ma solo quelle di gas, Acea e internet.Posso oppormi al pagamento delle spese non documentate e chiedere immediatamente la restituzione di €500?
Nel contratto è scritto che il deposito cauzionale non sarebbe stato produttivo di interessi, questa clausola è valida oppure è da ritenersi nulla e pertanto dovrà restituirmi anche gli interessi sulla somma trattenuta?

La mia opinione è che trattare vertenze di basso valore come queste in punta di diritto sia il metodo più sbagliato.

Si potrebbero fare mille considerazioni al riguardo ma non si avrebbe, come spesso accade nel mondo del diritto che è fatto di molte meno certezze di quelle che credono coloro che ne sono estranei, alcuna soluzione definitiva, precisa ed univoca.

In altri termini, non è che se apri il codice civile, o una qualsiasi delle altre leggi del nostro Paese, trovi una disposizione che riguarda il tuo caso. Si possono rinvenire solo principi generali, che vanno adattati al caso concreto, con un lavoro di interpretazione, lavoro che in un caso come questo non vale proprio la pena di fare, anche perché condurrebbe ad un risultato non univoco come già cennato.

A mio giudizio, l’unico modo in cui conviene ragionare è quello dell’accordo amichevole.

Anche per quanto riguarda gli interessi, se anche ti fossero dovuti in virtù della vessatorietà della clausola che somma credi che potrebbero essere, calcolati per un anno su 1.000€?

quando la studentessa manda la disdetta dalla locazione un po’ in ritardo

Sono una giovane ragazza universitaria che ha firmato un contratto transitorio di locazione della durata di un anno (01/10/2011 – 30/09/2012). Purtroppo per motivi personali, soprattutto di natura economica non riesco più a pagare l’affitto mensile di 200€ quindi nel mese di marzo ho mandato una raccomandata in cui comunicavo la mia disdetta e che lasciavo l’immobile il giorno 31 maggio 2012. Il mio contratto prevede che un eventuale disdetta sarebbe dovuta arrivare con 3 mesi di anticipo, la mia era “quasi” di 3 mesi. Nel mese di aprile scopro che non è stata accettata la raccomandata in quanto mi ritorna indietro nella mia abitazione, così ne rimando una seconda con le medesime dichiarazioni. Inoltre, il locatore ha in mano una caparra di 400€ che dovevano corrispondere alle due ultime mensilità così come da accordi, quindi io non ho pagato aprile e non intendo pagare maggio dato che i soldi li ha già ricevuti. Adesso, lui minaccia di farmi causa in quanto non posso lasciare l’immobile prima del 31 luglio e per il mancato pagamento del canone. Il mio problema è che lui sapeva già da mesi che intendevo andarmene e non vuole per nulla venirmi incontro. Io sono nullatenente e non sono a carico dei miei genitori, a cosa posso andare incontro?

Se la prima raccomandata che avevi mandato era tornata indietro per compiuta giacenza, era inutile rimandarne una seconda. Per il resto, la legge prevede necessariamente termini precisi, così fanno anche i contratti, per cui bisognerebbe attenersi agli stessi, è ovvio che uno può avere le sue buone ragioni per non farlo ma con questo naturalmente non si spostano i termini del diritto sul punto. Mi sembra improbabile che per somme così basse il proprietario di casa instauri un recupero credito, ma se la cosa ti preoccupa, e comunque più in generale, puoi provare a negoziare con lui dando magari una parte di quel che sarebbe dovuto in modo da raggiungere una transazione.

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quando il padrone di casa non vuole restituire il deposito cauzionale accampando spese

sono uno studente che fino al 31/08/2011 era in affitto con contratto 4+4 regolare intestato a mio padre. Con me dividevano l’appartemento altri 3 ragazzi che non figuravano nel contratto. Ho consegnato le chiavi al proprietario in data 24/08/2011 e il proprietario mi ha detto che avrebbe chiamato un donna per fare delle pulizie e un idraulico per mettere a posto una perdita in bagno. Sono appena andato dal proprietario per ricevere le mie mensilità di caparra e lui mi vuol far pagare 180 euro di pulizia, 50 euro di idraulico e 350 euro di imbiancatura senza che di queste spese siano documentate. Tra l’altro ho visionato l’appartamento e posso dire con certezza che l’imbiancatura è stata a dir poco frammentaria e quindi le pareti sono in uno stato peggiore di come le avevo lasciate. Inoltre, tra le bollette di fine contratto, la lettura dell’acqua è stata fatta a mia insaputa in data 14/09 e dal 01/09 il proprietario ha stipulato un altro contratto con altri ragazzi. Di fatto queste spese (e altre bollette regolari) coprono le due mensilità di caparra. Vorrei sapere come posso oppormi a queste spese non documentate perché mi sembra veramente una presa in giro bella e buona.

