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diritto

Indi Gregory é morta.

C’è qualcuno che ha ancora dubbi circa il fatto che l’eutanasia non sia più un diritto – cosa che già rappresentava una bestialità – ma sia ormai addirittura un dovere, dovere che se non sei disposto ad adempiere spontaneamente é coercibile da parte dello Stato?

I genitori volevano portarla in Italia 🇮🇹, dove avrebbe potuto sopravvivere, e l’Italia si era tempestivamente dichiarata disponibile tramite il governo e il sistema sanitario nazionale, ma non c’è stato niente da fare.

Sono molto fiero del mio Paese che, nonostante tutto, quando accadono tragedie di questo genere, é ancora in grado di impartire fondamentali lezioni di civiltà ad altri ordinamenti ed altri popoli, che si considerano sia evoluti sia democratici, senza poi esserlo nella sostanza e nelle cose che importano davvero, perché un sistema che non solo non protegge i più deboli, ma li elimina pur in presenza di soluzioni alternative, non è mai un sistema civile, ma solo un apparato di morte.

É appena il caso di notare che con provvedimenti di questo genere si va oltre il nazismo: sotto quella dottrina, infatti, i più deboli venivano eliminati per non farli gravare sul bilancio pubblico, lo Stato inglese invece, considerato che la bambina sarebbe stata a carico di quello italiano, non avrebbe avuto più alcuna spesa.

É estremamente chiaro che si tratta di ordinamenti satanici che desiderano la morte a prescindere, come valore in sé, e rappresentano la negazione della vita. Purtroppo il mondo contemporaneo si trova da decenni sotto il dominio anglosassone, con questi e altri bei risultati che sono sotto gli occhi di tutti.

Spero che ognuno faccia una adeguata riflessione e sempre evviva noi.

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diritto

Stalking e atti persecutori: riconoscerli e proteggersi

Il fenomeno dello stalking e degli atti persecutori rappresenta una minaccia sempre più rilevante nella società contemporanea. Questo articolo esplorerà in dettaglio cos’è lo stalking, come riconoscerlo e le misure da adottare per proteggersi da questa forma di violenza psicologica.

  1. Cos’è lo Stalking:
    Lo stalking è un comportamento ripetitivo e indesiderato rivolto verso un individuo, che provoca ansia e paura. Questi comportamenti possono includere chiamate e messaggi incessanti, sorveglianza costante e minacce.
  2. Segnali di Stalking:
    È importante essere consapevoli dei segnali di stalking. Questi includono l’arrivo inatteso in luoghi frequentati, la manipolazione delle informazioni personali e l’invio di regali indesiderati. Se si sospetta di essere vittima di stalking, è fondamentale agire prontamente.
  3. Impatto Psicologico:
    Gli atti persecutori possono avere un impatto psicologico devastante sulla vittima. Ansia, depressione e senso di insicurezza sono solo alcune delle conseguenze possibili. Riconoscere l’effetto psicologico è cruciale per cercare aiuto e supporto.
  4. Leggi e Normative:
    Numerose giurisdizioni hanno introdotto leggi contro lo stalking. È importante conoscere le leggi locali e denunciare immediatamente ogni comportamento sospetto alle autorità competenti. L’intervento legale può aiutare a fermare l’aggressore.
  5. Protezione e Prevenzione:
    Per proteggersi dagli atti persecutori, è essenziale adottare misure di prevenzione come limitare l’accesso alle informazioni personali sui social media, variare le routine quotidiane e informare amici e familiari sulla situazione.
  6. Supporto e Aiuto:
    Le vittime di stalking non dovrebbero mai sentirsi sole. Cerca supporto da amici, familiari, organizzazioni locali e professionisti della salute mentale. Parlare apertamente della situazione può contribuire a ridurre l’isolamento e favorire il recupero.

Se vuoi approfondire ulteriormente la questione, o incaricarmi già di svolgere la trattativa, chiama ora lo studio al numero **059 761926** e prenota il tuo primo appuntamento, concordando giorno ed ora con la mia assistente.

