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Minor pressione di acqua: che fare?

sono proprietaria di una palazzina di 2 piani in cui vivo. Nella parte sinistra del.muro della mia palazzina, c è un locale pian terreno e privo di allacciamento idrico. In questo locale viene aperto un bar ed io ho visto che hanno fatto dei lavori a terra, hanno messo dei tubi e nella nicchia di mia proprietà hanno installato, senza chiedere il mio permesso, un altro contatore di acqua, del locale bar. Io chiedo se potevano dare ciò, cioè senza il mio permesso.oltretutto da quando c’è quest’altro contatore la mia acqua esce in maniera molto molto debole.

Per rispondere a questa domanda in modo serio, bisognerebbe approfondire molto di più la situazione dei luoghi, sia in fatto che in diritto.

Credo che si debba sempre partire, tuttavia, dai disagi e dai problemi che effettivamente si iniziano a subire, più che dalle curiosità astratte.

Nella tua descrizione del caso, l’unico disagio che lamenti è una minor pressione dell’acqua per le tue utenze domestiche, cosa che in effetti può determinare un danno, specialmente nella stagione estiva, quando potresti ritrovarti, dato il calo generale della pressione che si verifica in quella stagione, senza acqua del tutto.

Ci sono due strategie possibili di azione in questo caso: iniziare comunque immediatamente una diffida, lamentando la minor pressione dell’acqua in dipendenza dei lavori, oppure approfondire maggiormente la situazione, come cennavo sopra, per poi valutare le iniziative adottabili.

Se vuoi cominciare a lavorare sulla situazione, chiama ora lo studio al numero 059 761926 e prenota il tuo primo appuntamento, concordando giorno ed ora con la mia assistente; puoi anche acquistare direttamente da qui: in questo caso, sarà poi lei a chiamarti per concordare giorno ed ora della nostra prima riunione sul tuo caso; a questo link, puoi anche visualizzare il costo.

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Cane del vicino e immissioni: che fare?

vivo in condominio ed è simile a una casa di corte. La mia vicina di casa, per entrare in casa sua, deve passare davanti al mio balcone. Poi c’è un cancellino che separa il mio balcone dal suo, lei ha un cane. Tutti i giorni il cane fa i bisogni sul suo balcone e secondo me non è igienico. Ho parlato con l amministratore ma nulla cambia. Che cosa posso fare?

È un problema di immissioni e il primo passo per trattare un problema di questo genere è sempre far inviare una diffida tramite un avvocato.

Naturalmente, se si pensasse che potrebbero esserci profili ulteriori rispetto a quelli di vicinato, come ad esempio di maltrattamento del cane o di rischi per la salute pubblica, che non mi pare emergano dalla tua descrizione del caso, si potrebbe valutare di coinvolgere gli enti preposti alla tutela di questi interessi.

In mancanza, direi che rimanga una vertenza tra privati, per cui la diffida mi pare sia proprio lo strumento da utilizzare, almeno in questa fase.

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Pozzetto in cortile: posso spostarlo?

Sono proprietaria di appartamento con cortile privato; una porzione larga 1,35 m è gravata da servitù di passaggio per la vicina. Nella parte libera da servitù è presente un pozzetto di ispezione a perdere (delle acque nere) a servizio della vicina: se decidessi di spostarlo a spese mie sulla porzione gravata da servitù è obbligatorio avere il suo assenso? Preciso che entrambe le abitazioni sono collegate alla fognatura sul lato opposto, ovvero verso la strada pubblica.

La porzione gravata da servitù è di tua proprietà, quindi sopra puoi farci quello che vuoi, rientrando nelle facoltà di cui si compone il tuo diritto di proprietà privata sul bene, che ti consente di goderne nel modo che ritieni più opportuno.

Tuttavia, con questa considerazione di base, concorrono anche due regole ulteriori e cioè quella per cui la servitù – in questo caso mi riferisco a quella relativa al pozzetto – in generale non può essere spostata e che comunque l’esercizio di una servitù – e in questo secondo caso mi riferisco a quella di passaggio – non può essere reso più gravoso per il proprietario del fondo dominante, in questo caso la tua vicina.

