Tolgono la libertà e il lavoro a milioni di persone ma gli indagati sottoposti a perquisizione sono 4 poveretti che hanno avuto l’ardire di criticarli, magari un po’ pesantemente, sui social.
Certo, perché quella dei 4 poveretti é addirittura una «campagna d’odio» (queste le parole del corriere del siero), mentre chi scrive e promulga una normativa liberticida, che non ha nessun altro paese al mondo e che non c’era nemmeno ai tempi del fascismo, è mosso invece da puro amore.
Ovviamente i media dalla parte di chi stanno?
Però non è una dittatura, no.
Tranquillo.
«Dalle prime ore di questa mattina, la Digos di Roma e la polizia postale stanno effettuando 4 perquisizioni personali e informatiche nei confronti di altrettante persone residenti in varie città del territorio nazionale. Sarebbero loro ad aver avuto un ruolo significativo nella campagna d’odio, veicolata sul web anche attraverso insulti e minacce, nei confronti del presidente del Consiglio, Mario Draghi, in seguito alle misure adottate per il contenimento della pandemia.»
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Pubblicato ieri notte il decreto, che prende il numero 127, come la gloriosa utilitaria Fiat.
Te lo allego nel testo integrale così che tu possa leggerlo in tutto il suo splendore, anche confrontandolo con la bozza che si era tenuta come base di discussione nei giorni scorsi.
Il decreto ha queste coordinate temporali: in vigore da oggi, ha efficacia differita per molte disposizioni al 15 ottobre, dovrebbe cessare al 31 dicembre – ma quest’ultima è una circostanza che potrebbe, in seguito, cambiare.
Devo ancora trovare il tempo di studiarlo, in questi giorni sono più impegnato del solito con le richieste di esenzione dalla vaccinazione e le consulenze alle persone che desiderano la libera scelta.
La riterrei una cosa poco intelligente e poco rispettosa di tutti quegli amici che possono seguirmi solo colà, cui non posso chiedere il disturbo di installare altre applicazioni o raggiungermi altrove.
Inoltre, proprio adesso che molte persone di orientamento simile al mio stanno abbandonando la piattaforma, ritengo ancor più importante restare qui a proporre un punto di vista diverso con cui guardare il mondo.
Non si testimonia la bellezza o comunque non si testimoniano le proprie idee chiedendo a chi ti deve ascoltare di raggiungerti dove vuoi tu, ma si deve andare, o restare, dove le persone sono già.
Non ho mai avuto difficoltà a sopportare e ignorare le critiche di qualche idiota e non le avrò adesso, nemmeno se dovessero aumentare di numero.
Piuttosto, c’è un altro aspetto molto più importante di questo.
Per via delle cose estremamente esplicite che scrivo, molto poco in linea con il mainstream, sappi che il mio account, come già successo più volte in passato, può essere cancellato da facebook.
Per questo ti chiedo di iscriverti al mio blog, perché è l’unico modo di avere la sicurezza di restare in contatto o collegamento con me.
Se mi dovessero rimuovere l’account, ne creerò uno nuovo, dando le indicazioni sul blog per tutti quelli che vorranno riconnettersi.
Mai come in questi giorni, in cui tanta gente, tra cui anche diversi intellettuali, si spertica a sostenere la bontà delle inammissibili, liberticide, ipocrite e disgustose censure di facebook e twitter, torna in mente la considerazione di un celebre antifascista, uno vero, non di allevamento come quelli di oggi, secondo cui il fascismo è «l’autobiografia di una nazione».
Si tratta di Piero Gobetti, morto in esilio a Parigi dove aveva trovato rifugio dalle persecuzioni del regime.
Questo è tanto vero che gli antifascisti a costo zero di oggi con le bandierine arcobaleno, quelli che odiano l’odio, ma solo quando rivolto verso di loro, lo testimoniano in modo estremamente chiaro ed esplicito quando sostengono le censure di cui sopra, ricordando un’altra nota osservazione, estremamente vera e fondata, per cui «in Italia i fascisti si dividono in due categorie: i fascisti e gli antifascisti» (Ennio Flaiano).