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Guarda questo (https://youtu.be/ksoPba2DM1A) per sapere meglio come funzionerebbe il lavoro con me.



Ti lascio adesso alcuni consigli e indicazioni finali che, a prescindere dal problema di oggi, ti possono sempre essere utili.

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diritto

Usufrutto: 7 Punti Chiave da Conoscere.

L’usufrutto è un concetto legale che spesso suscita curiosità e domande. In questo articolo, esploreremo in modo chiaro e semplice i principali aspetti dell’usufrutto. Scopriremo cos’è, come funziona e quali sono i suoi vantaggi e limiti. Continua a leggere per avere una panoramica completa su questo importante argomento legale.

1. Cos’è l’usufrutto:
L’usufrutto è un diritto reale limitato che consente a una persona, chiamata “usufruttuario”, di utilizzare i beni di un’altra persona, detta “nudo proprietario”, per un periodo determinato o fino alla sua morte. Questo diritto comprende l’uso, la fruizione e la percezione dei frutti (redditi) prodotti dal bene.

2. Usufrutto su beni immobili e mobili:
L’usufrutto può essere costituito su beni immobili (es. una casa) o mobili (es. opere d’arte). In entrambi i casi, l’usufruttuario ha il diritto di utilizzare e godere dei beni, ma non ne diventa il proprietario effettivo.

3. Durata dell’usufrutto:
L’usufrutto può avere una durata limitata (ad esempio, 10 anni) o durare per tutta la vita dell’usufruttuario. Alla scadenza, il bene e il diritto di usufrutto tornano al nudo proprietario o ai suoi eredi.

4. Vantaggi per l’usufruttuario:
L’usufruttuario può trarre benefici dal bene usufruito, come l’utilizzo di una casa o la percezione degli affitti da un immobile locato. Questo può essere particolarmente utile per anziani che vogliono garantirsi un’abitazione stabile.

5. Obblighi dell’usufruttuario:
L’usufruttuario ha l’obbligo di mantenere il bene usufruito e di prendersi cura delle normali riparazioni. Tuttavia, non può apportare modifiche sostanziali senza il consenso del nudo proprietario.

6. Limiti dell’usufrutto:
L’usufruttuario non può vendere il bene usufruito né trasferire il diritto di usufrutto senza il consenso del nudo proprietario. Inoltre, non può agire in modo da pregiudicare i diritti del nudo proprietario.

7. Estinzione dell’usufrutto:
L’usufrutto si estingue alla scadenza del termine stabilito o con la morte dell’usufruttuario. In alcuni casi, può essere estinto anticipatamente per cause previste dalla legge, come l’abuso del bene usufruito.

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riflessioni

5 differenze tra separazione consensuale e giudiziale.

1) La separazione consensuale costa molto meno della giudiziale, sino ad un decimo, a volte anche oltre.

2) La consensuale si fa immediatamente o, tutt’al più, di solito in qualche mese, mentre la giudiziale dura diversi anni.

3) La separazione giudiziale può essere molto più traumatica per i tuoi figli, che possono essere sentiti in tribunale o assoggettati a CTU cioè consulenza tecnica d’ufficio da parte di uno psichiatra.

4) La consensuale di solito, dopo la sua conclusione, viene molto di più rispettata dagli ex coniugi, mentre nella giudiziale il conflitto é sempre più alto e tutto diventa più difficile.

5) Per fare la giudiziale é necessario andare in tribunale, mentre la consensuale si fa in studio dall’avvocato o anche in videoconferenza.

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diritto

10 cose sull’insinuazione allo stato passivo.

1) La devi fare quando hai un credito nei confronti di una società o altra impresa commerciale che é stata dichiarata fallita.

2) Sei tu che devi attivarti per chiedere che il fallimento paghi il tuo credito, se non lo fai nessuno te lo pagherà, anche se risulta dai libri contabili: é lasciato alla tua iniziativa.

