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La banca può vendere la mia casa?

Salve. Ultimamente non si sente parlare altro che del decreto che deve recepire la direttiva europea riguardo i contratti di credito, attualmente al vaglio della Camera. A preoccuparmi sarebbe l’eliminazione delle procedure di esecuzione immobiliare. Rischio davvero di perdere la casa senza avere un processo?

Bolle nel pentolone questo decreto, che desta preoccupazione per molti. In pratica la Banca e debitore, richiedente mutuo, al momento della sottoscrizione della richiesta di credito (in realtà anche in caso di finanziamento già in corso) possono concordare che in caso di inadempimento, cioè se il debitore non paga le rate del mutuo, il trasferimento del bene, oggetto di garanzia, comporta l’estinzione del debito. Ovvero? in caso di mancato pagamento di 7 delle rate del mutuo viene conferito potere alla banca di mettere in vendita l’immobile, oggetto di garanzia, al fine di trarre dalla vendita le somme che le siano dovute.  Palese che eventuali eccedenze saranno corrisposte al debitore.

E se non se ne ricavasse somma sufficiente alla copertura del credito? Il debitore sarà onerato alla restituzione del residuo dopo sei mesi a far seguito dalla conclusione della vendita.

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Equitalia può pignorare la prima casa per un debito di 3.000€?

Mia madre ha contratto dei debiti con equitalia pari a 3000 euro. Lei percepisce soltanto una pensione minima (500 euro), e come eredità abbiamo una sola casa.
Nel caso nostra madre non pagasse, equitalia potrebbe attaccare la proprietà ?
Oppure potrebbe attaccare soltanto la sua parte di proprietà?

Innanzitutto, c’è da valutare il divieto per Equitalia di pignorare l’immobile che costituisce prima casa, di cui ho parlato, anche se in un caso particolare, in questo precedente post, che ti invito a leggere.

Dopodiché, ulteriormente, c’è da considerare l’aspetto relativo all’importo del debito. Secondo l’art. 3, comma 7, della legge n. 16/2012, in vigore dal 2 marzo 2012, l’agente della riscossione può procedere all’espropriazione immobiliare e quindi anche all’iscrizione dell’ipoteca solo se l’importo complessivo del credito per cui si procede supera complessivamente i 20.000 euro. Tale normativa è valida solo per le ipoteche iscritte e per i pignoramenti effettuati successivamente alla data di entrata in vigore.

Nel caso in cui la quota di proprietà di tua madre fosse, comunque, pignorabile, il creditore procedente, per principio generale, potrebbe far vendere l’intero immobile soddisfacendosi per la quota di competenza, in base agli art. 599 ss. del codice di rito civile, dedicati appunto alla espropriazione dei beni indivisi.

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Equitalia può pignorare casa mia anche se assegnata a mia moglie?

Sono separato legalmente e la casa in cui vive mia moglie è al 50 % anche mia. Io vivo adesso in affitto da un’altra parte. Ho un debito con Equitalia che sto pagando a rate da qualche anno, ma adesso non ce la faccio più a sostenere quelle rate e da qualche mese non sto più pagando. Equitalia ha ipotecato già il 50% mio della casa in cui vive mia moglie. Io vi chiedo adesso: non trattandosi per me di prima casa perché non ci vivo è possibile che il mio 50% finisca all’asta,considerando che in questa casa ci vive mia moglie con i miei figli?

 

Secondo me l’immobile è pignorabile, anche se il provvedimento di assegnazione, se trascritto, dovrebbe essere opponibile ad Equitalia.

Infatti, al primo comma dell’art. 52, il cosiddetto decreto del fare riscrive la prima parte dell’art. 76 del DPR 602/1973 (Disposizioni sulla riscossione delle imposte sul reddito) prevedendo che l’agente della riscossione, nel nostro caso Equitalia appunto, nelle ipotesi di riscossione a mezzo ruolo, non dà corso all’espropriazione se l’unico immobile di proprietà del debitore, con esclusione delle abitazioni di lusso, è adibito ad uso abitativo e lo stesso debitore vi risiede anagraficamente.

