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riflessioni

Un succinto provvedimento.

Ecco il provvedimento, redatto certo sulla base delle regole sulla sinteticità degli atti, che mi ha portato stamattina in studio un cliente.

Ultimamente, temo che la perdita, che ho più volte denunciato, dello «strato di umanità» nel mondo delle cose giuridiche, dalla scrittura di leggi e regolamenti, giù giù fino alla loro applicazione concreta nel mondo della pratica legale, abbia raggiunto livelli inediti rispetto al passato e di una intensità mai conosciuta prima.

Nel nostro bel Paese, per decenni si è proceduto all’approvazione di normative tecnicamente mal redatte, politicamente inopportune, complessivamente scriteriate, che potevano esistere nel nostro ordinamento solo grazie alla circostanza per cui, grazie a Dio, non venivano mai applicate.

Purtroppo, negli ultimi anni, un esercito di operatori giuridici simili più a robottini, o androidi, che ad esseri umani, ha preso ad applicarle pedissequamente, senza apparati critici, senza il lume non della ragione, ché di quella ce n’è anche troppa, ed é proprio quello il problema, ma quello della fede, della solidarietà, della
fratellanza, in una parola sola dell’umanità.

Il transumanesimo, lo si può vedere con grande chiarezza già da questi primi chiari scorci, farà danni enormi proprio nelle cose giuridiche.

C’è bisogno di operatori – avvocati, giudici, funzionari ma non solo – che abbiano, come al solito, un cuore nuovo.

E questo, mi dispiace, ma può darcelo solo Dio: la società, il mondo attuale il cuore più che altro te lo rovina, guasta e corrompe.

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