3) L’istanza di insinuazione deve essere fatta categoricamente entro un certo termine, che di solito é 30 giorni prima quello fissato per l’udienza di verificazione dello stato passivo.

4) Di solito, impari che la società da cui devi avere dei soldi é fallita da una lettera che ti manda il curatore, che ha trovato il tuo credito nei libri contabili.

5) La lettera del curatore contiene tutte le indicazioni per presentare la tua istanza di ammissione.

6) Appena ricevi la lettera o hai in qualsiasi altro modo notizia certa del fallimento della società che deve pagarti é bene che tu prenda un appuntamento con il tuo avvocato di fiducia per mostrargli la documentazione e chiedergli di occuparsi dell’istanza.

7) Può anche darsi che non convenga procedere con la formazione e l’invio dell’istanza: questo é un aspetto fondamentale che potrai valutare insieme al tuo avvocato nel primo incontro e prima di procedere oltre.

8) Alcune persone hanno un privilegio, cioè il diritto di essere pagati coi soldi presenti o ricavabili nel fallimento prima di tutti gli altri, anche a discapito degli stessi altri.

9) L’esempio più conosciuto di persone con privilegio é quello dei lavoratori dipendenti per retribuzione, TFR, interessi e tutte le altre voci connesse al rapporto di lavoro.

10) L’esistenza del privilegio deve essere dichiarata nell’istanza, altrimenti si viene ammessi in via chirografaria, cioè senza privilegio, e si rischia di non prendere quasi niente.

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riflessioni

Carta irricevibile.

«le domande inviate al curatore in formato cartaceo, anziché digitale, non saranno esaminate in quanto il ricorso che le contiene è irricevibile»

Leggo questa disposizione in una lettera inviata dal curatore ai creditori di un fallimento e mi vengono alla mente alcune immagini e riflessioni.

Il processo di digitalizzazione della giustizia è ormai andato molto avanti, tanto avanti che la beneamata carta ormai non viene più nemmeno accettata, se non in casi eccezionali o residuali.

Il sistema giudiziario ormai mastica solo bit.

Per oltre un decennio, mi sono trovato a spiegare ai miei clienti che il mondo della pratica legale era un mondo «fatto di carta», che possiede sue logiche burocratiche che non così di rado deviano da quelle comuni e dalla realtà delle cose, senza che su tale discrepanza si possa fare poi granchè.

Ora non mi rimane nemmeno più questa considerazione da fare, dovrò necessariamente dire, se vorrò essere aderente alla realtà, che si tratta di un mondo di bit, di zero e uno – cosa a seguito della quale i signori assistiti mi guarderanno ancora più interdetti di quanto già non facessero prima.

Mi ricordo anche di un collega avvocato che, una quindicina d’anni fa, quando si parlava delle allora opportunità offerte dalla digitalizzazione, dichiarò che lui si sarebbe sempre più ancorato a «questa», dove «questa» era una bella penna stilografica che, nel momento della dichiarazione, ebbe cura di alzare sempre più in alto, avvicinandola a sé, proprio come si sarebbe fatto con un vessillo, icona e contenitore di tutti i propri valori, rimirandola ed ostentandola con genuina soddisfazione.

Posso solo immaginare le bestemmie che ha dovuto tirare negli anni successivi di fronte alla sempre più incalzante digitalizzazione e ai sistemi che spesso nemmeno funzionavano.

Che cosa concluderne, comunque?

Non molto, in fondo.

Carta o bit, alla fine, sono modelli organizzativi: come tali, sono vincenti o perdenti a seconda della situazione che ci si trova a dover affrontare.

La digitalizzazione offre vantaggi innegabili, di cui magari ti parlerò in un post a parte, ma se ad esempio si concretizzassero le minacce di cracking informatici e molti terminali diventassero inservibili? Abbiamo visto diverse volte come specialmente i sistemi informatici della pubblica amministrazione siano sguarniti di adeguata sicurezza. Se, inoltre, la crisi energetica imponesse razionamenti anche nell’utilizzo e nella gestione delle apparecchiature informatiche? In questi scenari, molti, con giusta ragione,
tornerebbero a rimpiangere la celebre carta.

