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Visto per USA e precedente per spaccio: va dichiarato?

A breve dovrò partire per l’america, ma quando avevo 17 anni sono stata arrestata per spaccio di marijuana. La pena fu sospesa per messa alla prova che terminò positivamente. Adesso ho 22 anni e mi chiedo se alla domanda sull’ESTA in merito agli arresti per sostanze dovrei rispondere affermativamente, e se questo possa pregiudicare il mio ingresso in America. Non so veramente a chi rivolgermi per avere delle informazioni, spero che possiate aiutarmi.

[la risposta è nel podcast]

Note dell’episodio:
– leggere anche questo post;
– la riforma di cui parlo nell’episodio é il D.Lgs. 2 ottobre 2018, n. 122.

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Padre che consuma stupefacenti e servizi sociali: che fare?

>Sono Manuela madre di 2 figli meravigliosi. Ho ricevuto dagli assistenti sociali una raccomandata dove siamo invitati io e il papà a vari colloqui x valutare se i miei bimbi sono a rischio. Ora premetto che la denuncia é partita dai carabinieri del paese xké il padre, é stato trovato a fumare cannabis con amici. Dato cio sono arrivati a casa a fare una perquisizione senza nessun mandato, solo a lui, quando agli amici in possesso di molto più, non sono andati. Forse sulla base della precedente perquisizione, effettuata solo 5 mesi prima, sempre da carabinieri ma di altro paese. La prima perquisa è stata traumatica, con i bimbi presenti, sempre senza un mandato, x non parlare del fatto ke devi solo subite in silenzio x non aspettarti di peggio. Con la seconda arrivo a casa con i bimbi e trovo già i caramba all’interno. Dico a loro di uscire e andarsene da casa mia due volte tranquilla. Stessa dinamica: il padre buono e semplice , collaborativo al massimo, consegna tutto ciò ke ha. Il padre è x me il primo responsabile della sua superficialità nel trattare la cosa. Un uomo spesso, dato ke tutte le mamme in passato hanno sbagliato nel crescerli, matura molto dopo una donna. Come molto dopo capisce cosa siglifichi essere genitore.Diciamo ke arrivano lentamente .
Arriviamo al dunque: io molto stanca dei soprusi subiti, in ogni settore di questa società in declino, alla fine li ho buttati fuori di casa quasi a calci, urlando come una pazza ma sana di mente. Figurarsi toccare uno dell’ arma!!! Chiaramente poveretti questi carabinieri ke partono al giuramento con tutte le più buone intenzioni, è difficile spiegare ke ormai nella società fungono più come riscossori di tributi, ke come salvatori dei cittadini. Diciamolo apertamente ke , x noi cittadini, sono visti più come un problema, ke un aiuto. Smettiamola d’essere ipocriti socialmente.Uno va da loro solo x casi gravi. Te li trovi x strada e ti tocchi. Sono segno di vergogna se vanno a casa di qualcuno. Nessuno vuole avere a ke fare con loro. Di una cosa sono certa, stiamo vivendo un crollo totale della democrazia. Un popolo affamato, derubato di ogni diritto non può ke arrivare alle armi. Cittadini costretti a stare in silenzio, pur ammettendo i propri errori, x evitare il peggio. Zitto, taci, subisci cosi non ti succederà niente…Non ti porto via i bambini, questa è La loro arma. Così ti costringono a abusi di potere e conflitti di interessi. Io ai miei figli ho detto No.!! Agire, siate liberi, usate cuore amore e saggezza nel capire ke si può dire no. No come tutti i grandi ke hanno detto No ai soprusi. Denunciate, provate a cambiare le cose. Come lo fecero i nostri partigiani. No al silenzio. Disgregazione, distruzione della famiglia, questo è l’obbiettivo. Divisi, separati siamo tutti più deboli e governabili. La famiglia è l’unica cosa ke abbia realmente valore in questa vita così breve. I figli, le persone, gli affetti. Invece Viene demolita, resa esanime. Il padre dei bimbi non è un cattivo, e un semplice e umile ke hanno schiacciato, trattato da criminale. Non ha più vita sociale, tolto ogni dignità. X riuscire forse a tenere i miei bimbi, io ke sono pulita, devo chiaramente dissocciarmi da lui. Tutto questo accanimento ha portato a una frattura tra me e il padre. Quello ke ti insegnano è vai, abbandona pure il famigliare ke ha bisogno di aiuto. Pensa solo a te se vuoi riuscire a tenere i bimbi. Questo è quello ke mi sono sentita dire. Mi chiedo? X i carabinieri i miei bimbi sono a rischio, perché x loro hanno possibile accesso a sostanze. Dato ke ai carabinieri ha dato tutto il padre io mi chiedo come fanno a dichiarare una cosa simile? Secondo loro forse un bimbo di 4anni è capace di salire, aprire mobili e andare a cercare quella cosa specifica di cui non ne sa l’esistenza x mangiarla forse oppure x fabbricarsi una sigaretta. Non so. Guarda come sono preoccupati x i miei bimbi, quando non si sono fatti il minimo problemi ad entrare in casa con dei minori senza uno straccio di documento.
Chissà xké dopo ke li ho buttati fuori di casa a insulti, il ragazzino di 18 anni, sotto leva ke sapeva ancora di latte mi ha sfidata caricandomi, mentre comandate e altro volevano arrestarmi su due piedi fregandosene di farlo di fronte a dei bambini con denuncia annessa. Questo è secondo voi l’atteggiamento di persone ke sono realmente preoccupate x i miei bambini? Sono pultroppo poveretti assuefatti da un meccanismo vizioso ke li ha privati di tutti i loro buoni propositi. Della capacità di giudizio, schiavi della burocrazia e dei giudici ke liberano i reali assassini e criminali. Chi paga sono i miseri, il popolo al quale avevano giurato di proteggerlo. Dopo questo riassunto/sfogo. Vorrei sapere se sia meglio cercarmi subito un avvocato civilista ke si occupa di diritto dei minori o cos’altro? Cosa posso fare x evitare il peggio? Cosa posso fare x i miei bambini? Sicuramente mettermi Occhiali rosa x riuscire ad essere tranquilla e positiva anche se mi risulta molto difficile. Forse dovro dimostrare d’essere incrollabile come madre, fingere???? Le confesso ke essendo una ex malata di cancro senza più scudi e bariere mi risulta difficile recitare. Fingere. Sono sempre stata sincera in tutto e ora acor piu. Difficile ma x i piccoli se dovro farlo lo farò.

