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Visto per USA e precedente per spaccio: va dichiarato?

A breve dovrò partire per l’america, ma quando avevo 17 anni sono stata arrestata per spaccio di marijuana. La pena fu sospesa per messa alla prova che terminò positivamente. Adesso ho 22 anni e mi chiedo se alla domanda sull’ESTA in merito agli arresti per sostanze dovrei rispondere affermativamente, e se questo possa pregiudicare il mio ingresso in America. Non so veramente a chi rivolgermi per avere delle informazioni, spero che possiate aiutarmi.

[la risposta è nel podcast]

Note dell’episodio:
– leggere anche questo post;
– la riforma di cui parlo nell’episodio é il D.Lgs. 2 ottobre 2018, n. 122.

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Danni a scuola: c’è responsabilità anche senza assicurazione?

mio figlio Giorgio, a giugno è stato spinto da un compagno, mentre l’insegnante si trovava in corridoio lasciandoli incustoditi. Battendo allo spigolo della sedia si è procurato un taglio al labbro inferiore.L’ incidente è avvenuto alle 10:45, lo hanno rimandato a casa da solo senza avvisare noi genitori. A casa ( non perché io sia una mamma apprensiva,ma perché il taglio era ,a vista d’occhio,profondo) resomi conto che necessitava essere visitato almeno da un medico, mi sono recata con lui in ospedale dove lo hanno ricucito con due punti di sutura(a detta della dottoressa del pronto soccorso ne sarebbero occorsi tre) senza alcun anestetico e con mio figlio terrorizzato dal dolore.per farla breve, dopo tentennamenti e incertezze da parte sia della scuola che dell’assicurazione, hanno atteso che scadesse il contratto stipulato e con una semplice mail mi hanno comunicato che l’infortunio non rientra nelle clausole. Può effettivamente finire così?

Dipende da te.

La scuola rimane responsabile dei danni subiti dagli alunni mentre essi erano affidati alla sua custodia.

Quando lo porti a scuola, infatti, trasmetti la custodia di tuo figlio, che immagino sia minorenne, al personale scolastico, che ne è responsabile, a prescindere dal presenza o meno dell’insegnante che, se assente peraltro in un momento in cui avrebbe dovuto essere presente, renderebbe solo il caso ancora più grave.

La presenza o meno di una copertura assicurativa è un aspetto che riguarda direttamente solo la scuola, che rimane responsabile anche se non ha nessuna assicurazione, così come ad esempio una persona il cui cane ha morso un’altra persona non può liberarsi da responsabilità sostenendo di «non essere assicurato» o di avere un’assicurazione ma che tuttavia non copre «quel tipo di morso».

È la scuola direttamente ad essere responsabile e quindi a dover risarcire, se del caso, il danno, anche perché è la scuola responsabile del contratto di assicurazione e della sua estensione, continuando a rispondere nel caso in cui vi siano fatti fonte di responsabilità a mente delle leggi civili ma non garantiti dalla polizza.

Potresti, dunque, insistere nella tua vertenza di risarcimento, ma ovviamente devi valutare attentamente i pro e i contro, anche in riferimento al danno subito che da quanto riferisci sembra essere abbastanza contenuto specialmente in relazione all’ammontare in spese legali che potresti potenzialmente sviluppare.

Se decidi, come sarebbe consigliabile, di incaricare un avvocato, mi raccomando di richiedere un preventivo.

Per maggiori dettagli, ti rimando alla lettura della nostra scheda in tema di danni subiti a scuola.

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Tribunale dei minorenni: può decidere senza i genitori?

Mia figlia (16 anni) è seguita dai servizi sociali dallo scorso autunno a seguito di una segnalazione fatta dalla scuola media dove era iscritta al tribunale dei minori per mancata frequentazione. Lo scorso hanno ha frequentato scarsamente la scuola, ed è anche scappata di casa una volta con segnalazione fatta ai carabinieri. I servizi sociali nel giugno di quest’anno hanno relazionato il tribunale dei minori sul comportamento di mia figlia e suoi nostri rapporti ( siamo genitori separati) senza però dire il contenuto della loro relazione. Pochi giorni fa sono arrivati ai servizi sociali i provvedimenti presi riguardo nostra figlia. La domanda che pongo è la seguente: Può il tribunale dei minori dare disposizioni sul minore senza interpellare i genitori (abbiamo ancora piena responsabilità sul minore) ed eventualmente una volta conosciuto il contenuto dei provvedimenti mi (ci) possiamo opporre?

Ovviamente, il tribunale dei minorenni può intervenire d’urgenza, con un provvedimento di tipo cautelare, senza aver interpellato prima i genitori, se ce ne sono i presupposti. Purtroppo nel tuo caso, le risultanze – scarsa frequenza della scuola, abbandono del domicilio – non sono granché favorevoli, anche se non è detto che possano, da sole, fondare un intervento d’urgenza.

I provvedimenti, comunque, devono esservi regolarmente notificati.