Per contro, anche la carta presenta i suoi svantaggi. Proprio in questi giorni ad esempio sto lavorando, i.e. ammattendo, sul recupero di una sentenza di separazione che è stata smarrita da tutti: entrambi i coniugi, precedente difensore, cancelleria del tribunale. Il documento non si trova da nessuna parte. Un po’ di digitalizzazione, anche solo come copia di riserva, avrebbe aiutato.

Come professionista, resta il fatto che devi lavorare sempre con ciò che passa il convento e secondo le sue logiche, senza affezionarti ad un sistema piuttosto che ad un altro, perché devi sempre essere in grado di produrre un risultato utile a prescindere dall’ambiente in cui ti trovi ad operare.

Torno a scrivere il mio ricorso fatto di bit.

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riflessioni

10 cose sulle soluzioni magiche per i problemi legali.

1) Per i problemi legali, non esistono quasi mai soluzioni magiche: ciò significa che nella pressoché totalità dei casi, se anche ricoprissi d’oro il tuo avvocato, lo stesso non sarebbe in grado di darti una soluzione piena e immediata.

2) Chi è che non vorrebbe guadagnare un milione, dieci milioni, un miliardo di euro? Se anche tu li avessi e fossi disposti a spenderli, il tuo avvocato non avrebbe la soluzione pronta e garantita e dovrebbe, quindi, rifiutare.

3) Non bisogna confondere mai i servizi di assistenza legale con un acquisto su amazon: amazon ti vende una prestazione che rientra interamente nella sua sfera di dominio, un avvocato ti vende il suo tempo e la sua attenzione su cose che rientrano solo parzialmente nella sua sfera di dominio.

4) In altri termini, se ti devo vendere un oggetto, devo solo preoccuparmi di averlo disponibile e di potertelo consegnare, se ti devo far divorziare o un recupero credito, il risultato dipende da un’altra persona che non rientra sotto il mio controllo diretto.

5) Da questo punto di vista, le prestazioni di assistenza degli avvocati sono simili a quelle dei medici: entrambi effettuiamo i trattamenti che riteniamo più opportuni nella situazione che ci viene sottoposta, ma il risultato è influenzato da tanti fattori che non possiamo controllare ed esulano dalla nostra sfera di dominio.

6) Quello che si «compra», quando si acquista un servizio legale, non è di solito un bene preciso: il recupero di un credito, la
cittadinanza italiana, il divorzio, una linea di confine; quello che si compra é solo il tempo e l’attenzione del tuo avvocato sul problema, nella convinzione che potranno essere utili per il risultato che desideri.

7) Gli avvocati desiderano che tu consegua il tuo risultato, sia perché desiderano accontentarti, sia perché ne va del loro prestigio e della loro autostima: non è vero che ai legali non interessa nulla di come vanno le vertenze!

8) Per questi motivi, é fondamentale la scelta dell’avvocato, perché il tempo e l’attenzione che un certo avvocato può versare sul tuo problema non sono mai uguali a quelli che vi può versare un altro avvocato: ogni professionista ha una testa diversa!

9) Puoi dunque scegliere quell’avvocato che per intelligenza e capacità professionali pensi che possa risolvere più facilmente il tuo problema rispetto a quello che potrebbe fare un altro.

10) Quando devi acquistare un servizio legale, é meglio chiedere due o tre preventivi, ma non valutarli solo sulla base del prezzo, scegliendo quello che costa meno: scegli, se non ti costa troppo, l’avvocato che ha le migliori capacità strategiche.

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riflessioni

15 cose sull’aumento ISTAT per separazione, divorzio, affido.

1) L’aumento ISTAT riguarda gli assegni di mantenimento previsti in separazione, divorzio e affido e serve a mantenere il potere di acquisto dell’assegno nonostante l’inflazione.