Sono su VK da oltre un anno e scrivo su quel social le stesse cose che scrivo qui, grazie alle mie automazioni.
Chi vuole aggiungermi, mi trova come tsolignani
Però ricordatevi ben bene che non c’è social che tenga.
Cambiare social é come cambiare il fidanzato/a solo per trovarne uno che all’inizio sembra meglio, ma poi alla fine é peggio.
Gli unici strumenti che garantiscono davvero la libertà sono i blog self-hosted, cioè su una piattaforma tua, che paghi e curi tu.
Solo il blog, come predico agli studenti del mio coaching, é davvero tuo e deve sempre rimanere la «centrale» di tutta la tua attività di produzione e pubblicazione di contenuti: altrimenti metti il tuo destino e quello della tua attività nelle mani di altri, che sono immancabilmente sgodevoli.
Io ho un blog da oltre vent’anni, basta mettere «solignani» su google e viene fuori per primo.
Se vuoi essere sicuro di restare connesso con me, iscriviti a quello.
Se vuoi essere sicuro di restare connesso ai tuoi contatti e prospetti, creati immediatamente un blog e investi principalmente su quello.
Tra un anno o due ti troverai nella necessità di migrare di nuovo da VK a qualcos’altro. Ogni volta i tuoi contatti si disperderanno e il tuo lavoro finirà giù per il water…
Non sono un no vax, sono semplicemente un po’ anarchico come tanti Emiliani e comunque non mi fido da decenni delle trovate governative in materia di nutrizione, salute umana e sanità in generale.
Troppi conflitti di interessi, troppi idioti ai vertici della burocrazia e della politica, troppa incompetenza, troppa corruzione, anche a livelli altissimi.
Certo non tutto quel che viene dal governo é sbagliato, ma di sicuro mi riservo di valutare volta per volta, non mando il cervello all’ammasso ma, considerato che nostro Signore me ne ha fatto dono, cerco di usarlo senza delegare indefinitamente ad altri, che non so bene neanche chi siano, decisioni fondamentali per il mio benessere, quello dei miei figli e delle persone che mi stanno a cuore.
Dunque più che un no vax sono sostanzialmente un libertario, probabilmente un pochino presuntuoso, ma va bene così, come diceva Pitigrilli: «non datemi consigli, so sbagliare anche da solo».
Non ho ancora deciso se farò il vaccino contro il covid, al momento sono scettico, anche se può darsi che finisca per farlo e proporlo anche ai miei cari, ma di una cosa sono assolutamente certo: questo vaccino, così contestato e particolare, non deve mai essere messo, né direttamente, né indirettamente, come obbligatorio.
Ognuno deve decidere da solo e in autonomia se farselo o meno, questo è fondamentale ed è più in linea con la Costituzione di tutte le altre interpretazioni, checché se ne dica, almeno al momento.
Anche perché a quanto pare, secondo la stessa OMS, il vaccino protegge al massimo solo chi se lo inietta, mentre per quanto riguarda gli altri potrebbe addirittura essere dannoso, spegnendo i sintomi nei soggetti inoculati che diventerebbero altrettanti portatori sani (non si ammalano loro, infettano gli altri).
Questo è l’unico dogma che mi sento di adottare, quello della libertà, mentre non mi sento affatto di proporre il vaccino a tutti i costi o il rifiuto dello stesso in tutti i casi, anche perché questo significherebbe sconoscere la soggettività delle situazioni di ognuno che invece per ovvi motivi é fondamentale nella pratica medica e di cura della persona.
Vedo politici di destra e sinistra, di tutti gli schieramenti, che pretenderebbero di dire ai medici come dovrebbero pensare e praticare: questi politici sono davvero dei fascistelli da strapazzo.
