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«Vegliate e pregate in ogni momento.» La m …

«Vegliate e pregate in ogni momento.»

La mindfulness da sola, nonostante tutto l’impegno profuso nel laicizzarla il più possibile, non é sufficiente: serve anche la preghiera, la connessione col trascendente o con, per chi crede, il Padre.

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L’imperfezione é il territorio dove possiamo …

L’imperfezione é il territorio dove possiamo incontrare Dio.

Se fossimo perfetti, ci saremmo solo noi e sarebbe insopportabile.

Puoi essere grato di ogni limite, lacuna, ferita, difetto: ci sono per ricordarti in ogni momento che non finisci qui.

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Satana: odia gli uomini, le donne, la bellezza.

Chi vuole uomini e donne diversi da come sono stati creati e sono in realtà odia gli uomini e le donne.

uomo alienatoCon il pretesto ipocrita e falsissimo di crearne una versione migliore – il celebre «uomo nuovo», pallino di ogni dittatore e di ogni totalitarismo, di qualsiasi colore, da Hitler a Mao – in realtà vuole solo distruggerlo e portarlo alla morte o alla non vita.

Alcuni si scandalizzano perché nel 2021 parlo di Satana, ma in realtà il vero scandalo sarebbe non parlarne, egli è una costante niente affatto trascurabile nella storia dell’uomo.

Chi è che non è, fa parte della morte, invidia l’uomo creato da Dio – colui che è, cioè la vita, contrapposta alla morte, a ciò che non è – e ha come unico scopo distruggere, rovinare e compromettere l’uomo stesso se non Satana?

Egli agisce tramite i figli delle tenebre, i suoi accoliti tra gli uomini, ma la sua mano é assolutamente chiara.

Vuoi essere figlio della luce, del Padre, di colui che è, o vuoi essere figlio delle tenebre, di Satana, colui che non è?

Per poterlo scegliere, devi prima di tutto affinare la tua capacità di comprensione della realtà, le menzogne di Satana sono disseminate, ben camuffate, dappertutto; spesso ti vengono dispensate persino dalle persone che ti vogliono bene e ti sono più vicine.

Una cosa che puoi ricordare é che Satana detesta ogni cosa che é bella, armoniosa, salubre, energetica, perché segno e attualità della mano divina. La bellezza è segno di Dio e viceversa.

Veglia e prega in ogni momento.

«molti spettatori hanno chiesto che il musical sulla storia d’amore tra Sandy e Danny non venga mai più mostrato in tv»

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«Io non prego mai per i morti, io prego i mor …

/n«Io non prego mai per i morti, io prego i morti. L’infinita sapienza e clemenza dei loro volti… Ad ogni amico che se ne va io racconto di un amico che resta; a quella infinita cortesia senza rughe ricordo un volto di quaggiù, torturato, oscillante.»

Cristina Campo

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«L’anima mia è rivolta al Signore più che le …

/n«L’anima mia è rivolta al Signore più che le sentinelle all’aurora.»

(Salmo 130, 6)

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«Il vecchio prete è l’uomo della preghiera, …

/n«Il vecchio prete è l’uomo della preghiera, e colui che la insegna. Sa ormai che l’uomo sbaglia, e che questi produce spesso effetti solo transitori, per cui ciò che finisce per avere un senso compiuto è quel gesto soltanto: il pregare.»

Vittorino Andreoli

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Il desiderio è la via della vita

Ti raccomando di meditare nel tuo cuore con attenzione queste parole. Un abbraccio ??????

«Non è poco confessare a se stessi il proprio vivo desiderio.

Molti hanno bisogno di un particolare sforzo d’onestà. Troppi non vogliono sapere a che cosa anelano, perché ciò pare loro impossibile o troppo doloroso.

Il desiderio è però la via della vita. Se non ammetti di fronte a te stesso il tuo desiderio, allora non seguirai te stesso ma strade estranee che altri hanno tracciato per te.

Così non vivi la tua vita, ma una vita estranea. Ma chi altri deve vivere la tua vita, se non tu stesso? Scambiare la propria vita per quella di altri non è soltanto una cosa sciocca, ma anche un gioco ipocrita, perché non puoi mai vivere realmente la vita dell’Altro, fai solo finta, inganni l’Altro e te stesso, perché tu puoi vivere solo la vita che ti appartiene.

Se rinunci al tuo Sé, lo vivrai nell’Altro; in tal modo sarai egoista verso l’altra persona, e la ingannerai. Tutti credono che una vita del genere sia possibile, ma è solo un’imitazione scimmiesca.»