Ora io non posso sapere se questo spostamento renderebbe più gravoso l’esercizio della servitù di passaggio o meno, in ogni caso le circostanze tutte, insieme ad un principio di prudenza nella pratica legale, suggeriscono che comunque il tuo primo passo sia interpellare la vicina sul punto, per sentire che cosa ne pensa a riguardo.

Una volta fatto questo, la strategia va rivista in base a quella che sarà stata la risposta o meno.

Ricordo anche che la materia dei diritti reali è quella per cui è prevista la mediazione obbligatoria, per cui una fase successiva potrebbe essere proprio quella di mediazione.

Ovviamente, per interpellare la vicina devi, se vuoi avere molte più chances che la trattativa sia fruttuosa, avvalerti di un avvocato, evitando il fai-da-te.

cSe vuoi approfondire ulteriormente la questione, o incaricarmi già di svolgere la trattativa, chiama ora lo studio al numero 059 761926 e prenota il tuo primo appuntamento, concordando giorno ed ora con la mia assistente; puoi anche acquistare direttamente da qui: in questo caso, sarà poi lei a chiamarti per concordare giorno ed ora della nostra prima riunione sul tuo caso; a questo link, puoi anche visualizzare il costo.

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Spostare palo telecom: come fare?

ad ottobre 2021 ho aperto una pratica per spostamento palo Telecom (causa realizzazione nuovo accesso carraio, il palo cade quasi nel mezzo) usando loro portale web, a gennaio 2022 hanno effettuato il sopralluogo e solo a luglio mi è arrivato il preventivo (€1355,10+iva). Sapevo che eventuali spostamenti da e su proprietà privata necessari per lavori di ristrutturazione/nuove costruzioni sarebbero dovuti essere a carico loro (art. 91 e 92 del Codice delle Comunicazioni…), così mi aveva anche anticipato l’operatore che ha fatto il sopralluogo. Dopo svariate mail in cui faccio presente che l’intervento dovrebbe essere gratuito e diffida Pec da parte di un avvocato, ancora nessuna risposta…provo conciliazione CORECOM, respinta perché dicono che non sono competenti per le problematiche attinenti alle infrastrutture fisiche. Ci sono altre soluzioni (oltre ovviamente a portarli in causa)? Altri tipi di mediazione?

Confermo che la mediazione presso il Corecom non riguarda tutte, indistintamente, le vertenze con le società di telecomunicazioni, ma solo quelle relative, in generale, ai servizi di telecomunicazione: trattandosi in questo caso di una forma di proprietà fondiaria e comunque di diritti reali mi sembra corretto che abbiano declinato la loro competenza.

Per fare una vertenza di questo genere, peraltro, se si esclude un cautelare, che a mio giudizio è difficilmente ipotizzabile, salvo maggiori approfondimenti, trattandosi molto probabilmente appunto di una vertenza in tema di «diritti reali», c’è comunque la mediazione civile di tipo obbligatorio.

Promuovere la mediazione potrebbe essere una buona idea, nonostante la diffidenza iniziale della categoria forense si tratta di uno strumento che ha dato buona prova e che personalmente mi ha consentito di risolvere e definire diverse vertenze.

Se vuoi approfondire ulteriormente la questione, o incaricarmi di promuovere la fase di mediazione, chiama ora lo studio al numero 059 761926 e prenota il tuo primo appuntamento, concordando giorno ed ora con la mia assistente; puoi anche acquistare direttamente da qui: in questo caso, sarà poi lei a chiamarti per concordare giorno ed ora della nostra prima riunione sul tuo caso; a questo link, puoi anche visualizzare il costo.

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Modifica stato dei luoghi dopo CTU: si può fare?

Il nostro condominio confina con un caseificio. Ci sono evidenti infiltrazioni di latte dal muro maleodorante che infestano il condominio e intaccano la stabilità dell’edificio.
È stato effettuato uno scavo per verificare il punto di accumulo delle acque maleodorante.
È stato nominato un ctu che ha redatto relazione sfavorevole sebbene le numerose prove portate dalla parte ricorrente.
Il ctu ha chiuso e ricevuto le osservazioni del tencico di parte. È possibile modificare lo stato dei luoghi allargando lo scavo per dimostrare con ulteriore certezza che la causa delle corpose infltrazioni(lo scavo si riempie completamente) è il caseificio attiguo? Modificare lo stato dei luoghi a relazione del CTU già consegnata può pregiudicare qualcosa?