2) Esso comporta appunto l’aumento dell’assegno o degli assegni ogni anno in dipendenza dell’andamento dell’inflazione calcolato
dall’Istituto di statistica osservando i prezzi di determinati beni e servizi più comuni.

3) La rivalutazione Istat è obbligatoria per legge per gli assegni corrisposti in caso di divorzio, separazione e affido: non è necessario che sia prevista dal titolo, ma si verifica comunque in modo automatico anche appunto dove non prevista.

4) Il soggetto tenuto al pagamento ha dunque l’obbligo di aggiornare l’assegno in modo automatico, senza che la controparte ne faccia richiesta.

5) Può essere escluso dal giudice, l’articolo 5 della legge sul divozio 898/1970 infatti dice: “Il tribunale può, in caso di palese iniquità, escludere la previsione con motivata decisione“. Non mi è mai capitato di vederlo escluso e concettualmente fatico a pensare a situazioni che consentano l’esclusione, ad eccezione di periodi deflattivi, che non ci sono comunque da decenni.

6) Il credito all’aumento ISTAT si prescrive in cinque anni, come i singoli ratei di mantenimento.

7) Per il calcolo dell’importo dell’aumento si può utilizzare una delle tante utility disponibili on line cercandole banalmente con google.

8) Le parti riservano spesso all’aumento ISTAT un’attenzione che sarebbe davvero degna di maggior causa, a volte per 20€ si fanno lettere, ore di lavoro, ecc.

9) É consigliabile, considerando i costi consueti di un intervento legale, che le parti che hanno diritto all’aumento ne facciano richiesta autonomamente, usando le utility disponibili e inviando la richiesta via PEC.

10) In difetto di pagamento, in teoria chi ha diritto all’aumento può notificare un atto di precetto, ma quasi mai ne vale la pena, per ragioni sia di costi sia di opportunità.

11) Se chi deve pagare l’aumento é per il resto un pagatore puntuale, bisogna infatti pensarci due volte prima di mandargli un atto di precetto: per prendere 20€ si potrebbero avere problemi per incassare poi l’intero assegno di importo ben superiore.

12) Per questo, di solito la questione relativa all’aumento ISTAT viene «infilata» in occasione di altre iniziative, dove non costa niente aggiungerla, mentre se la devi coltivare apposta devi valutarne bene la convenienza.

13) In caso di mancata corresponsione della rivalutazione Istat, non c’è responsabilità penale, quindi non si può mai pensare di fare una querela per mancato pagamento dell’aumento Istat.

14) La rivalutazione opera per ogni assegno e cioè quello di mantenimento per il coniuge separato, quello di divorzio e quello per i figli, sia minorenni sia maggiorenni.

15) Un modo per potersi tutelare nonostante il basso importo potrebbe essere quello di disporre di una polizza di tutela legale con copertura estesa a questo genere di vertenze.

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diritto

10 cose su quando chiedere il divorzio.

1) Per legge, oggi il divorzio si può chiedere dopo sei mesi dalla separazione, se consensuale, o dopo un anno, se giudiziale.

2) Prima della legge sul divorziobreve, il termine era di tre anni e, prima ancora, più lungo.

3) Il divorzio non può essere mai diretto in Italia, ma deve essere preceduto da separazione più un certo periodo di tempo.

4) Poche coppie divorziano immediatamente allo scadere del termine di sei mesi.

5) Questo avviene non perché queste coppie pensano ad una
riconciliazione, ma perché non sono ancora pronte emotivamente per il taglio definitivo.

6) La riforma del divorzio breve é stata una riforma sbagliata, non corrispondente al sentire più comune delle persone a riguardo.

7) Se é comprensibile che quasi nessuno chieda subito il divorzio appena possibile, é bene tuttavia non andare troppo avanti.

8) Ci potrebbero essere infatti diversi problemi: con la separazione sei ancora sposato ad una persona con la quale non condividi più nulla.

