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Reato procedibile d’ufficio: come si può ritirare una querela?

Ho denunciato mio marito per maltrattamenti, schiaffi ,urla, spinte, verso mio figlio di 16 anni, dopo aver cercato di farle capire che anche se con ragione non doveva reagire così. Mio figlio ha dei comportamenti adolescenziali e lui lo sgridava ma in modo un pò pesante ,dopo averlo denunciato . ed essere andata via con i miei figli, abbiamo deciso di riprovarci stiamo facendo terapia di coppia con uno psicologo, sono andata dai carabinieri e ho ritirato la denuncia. Voglio sapere siccome è d’ufficio potrebbe andare avanti, ma mio marito che cosa rischia???’, non ci sono state lesioni. Spero che lei mi risponda in maniera esplicita, dato che il mio avvocato è stato molto generico.

Ti dirò, in maniera molto esplicita, che è impossibile prevedere cosa potrà succedere in futuro della vostra denuncia, per cui alla fine probabilmente concordo con il tuo avvocato proprio perché non ha senso andare oltre considerazioni generiche.

Il punto è che la denuncia che hai fatto – che sarebbe comunque bene poter esaminare nel suo testo letterale – configura, a quanto mi pare di capire, un reato procedibile d’ufficio.

Se così è, l’affare non è più privato ed interno alla vostra famiglia, ma diventa un interesse dello Stato a punire persone che commettono reati di violenza. Da questo punto di vista, allo Stato non interessa che i genitori si siano riconciliati, fatto sicuramente positivo ma che non legittima la commissione di reati, che lo Stato vuole comunque impedire.

Potrebbe essere utile presentare comunque una memoria illustrativa in cui si fa presente la vostra situazione attuale, eventualmente corredata da una breve relazione del terapeuta di coppia, e si evidenzia che un processo penale, e ancora di più una condanna, sarebbero inopportuni in un momento delicato come questo.

Vale però il principio per cui l’azione penale è obbligatoria, per cui queste cose in teoria non potrebbero avere rilevanza. C’è da dire che comunque molti reati, nonostante l’obbligatorietà, finiscono in prescrizione e questo potrebbe essere anche l’esito del vostro.

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«Vuoi che ti spacco la faccia?»: è una minaccia?

Da un po’ di mesi non parlo più con una mia ex amica spagnola e il suo compagno argentino per via del loro comportamento maleducato ed irrispettoso nei miei confronti. Dopo i risultati calcistici delle nazionali argentina e spagnola, ho inviato al suo account Facebook questo messaggio: “Cile-Argentina 4-2 e Italia-Spagna 2-0”. Come vede nulla di particolarmente offensivo. Dopo qualche giorno ho ricevuto, sempre su facebook, una risposta da parte dell’account di lei, la cui traduzione in italiano è la seguente: “Hey, la (parola volgare indicante l’organo genitale femminile) di tua madre! Vuoi che venga in Italia e ti spacchi per bene la faccia?” (Credo che l’abbia scritto lui utilizzando il profilo di lei). Secondo Lei ci sono gli estremi per sporgere denuncia per minacce? In caso affermativo cosa rischia la mia ex amica? Il fatto che sia residente in Spagna e non in Italia cambia qualcosa?

È un caso un po’ di confine.

Potrebbe essere un reato, quindi una minaccia e una offesa, ma anche una frase di circostanza, il classico sfottò, che ci sta quando ci si prende un po’ in giro tra tifosi di squadre calcistiche diverse.

Dal punto di vista territoriale, il reato potrebbe essere, se esistente, perseguibile anche in Italia ai sensi dell’art. 6 del codice penale.

Prima ancora di questo, però, bisogna valutare se è il caso di occupare le risorse della giustizia penale per fatti di questo genere.

Forse può essere preferibile magari spedire prima una diffida stragiudiziale tramite un avvocato e poi valutare la situazione.

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Querela: che cosa può succedere dopo la presentazione?

che meccanismo si innesca querelando una persona?
la mia compagna è stata oggetto di truffa, rischia di perdere il suo 50% di casa e il mantenimento dell’ex marito. L’artefice di questa truffa nel 2011 è riuscito ad aprire un negozio col nome della mia compagna, lui non poteva perchè aveva già un fallimento alle spalle. La mia compagna viveva un momento difficilissimo della sua vita, aveva anche tentato il suicidio perchè era stata lasciata da poco dall’ex marito,faceva anche uso di psico farmaci prescritti dal medico e figlia in anoressia.Lui è riuscito a farle firmare delle carte, la cosa folle è che la mia compagna non capiva cosa stesse facendo e non ci ha guadagnato neanche un euro. Adesso il negozio ha 200.000€ di debiti e c’è un concordato in atto.