Nella tua situazione, mi sentirei di condividere con te le osservazioni seguenti.

  1. È possibile modificare lo stato dei luoghi allargando lo scavo, anche in considerazione delle prove portate dalla parte ricorrente.
  2. Per poter dimostrare con certezza che la causa delle copiose infiltrazioni sia il caseificio attiguo, è necessario allargare lo scavo.
  3. Lo stato dei luoghi può essere modificato esclusivamente a relazione già consegnata del CTU.
  4. Tale modifica non pregiudicherà il contenuto della relazione stessa.
  5. Sarà necessario mettere in atto i lavori di modifica dello stato dei luoghi sotto la supervisione del CTU per non compromettere la relazione.
  6. La relazione del CTU potrà essere adeguata in base ai risultati ottenuti dall’allargamento dello scavo.
  7. Lo scopo delle modifiche sopracitate è quello di verificare con certezza se le infiltrazioni provengano effettivamente dal caseificio attiguo.
  8. Se la relazione del CTU verrà modificata in base ai risultati ottenuti dal lavoro di allargamento dello scavo, essa potrà essere utilizzata come prova in un eventuale giudizio.
  9. La modifica dello stato dei luoghi, se effettuata in maniera corretta, non pregiudicherà nessun aspetto della relazione stessa.
  10. Se non vi saranno violazioni delle normative vigenti, non ci saranno conseguenze negative nell’effettuare le modifiche.

Ovviamente, prima di procedere occorre concertare ogni operazione con i soggetti coinvolti.

Se vuoi essere assistita da me nella gestione di questa fase, chiama lo studio al numero 059 761926 e prenota il tuo primo appuntamento, concordando giorno ed ora con la mia assistente.

Puoi anche acquistare on line direttamente da qui: in questo secondo caso, sarà lei a chiamarti per concordare giorno ed ora della nostra prima riunione sul tuo caso. Aprendo questo link, senza obbligo di acquisto, puoi anche visualizzare il costo.

Naturalmente, se vivi e lavori lontano dalla sede dello studio – che è a Vignola, provincia di Modena, in Emilia, questo primo appuntamento potrà avvenire tramite uno dei sistemi di videoconferenza disponibili, o anche tramite telefono, se lo preferisci. Per inviarmi i documenti, potrai usare questa semplice guida.

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Accordo su servitù col vicino: se poi si tira indietro?

Ho una servitù di scarico fognario più di 50 anni. Mettendomi d’accordo con il proprietario di sotto dove passa il tubo della mia fognatura… abbiamo fatto a sue spese un tratto di tubazione di fognatura sulla mia proprietà per abbandonare la servitù e usufruire della nuova linea. Nel bel mezzo della trattativa il proprietario di sotto dove ho la servitù è venuto meno degli accordi presi. La mia domanda? Perdo la servitù una volta fatto fare a sue spese una linea fognaria nuova ma non allacciata alla fogna comunale sul mio terreno?

Quando si va ad intervenire su valori e consistenze immobiliari, è sempre preferibile fare un accordo scritto, meglio ancora se con l’assistenza di un bravo avvocato. Non so come abbiate proceduto nel tuo caso, ma se ci fosse un accordo scritto, sarebbe il caso di vederlo, anche perché se ben redatto probabilmente ci sarebbe una clausola o due che prevedono cosa succede in caso di inadempimento, ripensamento, recesso e così via.

Ipotizzando che un accordo scritto non ci sia, quello che ti consiglierei di fare è di far scrivere prima possibile ad un avvocato una diffida al vicino con cui ti eri accordato, per ricordare i termini dell’accordo e insistere per il suo inadempimento.

Purtroppo le situazioni immobiliari sono rilevanti e non possono essere trascurate o affrontate con pressappochismo, perché dalla loro risoluzione dipende la conservazione o la perdita del valore del tuo immobile. È preferibile sempre muoversi almeno sentendo il parere di un avvocato, in questo caso, e nella situazione che oramai si è determinata, direi che l’assistenza di un legale sia necessaria.