9) Il problema più grosso può essere successorio: se muori, eredita il tuo ex coniuge e non magari la persona con la quale vivi adesso.

10) Il mio consiglio é di non aspettare più di due, massimo tre anni, per fare il divorzio.

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trattare i problemi legali

15 cose su acquistare una mia consulenza.

1) Acquistare un’ora di consulenza é spesso il primo passo per iniziare a trattare un problema di natura legale.

2) Prenotare un’ora é comunque l’unico modo per avere un contatto in diretta con me, dal momento che non parlo da anni con i prospetti, come spiego meglio in questo post:
https://blog.solignani.it/2020/11/13/colloquio-telefonici-preliminari-anche-no/

3) Ovviamente sono sempre disponibile via modulo per le domande, ma in questo caso rispondo solo nei ritagli di tempo e con il grado di approfondimento relativo ad un’attività che svolgo gratuitamente e che pertanto è minore di quello prodigato in quella professionale.

4) La consulenza si può acquistare anche direttamente on line, collegandosi a questo modulo e pagando con paypal, bonifico, ecc.: https://blog.solignani.it/assistenza-legale/consulenza/

5) Dopo l’acquisto on line, verrai contattato dalla mia assistente per concordare giorno ed ora dell’appuntamento e la trasmissione dei documenti da esaminare.

6) L’appuntamento potrà essere di persona presso lo studio di Vignola oppure tramite videoconferenza o telefono a seconda di quello che preferisci in base alla situazione.

7) In alternativa all’acquisto diretto on line, puoi chiamare al mattino la mia assistente Ileana al n. 059 761926 e concordare direttamente con lei sia le modalità di acquisto, che di pagamento che la combinazione di giorno ed ora.

8) Questa modalità telefonica piace alle persone che prima di fare un acquisto e un investimento preferiscono «parlare con un umano»: questo io lo capisco bene, anche in piena rivoluzione digitale si ha bisogno di sentire che dall’altra parte del filo c’è una realtà effettiva e non solo un sito web, magari disattivo da mesi o anni come a volte purtroppo capita.

9) Quasi sempre all’interno della consulenza che hai acquistato si passa alla fasedelfare: dopo averti ascoltato, faccio insieme a te una telefonata, spedisco una lettera o faccio comunque le cose che servono per iniziare a trattare il tuo problema.

10) Il mio approcciostrategico per la trattazione dei problemi legali insegna infatti che é importante che i problemi siano trattati prima possibile, senza perdere troppo tempo nell’analisi degli stessi; puoi approfondire qui:
https://blog.solignani.it/2018/01/23/un-approccio-strategico-per-i-problemi-legali/

11) Per le attività di trattazione del problema non devi pagare nessun extra, avendo già pagato l’ora o le ore di consulenza e/o assistenza, sempre che ovviamente si rimanga all’interno delle stesse.

12) Per l’invio dei documenti puoi seguire le istruzioni che ho definito anni fa e che mantengo aggiornate man mano, in modo da velocizzare il lavoro e sfruttare meglio il tempo che acquisti; puoi trovarle qui:
https://blog.solignani.it/info/strumenti-di-comunicazione/invio-files-e-documenti/

13) Puoi acquistare una o più ore di consulenza / assistenza con me all year round: quando sono in ferie, lavoro comunque un paio d’ore al giorno, in caso d’urgenza ci sono poi comunque i miei colleghi di studio o della mia rete; anche durante il periodo estivo, o durante le feste, acquista dunque con fiducia, ti darò comunque la risposta di cui hai bisogno.

14) Se hai un reddito familiare inferiore ai 10.000€ all’anno, la tariffa per la consulenza é dimezzata, é il mio modo per venire incontro un minimo alle persone meno abbienti.

15) Se sei un collega avvocato e vuoi una consulenza da me, perché riguarda una materia che non frequenti abitualmente, anche per te la tariffa è dimezzata: la ragione in questo caso é che coi colleghi mi spiccio prima perché la fase dell’illustrazione dei problemi é più facile e veloce.

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