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Tentativo di furto in negozio: è punibile anche se poi ho pagato tutto?

DOMANDA – Mi sono recata questa mattina a fare la spesa. Avevo anche una busta con me da separare gli alimenti. Alla cassa ero sovrappensiero. Non ha pagato quella della busta. Un controllore mi ha chiesto di poter verificare e li mi si è accesa la lampadina della busta perché lui mi aveva visto. X farla breve ho pagato tutto. Lui dopo aver pagato la spesa mi ha fatto andare. Rischio qualcosa?

— RISPOSTA – Ovviamente rischi una denuncia per furto tentato, anche se non hai portato a casa gli oggetti il tentativo, che è un reato esso stesso ai sensi dell’art. 56 del codice penale, si è ugualmente verificato.

Altrettanto ovviamente non posso sapere cosa hanno fatto o decideranno di fare i titolari del negozio.

In tale situazione, l’unica è fare l’istanza del 335 per vedere se è stata presentata una denuncia o meno a tuo carico.

Se vuoi approfondire ulteriormente la questione, o incaricarmi già di fare l’istanza del 335, chiama ora lo studio al numero 059 761926 e prenota il tuo primo appuntamento, concordando giorno ed ora con la mia assistente.

Puoi anche acquistare online direttamente da qui: in questo caso, sarà poi lei a chiamarti per concordare giorno ed ora della nostra prima riunione sul tuo caso; a questo link, puoi anche visualizzare il costo.

Naturalmente, se vivi e lavori lontano dalla sede dello studio – che è qui, a Vignola, provincia di Modena, in Emilia – questo primo appuntamento potrà tranquillamente avvenire tramite uno dei sistemi di videoconferenza disponibili, o persino tramite telefono, se lo preferisci; ormai più della metà dei miei appuntamenti quotidiani sono videocall.

Guarda questo video per sapere meglio come funzionerebbe il lavoro con me.

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avvocato risponde

Gli avvocati non sono indovini: esce la ennesima nuova stagione.

DOMANDA – mia figlia maggiore di età ha preso un vestito da un banco del mercato senza pagare e se ne andata dopo circa 5 minuti siccome il proprietario del banco vicino la vista prendere il vestito la fermata con il proprietario del abito la strattonata e strappato sacchetto con abito e se ne sono andati non ha chiamato carabinieri e non gli ha chiesto nome o cognome o altro gli ha strappato sacchetto e se ne andato secondo lei potrebbe averla denunciata?

— RISPOSTA – Come potrei fare io a saperlo? Mi stai chiedendo chiarimenti relativi ad un fatto cui non ho assistito, cui sono completamente estraneo e di cui non possiedo nessun elemento di conoscenza.

Dopo tanti anni, onestamente, devo ancora capire come fate a concepire domande del genere, che non hanno alcun senso, inteso proprio come direzione verso qualcosa di utile.

Come avvocato, l’unica cosa che posso fare per la vostra famiglia è presentare una istanza del 335 per vedere se esiste una denuncia o un procedimento penale a carico di tua figlia.

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Offese al datore in gruppo whatsapp: cosa si rischia?

> Ho detto al mio datore di lavoro che fa schifo; lo ho detto in una chat privata con 15 contatti ma ho parlato in terza persona e non ho fatto nomi, il motivo del mio sfogo e’ che paga gli stipendi il 20 del mese successivo, cosa rischio?

1. Se non hai fatto nomi, non rischi in teoria di essere processato per diffamazione, salvo che il destinatario non sia ugualmente identificabile con certezza. ll reato di diffamazione in Italia non è stato depenalizzato, a differenza dell’ingiuria, che oggi rappresenta soltanto un illecito civile. La diffamazione consiste nel ledere l’onore e la dignità di un’altra persona in senso oggettivo, ovvero screditandola agli occhi della società, con l’intenzione di manifestare disprezzo nei suoi confronti.

2. In ogni caso, è importante considerare che anche se non hai fatto nomi, il tuo datore di lavoro potrebbe intuire che sei stato tu a parlare male di lui e questo potrebbe causare una rottura del rapporto lavorativo.

3. Se il tuo datore di lavoro decide di licenziarti, puoi tentare di presenta un ricorso per assenza di presupposti relativi.