Se vuoi conferire al mio studio l’incarico di intervenire in questa posizione, chiama il numero 059 761926 e concorda data e ora del tuo primo appuntamento, che, se vivi e lavori lontano dalla nostra sede, potrà ovviamente benissimo essere in videoconferenza; oppure acquista direttamente da qui. Se acquisti on line, sarà il mio ufficio a contattarti per concordare giorno ed ora del primo appuntamento.

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Casa acquistata piena di mosche: che fare?

ho acquistato casa a gennaio di quest’anno e sono entrata a marzo. Purtroppo ad inizio primavera mi sono accorta di una situazione grave di mosche…d’estate è impossibile tirare su le zanzariere per andare sul terrazzo perché la casa si riempie di mosche in pochi secondi. Ora che fa freddo tentano di entrare in casa nonostante abbia sempre le zanzariere giù…e ci riescono! Il vicino di casa tiene animali di diverso tipo (ora pare abbia i maiali) ma la situazione è molto grave. Ho chiesto al comune a all’Asl di fare dei controlli ma sono quasi rassegnata nel voler vendere casa. La proprietaria precedente si è guardata bene dall’avvertirmi di questo problema. Come mi posso muovere se la situazione mosche non dovesse migliorare? Posso fare causa al vicino o alla precedente proprietaria o è impossibile ottenere qualcosa?

Prima di vendere casa, proverei a lavorare sul problema, ci sono tante cose che si possono tentare di fare, il primo passo è scrivere una diffida al vicino che è il primo responsabile di queste immissioni di insetti, la cui proliferazione è dovuta alle attività svolte sul suo fondo. Questa diffida può essere mandata anche in copia alle autorità che hanno tra le loro competenze la cura e il governo della salute pubblica.

Parallelamente a ciò, si può aprire anche una vertenza nei confronti della venditrice, ma in quel caso i profili di responsabilità sono più sfumati e, di conseguenza, difficili da coltivare.

Insomma, prima di gettare la spugna ci sarebbero alcune cose che si potrebbero fare, anche a livello stragiudiziale e quindi con costi tutto sommato abbastanza contenuti o circoscritti.

Se vuoi approfondire il discorso, e/o inviare la diffida, chiama il numero 059 761926 e prenota il tuo primo appuntamento, oppure acquista direttamente, se preferisci, da qui: in questo secondo caso, sarà il mio ufficio a chiamarti per concordare giorno ed ora della nostra prima riunione sul tuo caso, anche ovviamente in videoconferenza.

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Migliorare una strada quando un comproprietario non vuole: come fare?

Ho letto con interesse il suo articolo sulle strada interpoderali, pubbliche e private,mi chiedevo se potesse rispondere ad un quesito,magari di pubblica utilità per un integrazione al su citato articolo o per uno nuovo. Sono proprietaria di un terreno all’interno di una grande area privata. Il mio terreno è a valle ed ho diritto di passaggio per arrivarci. Il problema che attualmente l’accesso avviene attraverso una mulattiera,quasi impraticabile con mezzi comuni se non fuoristrada. La strada è di proprietà,a metà ciascuno,dei due proprietari a monte e con uno di essi sarei anche d’accordo sul dividerci al 50% i costi per asfaltarla,tenendo fuori l’altra proprietaria da spese,soltanto che quest’ultima non vuole proprio che venga realizzata perché “le piace passeggiare nella mulattiera” ed asfaltata non sarebbe “romantica” come lo è adesso. C’è la possibilità di realizzarla senza il suo consenso?

Si vorrebbe – se ho capito bene – fare un’opera di miglioramento e comunque di cambiamento dell’attuale strada. A favore di quest’opera sono uno dei due comproprietari del bene e la titolare del diritto di servitù, mentre l’altra contitolare del diritto di proprietà è contraria in quanto ritiene che la strada sia più bella così.

Un primo aspetto da approfondire riguarda i rapporti tra i due comproprietari e la possibilità, in caso siano proprietari per quote uguali, di ricorrere alla magistratura affinché autorizzi l’opera nonostante il diniego di uno dei due contitolari.

Un secondo aspetto potrebbe riguardare la messa in sicurezza della strada, che riguarda più l’assetto urbanistico e viario della zona, per il quale si potrebbe provare a sentire il parere o l’orientamento a riguardo dell’ufficio tecnico comunale.

