Interessato all’acquisto di un prodotto denominato “Web clip Empire” proposto da Xoom a tutti gli “xoomer”, provvedevo ad effettuare un bonifico del prezzo richiesto e, come previsto, ad inviare a mezzo fax il modulo d’ordine completo in ogni sua parte e la contabile bancaria. Dopo 40 giorni non avevo ancora ricevuto nulla e sollecitavo il venditore, il quale mi rispondeva che si trattava di un probabile pasticcio combinato dal corriere incaricato della consegna. Trascorsi ulteriori giorni senza ricevere più notizie, ho provveduto ad inviare ben 4 e-mail di sollecito. Non essendo servito a nulla, con successiva raccomandata a.r. ho provveduto a formulare nei confronti di Xoom una formale costituzione in mora, ai sensi dell’articolo 1219 e seguenti Codice Civile, con l’intimazione ad adempiere entro 10 giorni dalla ricezione. A tutt’oggi però il prodotto non mi è ancora stato consegnato. Al di la dell’esiguo valore della vicenda, non riesco a tollerare l’indifferenza del venditore e per questo motivo sarei intenzionato a rivolgermi al Giudice di Pace…
Il caso capitato al lettore evidenzia come uno dei problemi fondamentali che dovranno essere risolti in questa prima fase di sviluppo del commercio elettronico sia quello della logistica, cioè dei corrieri e della consegna della merce. I consumatori, si è visto, hanno iniziato ad usare Internet per i loro acquisti e si rivolgono, come è logico perché è proprio questa l’essenza dell’ e-commerce, a fornitori situati in ogni parte del mondo. Effettuato, in modo sicuro e conveniente, l’acquisto, rimane però il problema della consegna del prodotto acquistato, che nella maggior parte dei casi è, almeno ad oggi, un bene di valore esiguo, come un libro, un cd-rom, un software. Nel caso in questione, che poi si è accertato essere stato dovuto effettivamente ad un problema di consegna, tutto è stato poi risolto con la agognata consegna del prodotto acquistato.
Ma come comportarsi quando la merce ordinata nel cyberspazio tarda a materializzarsi nel mondo reale?
E’ il venditore a essere responsabile della consegna della merce. Anzi, una delle obbligazioni fondamentali del venditore è proprio quella di consegnare la cosa acquistata (art. 1476 cod. civ.). Egli non può fare “scaricabarile” dicendo che è colpa del corriere, perché a mente dell’art. 1228 cod. civ., “salva diversa volontà delle parti, il debitore che nell’adempimento dell’obbligazione si vale dell’opera di terzi, risponde anche dei fatti dolosi o colposi di costoro.” cioè è onere del venditore curare che il corriere operi correttamente e il venditore rimane sempre, di fronte al cliente, responsabile del relativo operato. Ovviamente occorre che il cliente abbia messo in grado sia il venditore sia il corriere di adempiere all’obbligo di consegna, cosa che non si ha, ad esempio, quando per un errore di battitura sul modulo d’ordine, si sia indicato un indirizzo diverso da quello reale presso il quale è possibile rinvenire il cliente o suoi familiari o dipendenti. In tutti questi casi non è colpa del venditore né del corriere ed ovviamente il cliente non può lamentarsi di nulla, ma deve cercare di correggere l’errore quanto prima.
In tutti i casi in cui, invece, la mancata consegna del prodotto acquistato dipende dall’inerzia del venditore, o comunque delle persone cui lo stesso si è affidato per la consegna, il compratore può avvalersi, se crede, di uno speciale procedimento di esecuzione in forma specifica del contratto di vendita rimasto inadempiuto, sempre salvo che non preferisca richiedere lo scioglimento del contratto, cioè rinunciare al bene e riavere il denaro corrisposto in anticipo. La esecuzione coattiva dell’obbligazione di consegna è prevista dall’art. 1516 cod. civ. per le ipotesi in cui “la vendita ha per oggetto cose fungibili che hanno un prezzo corrente … e il venditore non adempie la sua obbligazione”. Le cose fungibili sono quelle che appartengono ad una categoria e che sono reperibili ovunque sul mercato, così come i libri, i cd-rom, le licenze software, tutte cose che si possono acquistare anche da un altro fornitore. In questi casi, appunto, il codice prevede che “il compratore può fare acquistare senza ritardo le cose, a spese del venditore, a mezzo di” ufficiale giudiziario, dandone nel contempo “pronta notizia al venditore.”. In questi casi “Il compratore ha diritto alla differenza tra l’ammontare della spesa occorsa per l’acquisto e il prezzo convenuto, oltre al risarcimento del maggior danno” generato ad esempio dal ritardo nel conseguimento della disponibilità del bene.