La Costituzione dice che l’arte e la scienza sono libere, quindi un politico o un rappresentante delle istituzioni non dovrebbero MAI dire ad un medico come deve portarsi nella sua pratica, limitandosi ad intervenire solo in casi di conclamati ciarlatani.
Le stesse considerazioni valgono per gli ordini dei medici che sono liberticidi e vergognosi a volte.
Tutto questo può essere meglio gestito lasciando autonomia, libertà e indipendenza di giudizio alle persone perché, come dice Chesterton, la democrazia non è quando la gente vota, ma quando la gente decide e governa davvero.
Fai attenzione perché il vaccino non sarà mai reso probabilmente obbligatorio tout court, anche per le difficoltà giuridiche connesse, ma indirettamente.
Questo è più difficile da combattere.
I giuristi di regime sui giornali di regime (come Ichino sul Corriere della Sera) hanno ad esempio già iniziato a dire che chi non si vaccina può essere legittimamte licenziato dal datore di lavoro, cosa che equivale, di fatto, a ricattare le persone rendendo il vaccino, sempre di fatto, obbligatorio.
É – questo – un comportamento da figli di troia?
Lo lascio decidere a te, insieme – ed è questa la cosa più importante – a quello che devi fare tu per relazionarti in modo funzionale con un sistema del genere.
Io penso sia ancora più importante essere preparati e uniti.
Per resistere e combattere a queste mostruosità giuridiche, sanitarie e liberticide, entra nel gruppo riservato di difesa legale che ho creato su patreon.
Unisciti a dozzine di altre persone con cui stiamo preparando la difesa della nostra libertà di cura.
Altrimenti rimetti la testa sotto la sabbia, torna a fidarti del governo e tatuati «andrà tutto bene» in fronte.
Quanti che, come perfetti mentecatti, svolgono diligentemente tutti i giorni i compitini assegnati dal mainstream.
Ma come ci siamo ridotti così in Occidente?
Quando eravamo in miseria eravamo molto più intelligenti, molto più liberi…
Oggi ci crediamo liberi, e siamo schiavi, ci crediamo forti e abbiamo paura di tutto, a partire dalla normalità e da una vita con un minimo di impegno.
«La scienza che fantastica di sostituire l’uomo a Dio non è però interessata dalla libertà umana, e ancora meno dalla necessità. Come Benedetto XVI ha ricordato nella sua lettera al professor Odifreddi: «La Sua religione matematica non conosce alcuna risposta alla questione della libertà, ignora l’amore e non ci dà alcuna informazione sul male. Una religione che tralascia queste domande fondamentali resta vuota»»
Claudio Risé – Il maschio selvatico/2. La forza vitale dell’istinto maschile
Le libertà fatte di vuoto concesse all’uomo contemporaneo hanno il solo scopo di impedirgli di compiersi.
In questo modo, l’uomo di oggi rimane tutta la sua vita in un limbo confuso in cui, completamente smarrito, può solo consumare e cercare nel consumo un minimo di lenimento alla sensazione di mancanza di senso di cui ha, sia pur minimamente, coscienza.
Tutto ciò senza capire che é solo quell’impegno – da cui lui rifugge istericamente come se rappresentasse la fine, la morte, di tutti i suoi «diritti» – che potrebbe renderlo davvero libero e vivo, perché la libertà può consistere solo nel fatto di compiersi e ciò significa, per l’uomo, donarsi alla vita, ai suoi simili, alla sua famiglia, a tutti i suoi figli, di carne e non.
Quando si guarda indietro, l’uomo moderno commisera tutti i suoi predecessori, senza vedere che essi possedevano una ricchezza che é ormai andata perduta, come un gioiello caduto da mani incerte dentro a un pozzo, senza capire che lui è quello che vive più in cattività di tutti, senza nemmeno rendersene conto.
La modernità é un errore.
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