Il primo passo per la trattazione di una situazione di questo genere resta comunque l’invio di una lettera, tramite avvocato, alla comproprietaria che non è d’accordo per la realizzazione dell’opera, evidenziando anche gli eventuali aspetti di sicurezza rilevanti, in cui la si invita ad una trattativa sul punto.

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Venditore promette assenza spese che poi ci sono: che fare?

a compravendita di immobile (piccolo locale uso commerciale), lì dove nell’atto è riportato che non sono state deliberate spese per ristrutturazione del palazzo di cui ne fa parte e lì dove, alla mia domanda, posta al vecchio proprietario, prima di acquistare, inerente tale quesito, la risposta è stata NO ma, scopro, dopo appena 28 giorni dall’atto di compravendita avvenuto e registrato che 5 mesi prima, durante un’assemblea ne avevano parlato ed erano in programma i lavori straordinari di ristrutturazione da deliberare e precisare, posso in qualche modo rendere partecipe alle spese il vecchio proprietario che, “furbetto” me ne ha negato la programmazione nascondendomi tali spese? L’info. l’ho ricevuta dall’amministratrice condominiale.

Per poter dare una risposta affidabile in una situazione del genere, è assolutamente necessario esaminare l’atto di compravendita, oltre che la restante parte della documentazione, tra cui anche le delibere con cui sono state previste le spese straordinarie.

Parlando in generale, ben ci potrebbero essere i presupposti per una vertenza nei confronti del venditore, in presenza di una clausola di questo genere.

Le spese, frattanto, comunque le devi pagare tu, dal momento che si tratta di oneri reali collegati alla proprietà dell’unità immobiliare che hai acquistato; in altri termini, il condominio ha sempre il diritto di richiedere a te la tua quota di spese e tu non puoi eccepire di essere stato «ingannato» dal venditore a riguardo, ma intanto devi pagare, anche perché il condominio non ha alcuna responsabilità nei confronti di quello che ha fatto chi ti ha venduto l’unità immobiliare.

Ti suggerirei di attivarti subito tramite un avvocato per esaminare velocemente la documentazione del caso, verificare l’esistenza di buona basi legali per una vertenza e, in caso affermativo, inviare subito una richiesta danni al venditore.

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Spese per recinzione sul confine: chi paga?

I vicini hanno comprato a corpo e nello stato di fatto e di diritto attuale. Dopo 4 anni mi contestano l’erroneitâ dei confini. L’estirpazione della siepe, che si trova solo al di quá della rete e solo nel mio giardino, e la rimozione degli attuali pali e rete metallica sull’errato confine va pagata, per legge, al 50%? Avendo sbagliato io l’acquisto lo hanno sbagliato anche loro. La nuova rete metallica, pali e manodopera essendo nuovo confine va divisa al 50%? Grazie se mi rispondete chiaramente per i due quesiti. Estirpazione e nuova riconfinazione. Vilma Pelosi

La disposizione di riferimento è l’art. 951 del codice civile, a mente del quale «se i termini tra fondi contigui mancano o sono diventati irriconoscibili, ciascuno dei proprietari ha diritto di chiedere che essi siano apposti o ristabiliti a spese comuni».

Dunque, se c’è l’accordo sulla linea di confine, e l’unico problema sono le opere da realizzare per «segnare» tale linea nella realtà, la norma codicistica, per antica tradizione, dice che le spese devono essere divise a metà.

Sulla natura e sulla portata delle opere da realizzare, tuttavia, occorre sempre un accordo tra le parti, dal momento che il codice civile parla semplicemente di «apposizione di termini» riferendosi ad opere minimali quali ad esempio l’apposizione di picchetti, quando invece nella realtà di tutti i giorni si preferisce rifinire la linea di confine con opere più importanti e funzionali, come di solito, quantomeno, una recinzione con pali e rete.

È evidente, a riguardo, che ognuno dei due confinanti potrebbe avere diverse idee, anche in base al proprio patrimonio, sulle opere da realizzare e che quindi sarà necessario un compromesso che soddisfi in qualche modo entrambi.

Se hai bisogno di assistenza professionale su questo, o su un altro, problema, chiama il numero 059 761916 e prenota il tuo appuntamento oppure acquista direttamente da qui.

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