Ovviamente si tratta di una procedura legale e quindi un po’ complicata e comunque sicuramente costosa, pertanto la prima cosa che deve fare chi non riceve nei termini congrui una cosa che non ha ordinato è inviare alla sede legale della società venditrice una diffida ad adempiere entro un certo termine, specificando che in mancanza ci si tutelerà nelle forme opportune, magari con ricorso alla esecuzione in forma specifica di cui all’art. 1516 cod. civ..
16 risposte su “Merce ordinata su internet: se non arriva che fare?”
pensate a me sono arrivati prima degli oggetti da hong hong e da los angeles che un oggetto da roma (che non e ancora arrivato dopo 20 giorni dal acquisto) e mi diceva che dopo 5 giorni sarebbe arrivato. COSA DEVO PENSARE????????
Eh, sicuramente non bene…
Salve. Vivo all’estero e a luglio di quest’anno ho acquistato degli oggetti in un negozio in Italia che mi sono stati regolarmente spediti. Il negoziante ha dimenticato di tradurre in inglese la bolla di accompagnamento e alla mia richiesta di farlo il prima possibile non ha mai risposto alle e-mail. Dopo molte peripezie ho fatto io la traduzione e dopo pagamento del deposito del pacco presso i magazzini postali, per negligenza,mi e’stata consegnata la merce. E qui viene il bello perche’mancava uno degli oggetti. Ho telefonato al negoziante e mi ha detto che avrebbe controllato. Ho mandato unáltra e-mail chiedendo di spedire al piu’presto l’oggetto ma non ha mai risposto. Vorrei sapere cosa fare a questo punto. Posso obbligarlo a restituire i soldi e come? E posso chiedere che paghi le spese che ho dovuto pagare per sua negligenza piu’per una questione di principio? Comunque a me interessa l’oggetto o quello che ho pagato.
Spero che possa aiutarmi.
Grazie.
Il primo passo sarebbe l’invio di una diffida ma devi valutare se ne può valere la pena.
Una diffida da parte di un avvocato o scritta da me? E in quel caso ci sarebbero modelli che posso usare? Per valere la pena intende i soldi che dovrei pagare a un avvocato? Grazie mille.
Avvocato. Esatto.
Ciao Tiziano,
io ho acquistato un orologio su internet il 26 febbraio 2016 e ad oggi non ho ancora ricevuto niente.
Come loro riferimento ho soltanto una mail che ogni tanto uso per informarli che la merce non è ancora arrivata ma loro mi rispondono che arriverà perchè l’hanno spedita.
Come devo comportarmi?…
Mah, mi sembra un po’ troppo per sperare che arrivi ancora onestamente…
ho ordinato delle scarpe su internet, ho contattato il corriere e il venditore.. il venditore non risponde e il corriere dice che non ha nessuna responsabilita. come faccio?
Come faccio a darti qualsiasi spunto anche generico senza sapere ad esempio tramite quale sito, se il venditore è italiano o estero e tutti gli altri dettagli del caso?
Ciao Tiziano,
20 giorni fa ho ordinato su un sito internet (da come me lo presentavano molto affidabile) un paio di scarpe Golden Goose del valore di 180 euro. Il sito specificava che la consegna sarebbe avvenuta nel giro di 10 giorni e inoltre invitava anche a contattarli in caso di richieste o problemi con la consegna ecc… Una volta effettuato il pagamento mi arrivò subito la mail di conferma dell’avvenuto pagamento, dello stato di “processing” dell’ordine e della fattura. Tutto ok ho pensato. Ora; sono passati 20 giorni e non ho notizia del prodotto acquistato, ho scritto delle mail di sollecito sia sul sito (nella sezione indicata da loro per gli eventuali problemi) sia come risposta nella mail di conferma dell’ordine, ma senza ricevere alcuna risposta. Ho pensato “qui mi hanno fregato”; ma in questi giorni un’ amica ha fatto la stessa identica cosa con la differenza che a lei è andato tutto liscio: mail di conferma della DHL, stato di avanzamento dell’ordine e consegna avvenuto in tempo con il prodotto in perfette condizione e come da lei richiesto. Quindi ho pensato che forse si è verificato un problema col mio di ordine, ma come posso saperlo se questi non rispondono ai miei solleciti e nel sito non riportano neanche un numero di telefono per chiamare e chiedere spiegazione?
