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Patrocinio a spese dello Stato: le spese vive?

sono disperata, premetto che percepisco RDC e non sono in grado purtroppo di onorare il suo compenso, ma se vorrà rispondermi nei suoi tempi gliene sarò davvero grata. Vorrei chiederle un consiglio su come devo comportami con un avvocato preso col patrocinio gratuito di Modena . La faccio breve l’avvocato è di Modena ora non voglio far nome ma se è truffa lo farò. Circa da 2 anni ha in mano la pratica del mio ex marito siamo separati e divorziati da circa 20 anni ed il giudice ha emesso che mi doveva dare 500 Euro al mese…mai dati. Premetto che io vivo col Reddito di Cittadinanza e come potete capire non ho tanti soldi per non dire quasi nulla. Una figlia che non mi aiuta ecccc…. Questo avvocato circa 8-9 mesi fa mi chiama al telefono e mi dice ho scoperto che il tuo ex marito ha 3 conti in banca ma io non posso accedere a meno che tu non mi dia 150 euro che allora gli ufficiali giudiziari sapranno come fare per accedere ai conti.

Sono vent’anni che rispondo alle persona gratuitamente sul blog, non c’è davvero bisogno di nessun compenso per qualche primo spunto in questa sede.

Se sei stata ammessa al beneficio del patrocinio a spese dello Stato, l’avvocato che hai incaricato non può chiederti soldi, nemmeno a titolo di rimborso di spese vive, a meno che non si tratti di altre cose estranee alla pratica in senso stretto.

Non so che spese siano queste che ti richiede, se sono spese per la ricerca di un conto corrente o per il pignoramento a mio giudizio rientrano nel divieto di richiesta previsto dalla legislazione vigente.

Se, invece, ti avesse ad esempio chiesto di spendere tu del denaro per una ricerca tramite un’agenzia di investigazioni, cosa che è facoltativa e non rientra in senso stretto nella pratica, probabilmente sarebbe un atteggiamento legittimo.

Quello che devi fare, se, dopo aver adeguatamente considerato e compreso la situazione, non sei convinta dell’operato del tuo legale da questo punto di vista, è incaricarne un altro, sempre tra quelli abilitato al patrocinio a spese dello Stato.

Se vuoi approfondire, valuta di acquistare una consulenza, che, nel tuo caso, avrebbe un costo dimezzato, anche se non so se ne potrebbe valer la pena, onestamente. Clicca qui.

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Procedimento penale: vale sempre il gratuito patrocinio?

Nel caso in cui fosse stato nominato difensore di fiducia un difensore assegnato d’ufficio, dopo sentenza di primo grado di un processo penale, colui che intenda ricorrere al tribunale di sorveglianza conferendo mandato ad un nuovo avvocato, potrà continuare ad usufruire del gratuito patrocinio al quale era stato ammesso?

Non ho capito bene che tipo di ricorso devi fare e se riguarda aspetti relativi al merito o piuttosto all’esecuzione della sentenza di primo grado quindi posso fare solo qualche cenno in generale.

L’ammissione al patrocinio a spese dello Stato non è legata all’avvocato scelto in quel momento, nel senso che il cliente può sempre cambiare avvocato, ovviamente scegliendo ogni volta un legale iscritto nell’apposito albo.

Si deve trattare, tuttavia, sempre dello stesso procedimento per cui il patrocinio è stato a suo tempo concesso. Possono essere fasi diverse dello stesso procedimento, ma se il grado è diverso, ad esempio, occorre una nuova delibera di ammissione. Ugualmente, ed anzi anche a maggio ragione, se si tratta di un procedimento diverso, anche se legato al precedente dal medesimo fatto o da altri elementi di connessione.

In caso di dubbio, ti consiglio di chiedere direttamente al legale che andresti ad incaricare oppure all’ordine degli avvocati della tua zona.

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Non ho soldi per un avvocato: come faccio?

Il mio dirimpettaio si rifiuta di alzare la canna fumaria, ho tollerato x circa 8 inverni x il quieto vivere adesso non ce la faccio piu’,.Sono asmatica e il cattivo odore che emana il termocamino,mi entra il fumo in casa. la prego mi aiuti a risolvere questa situazione.Mi sono recata alla asl di competenza, mi hanno fatto fare mille giri, risultato non e’competenza loro.SI rivolga ai vigili di Pisoniano,e anche questo se ne lava le mani, dicendomi che mi ci vuole un avvocato.Ma io non ho disponibilita’ economica.Cosa devo fare?

Il problema è che ti serve un avvocato, ma non hai i soldi per pagarlo.

