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Separazione e divorzio da coniuge all’estero: come è meglio farli.

La strada migliore: farlo venire in Italia, offrendogli biglietto e soggiorno.

Con l’entrata in vigore ed a pieno regime degli accordi in house, per approfondire il funzionamento dei quali rimandiamo alla scheda relativa, il modo più rapido, meno stressante e meno costoso per separarsi o divorziare da una persona che risiede all’estero è quello, tutte le volte in cui è possibile, di far venire questa persona in Italia anche pagandogli il costo del biglietto aereo, per poi fare, appunto, in una unica soluzione, un accordo in house presso lo studio dell’avvocato.

Per fare questo tipo di accordo, peraltro, è sufficiente che il coniuge venga in Italia anche per un solo giorno, cosa agevole per chi si trova ad esempio in Europa, ma che potrebbe essere interessante anche per chi si trova al di fuori, come nel caso classico della Cina, ma ha pochi giorni da perdere perché lavora.

Cosa succede se il coniuge non vuole o non può venire in Italia anche pagandogli il biglietto?

Qui ci possono essere due possibilità, a seconda che il procedimento sia consensuale o giudiziale, cioè vi sia il consenso o meno dell’altro coniuge a fare la separazione o divorzio.

In caso si tratti di una pratica consensuale, si può tentare di fare la separazione o divorzio per procura, cosa di cui abbiamo parlato meglio in questa nostra scheda. Perché questo sistema può dare dei problemi ed è meglio invece tentare l’accordo in house? Perché innanzitutto richiede la collaborazione del coniuge che si trova all’estero, che deve recarsi presso le autorità consolari italiane a lui più vicine, cosa che spesso comporta la necessità di fare un viaggio (a meno che il coniuge non abiti nella capitale di un grande Stato) con lo stesso costo e disagio di quello che sarebbe necessario per venire in Italia. Inoltre, può darsi che sia le autorità consolari all’estero sia i magistrati una volta che vi si giunge davanti in Italia siano poco collaborativi e mettano i bastoni tra le ruote, con la necessità per noi avvocati di fare più lavoro, con conseguente lievitazione delle spese, che comunque di per sé sono già molto più alte rispetto ad un accordo in house.

Per questi motivi, se il biglietto aereo costa sino a 1.000, anche 1.500 euro, costa sempre meno, anche pagandogli il biglietto e il breve soggiorno, farlo venire in Italia e fare tutto nello studio dell’avvocato, con un accordo in house.

Se, invece, la pratica è di tipo giudiziale, si può depositare un ricorso per separazione o divorzio presso il tribunale competente, che andrà però poi notificato all’estero. Per fare questa notifica, naturalmente, bisogna innanzitutto conoscere l’indirizzo preciso di residenza del coniuge, si deve essere assolutamente rigorosi su questo e avere documentazione chiara al riguardo, perché sulle notifiche, specialmente in materia come questa, non si può assolutamente transigere, pena la invalidità dell’intero procedimento. Questo significa che, se non si conosce l’indirizzo preciso, o magari se ne conosce uno ma non si è sicuri che sia sempre quello, si deve necessariamente incaricare un’agenzia, di solito all’estero, di svolgere le relative indagini, oppure un avvocato, sempre del posto, per le indagini relative, con conseguente ovvia ed ulteriore lievitazione dei costi. La stessa notifica all’estero, poi, può presentare qualche difficoltà, specialmente se deve avvenire in paesi che non fanno parte dell’Unione Europea o non hanno firmato convenzioni con l’Italia. In ogni caso, una notifica su estero è un lavoro impegnativo per noi, richiede comunque più ore di studio e approfondimento, a volte molte ore, e questo determina un preventivo più alto, a volte sensibilmente più alto, rispetto ad una pratica che si svolge interamente in Italia. Ripeto: sulle notifiche non è assolutamente possibile transigere. Possono sembrare una sciocchezza, ma che ne direste di ottenere una sentenza di separazione o divorzio per poi vederla impugnata per un problema di notifica magari tra 10 o 15 anni e sentire un tribunale che dichiara che siete ancora sposati con una certa persona perché la causa di separazione e/o divorzio è invalida? E magari voi siete già morti e questa bella rogna se la devono gestire i vostri figli? Mi dispiace, ma noi non ci stiamo, non sarebbe serio.

Conclusioni.

Per tutti questi motivi, vi possiamo assicurare che se vi dovete separare o divorziare la strada migliore è sentire dal vostro coniuge se, eventualmente pagandogli il biglietto aereo e il soggiorno, anche per pochi giorni, anche uno solo al limite, sarebbe disposto a venire qui a fare la pratica di separazione o divorzio, con un accordo in house, per il quale abbiamo definito una apposita tariffa flat.