4. È importante che tu sappia che non puoi essere licenziato solo perché hai espresso un’opinione contraria al tuo datore di lavoro, anche se la volontà di manifestare disprezzo può essere rilevante.

5. Se il tuo datore di lavoro decide di prendere provvedimenti disciplinari nei tuoi confronti, ha il dovere di spiegare i motivi e di spiegare quale sarebbe stato il comportamento corretto da seguire.

6. Inoltre, se decidi di presentare un ricorso, è importante che tu abbia delle prove documentate per dimostrare la tua posizione.

7. In ogni caso, è importante che tu sappia che il ritardo nei pagamenti degli stipendi non è un comportamento legale e puoi sempre rivolgerti ad un avvocato, cosa che è sempre preferibile rispetto al fare dichiarazioni in un gruppo whatsapp.

Per vedere se il tuo datore di lavoro ti ha denunciato, puoi fare un’istanza del 335.

Se vuoi approfondire ulteriormente la questione, o incaricarmi di fare l’istanza, chiama ora lo studio al numero **059 761926** e prenota il tuo primo appuntamento, concordando giorno ed ora con la mia assistente; puoi anche acquistare direttamente da [qui](https://blog.solignani.it/assistenza-legale/consulenza/): in questo caso, sarà poi lei a chiamarti per concordare giorno ed ora della nostra prima riunione sul tuo caso; a questo link, puoi anche visualizzare il costo.

Naturalmente, se vivi e lavori lontano dalla sede dello studio – che è [qui](https://goo.gl/maps/sS4isyhSuYDnP3Nz5), a Vignola, provincia di Modena, in Emilia – questo primo appuntamento potrà tranquillamente avvenire tramite uno dei sistemi di videoconferenza disponibili, o anche tramite telefono, se lo preferisci. Ormai più della metà dei miei appuntamenti quotidiani sono videocall.

Guarda questo (https://youtu.be/ksoPba2DM1A) per sapere meglio come funzionerebbe il lavoro con me.

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– 😍 Metti «like» adesso, se ti è piaciuto questo post, e lascia un commento se vuoi dire la tua, risponderò volentieri; condividi liberamente, in qualsiasi modo, questo post se pensi che possa piacere o interessare a qualcun altro.

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Denuncia querela per truffa: come sapere che cosa ne è accaduto?

nel 2008 sono stato truffato assieme con altre persone in tuttaItalia, praticamente dovevo guidare una macchina SMART CON UNA PUBBLICITÀ PER 4 ANNI SENZA PAGARE NULLA, per cui dopo i 4 anni mi facevano il passaggio , gratis, ma le cose non sono andate così, come per altra gente la stessa cosa, avendo versato una caparra non abbiamo visto nessun rimborso.ho fatto una querela ai carabinieri di Firenze, e i carabinieri anno denunciato a questo signore alla procura della repubblica di milano. Ma sino a oggi non ho saputo più nulla, se anno condannato ho se anno archiviato. I carabinieri diFirenze non sanno nulla, cortesemente volevo sapere da lei in quale ufficio della procura di milano posso chiedere informazioni in merito.

Per sapere in che stato si trova un procedimento penale, bisogna depositare una istanza del 335, di cui abbiamo già parlato in un altro post, alla lettura del quale rimando per maggiori approfondimenti.

Generalmente, l’istanza si deposita presso la segreteria della Procura. Chiaramente, ci possono essere «usanze locali» diverse, ma queste sono cose di cui si viene a conoscenza senza problemi nel momento in cui si contattano gli uffici.

A parte questo, il problema di questo tipo di querele e vertenze è che, alla fine, si traducono quasi sempre in un recupero crediti, con tutti i problemi che sono connaturati a questo genere di pratiche, relativi per lo più al concetto di solvenza.

Ti consiglio di leggere con attenzione la relativa scheda e valutare se e quanto ti conviene investire nel coltivare questa posizione.