A questo riguardo si possono fare queste osservazioni e dare questi spunti.

Innanzitutto, il primo passo per trattare un problema di questo genere consiste nell’invio di una diffida che, ad esempio, oggigiorno da noi costa 100€ oltre accessori di legge, in totale circa 126€. Altri avvocati potrebbero chiedere di più, altri di meno, ma comunque l’idea del costo è questa.

Se è vero che non si tratta di un importo alto, è anche vero che la diffida non è necessariamente risolutiva, ma è solo un primo passo, che tanto può essere utile quanto essere l’inizio di un percorso e di un lavoro più lungo. Ovviamente, se il lavoro diventa più lungo, l’avvocato dovrà essere compensato anche per tutte le altre cose che andrà a fare, con la conseguenza che i costi lieviterebbero.

Qui puoi se credi fare un tentativo e vedere che cosa succede.

Altri sistemi purtroppo non sembrano essere molto praticabili.

Il compenso a percentuale in un caso del genere è escluso in radice, visto che chiediamo semplicemente di fare delle opere e non un risarcimento del danno, che sarebbe comunque difficile da ottenere, con la conseguenza che, data l’alea, nessun legale accetterebbe un compenso a percentuale basato su quello.

Il patrocinio a spese dello Stato potrebbe essere più utile, ma solo nel momento in cui la cosa dovesse essere versata in una causa, perché nel nostro Paese il gratuito patrocinio vale solo per le cause e non per le attività stragiudiziali.

La vera soluzione per queste situazioni è quella di avere una polizza di tutela legale, cosa che io predico come necessaria da oltre dieci anni, ma che purtroppo in Italia non si è ancora affermata. Ovviamente nel tuo caso non puoi rimediare stipulandone una adesso, essendo una assicurazione avresti dovuto averla prima dell’insorgenza del problema (non puoi fare una polizza infortuni dopo essere caduto dalle scale…).

All’estero esistono enti – fondazioni, associazioni – finanziate con denaro pubblico o lasciti privati con il compito di fornire assistenza legale a coloro che sono privi di mezzi adeguati, di cui parla ad esempio John Grisham nel suo libro «I segreti di Gray Mountain» (lo «studio» per cui lavora Samantha, la protagonista, è la Mountain Legal Aid Clinic), ma in Italia, che io sappia, non esistono enti del genere.

Forse puoi provare a sentire dai servizi sociali se sono in grado di darti un aiuto.

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Patrocinio gratuito e reddito superato: che fare?

volevo sapere :a seguito di causa di separazione sono stata ammessa al gratutito patrocinio in quanto al momento della domanda non superavo il limite di 11500 euro nè nel 2015 nè nel 2016 aprile .ad oggi, agosto 2016, ho trovato un lavoro di 6 mesi che mi porterà a fine dicembre ad arrivare a 12.000 euro di reddito.devo quindi dare comunicazione all avvocato che non rientro più nei limiti?

Ovviamente sì. È previsto che la parte ammessa al beneficio del patrocinio a spese dello Stato non debba ripresentare la documentazione ogni anno, ma debba invece, in caso di superamento, dichiararlo.

Facendo questo, perderai purtroppo il beneficio e questo è sicuramente paradossale, per una differenza così bassa, ma d’altro canto è anche vero che un limite o «tetto» per la concessione del beneficio va stabilito.

A questo punto, ti conviene chiedere un preventivo almeno approssimativo al tuo avvocato per il costo della separazione giudiziale, che può essere consistente tanto che, almeno economicamente, probabilmente ti converrebbe rinunciare a questo lavoro di sei mesi per conservare il beneficio.

Salvo ovviamente che questo lavoro non fosse importante in considerazione delle prospettive che ti offre nella ricerca di un lavoro a tempo indeterminato.

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Il mio avvocato può chiedermi di pagare il suo compenso se ero stata ammessa al gratuito patrocinio

ho revocato il mandato al mio legale con patrocinio gratuito- ora lui mi dice che mi fara avere la sua parcella per il suo compenso. ma mi scusi ma il gratuito patrocinio non copre tutto il suo lavoro che ha svolto per me?

La regola generale è che un avvocato non può chiedere nessun pagamento, nemmeno a quanto pare per rimborso di spese vive, ad una persona una volta che è stata ammessa al patrocinio a spese dello Stato.

Nel tuo caso, quindi, se il lavoro del tuo avvocato è stato fatto dopo che eri stata ammessa, no può chiederti nulla e se lo fa commette un illecito anche deontologico.