Molto facilmente sono previsti mezzi di impugnazione per le determinazioni del tribunale, ma parlarne così in generale non ha alcun senso né utilità: sarà bene vedere che cosa dicono questi provvedimenti ed esaminare per quali motivi si possono impugnare.

Vi consiglierei di incaricare prima possibile un legale di costituirsi nel procedimento pendente presso il tribunale dei minorenni; se non avete sostanze con cui compensarlo, potete chiedere l’ammissione al beneficio del patrocinio a spese dello Stato.

Al di là degli aspetti giudiziari, comunque, vi consiglierei di cercare di aprire un dialogo coi servizi sociali e di collaborare con gli stessi, oltre, ovviamente, a cercare di capire il disagio di vostra figlia e i problemi che determinano comportamenti come questi, vedendo se è possibile lavorarci sopra.

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Trasferimento all’estero durante il divorzio: si può fare?

scrivo perché veramente non so più cosa fare, da cinque anni sto facendo un divorzio giudiziale, senza esito positivo. Ho sofferto violenze domestiche per anni e mi trovo a dover difendermi io. Ho la possibilità di una vita migliore in Valencia dove reside il mio nuovo compagno, ma il mio ex non mi lascia il permesso. Abbiamo il affido condiviso, purtroppo, lui non ha mai dato nulla per aiutare economicamente a suoi figli, del quali oggi due maggiorenni. Aggiungo che lui a una causa penale per maltrattamenti ancora in atto.

Purtroppo, il trasferimento, specialmente all’estero, in regime di affido condiviso, in mancanza di consenso dell’altro genitore, deve essere autorizzato dal giudice.

Ne abbiamo parlato diverse altre volte, come ad esempio in questo post.

Ovviamente i due figli che sono già maggiorenni li potresti già portare con te, sempre che essi stessi vogliano venire.

Per l’altro o gli altri figli minorenni, invece devi chiedere ed ottenere l’autorizzazione del giudice, che puoi provare a chiedere probabilmente anche in seno al pendente procedimento di divorzio giudiziale.

Le cause penali o comunque i reati già commessi e gli inadempimenti non hanno alcuna rilevanza su questo quadro, sono solo elementi che puoi eventualmente indicare a sostegno del tuo progetto di trasferimento all’estero, ma l’autorizzazione rimane necessaria.

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Contratto concluso dal minorenne: è valido o no?

mia figlia minorenne ha firmato un pre contratto con un agenzia che si occupa di animazione turistica per la stagione estiva. ora a causa di un intervento mio e problemi di salute miei ha mandato una mail dicendo che non parte. (partenza prevista per il 28 maggio ancora ad oggi a destinazione ignota ). loro le han detto che arriverà la lettera dell’avvocato e richiesta risarcimento danni.la mia domanda è: il contratto è valido essendo la ragazza minorenne e non avendo firmato nulla noi genitori?

Dal punto di vista giuridico, i contratti stipulati dai minorenni funzionano in questo modo. L’argomento è un po’ tecnico, ma provo a spiegarlo in termini un po’ più semplici.

Il minorenne non ha capacità di agire, cioè capacità di stipulare validi atti giuridici, quindi tutti i contratti cui partecipa, in teoria, dovrebbero essere nulli.

Egli però ha una sua capacità naturale di intendere e di volere, cioè non è mica completamente scemo, ma spesso può capire benissimo quello che sta facendo, ovviamente a seconda dell’età.

Così ad esempio anche un bambino di 10 anni può comprendere perfettamente ciò che è necessario sapere quando acquista un quaderno o del materiale di cancelleria per la scuola.

Siccome per la rappresentanza nel contratto non è, dalla legge, richiesta la capacità di agire, ma solo la capacità naturale, di cui il minorenne dispone, i contratti stipulati dai minorenni si considerano validi in quanto conclusi dai minorenni in rappresentanza dei genitori.

Così, nell’esempio precedente del bambino di 10 anni che acquista un quaderno, si ha la validità del contratto perché il bambino interviene nel contratto in quanto rappresentante del papà e della mamma i quali pagano il prezzo del quaderno, avendogli fornito il denaro, e ne acquistano la proprietà.

Seguendo questo schema, il contratto stipulato da tua figlia può essere valido e quindi negoziato da lei in vostra rappresentanza, a seconda dell’età: se tua figlia ha 10 anni, si può anche sostenere che non capisse quello che stava facendo; se invece ha 16 anni, a mio giudizio si fa molta fatica e il contratto probabilmente è valido e vincolante.

In conclusione, non credo che la minore età possa essere un argomento per sfilarsi da questo contratto. Piuttosto si può valutare il caso fortuito o la forza maggiore, dopo i dovuti approfondimenti.

Se doveste ricevere una diffida da parte di un avvocato, vi consiglio di portarla immediatamente da un altro legale e di non commettere l’errore di rispondere da soli.

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Sono minorenne ma non voglio più stare con mia madre: come posso fare?