La mia impressione al momento è che tu stia ingigantendo una situazione che è in realtà molto più semplice, probabilmente per i contraccolpi emotivi di quello che hai vissuto recentemente o meno.

Se il tuo convivente è stato trovato in possesso di sostanze stupefacenti, c’è stato il problema di capire se questo possesso era indice solo di un uso personale o anche di spaccio e, per accertare questo, uno dei mezzi principali è disposizione è la perquisizione domiciliare, in cui si vede se la persona in questione possiede altre quantità di stupefacente insieme ad altri «attrezzi» tipici di chi fa commercio di queste sostanze come bilancini, confezioni, ecc.

Come saprai, l’uso personale, infatti, al momento, non è reato, ma solo un illecito di altro tipo – il consumatore viene considerato più una vittima che un criminale e viene seguito dai servizi pubblici per aiutarlo a superare le abitudini di consumo. Chi invece fa commercio degli stupefacenti commette un vero e proprio reato, considerato abbastanza grave perché promuove tali abitudini presso la generalità del pubblico.

Nei casi in cui una persona viene colta intenta a consumare stupefacenti insieme ad altre persone, c’è sempre il problema di capire se si tratta di un uso personale per tutti o se invece uno del gruppo è lo spacciatore che ha procurato di sua iniziativa la sostanza per tutti e gli altri semplici consumatori. Anche per questo si è resa necessaria la perquisizione.

Se la perquisizione, e tutti gli altri elementi raccolti, tra cui l’esame tossicologico che ha esaminato la quantità di principio attivo contenuta nella sostanza rinvenuta al tuo convivente, hanno alla fine tratteggiato un quadro più di consumatore che di spacciatore, ora il servizio pubblico vi sta seguendo per tale motivo – si tratta di una cosa non solo normale, ma opportuna, dal momento che a tutela dei minori è giusto che gli assistenti sociali intervengano in nuclei familiari in cui c’è una persona almeno che fa uso di stupefacenti, per tanti motivi che non è davvero il caso di richiamare.

