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diritto

I no green pass di Novara: un errore evitabile.

La figura non eccezionale dei no greenpass dei giorni scorsi a Novara, vestiti a-la-Auschwitz, é un precipitato del fatto che si pensa troppo spesso che le battaglie – anche quelle giuste, come io ritengo essere quella contro il green pass – sia preferibile condurle con l’indignazione piuttosto che con la logica.

La logica però, tutto al contrario, resta indispensabile e molto più feconda dell’indignazione o di paragoni, completamente infondati e pieni di fallacie, come quello tra la situazione di noi non vaccinati e quella degli ebrei ai tempi del nazismo, due cose che non hanno davvero niente a che fare l’una con l’altra.

Questo non significa che il green pass sia un istituto apprezzabile; esso resta, tutto all’opposto, un’idea abominevole realizzata in modo demenziale che deve essere spazzata via dall’ordinamento prima possibile.

Ma lasciamo che a fare paragoni demenziali sia Burioni con la sua dittaturapneumatica, noi cerchiamo di portare avanti questa battaglia con la serietà e la compostezza necessarie per vincerla.

Abbiamo il rosario da tenere in mano e da recitare: non ci serve niente altro e soprattutto non abbiamo proprio bisogno di pagliacciate.

Detto questo, va però anche sottolineato che un po’ di enfasi e un po’ di slogan fuori dalle righe é normale che ci siano in ogni manifestazione, guarda ad esempio le boiate che sono state mostrate nelle piazze di protesta contro la bocciatura del ddl Zan: in questo caso però l’indulgenza dei media e della politica in generale é stata molto più ampia, perché, a passarle al setaccio, si sarebbero trovate tante cretinate anche in quei cortei.

Questo, alla fine, é un motivo in più per cercare di lavorare meglio e con quanta più intelligenza possibile.

Evviva noi.

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counseling

Draghi, Mattarella, Speranza: vietato criticare.

Tolgono la libertà e il lavoro a milioni di persone ma gli indagati
sottoposti a perquisizione sono 4 poveretti che hanno avuto l’ardire
di criticarli, magari un po’ pesantemente, sui social.

Certo, perché quella dei 4 poveretti é addirittura una «campagna
d’odio» (queste le parole del corriere del siero), mentre chi scrive e
promulga una normativa liberticida, che non ha nessun altro paese al
mondo e che non c’era nemmeno ai tempi del fascismo, è mosso invece da
puro amore.

Ovviamente i media dalla parte di chi stanno?

Però non è una dittatura, no.

Tranquillo.

«Dalle prime ore di questa mattina, la Digos di Roma e la polizia
postale stanno effettuando 4 perquisizioni personali e informatiche
nei confronti di altrettante persone residenti in varie città del
territorio nazionale. Sarebbero loro ad aver avuto un ruolo
significativo nella campagna d’odio, veicolata sul web anche
attraverso insulti e minacce, nei confronti del presidente del
Consiglio, Mario Draghi, in seguito alle misure adottate per il
contenimento della pandemia.»

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diritto

I media più importanti sono venduti al covidismo.

Questa intervista della professoressa Poli é importante, oltre che per
le valutazioni tecniche sui preparati per il covid, soprattutto come
testimonianza del fascismo e della miopia dei media mainstream.

Tra essi, spicca oggi soprattutto il Corriere della sera, ormai
ribattezzabile Corriere del siero, che, lungi dal cercare di fornire
un’informazione completa nell’interesse della popolazione in una
materia estremamente delicata come quella della salute, soprattutto
dei più giovani, si rende complice della foga vaccinista e del regime
del covidismo, per cui i cittadini vanno solo messi in fila e
in(o)culati uno dietro l’altro.

Allo stesso identico modo in cui si marchiano le vacche, come chiunque
abbia mai visto come funziona un hub vaccinale può confermare.

Ecco chi sono i terribili «no vax»: persone autentiche che hanno dubbi
più che legittimi sulla bontà dei ?vaccini e sull’opportunità di
vaccinarsi.