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Come difendersi da una accusa di diffamazione per messaggi scritti in un gruppo su facebook

Mi sono ficcato in un bruttissimo problema. Il fatto è che sono stato offeso su facebook su un gruppo da una tipa. Io stupidamente, al posto di fregarmene ho risposto con la stessa patetica moneta, ovvero con offese pensando che finisse lì. Questa tipa, allora, è andata a denunciarmi salvando tutte le offese che le sono arrivate da me e cancellando il post iniziale di offese creato da lei, almeno da quel che dice. Io le offese non me le son salvate perchè non avrei mai pensato che sarebbe arrivata a denunciarmi e adesso non posso più salvarle perchè cancellate dal moderatore. Io sono del Veneto mentre lei della Campania. Quindi secondo la tua esperienza come finirà la questione? Su internet ho scoperto che per diffammazione aggravata potrei rischiare 3 anni o una multa di 15000. Ammetto di essere stato stupido e impulsivo, ma che comunque è stata lei ad iniziare con un augurio di morte accompagnato con innumerevoli insulti. Sono spacciato? Piuttosto di pagare vado in carcere.

Intanto, bisogna vedere se questa persona ha presentato effettivamente la denuncia o no. In realtà, tante denunce vengono minacciate, ma poi molte persone quando devono avere a che fare con carabinieri o avvocati preferiscono lasciar perdere. Per verificare se è stata depositata, si può presentare una istanza del 335.
Per quanto riguarda invece le prove del fatto, che potrebbero essere utile se il procedimento poi andasse avanti, forse si può recuperare tutta la discussione originale dalla cache del tuo browser, lo stesso con cui l’avevi visualizzata la prima volta (e sempre che questo non sia avvenuto, ad esempio, tramite l’app di facebook del telefonino); puoi sentire da un tecnico informatico o magari anche solo un amico esperto di computer se riesce ad accedere alla cache e a recuperare la discussione originale.
Per il resto, è impossibile dire come possa finire una vicenda di questo genere, anche con tutta l’esperienza del mondo. Soprattutto, ne stiamo parlando senza nemmeno aver menzionato le espressioni esatte che sono state utilizzate, che sono la prima cosa da esaminare per vedere se c’è il reato di diffamazione o meno. Se sei incensurato, posso dirti che è pressoché impossibile che tu finisca in carcere, con ogni probabilità la pena che ti sarebbe mai applicata se le cose dovessero mettersi per il peggio sarebbe sospesa, qualunque essa possa essere.
Un tentativo che si potrebbe fare è un approccio negoziale tramite un legale esperto della materia e dotato appunto di buone capacità di negoziazione, per sistemare la questione in modo amichevole.

se si fa parte dei commentatori di un blog verso cui è stata fatta una denuncia per diffamazione cosa si può fare?

Qualche giorno fa su un blog che si occupa di argomenti faceti come tv e reality le moderatrici hanno messo in home page un avviso per gli utenti in quanto alla loro porta si è presentata la polizia postale.Pare che qualcuno nel lontano 2009 si sia ristentito di qualche commento, facendo partire una denuncia per diffamazione. Per di più l’archivio del blog non contiene più tali dati risalenti a tale data cosi quindi non è possibile rileggere e constatare a che tipo di messaggi ci si riferisca. Oltre le moderatrici chiamate come “testimoni o persone informate sui fatti” gli utenti coinvolti non sono stati contattati. Infatti privatamente una moderatrice mi ha detto di aver letto il mio nick tra il cumulo di pagine presentatele dalla polizia,ma ripeto io non sono stata contattata da nessuno. Come dovrei reagire secondo voi? Attendere che dal giorno alla notte qualcuno citofoni a casa mia? Presentarmi a casa di questo signore, visto che mi è stato detto chi è il denunciante?

Innanzitutto, dovresti presentare una istanza ex art. 335 cpp.

Contattare il denunciante, cosa che non andrebbe comunque fatta presentandosi a casa sua, ma per lettera, meglio ovviamente se tramite un legale, sarebbe del tutto prematuro; è una cosa, semmai, che si può valutare di fare in seguito, nel caso ci sia un problema effettivo da risolvere e che si possa pensare di farlo tramite negoziazione con lo stesso.

Per il resto, gli archivi dei blog, se non sono stati conservati dagli autori, generalmente si possono ricostruire tramite servizi come way back machine o altri, che a me stesso è capitato di usare tante volte nei processi.