La cosa preferibile sarebbe stata sottoscrivere un verbale di riconsegna dell’appartamento al momento della riconsegna delle chiavi, in cui certificare, di comune accordo, lo stato dello stesso. In mancanza, purtroppo, possono verificarsi abusi di questo genere.

Purtroppo, avendo il locatore «in mano» il tuo deposito, puoi solo fare una diffida tramite un legale e, se non dovesse condurre a risultati concreti, valutare se procedere giudizialmente, cosa che di solito non vale la pena fare perchè il rischio di spendere di più in spese legali di quello che è il denaro di cui si è creditori è molto alto.

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come gestire la casa in locazione quando finisce una convivenza

MI SONO LASCIATO CON LA MIA EX CONVIVENTE E DA 1 ANNO CHE NON VIVO PIU MA 2 MESI FA HO MANDATO UNA RACCOMANDATA CON RICEVUTA DI RITORNO AL PADRONE DI CASA PER DARE LA DISDETTA DEL CONTRATTO INTESTATO A ENTRAMBI MA LUI MI HA RISPOSTO CHE NON SI PUO DISDIRE UNO SOLO MA TUTTI E DUE COSA DEVO FARE? E IO VOGLIO INDIETRO LA CAUZIONE DI 3 MESI CHE HO VERSATO DI TASCA MIA COSA DEVO FARE GRAZIE PREMETTO CHE E DA TRE MESI CHE MI SONO SPOSATO E VIVO TUTTORA CON MIA ATTUALE MOGLIE E UNA BAMBINA VIVO IN UNA CASA MOLTO PICCOLA E DOVREMMO CAMBIARE CASA . CHE CONSIGLI MI DATE ?

Il padrone di casa, della casa dove convivevi prima, non ha nessuna colpa delle tue vicissitudini personali e familiari, per cui nel dire che per lo scioglimento del contratto, se lo avevate firmato entrambi, occorre la disdetta da parte di tutti e due ha ragione. Il consiglio è quello di negoziare con la tua ex convivente per regolarizzare la situazione, si può eventualmente fare una variazione contrattuale in cui lei subentra a te rimanendo unica conduttrice, con il consenso del locatore.

cosa fare se il locatore non restituisce il deposito cauzionale

Salve, Ho inviato comunicazione di cessazione anticipata dal contratto di locazione di un immobile al locatore dello stesso (circa sette mesi prima della scadenza naturale del contratto)lasciando l’immobile un mese dopo tale comunicazione non senza aver comunicato al locatore che mi sarebbe subentrato contestualmente un altro conduttore. Il locatore non ha eccepito alcunchè, anzi si è mostrato d’accordo ed il subentro è effettivamente avvenuto. L’immobile non ha subito durante la locazione danni o altro tale da poter giustificare una trattenuta di denaro da parte del locatore sulla somma a suo tempo versata come deposito cauzionale. A fronte di quanto sopra ho inoltrato al locatore una comunicazione con la quale chiedevo in restituzione la somma di cui al deposito cauzionale unitamente agli interessi legali negli anni maturati. Ad oggi nulla mi è stato corrisposto. Chiedevo: – Ho diritto di ricevere quanto richiesto? – Qualora non ottenessi alcun riscontro (come peraltro sta accadendo)è il caso di procedere con un decreto ingiuntivo o sono percorribili altre strade, tenendo presente che nessun tipo di contatto è più stato tenuto tra noi. Grazie per la vostra cortesia.

L’unico motivo che puo’ legittimare il locatore a trattenere il deposito cauzionale è dato da effettivi danni causati all’appartamento locato sempre che non siano derivati dal normale utilizzo del bene stesso che lo ha portato ad una “naturale” consumazione.

Se Lei ritiene che danni non ve ne siano ha sicuramente diritto alla restituzione della somma in questione oltre agli interessi. Inoltre la giurisprudenza afferma che il momento preciso in cui il locatore può eventualmente chiedere di trattenere il deposito cauzionale è ala conclusione del contratto. Per cui se il locatore non propone la domanda giudiziale per potere trattenere tale somma e, quindi, la trattiene senza motivo, la somma diventa un credito liquido ed esigibile per il conduttore che può pertanto chiedere ed ottenere il decreto ingiuntivo.

Ha fatto benissimo a scrivere la lettera. Magari, se non l’ha già fatto, ne scriva un’altra sottoscritta da un legale. Alle volte funziona…