Però bisogna criminalizzarli, e fare in modo che non vengano né
esauditi né tantomeno ascoltati, perché dare spazio alle loro voci
aumenterebbe l’«esitanza vaccinale», quando invece gli Italiani devono
solo credere, ubbidire e vaccinare o farsi vaccinare.

«Il Corriere della Sera ci disse che non avrebbe pubblicato niente che
potesse alimentare l’esitanza vaccinale»

É importante resistere.

I mezzi a disposizione sono pochi, le vaccate sono tantissime.

Se non hai già provato a chiedere l’esenzione, ti consiglio di
valutare di farlo: può essere importante farlo, sia per te che per
tutti gli altri.

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counseling

Stai attento a quel che ti metti in testa.

Ancora credi alle razzate che ti raccontano i media, che raccatti sui
social o ti arrivano come catene?

Il 90% dell’informazione é scorretta, buona parte di questo 90% é
fatta di vere e proprie bufale, reali idiozie prive di qualsiasi
costrutto, senza né capo né coda.

Video in cui persone, con grande sicurezza e convinzione, sostengono
idiozie gigantesche, articoli balordi, proposte di iniziative,
petizioni e altre idiozie appunto senza costrutto e sensatezza… E
quanto più un discorso é infondato, tanto più viene sostenuto con
convinzione e protervia.

É ora di smetterla, prima che i danni diventino ancora maggiori di
quelli che si sono già prodotti.

Devi fare quanto segue:

1) mettiti, con cura e discernimento, alla ricerca di fonti autorevoli;

2) connettiti con quelle fonti: tramite abbonamento, sottoscrizione,
post-it sullo specchio del bagno che ti ricorda di guardare il tal
sito o comprare il tal giornale – quello che ti pare, ma connettiti,
cioè fai in modo di riceverne costantemente i contenuti, di essere
avvertito di quel che viene pubblicato in modo da avere la possibilità
di seguirlo;

3) ignora tutto il resto;

4) davvero, ignora tutto il resto: non importa se c’è un avvocato, la
maggior parte degli avvocati non capisce un razzo, soprattutto di
diritto, o magari è solo alla ricerca di notorietà, non importa se c’è
il tal politico o il tal altro personaggio… se non fa parte delle
fonti che sei sicuro siano autorevoli e affidabili é molto
probabilmente una boiata;

5) non condividere mai NIENTE se non sei assolutamente certo della
bontà e sensatezza del relativo contenuto: non sei un demente, perciò
niente «non so se è vero, ma io intanto lo condivido», all’esatto
opposto condividi solo quello che ti pare sensato e fondato,
tipicamente perché viene dalle tue fonti autorevoli ed attendibili;

6) davvero basta condividere a razzo di cane, basta: contribuisce solo
ad aumentare la confusione; chi legge non ha quasi mai capacità di
discernere, quindi non dare informazioni stupide e demenziali a
persone che potrebbero non capire che sono tali e che potrebbero
venirne danneggiate;

7) per contro, condividi più che puoi tutto quello che sai essere
fondato, sensato, utile, focalizzato – tipicamente quello che viene
dalle tue fonti selezionate ed autorevoli;

8) iscriviti al mio blog: non sarà perfetto, patinato, puntualissimo
(lo aggiorno per lo più da solo nei pochi spazi liberi che mi lascia
una professione che mi occupa sempre più ore ogni giorno), ma almeno
non ci sono boiate, anzi le boiate spesso le denuncio come quella del
free pass, che é una cosa che semplicemente non funziona perché il
diritto non opera in quel modo, ma anche tante altre; credo in ogni
lettera di ogni parola che scrivo nel mio blog e del fondamento e
della sensatezza di quello che scrivo mi assumo personalmente la
responsabilità, da oltre vent’anni;

9) condividi questo post: é fondamentale per affrontare la situazione
attuale, qualsiasi sia il proprio orientamento (pro vax, no vax free
vax, ecc.), che quante più persone possibile abbiano la consapevolezza
di quanto é marcia l’informazione che circola su media, social, gruppi
e catene; é fondamentale che ognuno sviluppi quanto più possibile la
capacità di discernimento e che ognuno scelga le fonti autorevoli per
non riempirsi la testa di idee e dati sbagliati e demenziali, che poi
portano a decisioni sbagliate;