Equitalia quindi non può procedere al pignoramento solo ed esclusivamente quando si verificano le seguenti condizioni:

  • il contribuente debitore sia proprietario di un solo bene immobile;
  • detto immobile sia adibito ad uso abitativo e non abbia le caratteristiche di “abitazione di lusso” cui al decreto del Ministro per i lavori pubblici 2 agosto 1969, e comunque non sia classificato nelle categorie catastali A/8 (abitazioni in ville) ed A/9 (Castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici);
  • il contribuente abbia la residenza anagrafica nell’unico immobile di sua proprietà.

Nel tuo caso, manca già solo il requisito della residenza anagrafica.

Quindi la pignorabilità direi che ci sia, il punto è vedere se il provvedimento di assegnazione è opponibile ad Equitalia o meno.

La prima cosa da fare è vedere se questo provvedimento di assegnazione è stato trascritto.

Visto quello che c’è in ballo, vi consiglierei di rivolgervi ad un avvocato.

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Se non posso più pagare il mutuo che cosa posso fare?

Siamo di origine Turchia e da 10 anni siamo in Italia, nel 2005 miei genitori hanno fatto un mutuo per comprare una casa. Abbiamo pagato le rate per 5 anni, 1 anno di sospensione del mutuo e da 1 anno che non riusciamo a più pagarle. Miei genitori sono disoccupati, stiamo lavorando solo io e mio fratello. Quelli della banca riescono prendere una parte del nostro stipendio? Sicuramente un giorno (non lo so neanche il tempo) la casa verrà pignorato e messa all’asta. Nel caso che la casa viene venduta ad un cifra più bassa di quello che devono pagare; cosa succede? Dopo entra in gioco Equitalia? Finchè ci siamo nella stessa casa, ci tocca anche a noi di pagare qualcosa? Miei pensano di tornare nel paese d’origine, cioè in Turchia. Sapendo che Turchia non fa parte di UE riescono pignorare gli immobili che hanno li?

Nel momento in cui il numero di rate non pagate diventa pari o superiore a 7, la banca può chiedere lo scioglimento del mutuo e quindi la restituzione di tutta la somma che vi aveva prestato a suo tempo, meno le rate nel frattempo pagate.

In quel momento, non avrete la possibilità di pagarla, per cui la banca vi farà un decreto ingiuntivo, che sarà inutile opporre perché la legge è dalla parte della banca.

Con quel titolo, diventato definitivo o anche provvisoriamente esecutivo, la banca potrà sottoporre a pignoramento la casa che avevate comprato col mutuo che essa stessa vi aveva concesso e sulla quale grava l’ipoteca.

Da qui in poi quel che può succedere è molto diverso e bisogna seguire la situazione per capire come si può evolvere o meno.

Certo che se residuassero ragioni di credito della banca anche dopo la vendita all’asta dell’immobile, ad esempio perché venduto ad un prezzo di molto inferiore a quello di mercato, la banca potrebbe sempre agire nei confronti dei tuoi genitori, anche su beni che si trovano in Turchia, non avendo nessun valore ostativo il fatto che la Turchia non si trovi in Unione Europea purtroppo.

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Se acquisto un appartamento devo pagare le spese condominiali deliberate prima?

Salve avvocato, vorrei porle un quesito. Io avevo trovato casa da acquistare con mutuo e un po’ di liquidità che i miei genitori e i miei suoceri mi avevano dato. Succede questo: diamo 10.000,00 euro come caparra, poi altri 10.000,00 come acconto(tutto in assegni). Purtroppo con il rogito sforiamo con il tempo perché le banche ci negano il restante denaro per concludere l’acquisto. I proprietari prima mettevano fretta per concludere, poi ci dissero che avrebbero aspettato. Dopo 1mese dalla scadenza del rogito ci vengono consegnate dapprima a mano dalla nostra agenzia e poi altre copie via posta carte condominiali riguardo preventivi da approvare nella prossima riunione per vari lavori al palazzo: facciate, caldaia..etc…dei quali non si era mai parlato. Siamo in causa perché avevamo chiesto di scalare le spese per i lavori. Ma loro non hanno voluto e inoltre non hanno nemmeno voluto ridarci i soldi indietro. Lei che ne pensa

Purtroppo, è impossibile dare un parere che abbia un minimo di senso e di utilità senza vedere quello che avete firmato, specialmente in una materia così delicata come le compravendite immobiliari.