Carl Gustav Jung

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«L’uomo più potente è colui che sa congiunger …

«L’uomo più potente è colui che sa congiungere le mani.» (Søren Kierkegaard)

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«E un anziano sacerdote disse: Parlaci della …

«E un anziano sacerdote disse: Parlaci della Religione.
Ed egli disse:
Ho parlato d’altro, quest’oggi?
Non è religione ogni riflessione e ogni atto?
E ciò che non è atto o riflessione, ma meraviglia e sorpresa che di continuo sgorgano nell’anima, anche mentre le mani spaccano la pietra o attendono al telaio?
Chi può separare la sua fede dalle azioni o le cose a cui crede dalle sue occupazioni?
Chi può spargere davanti a sé le sue ore e dire: “Queste sono per Dio e queste per me; queste per la mia anima e queste altre per il corpo?”.
Tutte le vostre ore sono ali che battono attraverso lo spazio dall’io all’io. Chi indossa la sua moralità come il suo abito migliore farebbe meglio a star nudo.
Il vento e il sole non bucheranno la sua pelle.
E chi determina dall’etica la propria condotta imprigiona in una gabbia il suo uccello canoro.
Il canto più libero non giunge attraverso le sbarre e i fili di ferro. E colui per il quale l’adorazione è una finestra che si può aprire e chiudere, non ha ancora visitato la casa della sua anima le cui finestre sono aperte da alba ad alba.
La vostra vita quotidiana è il vostro tempio e la vostra religione. Ogni volta che vi entrate portate tutto con voi.
Portate l’aratro e la forgia e il maglio e il liuto,
E ogni cosa che avete costruito per bisogno o diletto.
Perché nella fantasia non potete elevarvi al di sopra delle vostre conquiste né cadere più in basso dei vostri fallimenti.
E portate con voi tutti gli uomini:
Perché nell’adorazione non potete volare più in alto delle loro speranze né umiliarvi più in basso della loro disperazione.
E se volete conoscere Dio, non siate per questo dei solutori di enigmi. Guardatevi intorno, piuttosto, e lo vedrete giocare con i vostri bambini. E guardate nello spazio; lo vedrete camminare nella nuvola, stendere le Sue braccia nei fulmini e scendere in pioggia.
Lo vedrete sorridere nei fiori, poi levarsi e agitare le Sue mani negli alberi.»

Kahlil Gibran, “Il profeta”

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È nella sofferenza che Dio ci fa visita.

Il Signore mi mette continuamente in contatto con persone dal cuore indurito, piene di ferite, sopravvissute ai loro errori, ai loro peccati, in ultimo a loro stesse.

Cerco di capire il perché di questi incontri, dal momento che non ho soluzioni, non ne ho proprio…

Averne, addirittura, mi sembrerebbe irrispettoso di chi quelle ferite se le porta da tanti anni e ci convive come con altrettanti vecchi amici: per cui mi chiedo cosa potrei mai dire io a riguardo, la mia sarebbe solo presunzione, magari verrebbe persino scambiata per giudizio.

È da sfacciati tentare di risolvere problemi che le persone hanno faticato a gestire per anni, decenni; sarebbe persino, in qualche strana maniera, offensivo, perché molti problemi ormai fanno parte dell’identità dei loro portatori.

Non si può entrare che in punta di piedi, con delicatezza, nel dolore degli altri.

Quello che faccio è ascoltare.

Ecco il mio unico valore, quando mi parlano della loro sofferenza: non girarmi dall’altra parte, come probabilmente hanno fatto tutti gli altri (oggi la sofferenza è sconveniente e decisamente fuori moda), ma restare lì e metterci la mano dentro.

Ed ecco la mia scuola, il corso sul campo che mi ha fatto capire cosa c’è nel vero cuore dell’uomo, cosa desidera, cosa lo spaventa, cosa lo rende felice, cosa lo commuove e lo spinge a fare, a volte,
l’impossibile.

Che, di solito, è l’esatto contrario di quello di cui si è convinto con la mente.

È anche così che si diventa, si ritorna, si cresce ancor di più cristiani, perché è nella sofferenza, con la sofferenza, che Dio ci fa più spesso visita, che lo sentiamo ancora più vicino.

Allora forse tutti questi incontri, tutte queste storie nere che mi vengono versate nelle mani, nelle mie mani ferme ed immobili, intente solo ad ascoltare, sono l’esaudirsi della mia preghiera, di avere sempre di più Lui nel cuore, perché tutte le preghiere non sono altro che un desiderio e una richiesta di connessione, di stare più vicino. Anche da Dio, infatti, non vogliamo soluzioni, vogliamo più che altro sentircelo accanto.

E tutto questo, peraltro, deve esser vero, perché quanta compassione nasce, poi, per tutta questa umanità che sgomita per essere felice, che ci prova in tutti i modi, ma non ci riesce, quando forse basterebbe rinunciare al fare, per tornare semplicemente all’essere, e mettere via tutti i giudizi e le mentalizzazioni per accettarsi vulnerabili, limitati, imperfetti, persino dappoco, ma capaci, nonostante tutta questa imperfezione, di amare bene e davvero.

Le mie domande per te oggi sono queste:

  1. si vive meglio guardando il mondo e gli altri dalle mente, giudicandolo, o dal cuore, con compassione?
  2. si ama per essere amati indietro o solo perché è bello farlo, per poter vedere, o anche solo immaginare, un sorriso?
  3. quali sono le persone più importanti della tua vita, quelle più vicine a te?
  4. ti accorgi quando queste persone sono angustiate da qualcosa? Quando te ne accorgi, ti fermi ad ascoltarle?
  5. sei diventato un adulto o sei ancora, in tutto o in parte, un bambino?

Un abbraccio.