10) davvero, condividi questo post più che puoi, tramite messaggi
privati, su Telegram, nei gruppi, facebook, Twitter, LinkedIn, VK,
mail, ai tuoi parenti, amici, cani, gatti e animali da compagnia… La
consapevolezza della fallacia dell’informazione, dell’altissimo
livello dell’inquinamento informativo attuale é fondamentale per
ognuno di noi, ognuno di noi deve partire da qui, per andare poi dove
preferisce, ma in base ad una scelta consapevole basata su
informazioni corrette, serie, autorevoli, attendibili;

11) fatti questa domanda: stai attento a tutto quello che mangi, a
tutto quello che ti metti in bocca? Allora perché non stare
altrettanto attento a quello che ti metti in testa? Considera che
quello che ti metti in testa, se è sbagliato, può fare molto più danni
di una frittura, ma molti di più

Evviva noi.

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diritto

Green pass: attenzione alle bufale!

Il primo problema della lotta al greenpass sono le capacità cognitive
di coloro che questa lotta devono farla e la qualità delle
informazioni di cui dispongono.

É una verità antipatica, ma andava detta e andava detta subito.

Nei giorni scorsi é stata fatta circolare con convinzione questa vera
e propria «bufala»:

«Draghi ha firmato un DPCM per il Green Pass, non un decreto legge
deliberato dalle Camere.
Non è possibile istituire un obbligo di tale portata per DPCM e
neanche per decreto legge: la nostra Costituzione lo vieta!
Lo prevede solo dopo la delibera di una legge approvata dalle due
camere e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale.
E infatti, Il testo del DPCM di Draghi, per scritto non cita mai che è
obbligatorio.
Ma a parole si sta facendo credere che l’obbligo ci sia e che entri in
vigore dal 5 agosto.
Il green pass, quindi, non è obbligatorio, non è una legge e, allo
stato attuale non ha nessun valore, come invece vogliono far credere.
Si tratta invece dell’ennesimo esperimento sociale, perché vogliono
farvi preoccupare preventivamente sul fatto che non potrete fare nulla
se non lo avete.
Ovvio però che, se la gente lo accetta il suo uso verrà esteso sempre
di più, perché puntano alla “consuetudine”, dove non possono arrivare
con la legge.
Il DPCM, infatti, non cita in nessuna parte in modo esplicito
l’obbligo, perché violerebbe palesemente gli art. 13 e 16 della
Costituzione.
Così come chiunque lo richieda e lo ponga come obbligo allo stato
attuale violerebbe i due articoli della Costituzione…»

Questa é una congerie di cazzate. Sia sufficiente esaminare il primo paragrafo:

a) il provvedimento non è stato affatto un dpcm, ma un decreto legge;
io te l’avevo detto, ne ero certo, perché ne parlava il sito dello
stesso governo, quindi era una informazione disponibile correttamente;
b) i decreti legge sono atti del governo e non sono “deliberati dalle camere”.

Io non so chi abbia scritto queste merdate, anche se sembrano l’opera
di un bambino di dodici anni semplicemente intenzionato a prendere in
giro un mondo di adulti che stavano per lui diventando un po’ troppo
isterici, il punto piuttosto é vedere quanto questa vera e propria
catena é stata fatta circolare e con quale convinzione contenesse
notizie utili quando invece è solo uno sproloquio.

Quindi la prima consapevolezza da prendere é che mancano la formazione
e le capacità cognitive che servirebbero per questa battaglia.

Partire dal sapere di non sapere diventa quindi il primo passo per
avere qualche speranza di impostare le cose con un minimo di
costrutto.

Le boiate che girano sono tantissime, affidati solo a fonti
qualificate e che ritieni possano essere degne di fiducia, che di
solito non trovi sui social – anche per questo ho deciso per questa
importante fase di restare solo nel blog.

Ovviamente, non è che dall’altra parte le capacità cognitive siano
migliori, ma in quel caso tanto meglio, a me interessa la battaglia a
favore della libertà vaccinale, non certo quella per l’adesione
acritica a tutto quello che fa il governo.