In generale, posso solo dire che quando si acquista una unità immobiliare in condominio fa capo all’acquirente informarsi con precisione circa le spese, perché queste «seguono» l’unità immobiliare e, acquistando la stessa, si acquista anche il dovere di partecipare alle spese previste in seno al condominio, anche se deliberate prima dell’acquisto.

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Posso evitare che la mia casa venga messa all’asta per dividerla?

La casa dei miei genitori sara’ messa all’asta nonostante mio padre sia comproprietario, sulla casa non ci sia nessun tipo di pendenza o debito e loro ci abitano da sempre con il consenso degli altri comproprietari (fratelli di mio padre) . Ora loro chiedono che mio padre li liquidi per poter essere l’unico proprietario e rimanere nella casa ma lui essendo pensionato ha optato per versare loro una quota mensile che loro non hanno accettato. Non avendo raggiunto un compromesso tra le parti il legale dei miei genitori ha detto che la casa sara messa all’asta. Ora vorrei sapere nel caso la casa fosse venduta quanto tempo hanno i miei genitori per trovare un altro alloggio???? E’ possibile evitare che la casa sia messa all’asta?

È una vendita all’interno di un procedimento di divisione.

I tempi sono abbastanza lunghi, può essere che sia necessario anche qualche anno.

Circa la evitabilità della divisione, non ci sono altre strade che continuare a tentare di negoziare con gli altri comproprietari, purtroppo.

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Come posso tutelare i miei beni dai creditori?

Sono sposato, attualmente ho un lavoro a tempo indeterminato, ho contratto debiti con banche e lo stato a cui non ho versato l’iva a seguito del fallimento avvenuto nel 2008 dell’azienda che avevo fondato con un socio. Sono in regime di divisione dei beni con mia moglie di due proprietà…attualmente le banche hanno già iniziato le procedure per il pignoramento di entrambe. Volevo chiederle avendo sull’abitazione di residenza (nella quale vivo con mia moglie e due figli di 10 e 15 anni) un mutuo ipotecario. Vorrei chiederle cosa posso fare per tutelare moglie e figli e se c’è un modo per salvare qualcosa.

Ovviamente, a maggior ragione in un blog pubblico, un avvocato non può darti indicazioni su come sottrarre i tuoi beni ai creditori.

Questo è un primo importante aspetto ed ostacolo da chiarire.

Naturalmente, può essere che, anche chiarito quanto sopra, ci sia del lavoro che si può fare a tua tutela, per salvare il salvabile.

Te lo dico proprio per esperienza di dozzine di situazioni come queste seguite. A volte c’è poco da fare, altre volte su alcuni singoli aspetti, trascurati per concentrarsi su questioni più importanti, si riesce a intervenire in modo corretto.

Purtroppo, sono casi che richiedono molto lavoro di analisi e di conseguenza molta pazienza e un investimento discreto di tempo e di conseguenza denaro. Dovresti valutare se possa valerne la pena.

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il comodato di un terreno può essere stipulato con un termine minimo?

Il mio quesito riguarda il comoda d’uso di un ipotetico terreno, su cui insieme ad altre persone, vorremmo usufruirne poichè non abbiamo denaro nell’immediato per poterlo acquistare. Ho letto che il comodante, al di là degli accordi stipulati circa la durata, può riappropriarsi del bene in qualsiasi momento: cosa mi suggerisce a livello di garanzie per stipulare un accordo durevole e senza sorprese, considerando che vorremmo metterci anche delle abitazioni?

Non è così, al comodato può essere benissimo apposto un termine prima della scadenza del quale il comodante non può chiedere indietro il bene. Al di là di questo dettaglio, vi conviene rivolgervi prima possibile ad un legale per verificare tutti i profili giuridici dell’operazione che volete compiere, specialmente se oggetto del comodato è un terreno sopra cui intendete addirittura edificare delle abitazioni, con un investimento, dunque, non certo trascurabile.