Sono una ragazza di 17 anni e sono figlia unica. I miei genitori sono separati da ormai 6 anni. Ho la residenza da mia madre, ma mi vedo con entrambi i miei genitori lo stesso numero di giorni tranne qualche notte in piu che passo con mia madre (non per scelta mia ma del giudice). Con gli anni mia madre é diventata sempre piu’ isterica, e io devo addirittura prendere dei calmanti perche a volte tra i singhiozzi del pianto non riesco nemmeno a respirare. Non fa altro che minacciarmi e a volte mi alza anche mani. Lo stare con lei é davvero dannoso per la mia salute (e non lo dico solo io) e vorrei sapere come posso andare a vivere con mio padre. Ah, ovviamente mio padre per tutti questi anni ha dovuto dare 250 euro al mese a mia madre per il mio mantenimento, soldi che io non ho mai visto. Vorrei sapere se esiste un modo per avere anche solo una parte di quei soldi indietro

Sei ancora minorenne, quindi non è una cosa o una iniziativa che possa prendere tu, almeno in prima battuta.

Il metodo più corretto sarebbe che tu facessi presente il problema a tuo padre e che lui facesse un ricorso al tribunale per la modifica delle condizioni di separazione, chiedendo appunto la tua collocazione presso di lui, ovviamente chiedendo al tribunale di sentirti al riguardo.

Se tuo padre non fosse, per qualsiasi motivo, dell’idea di collaborare, l’unica sarebbe rivolgerti ai servizi sociali, per denunciare il tuo disagio, cosa che determinerebbe un loro intervento ed eventualmente della procura e/o del tribunale per i minorenni.

Chiaramente, tutte queste problematiche saranno superate quando compirai i diciotto anni: in quella occasione decadranno tutti i provvedimenti di affido e collocazione e potrai liberamente stabilirti da tuo padre, se lo desiderate entrambi, o anche altrove.

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Denuncia per mancato mantenimento: a cosa serve?

Sono 10 mesi che mio ex marito non versa né alimenti né mantenimento, io non trovo un lavoro mio figlio ha 5 anni e non ho nessuno che mi aiuta, sono piena di debiti per le bollette e per fare la spesa, asilo e spese mediche dice che non vuole pagare perchè lui non ha voglia, ditemi cosa posso fare? Con una denuncia quanto tempo ci vuole per sapere se si risolve qualcosa o no, in 6 mesi ha visto una sola volta nostro figlio posso fare qualcosa?

Se il tuo ex marito non versa il mantenimento perchè «non ne ha voglia», quando ne avrebbe la possibilità dal lato economico, direi che i presupposti per una denuncia potrebbero anche esserci. Tieni presente, però, che con la denuncia alle autorità non metti in moto un meccanismo che ti può consentire di recuperare quello che ti è dovuto in tempi brevi, anche perchè la denuncia, in questo caso in cui è coinvolto un minorenne, una volta presentata non può più essere ritirata (remissione di querela), per cui anche un eventuale effetto «psicologico» su tuo marito purtroppo non è praticabile, nel senso che lui, dopo aver ricevuto la denuncia, rimarrebbe indagato anche se pagasse il mantenimento, per cui molti, in casi come questi, continuano comunque a non pagarlo, anche se ovviamente pagarlo costituirebbe, nel procedimento penale, almeno un’attenuante.

I tempi, inoltre, del procedimento penale sono piuttosto lunghi: procedimenti come questi non è raro che rimangano nel cassetto anche un anno o due prima della fissazione dell’udienza iniziale; per non dire, poi, del tempo necessario affinché giungano a conclusione.

Quindi, l’idea di presentare una denuncia deve essere valutata bene e sotto diversi profili prima di procedere, almeno a mio giudizio.

Nel tuo racconto mancano diversi dettagli fondamentali per dare indicazioni anche solo di massima, ad esempio non è specificato se siete già andati in tribunale per la separazione e se hai già ottenuto un provvedimento del giudice che quantifica il mantenimento dovuto o se invece siete solo separati di fatto. Ti posso lasciare, pertanto, solo qualche indicazione di carattere generale:

  1. se non sei già andata in tribunale, è meglio che tu ci vada prima possibile;
  2. se non hai soldi per pagare un avvocato, puoi chiedere il patrocinio a spese dello Stato;
  3. se hai già un provvedimento del tribunale, meglio della denuncia sarebbe valutare se possibile procedere ad un pignoramento nei confronti del tuo ex marito, ad esempio dello stipendio o del conto in banca, se ce ne sono
  4. per i problemi di bollette, disoccupazione e simili purtroppo la giustizia e gli avvocati non sono, nell’immediato, lo strumento giusto: ti devi rivolgere ai servizi sociali; gli strumenti che può utilizzare un avvocato a tuo favore sono sempre estremamente lenti e non ti consentono di avere riscontri con la velocità che serve per la gestione di una famiglia, vanno praticati comunque ma in un’ottica più a medio/lungo termine.

Il mio consiglio finale è quello di inviare, tramite un avvocato, una diffida al tuo ex marito e poi decidere come proseguire in base all’eventuale risposta che si riceve.

Leggi con attenzione, comunque, la nostra scheda sul recupero crediti.