Chiaramente, per poter dire qualcosa di sensato in una vicenda del genere bisognerebbe conoscerla molto più approfonditamente ed aver visionato almeno le carte principali che si sono sviluppate in relazione ad essa.

In linea generale, e per voler dare un senso ad una domanda che ne ha poco, dal momento che chiaramente ciò che succede dopo il deposito di una querela dipende dal singolo caso, si può dire che bisogna stare molto attenti a non confondere i profili penali di una determinata vicenda con quelli civili.

Questo significa che non è affatto detto che, presentando una querela, quand’anche questa proseguisse sino alla condanna del responsabile, ci siano poi delle conseguenze sul versante civilistico e cioè nella regolamentazione dei rapporti tra il responsabile e la vittima del reato.

La presentazione di una querela, infatti, serve a consentire allo Stato di punire il responsabile di reati in modo che sia tutelato l’interesse di tutti a che fatti di questo genere sia scoraggiati ed eventualmente i responsabili custoditi, per un certo periodo, in strutture carcerarie, senza o con meno possibilità di nuocere ad altri.

Non serve invece direttamente a minare la validità degli atti intercorsi tra le persone che sono state protagoniste della vicenda, cosa che è lasciata, come tutti gli aspetti civilistici, all’iniziativa degli interessati che devono valutare se iniziare cause nei confronti del responsabile, tra cui anche, eventualmente, la famosa costituzione di parte civile nel processo penale, ove possibile, e ove opportuno (si tratta di un aspetto da valutare attentamente), che poi è sempre una causa civile, con la sola particolarità di essere, per comodità, esercita all’interno di un processo penale.

Non credo che una persona senza una adeguata preparazione giuridica possa comprendere fino in fondo questi concetti, ragione per cui a mio giudizio è assolutamente indispensabile per voi, se intendete tutelarvi, cercare un avvocato da cui farsi assistere.

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Posso querelare un ex datore che mi ha offeso in pubblico?

come lavoro sono una promoter , le voglio raccontare il mio problema io il giorno 20 e 21 giugno ho lavorato in un C commerciale carrefour x una promozione e successo che sono stata buttata fuori senza una motivazione davanti alla gente dal responsabile di sicurezza offedendomi davanti alle persone publicamente , ho lavorato tutta la giornata di venerdi tranquilamente poi sabato fino alle 13 quando mi sono recata verso la guardia x consegnare il pass d mi si e avvicinato e mi ha deto che voleva parlare con me ,io nn mi sono rifiutata gli ho detto che verso le16 quando sarei rientrata x il lavoro avremo parlato lui con toni alti mi ha detto che io alle 16 nn potevo mettere piu piede in nel punto vendita e lui mi ha ripetuto piu volte sempre con toni alti e ero radiata a quel punto sono svenuta e sono stata socc dall a gente che stava li ora gli voglio fare una querela perche lui mi ha offesa publicamente tutto questo in assenza del direttore

Può darsi che il reato ci sia, anche se bisognerebbe approfondire maggiormente l’accaduto in tutti i suoi dettagli.

Al di là dell’esistenza del reato, però, devi valutare la disponibilità di prove a tuo favore: ad esempio, ci sono dei testimoni che possono essere sentiti circa il fatto?

Oltre a questo, e quand’anche tu avessi adeguate prove a tuo favore, devi valutare la convenienza di un’iniziativa come questa, facendo una adeguata considerazione dei costi benefici.

Nel fare questo, tieni presente che una denuncia di questo genere, soprattutto in ragione della necessità di corredarla di un adeguato apparato probatorio, è altamente sconsigliabile sia confezionata e portata avanti solo da te, mentre invece sarebbe assolutamente preferibile che tu ti facessi affiancare da un avvocato, cosa che comporta un costo di non certo recupero in seguito anche in caso di condanna della controparte.

Ti invito per il resto a leggere la nostra scheda in materia di denuncia querela.

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Se un utente mi lascia un feedback negativo su ebay come mi posso tutelare?

sono il titolare di un account ebay che ha ricevuto un feedback negativo per un transazione che ha avuto un piccolo ritardo nella spedizione (a causa mia devo ammetterlo, c’è stato un piccolo ritardo di qualche giorno). Ma ritengo tuttavia che ci sia una sproporzione dal danno subito dall’acquirente e quello fatto alla mia azienda. L’acquirente non si è fatto scrupoli nel rilasciare il feedback negativo che ci compromette non poco. Ho provato a mettermi in contatto con ebay che mi ha negato la possibilità di rimozione di tale feedback in quanto in linea con il loro regolamento. Ho provato anche a chiamare l’acquirente ma ha intuito che fossi io e ha staccato la conversazione. La mia azienda è chiaramente danneggiata da questa situazione, e vorrei agire sia sul piano penale con una querela sia sul piano civile per il risarcimento del danno. Vorrei sapere se ciò è fattibile e se eventualmente Voi potreste aiutarmi, e a che condizioni.