Solo se proprio non c’è verso di percorrere questa strada, potete chiederci un preventivo per fare una separazione o divorzio consensuale per procura (se il vostro coniuge, pur non essendo disposto a venire in Italia, è disposto a collaborare nel paese in cui risiede) oppure una separazione o divorzio giudiziali, con notifica all’estero.

Una precisazione per quelli che devono fare la separazione. Se fate la separazione con un accordo in house, dopo soli 6 mesi potete fare anche già il divorzio. È un ulteriore vantaggio, si velocizza tutto moltissimo. L’unico problema è che anche in questo caso bisogna far tornare il vostro coniuge in Italia: purtroppo non si possono fare separazione e divorzio insieme.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

16 risposte su “Separazione e divorzio da coniuge all’estero: come è meglio farli.”

Salve
Sono Italiana, risiedo all estero, Svezia. Ho contratto matrimonio con un cittadino svedese nel 2005. Ci siamo sposati a Chieti. Avevamo la comunione dei beni. Nel 2009 ha voluto divorziare. In Svezia risultiamo divorziati, in Italia no. Posso ancora far valere i miei diritti sulla comunione dei beni? Considerando che all epoca ero molto malata.
Cordialità

buongiorno se il coniuge ( in questione russa ) ha ottenuto annullamento del matrimonio nel
Suo paese e si è sposata nuovamente , cosa si deve fare Per ottenere il
Divorzio in Italia ?

sono sposato con una ragazza albanese ma e da anni che lei e tornata al suo paese non dandomi traccia di dove fosse io vorrei separarmi da lei ma non la trovo come potrei fare

buonasera
mi sono sposata con un ragazzo marocchino dal quale sono separata di fatto dal 2009.
ora vorrei separarmi legalmente. mio marito sarebbe d’accordo essendosi, tra l’altro,già risposato nel suo paese; tuttavia non ha intenzione di fare rientro in italia.
a questo punto vorrei fargli autenticare una procura speciale al consolato marocchino.
lei mi consiglia di inviare direttamente a mio marito sia l’atto di separazione che la procura ed invitarlo a farlo autenticare al consolato?
grazie in anticipo x l’aiuto

Non credo che tu possa fare una operazione del genere senza un avvocato in ogni caso ti consiglierei di appoggiarti ad uno studio legale perché è una separazione con alcune peculiarità e dove l’appoggio di un professionista è sicuramente preferibile poi valuta tu.

Buongiorno e complimenti per le importanti notizie pubblicate.
Mi sono sposato 10 anni fa con una ragazza Colombiana (che ha quindi acquisito cittadinanza e residenza italiana tutt’ora valide) con la quale abbiamo avuto una figlia che oggi ha 16 anni.
Loro si sono trasferite da alcuni anni in Messico ed entrambi vorremmo divorziare.
Sarebbe possibile con la nuova procedura separsi “a distanza” o la consorte sarebbe obbligatoriamente tornare in Italia e presentarsi personalmente dal giudice?
In questo caso, dovrebbe tornare sia per la separazione e dopo 6 mesi nuovamente per il divorzio o solo nel primo caso?

Ringrazio anticipatamente per la disponibilità

Buongiorno,
6 mesi fa io e il mio ex marito abbiamo fatto la separazione consensuale presso il tribunale di Milano. Ora potrei procedere con le pratiche di divorzio in comune. Ho una certa urgenza dovendo io trasferirmi a vivere in Francia all’inizio del nuovo anno, ma il mio ex marito non si fa rintracciare, pertanto non riesco ad avviare la procedura di divorzio.
Cosa mi suggerite di fare?
Grazie mille
S.

Buongiorno,pe quanto tempo equitalia può bloccare dei soldi?mi spiego meglio:stò aspettando i soldi della liquidazione di mio padre,ormai deceduto,soldi che dovevano arrivare a metà luglio,ma ad un certo punto si è tutto bloccato a cusa di un debito che ho con equitalia.Questa,che si tratterrà 1\5 della somma,ha bloccato l’arrivo dei miei soldi e il responsabile dell’inps mi ha detto che è questione di poco tempo e li sblocca,esattamente di quanto tempo si tratta?esiste un limite massimo di tempo?

a me l’inps ha semplicemente detto che questi soldi mi verranno consegnati con la trattenuta di 1\5 da parte di equitalia,tutto qui,anche perchè io mi trovo all’estero e non potrei presentarmi a un’eventuale udienza.

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