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Se il provveditore prevede meno ore per i corsi di sostegno cosa si può fare?

Sono un’insegnante di sostegno della provincia di xxx. Il provveditore agli studi ha introdotto dei criteri nella ripartizione delle risorse da dedicare agli studenti disabili che violano le direttive della 104. I “comma 3” (aventi diritto alle 18 ore)ad esempio, sono stati suddivisi in tre sottoclassi: ai meno fortunati sono state destinate 4,5 ore. Non scherzo sono state introdotte anche le mezze ore. Come possiamo muoverci contro questo scempio?

La cosa «migliore» (le virgolette sono d’obbligo) rimane purtroppo sempre il ricorso alla magistratura, anche in questi casi, per cui ricorso al TAR competente per territorio. Si possono ovviamente fare anche altre cose, come articoli di giornale, proteste, petizioni e così via, ma la cosa cui le amministrazioni sono più sensibili sono sempre gli atti giudiziari.
Il termine per la presentazione del ricorso è come sapete di 60 giorni dalla comunicazione o pubblicazione del provvedimento; tale circostanza impedisce, di fatto, che si possa negoziare o tentare di negoziare con l’amministrazione, tant’è vero che, se uno spazio per trattative ci può essere, in materia amministrativa si apre quasi sempre dopo la notifica del ricorso.
Ovviamente, prima di procedere si può tentare di mandare una diffida con richiesta di revisione del provvedimento in autotutela, ma se come è probabile il provveditorato non fa seguito in tempi brevi, dove per tali si intende massimo una settimana, dieci giorni, conviene intanto notificare il ricorso.
Questo, naturalmente, parlando in generale, perché per valutare l’impugnabilità del provvedimento è assolutamente necessario esaminarlo in concreto.

il fermo amministrativo del veicolo del disabile

È legittimo il fermo amministrativo dell’auto di un disabile con gravi problemi deambulatori?

Non sono un esperto della materia, sinceramente, ma che io sappia le qualità personali della persona cui vengono applicati questi tipi di provvedimento non sono, di per sè, prese in considerazione dalla legislazione in materia. La domanda, poi, posta così dice molto poco, mentre invece bisognerebbe partire dal conoscere le motivazioni del fermo, se ad esempio il mancato pagamento di imposte o di sanzioni per violazioni del codice della strada. In entrambi i casi, tuttavia, si tratta di obblighi di legge al cui rispetto sono tenute anche le persone disabili, sia pur con tutte le agevolazioni (nella prima ipotesi, soprattutto) del caso. In conclusione, non vedrei margini per una impugnazione per il fatto dell’handicap in sè, esaminando più in dettaglio il provvedimento si può vedere se si può individuare una soluzione diversa per consentire al disabile di recuperare la disponibilità del suo veicolo e mettersi in regola con le violazioni pregresse.