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counseling

Panpsicosi: spetta a te decidere di liberartene.

Dozzine, ormai centinaia di volte mi è stato benevolmente augurato, da
gente «rimasta umana», di ammalarmi e finire in terapia intensiva,
anzi se possibile ancora meglio ammalarmi e restare senza cure, fuori
dal SSN, considerato che «non avevo rispetto» e quindi non meritavo la
sanità pubblica.

Praticamente tutte le volte che ho parlato della panpsicosi, che ho
detto che il covid é la prima epidemia della storia senza un numero di
morti minimo per poterne parlare seriamente in quei termini, che ho
messo in dubbio la bontà del vaccino e che ho denunciato la
inaccettabile porcata fascista e il vero e proprio stupro di Stato
dell’obbligo vaccinale per i sanitari, mi é stata istericamente
augurata quella triste sorte, sicuramente per dare quel «rispetto ai
morti» che io non stavo loro pagando.

Tutto all’opposto, ogni volta che quegli zombie mi auguravano di
crepare mi sono sentito più vivo, così come mi sento ancora di più
oggi, senza aver mai fatto un tampone, dopo aver stretto la mano di
ogni cliente che mi é entrato in studio che ne aveva bisogno, tolto la
mascherina a gente che parimenti aveva bisogno di parlarmi facendosi
guardare in faccia da me, dopo aver pressoché tutti i giorni
sputtanato a dovere il giornalismo demenziale, gli scienziati idioti,
i politici conigli e i sanitari per lo più castrati che abbiamo in
Italia.

Quelli che sono sempre più morti nel frattempo sono loro, sprofondati
in paure e psicosi che resistono a qualsiasi ragionamenti e
soprattutto all’evidenza della realtà, completamente avviluppati dalla
ragnatela di cazzate sapientemente ricamata loro intorno da media,
governo e sistema, appesi uno per uno, ciascuno nella propria cantina,
come salami in attesa di essere mangiati.

Ci rivedremo a settembre, buona estate a tutti.

Rock n’ roll.

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counseling

A bagno di cazzate: così vive l’uomo di oggi.

Non c’è niente di più inquinante e distruttivo sia per le capacità
logiche che per il benessere spirituale di una cazzata.

Purtroppo, l’uomo di oggi vive in una società in cui la maggioranza
sostiene con convinzione e sistematicamente pure cazzate.

Sempre l’uomo di oggi, sfortunatamente, non dispone se non in parte e
per alcuni casi degli apparati critici necessari per posizionarsi
adeguatamente di fronte al vero e proprio fiume di boiate da cui è
inondato tutti i momenti da parte degli «altri».

Tra gli altri, vanno annoverati tutti: parenti, amici, connessioni dei
social, media, cosiddetti esperti e chi più ne ha più ne metta.
Spesso, purtroppo, anche la scuola.

L’uomo di oggi è un uomo che vive letteralmente a bagno di cazzate.

Non ha mai avuto così pochi apparati critici come oggi, non ne ha mai
avuto così bisogno come oggi.

Comincia con un po’ più di diffidenza e con la considerazione per cui
la maggioranza é sempre e solo un criterio quantitativo, mai
qualitativo, come giustamente ricordava Bobbio.

Non fare la scimmietta, se un’opinione é condivisa dalla maggioranza
non è affatto detto che sia vera; anzi, spesso è più probabile
l’esatto contrario.

Fai sempre attenzione a quello che ti metti in testa.

Niente «non so se è vero, ma io intanto lo metto in testa» prima
verifichi con cura se é vero o meno e solo dopo te lo metti in testa,
che di cazzate nel cranio ne hai sicuramente già abbastanza.

Non vuoi il vaccino perché non sai cosa c’è dentro. Non mangi certi
cibi perché stai attento a tutto quello che ti metti in bocca.

Presta altrettanta attenzione a quello che ti metti in testa.

Se pensi che questo post possa essere utile o interessante per qualcun
altro, mandaglielo, condividilo, come ti pare.