Se invece ha lavorato per te anche prima dell’ammissione, per queste attività ha diritto di essere compensato e di chiederti il pagamento. Secondo molti interpreti, anche se ha svolto attività non rientranti nell’ambito della copertura del patrocinio a spese dello Stato, come ad esempio quelle stragiudiziali.

Per questi motivi, io sono sempre estremamente chiaro su ciò che è coperto dal patrocinio e ciò che non lo è ed inoltre – e questo a costo di apparire molto cinico, ma la chiarezza specialmente sui soldi è assolutamente irrinunciabile – soprattutto sul fatto che sinché non c’è una delibera di ammissione io non inizio a lavorare sul caso e che se il cliente ha invece urgenza di cominciare gli devo fare un preventivo e lui valuta se accettarlo o meno.

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Devo pagare il mio avvocato che ha lavorato per me se non ho reddito?

il mio ex marito non passa il mantenimento hai figli,perciò ho deciso di affidarmi ad un avvocato e lui mi ha chiesto 800 euro x incontro studio,richiesta copie autentiche separazione,comunicazione con cliente,redazione ricorso introduttivo,partecipazione udienza,conclusioni,notifica provvedimento.Vorrei sapere se devo pagare queste 800. Euro in quanto non percepisco alcun reddito

Purtroppo, a stretto diritto, devi pagare.

Per non dover pagare tu il compenso del tuo legale, avresti dovuto chiedere, e farlo prima di iniziare il lavoro, il patrocinio a spese dello Stato.

Il nuovo codice deontologico forense, che dovrebbe entrare in vigore a breve rispetto alla data (27 febbraio 2014) in cui scrivo, prevede espressamente l’obbligo per l’avvocato di far presente al cliente la possibilità, quando ne ricorrono i presupposti, di chiedere il patrocinio a spese dello Stato.

Nel codice precedente, quello ancora vigente ad oggi, non era previsto per l’avvocato avesse questo obbligo, anche se a mio giudizio la correttezza avrebbe voluto che la cosa fosse comunque menzionata al cliente.

Ad ogni modo, la richiesta di pagamento è legittima, se non puoi pagare ti conviene cercare un accordo col tuo legale, anche se la somma indicata per un procedimento giudiziario mi sembra piuttosto contenuta.

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Se la mia impresa è in perdita posso chiedere il patrocinio a spese dello Stato per il divorzio?

sono separato dal Aprile 2009. vorrei procedere al divorzio. tra me e l’ex moglie non ci sono cattivi rapporti ma neanche buoni. in pratica non ci sono proprio. a lei non interessa chiederlo e sicuramente si farà trascinare per farlo, magari mettendo qualche bastoncino tra le ruote. non ho intenzione di togliere nulla di quello che sto pagando (alimenti al figlio unico per 300 euro al mese). ma veniamo al punto: lei è dipendente part-time e guadagna circa 7-8.000 euro l’anno, io sono in proprio, l’anno scorso ho chiuso con una perdita di 21.000 euro. posso chiedere il gratuito patrocinio?

Direi di sì, se non hai avuto altri redditi ma solo questa perdita, si può provare a chiederlo.

Puoi, se credi, compilare il modulo che trovi nella pagina dedicata al patrocinio gratuito.

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buona festa del Sole a tutti!

Sole-e-mare

Voglio cogliere l’occasione delle feste di fine anno per ringraziare tutti voi che mi seguite oramai da anni sul blog, dimostrando di apprezzare un punto di vista diverso sulla realtà, non solo giuridica, e per farvi naturalmente gli auguri, per voi e le vostre famiglie.

Il periodo non è favoloso per il nostro Paese e il settore legale non fa eccezione, anzi per non pochi aspetti è messo molto peggio di altri comparti dell’economia e dell’amministrazione.

Gli ultimi governi, con pretesti demenziali e bugie davvero falsissisime, hanno aumentato in modo esorbitante il costo della giustizia, tagliando al contempo i servizi della stessa, compiendo operazioni che in un altro Stato avrebbero determinato forme di ribellione, come quella che ha privato ampie fasce della popolazione di un tribunale di riferimento, mentre da noi sono passate nella generale indifferenza, oppure la riforma, estremamente penalizzante, dell’equa riparazione, anche questa perpetrata con la scusa della sua «razionalizzazione».

Solo qualche avvocato ha protestato, ma purtroppo la gente quando vede un avvocato scendere in piazza pensa lo faccia per difendere qualche privilegio – che in realtà non esiste, è solo che i legali riescono a capire cosa si perde quando viene soppresso un tribunale, mentre la gente comune lo capisce solo nel momento in cui gli capita di aver bisogno di un giudice.