Lei gentilmente può aiutarmi a trovare una soluzione a questo disagio?
Grazie del suo tempo
Il primo passo per trattare questo genere di problemi è far inviare una diffida da un avvocato.
Per capire meglio di cosa si tratta, puoi leggere la scheda relativa, che puoi trovare qui: https://blog.solignani.it/schede-pratiche/strumenti/la-lettera-o-diffida-stragiudiziale-dellavvocato/
Dopodiché, devi metterti alla ricerca di un avvocato che ti assista nell’iniziare a trattare il problema. La nostra tariffa al riguardo si può visionare qui: https://blog.solignani.it/assistenza-legale/consulenza/
ho ricevuto un ordinativo da un cliente,prima di concludere,ho cercato,trovato e contattato un distributore del prodotto su internet,mi sono fatto consigliare dal venditore sul tipo di prodotto ordinare,fidandomi della dicitura sul sito ” massima disponibilità del prodotto e consegna in due giorni “,indicato,ancora oggi cosi,ho effettuato l’ordine e lunedì mattina 14 luglio ho pagato anticipatamente il prodotto.
Sono un tecnico e capisco che ci possono essere degli inconvenienti,mercoledì mattina,non ricevendo alcuna mail con il tracking del collo,ho scritto e mi hanno risposto che ci voleva del tempo,ho ribadito che da loro e indicato e scritto sulla home page accanto al prodotto,consegna in due giorni e che il cliente,dal quale ho ricevuto l’acconto non è del posto,quindi rischio di dover restituire il prodotto e tenermi poi la xbox quando arriva.
Sempre con la massima disponibilità,ho chiesto che tempi avevano per la consegna e cosa avrei dovuto dire al cliente,mi hanno risposto gli confermi inizio settimana prossima,venerdì ulteriore preoccupazione,riscrivo e chiedo,non mi rispondono più. Lunedì mattina,cioè ieri, dopo alcune mail e qualche sms,mi rispondono ” parte in settimana “,il cliente mi ha comunicato che a fronte dell’ordine vuole il doppio di quel che mi ha dato come acconto e non vuole più il prodotto che devo o cosa posso fare ?
Direi ti convenga andare subito da un legale per una diffida al tuo fornitore via pec in cui anticipi anche le voci di danno cui incorrerai in caso di loro inadempimento. Spero che tu abbia una assicurazione di tutela legale però perché le spese non sono propriamente trascurabili, ovviamente chiedi sempre prima un preventivo.
Ho acquistato su internet una maschera da snowboard il 15 marzo 2011 e il giorno seguente il negozio mi confermava la disponibilità. Il giorno 18 ho effettuato la ricarica della post pay del titolare. Il 21 marzo ho chiesto informazioni riguardo alla spedizione e mi è stato risposto che non gli risultava il pagamento. Per confermare l'operazione da me effettuata ho inviato via mail copia del pagamento.
Nei giorni successivi, dopo aver inviato diverse mail ho ricevuto una chiamata dal negoziante, il quale mi informava che aveva subito la clonazione della post pay e che mi inviava copia della denuncia fatta. In tutti i modi mi rassicurava che entro pochi giorni mi avrebbe fatto sapere se mi spediva la maschera o se mi faceva il rimborso.
Ormai sono passati più di 15 giorni e tal signore non mi ha più detto niente. Inoltre non risponde ne al telefono ne alle mie mail.
Come mi devo comportare? Grazie
Hai una tutela giudiziaria (http://goo.gl/fq3Vo) ?
Se non ce l'hai, c'è il rischio che coltivare la vicenda possa venirti a costare più di quel che vale la pena.
Gli approcci possibili in teoria sono due: il recupero del credito, per pagamento di indebito o avvenuta risoluzione del contratto o altro, dal punto di vista civile, oppure la denuncia per truffa in sede penale e sempre che tutto sommato pensiamo che il venditore fosse in mala fede. La prima soluzione costa di più, la seconda comporta di affidarsi allo Stato, tanto può andare avanti ed essere coltivata quanto rimanere a dormire nel cassetto.
Una idea intermedia per provare a fare qualcosa spendendo abbastanza poco è incaricare un legale di scrivere una diffida alla restituzione del denaro per poi vedere se e che cosa risponde il venditore. Se vuoi un preventivo dal nostro studio al riguardo, puoi compilare questo modulo /assistenza-legale/richiesta-preventivo/.
In bocca al lupo.
–?cordialmente,
tiziano solignani, da ? Mac
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