Evviva noi.

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cultura pillole

Morti per covid? No: fattoidi!

Un esempio meraviglioso di come sia falsa e distorta l’informazione dei media in tempi di dittatura sanitaria o comunque «pandemia» da coronavirus.

Guarda questo articolo della sempre meravigliosa Repubblica che dice due cose diverse nel titolo e nel corpo del testo.

Secondo il titolo dell’articolo, l’uomo sarebbe morto di coronavirus. Anzi, più che morto sarebbe stato «distrutto», immagine che evoca una morte orribile tra mille sofferenze e prostrazioni.

In realtà, leggendo oltre, si scopre che la vera causa del decesso, tutto al contrario, é una infezione batterica ospedaliera, cioè contratta nell’ospedale dove si era recato per curarsi dal coronavirus.

Probabilmente, se non fosse entrato in ospedale per il covid non si sarebbe infettato e non sarebbe morto.

Ma il punto non è nemmeno questo: il punto è capire bene il modo distorto in cui funzionano i media.

Oggi, esattamente come ai tempi del fascismo, bisogna leggere tra le righe.

Altrimenti non sai cosa é successo davvero.

Il titolo, qui, é completamente erroneo. Se ti fermi al titolo, l’informazione che ne ricavi é erronea.

Un dato falso entra nella tua mente per sempre.

La tua mente non si riempie di fatti, ma di fattoidi cioè di cazzate.

Factoid è un termine coniato da Norman Mailer, nel 1973 nella sua biografia su Marilyn Monroe, che lo ha descritto come un “fatto che non esiste prima di apparire in una rivista o un giornale“.

Quanti sono i fattoidi diffusi dai media italiani e stranieri che abitano nelle nostre teste e della cui esistenza e verità siamo convinti?

Quelli che si sparano per disperazione dopo aver ricevuto un tampone positivo ne avevano ad esempio sicuramente la testa piena. Si sparano perché la narrativa dei media é quella di un virus che «distrugge» e quindi non lascia scampo.

Sei sicuro, a questo punto, che sia quello che non mette la mascherina ad attentare alla salute pubblica?

O non è piuttosto chi diffonde ad arte notizie false sulla realtà con l’evidente scopo di indurre timore e paura ingiustificati?

Lascia la tua opinione nei commenti.

Qui siamo su un blog indipendente, nessuno ti toglierà mai la libertà di parola.

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cultura

Morte a una certa: tragedia o ciclo naturale?

87 anni lui, 84 lei.

Muoiono.

Per la Gazzetta di Modena é una «tragedia».

É corretta come definizione o non dovremmo piuttosto parlare di un ciclo naturale?

A che età deve morire una persona perché non sia una tragedia, ma il naturale esito della vita di tutti?

La causa del decesso, poi, é il #covid o l’età avanzata o un po’ tutte e due?

PS il primo paragrafo del pezzo é comunque da Pulitzer: «il covid non conosce tregua nel lasciare le sue tragiche conseguenze sulle persone», ma che cazzo…

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diritto

Covid e vaccini: quale verità?

seguo con interesse i suoi post su Facebook nel gruppo di counseling e li trovo significativi e profondi.
Sono anch’io una counselor ma non avvocato.
Questo periodo di forzata permanenza a casa mi ha sconvolto anche perché l’azienda ci ha lasciato in smart working e qui penso di non poter fare proprio nulla pur avendo avuto un disturbo intenso di ansia documentato da certificato medico.
Mi sono attrezzata con una fuga a Rimini e pensando al coworking.
Quel che mi domando invece adesso ,ed è una domanda che può essere utile anche per altri, è questo se la dittatura attuale, perché tale la ritengo, ci imponesse il vaccino, un professionista come lei potrebbe aiutarci o un’eventuale associazione di difesa dei diritti umani.
grazie e i suoi post son sempre bellissimi

Innanzitutto grazie per le tue belle parole.

Per quanto riguarda la situazione che stiamo vivendo, il discorso è molto complesso ovviamente.

Man mano che passa il tempo, le reali caratteristiche del virus, presentato inizialmente come una specie di moderna pestilenza che avrebbe decimato la popolazione, si stanno sempre più palesando per quelle che sono.