A quanto pare, la legge di stabilità approvata in via definitiva nei giorni scorsi, ha sostanzialmente eliminato la possibilità per molte persone di ricorrere al patrocinio a spese dello Stato, l’unico modo che aveva tanta gente di potersi permettere un avvocato, compromettendo così definitivamente un istituto che aveva già molti limiti nell’assetto precedente. Anche questa è una cosa profondamente vergognosa, il problema è che la società non capisce queste cose ancora una volta finché non gli capita una questione o una vertenza in cui è necessario rivolgersi ad un legale. La cosa più triste è che non lo capiscono, o più probabilmente non lo vogliono capire, nemmeno i media, che in un paese moderno dovrebbero svolgere la loro funzione fondamentale di avvertire la società almeno delle magagne più grandi tentate dai governi, mentre nella nostra repubblica, fatta alla rovescio, sono pagati dal governo.

Sapete che sono iscritto al movimento 5 stelle, del quale si può dire tutto quello che uno vuole, e sul quale si possono esprimere tante critiche, ma che non si può negare costituisca finalmente una opposizione vera e genuina in parlamento e fuori, una cosa di cui c’era assoluto bisogno nel nostro paese dopo decenni di inciuci architettati da forze politiche formalmente contrapposte ma sostanzialmente pronte sempre ad accordarsi per combinare qualche affare, come del resto comprova il fatto che siano al governo assieme.

Non so come sarà il 2014, dovremo temo aspettarci tanti altri cambiamenti e non tutti positivi, anzi. Però credo che si debba rimanere positivi, non tutto quello che porta la crisi è negativo, ci sono anche tante cose da recuperare. La rivoluzione digitale, una delle grandi ere della parabola umana dopo quella agricola ed industriale, è solo agli inizi, ma già ci ha fatto capire quanto sia importante ed arricchente restare in contatto e poter interagire, tramite le reti sociali e i blog, con le persone in grado di avere un significato per le nostre vite.

Vedremo cosa succederà, al momento limitiamoci a celebrare con soddisfazione la rinascita del Sole. Da un paio di giorni, le notti hanno iniziato ad essere meno lunghe e sempre più corte, abbiamo iniziato la risalita verso la bella stagione e verso la vita.

Vi lascio una manciata di link, con l’invito a darci un’occhiata, potrebbero esservi utili nel periodo che verrà.

  • Lo stile di vita paleo
  • La tribù della paleo
  • La tutela giudiziaria (consiglio UCA o DAS, mentre purtroppo non posso più consigliare Arag)
  • gli avvocati dal volto umano su facebook
  • e tutti gli altri gruppi da me gestiti, che sono una occasione fondamentale di interazione e contatto.
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Posso chiedere la revoca del gratuito patrocinio se è stato concesso a chi non ne ha diritto?

Come è possibile che alla mia ex moglie, che non perde occasione per avviare cause con continue richieste di soldi, hanno accordato il Gratuito Patrocinio a spese dello Stato pur essendo proprietaria di un attico di 160 mq, di una automobile, di un negozio di abbigliamento di alta moda sulla via principale della città, di cui è socia accomandataria con possesso del 55% delle quote di un capitale sociale versato di euro 55.000, più un assegno mensile di euro 400 che le invio per il mantenimento di nostra figlia che oramai ha 19 anni. Il suo reddito ufficiale è inferiore ai 10.000 euro, ma è un reddito di impresa determinato ai fini fiscali e non corrisponde al tenore di vita che conduce.
Non credo la si possa considerare una persona “non abbiente” e oltretutto la cosa inevitabilmente potrebbe influenzare il giudicante… si può fare qualcosa per fare emergere l’effettiva realtà (un esposto all’Agenzia delle Entrate, alla GdF…) ?

Sì, puoi chiedere innanzitutto al giudice che revochi il beneficio del patrocinio a spese dello Stato, ovviamente indicando e allegando documenti che dimostrano che il reddito è superiore ai 10.000 indicati.

Puoi anche fare un esposto all’Agenzia delle Entrate, che è tenuta, insieme al magistrato, a verificare l’esistenza dei presupposti per il patrocinio a spese dello Stato, ma io ti consiglierei per una ragione di gradualismo di provare prima con l’istanza al magistrato, anche perché l’esposto all’Agenzia delle Entrate, se accolto, potrebbe determinare, oltre alla revoca del patrocinio, anche un accertamento a carico di tua moglie.