Tutto ciò premesso e chiarito, credo che l’atteggiamento migliore da parte vostra, non solo esteriore, ma anche interiore (non c’è bisogno di recitare parti o copioni di nessun genere), sia quello di accettare innanzitutto l’intervento del servizio, dato che l’«errore», a parte le modalità di intervento delle forze dell’ordine e tutto quello che può esservi spiaciuto, è comunque inizialmente del tuo convivente stesso.

Dopo aver accettato come giusto o comunque inevitabile l’intervento del servizio, il mio consiglio è quello di collaborare con lo stesso, seguendo anche le indicazioni che verranno impartite al tuo compagno per seguire un percorso presso il SERT per trattare la sua situazione di consumatore di sostanze.

Una consulenza orientativa di partenza da un avvocato che comunque interessato del caso potrebbe, se opportuno, in seguito intervenire più prontamente non sarebbe affatto male. Se vuoi acquistarne una da noi, puoi cliccare sul link apposito nel menu del blog, altrimenti puoi scegliere qualsiasi altro avvocato degno di fiducia, chiedi ovviamente sempre prima un preventivo.

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Se patteggio per spaccio rischio di perdere l’affido?

Un mia cara amica ha subito un’accusa di spaccio di stupefacenti, accusa motivata solo da telefonate ambigue e nient’altro. L’avvocato gli ha proposto di patteggiare vista la difficoltà nello smentire le telefonate, secondo lui se la può cavare con un anno o al massimo 14 mesi. C’è un problema ha in corso la causa di affidamento della figlia e l’altro avvocato gli ha detto che sarebbe meglio un’assoluzione per evitare di perdere l’affidamento. E’ possibile appellarsi alla non efficacia nei giudizi civili della sentenza penale? Oppure evitare che venga menzionata?

Il legale che si occupa dell’affido ha ragione: una condanna, anche se frutto di un patteggiamento (che è comunque per legge equiparato ad una pronuncia di condanna), per un reato come la detenzione e lo spaccio degli stupefacenti può influenzare l’andamento dell’affido stesso. Parliamo di un reato abbastanza grave già di per sé, se poi commesso a livello di organizzazione la gravità aumenta ancora.

Detto questo, come se ne esce?

Non è facile valutare se patteggiare o discutere un procedimento penale, ma è necessario farlo nel miglior modo possibile e per farlo bisogna iniziare ad esaminare in modo approfondito proprio quelle telefonate che tu dici «ambigue». Leggendo la trascrizione, si può vedere se una condanna è probabile o meno.

Anche ad altri miei clienti sono capitate cose del genere e a seconda dei casi abbiamo valutato se il coinvolgimento era tale da rendere più conveniente la strada del rito alternativo oppure non così forte e quindi tale da rendere possibile una discussione. Certamente vanno considerati anche i costi, il patteggiamento, esaurendo subito il procedimento, costa molto meno in termini di spese legali rispetto ad un dibattimento.

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il lavoratore è obbligato a sottoporsi a test per rilevare l’uso di droghe?

Vorrei sapere di preciso cosa dice e cosa obbliga la legge che costringe i lavoratori a subire controlli medici x rilevare l’uso di sostanze stupefacenti,se è già entrata in vigore e in cosa mi posso rifiutare.

La normativa di riferimento è l’art. 125 del D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, pubblicato in G.U. ordinaria del 15/3/2006, che prevede i controlli e  prevede le sanzioni per l’inosservanza. Gli esami sono obbligatori sono per alcune categorie di lavoratori e non per tutti. Più precisamente, sono previsti per i seguenti tipi di lavori:

1) Attività per le quali è richiesto un certificato di abilitazione per l’espletamento dei seguenti lavori pericolosi:
a) impiego di gas tossici (articolo 8 del regio decreto 1927, e successive modificazioni);
b) fabbricazione e uso di fuochi di artificio (di cui al regio decreto 6 maggio 1940, n. 635) e posizionamento e brillamento mine (di cui al DPR 19 marzo 1956 n. 302);
c) Direzione tecnica e conduzione di impianti nucleari (di cui al DPR 30 dicembre 1970 n 1450 e s.m.)
2) Mansioni inerenti le attività di trasporto
a) conducenti di veicoli stradali per i quali è richiesto il possesso della patente di guida categoria C, D, E, e quelli per i quali è richiesto il certificato di abilitazione professionale per la guida di taxi o di veicoli in servizio di noleggio con conducente, ovvero il certificato di formazione professionale per guida di veicoli che trasportano merci pericolose su strada;
b) personale addetto direttamente alla circolazione dei treni e alla sicurezza dell’esercizio ferroviario che esplichi attività di condotta, verifica materiale rotabile, manovra apparati di sicurezza, formazione treni, accompagnamento treni, gestione della circolazione, manutenzione infrastruttura e coordinamento e vigilanza di una o più attività di sicurezza;
c) personale ferroviario navigante sulle navi del gestore dell’infrastruttura ferroviaria con esclusione del personale di camera e di mensa;
d) personale navigante delle acque interne con qualifica di conduttore per le imbarcazioni da diporto adibite a noleggio;
e) personale addetto alla circolazione e a sicurezza delle ferrovie in concessione e in gestione governativa, metropolitane, tranvie e impianti assimilati, filovie, autolinee e impianti funicolari, aerei e terrestri;
f) conducenti, conduttori, manovratori e addetti agli scambi di altri veicoli con binario, rotaie o di apparecchi di sollevamento, esclusi i manovratori di carri ponte con pulsantiera a terra e di monorotaie;
g) personale marittimo di I categoria delle sezioni di coperta e macchina, limitatamente allo Stato maggiore e sottufficiali componenti l’equipaggio di navi mercantili e passeggeri , nonché il personale marittimo e tecnico delle piattaforme in mare, dei pontoni galleggianti, adibito ad attività off-shore e delle navi posatubi;
h) controllori di volo ed esperti di assistenza al volo;
i) personale certificalo dal Registro aeronautico italiano;
l) collaudatori di mezzi di navigazione marittima, terrestre ed aerea;
m) addetti ai pannelli di controllo del movimento nel settore dei trasporti;
n) addetti alla guida di macchine di movimentazione terra e merci;
3) Funzioni operative proprie degli addetti e dei responsabili della produzione, del confezionamento, della detenzione, del trasporto e della vendita di esplosivi.

Come si vede, si tratta di lavori per i quali la lucidità dell’operatore è fondamentale in quanto dalla stessa dipende la sicurezza degli altri. Ti consiglio comunque di leggere il testo del decreto su normattiva perchè questo tipo di atti normativi viene modificato spesso.

quando si patteggia poi bisogna dichiarare di avere precedenti penali?

in data 23 ottobre 2009 ho commesso un’infrazione dell’art 187 e mi è stata sospesa la patente per 6 mesi. Comunico di aver svolto test periodici ed avendo in mano un relazione positiva del centro medico legale. (In sintesi non ho mai più sbagliato nulla). Mi è arrivata la tanto attesa contravvenzione di € 8.200 per cui il mio avvocato mi ha consigliato di patteggiare. Ora le mie domande sono: – io devo compilare un certificato per il passaporto, e mi chiede se ho PRECEDENTI PENALI. Sono in corso di procedimento per sospensione condizionale. Ma devo mettere SI o NO? – Negli Stati Uniti ci posso andare in visita? – Per tutta la vita dovrò scrivere di avere precedenti penali anche se non commetterò più nulla?

Rispondo per punti:

1) Secondo me devi mettere sì, se il procedimento si è concluso, mentre invece puoi mettere no se il procedimento è ancora pendente.

2) Nel caso sia una visita per cui è necessario un visto, lo decideranno le autorità degli Stati Uniti. Nel caso invece sia sufficiente il passaporto, non credo proprio che ti potrà mai essere ritirato per un patteggiamento.

3) La sentenza di patteggiamento secondo la legislazione più recente purtroppo è equiparata ad una sentenza di condanna, quindi ti consiglierei di rendere una dichiarazione positiva.