Ognuno di noi conosce diverse persone che hanno contratto l’infezione e che sono guarite. Io stesso stamattina ho ricevuto in appuntamento, per una separazione, una persona che sembra sia stata infettata due volte – o quantomeno ha fatto prima un tampone positivo, poi uno negativo, poi uno di nuovo positivo (anche sull’affidabilità dei tamponi ci sarebbe da discutere) – e che adesso comunque sta bene.

Diversi miei clienti del counseling, che ho seguito in questo periodo e nel primo lockdown anche tramite Skype, si sono infettati e sono guariti, riferendo di una malattia paragonabile ad una pesante influenza stagionale.

Naturalmente, accanto a questi casi dal decorso più favorevole ci sono anche altre situazioni in cui ci sono state complicanze gravi, quando non addirittura letali, per cui non mi sento di consigliare a nessuno di dismettere le precauzioni suggerite o prescritte dall’autorità, ma anzi ritengo opportuno, per prudenza, continuare invece a seguirle.

Resta però la sensazione di un fenomeno che è molto meno grave ed invasivo di quello che era stato presentato inizialmente, con resoconti giornalistici e da parte dei media di grande effetto.

Il vaccino, poi, non è un vero e proprio vaccino, a quanto si è capito, ma una terapia genica destinata a cambiare la struttura delle nostre cellule. Qui mi fermo perché non sono un biologo e non possiedo le competenze necessarie per poter approfondire maggiormente.

Al momento, mi sento di dire che tutti i discorsi intorno al vaccino convincono poco, così come gli altri relativi all’epidemia in generale: non si capisce da dove abbiano tratto quelle percentuali sull’efficacia del vaccino, con una specie di gara o balletto tra il vaccino di una marca piuttosto che di un’altra a seconda della percentuale di successo – un numero al momento non calcolabile, ma che per alcuni giorni nonostante tutto è stato sulle prime pagine di tutti i giornali.

Alcuni esponenti sanitari peraltro hanno anche candidamente ammesso che il vaccino non serve per non ammalarsi, ma per ridurre le conseguenze potenzialmente gravi in caso di infezione, cui si resta ugualmente sottoposti. Da questo punto di vista, il vaccino contro il coronavirus, stranamente annunciato il giorno dopo le elezioni americane, non sembra essere molto diverso dall’ormai classico vaccino antinfluenzale che da qualche anno a questa parte le compagnie del farmaco e le autorità sanitarie propongono specialmente ai soggetti più deboli come gli anziani e che però ha dato esiti non sempre felici, con soggetti che hanno accusato sintomi influenzali a seguito proprio del vaccino e altri soggetti che si sono ammalati ugualmente – insomma anche questo vaccino sembra più una operazione commerciale che un presidio sanitario utile, anche se non sono certo in grado di dare conclusioni definitive, questo spetta a chi è più esperto di me, queste sono solo le mie impressioni.

C’è un altro aspetto da considerare per chi tende a vedere una natura almeno in parte complottista dietro a tutta questa vicenda del coronavirus e cioè la dimensione internazionale della vicenda, che non possiamo certo trascurare.

Certo, costituire un’associazione e opporsi legalmente a quello che si valuterà non essere opportuno può essere importante, ma il fenomeno è davvero molto grande e diffuso a livello internazionale: non so cosa possiamo fare noi in Italia, un paese che ormai è in periferia rispetto al vero potere.

Ovviamente, questo non è un motivo per rinunciare a difenderci.

Forse è ancora un po’ troppo presto per trarre qualche conclusione ferma e definitiva, merita tenere tutto bene sotto controllo, cercando di diventare sempre più in grado di selezionare i media che ci forniscono le notizie sulla base del quale leggere il fenomeno, dal momento che le versioni fornite dai mezzi mainstream sono a mio modo di vedere poco utili, quando non addirittura lontane dalla realtà.

Questi sono solo alcuni primi spunti, che mi sono venuti fuori parlando o meglio scrivendo «a braccio».

Restiamo in contatto.

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