Abbiamo già parlato di situazioni del genere in un nostro precedente post, che puoi leggere qui.

Nel tuo caso, credo valgano più o meno le stesse considerazioni fatte allora.

Per cui io ti consiglierei senz’altro di procedere con una diffida, valutando poi in seguito per il resto.

Per conoscere le nostre condizioni, puoi collegarti alla pagina sulla diffida, oppure, se vuoi muoverti in modo diverso, chiederci un preventivo compilando l’apposito modulo.

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Cosa posso fare se la mia querela non si sa più dove sta?

5 ANNI FA E’ STATA PRESENTATA UNA QUERELA AI CARABINIERI DI TORRE DEL GRECO, CONTRO L’EX MARITO DI MIA FIGLIA, PER FURTO DI GIOIELLI ED VARIE DELLA MIA FAMIGLIA.
HO SAPUTO CHE DA NAPOLI FU SPEDITA A TORRE ANNUNZIATA PER COMPETENZE, POI GIUGNO 2013 RISPEDITA A NAPOLI PER LO STESSO MOTIVO, OGGI NON CI SONO PIÙ TRACCE.
HO UN DOCUMENTO DEL TRIBUNALE DI T. ANNUNZIATA DOVE SI EVINCE: LA DATA, IL NUMERO DELLA PRATICA ED IL NOME DEL MAGISTRATO CHE SI INTERESSAVA DELLA FACCENDA.
VORREI SE E’ POSSIBILE RINTRACCIARE LA DENUNCIA E SE POSSIBILE FARE SEGUIRE IL SUO CORSO NORMALE. SI SOSPETTA UN DOLO,

La prima cosa è presentare una istanza del 335 per vedere dove si trova adesso questo procedimento.

Dopodiché si può valutare in base agli esiti.

Attenzione però perché un conto è sapere che la pratica esiste e dove sta, tutto un altro conto è chiedere che la pratica prosegua, perché di fatto, nonostante l’obbligatorietà dell’azione penale, molte querele vengono lasciate giacere nei cassetti, in molti casi senza nessun dolo ma semplicemente per impossibilità di occuparsi di tutti i casi pendenti.

Sotto questo secondo profilo, si potrebbero fare delle istanze di «prelievo» o di prosecuzione dell’azione, ma non c’è nessuna garanzia di efficacia di iniziative di questo genere.

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Quali sono le spese legali dopo aver presentato una querela?

due giorni fa ho consegnato presso i carabinieri una denucia querela per aggressione,minacce e ingiurie. Al pronto soccorso mi hanno dato una prognosi di 5 giorni e 8 giorni di antidolorifici. Il maresciallo durante la denuncia mi ha comunicato che la mia è una querela di parte e non d’ufficio (oltre 40 gg di prognosi) e che può essere ritirata. Il procedimento sarà affidato ad un giudice di pace.
-Cosa vuol dire che può esser ritirata?
-Sono un pò preoccupato per i costi da sostenere, attulamente non sono occupato. Può darmi un’idea dei costi?
-Ma adesso come procede l’iter giudiziario, devo prendere un avvocato? Lei può aiutarmi?

Ovviamente, che può esser ritirata significa che se cambi idea e vuoi rinunciare al fatto che il colpevole sia punito puoi chiedere il processo termini e, se ci sarà il consenso del querelato, il procedimento andrà archiviato.

Non ci sono di solito particolari costi da sostenere nel procedimento penale, che è un affare che interessa più lo Stato che i singoli, salvo che tu non decida di costituirti parte civile, cosa che rappresenta solo una eventualità, che peraltro io solitamente sconsiglio, preferendo il giudizio civile a parte.

Se sei disoccupato, comunque, per quello che eventualmente ci sarà da fare puoi chiedere l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato.

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Come posso recuperare il mantenimento dal mio ex coniuge col patrocinio gratuito?

sono divorziata da un anno e disoccupata, il mio legale (ho il gratuito patrocinio) non ha provveduto a consegnarmi la sentenza di divorzio ed ora ho anche questo problema : l’ex marito ha smesso di mandarmi l’assegno divorzile da novembre e 2 anni che non provvede all’aggiornamento istat.sto esortando dai primi gg di dicembre il mio legale a fare un ricorso al giudice.poichè il mio legale non procede,ho presentato 2 querele presso i carabinieri e la Gdf ( fornendo la sentenza di separazione poichè le condizioni economiche non sono variate)ed ho anche segnalato con raccomandata l’accaduto presso la caserma dove presta servizio il mio ex coniuge.ho chiesto al mio legale di mettere il mora l’ex marito ma mi è stato risposto che non serve in quanto ha provveduto a contattare telefonicamente il legale della controparte.cosa devo fare,atten dere l’iter delle querele?ho diritto ad un risarcimento poichè sto contraendo debiti con parenti ed amici …

La sentenza puoi andare, se vuoi, a prenderla fuori anche tu, presso la cancelleria del tribunale, ufficio separazione e divorzi o volontaria giurisdizione. Essendo tu la «parte» hai diritto di averne una copia.

Se il problema è appunto il mancato pagamento del mantenimento, devi chiedere una copia della sentenza di divorzio con l’apposizione della formula esecutiva.

Non ti serve, infatti, fare nessun nuovo ricorso per questa cosa, nè per l’aumento ISTAT, devi semplicemente mettere in esecuzione il titolo di cui già disponi, cioè la sentenza di divorzio.

La segnalazione alla caserma non è stata una buona idea perché il fatto di aver messo a conoscenza terzi della situazione di insolvenza del tuo ex marito potrebbe esserti contestato sotto diversi profili, anche se dipende da come l’avevi indirizzata e da chi effettivamente l’ha ricevuta.

La messa in mora in quanto tale è inutile perché si tratta di obbligazioni liquide ed esigibili che si costituiscono in mora automaticamente dal giorno della scadenze, se intendevi invece semplicemente fare un sollecito, quello è un altro paio di maniche.

Quanto al risarcimento, è discutibile perché di solito l’inadempimento di un’obbligazione comporta che si sia tenuti al risarcimento delle conseguenze normali, cioè collegate in una situazione ordinaria all’inadempimento, ma non di quelle pur casualmente collegate: è evidente che se non adempio un’obbligazione di 100 euro a seguito del quale inadempimento si verifica il fallimento del mio creditore non posso essere tenuto a risarcire tutto il fallimento, che del resto è dovuto anche ad altre concause.

In ogni caso, io mi concentrerei sul recupero del capitale che non è assolutamente detto sia facile.

Ovviamente, puoi fare il recupero del credito anche col gratuito patrocinio ma è necessaria una nuova delibera di ammissione perché è un procedimento esecutivo.

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Per vedere se ci sono i presupposti per la calunnia bisogna esaminare la denuncia.

circa 2 anni fa, fui denunciato per art 594cp; 612cp; 640cp (ingiuria; minaccia; truffa) per aver svolto bene il mio lavoro di consulenza a persona che ovviamente non voleva pagare e che pagava solo dopo essersi rivolta all’avvocato che la consigliava in merito.
Querele tutte smontate già durante le indagini, tranne forse quella di ingiuria su cui si sta ancora indagando. A questo punto potrei chiedere un risarcimento per calunnia? Ne vale la pena?

Come dico pressoché tutti i giorni, non ha il minimo senso parlare di cose come queste in generale e mi stupisce sempre di più come gli utenti possano pensare che noi avvocati si sia in grado di «divinare» e dare indicazioni in un caso senza conoscerlo per niente.

Può darsi che si possa procedere con una denuncia per calunnia, ma per poterlo dire con maggior sicurezza è evidente che si dovrebbero esaminare i documenti del caso, a partire proprio della denuncia, che è il «fatto – documento» con cui si è realizzato l’eventuale reato, per vedere se ne sussistono gli elementi costitutivi.

Vedere, ulteriormente, se ne vale la pena è un altro paio di maniche ancora. Qui sarebbero da fare alcune considerazioni e indagini sulla solvenza della controparte.

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Se mi staccano a morsi un pezzo di naso mi conviene fare la denuncia?

Mio marito si è messo in mezzo in un litigio tra due persone per dividerle e uno di questi gli ha morso il naso staccandogli un pezzo… 6 punti e forse poi una plastica al naso… consiglia una denuncia e come devo fare e cosa comporta?

Beh ci sono davvero tante valutazioni da fare.

Innanzitutto, visto il danno e le modalità particolarmente violente, c’è da dire che probabilmente i presupposti per una denuncia anche penale ci sono tutti.

Detto questo, bisogna valutare la convenienza di presentare effettivamente la denuncia, sotto diversi profili, tra i quali elenco molto sommariamente:
– solvenza del danneggiante (c’è il rischio di incardinare procedimenti, spender soldi in avvocati, poi non recuperare nulla)
– praticabilità della sede civile, penale o entrambe
– consistenza del danno (valutabile da un medico legale)
– ecc. ecc..

Vi consiglierei di acquistare un’ora di consulenza da un avvocato in cui approfondire adeguatamente la situazione e così valutare cosa conviene fare e prendere una decisione essendo muniti delle informazioni giuste.