Categorie
diritto

Garanzia alla banca per ex moglie: come liberarsi?

in regime di convivenza di fatto, ho fatto da garante alla mia compagna per avere un mututo bancario, atteso che la sua busta paga, all’epoca non le permetteva di ottenerlo. Oggi con la signora siamom di fatto separati, e a breve presenteremo la richiesta di separazione, le chiedo: se la signora non dovesse pagare più le rate del mututo ion sono tenuto a pagarle alla banca? e se si, cosa posso fare o chiedere al giudice per non essere onerato?

Ovviamente, vicende successive rispetto alle quali la banca è totalmente estranea, come la vostra separazione, non possono avere alcuna influenza sulla garanzia che hai prestato.

Detto in altri termini, nel momento in cui si decide di prestare una garanzia verso un terzo, di solito una banca, non ci sono eventi che possono intervenire tra chi ha prestato la garanzia e il garantito, altrimenti prestare una garanzia non servirebbe a niente.

Una garanzia è un vero e proprio contratto – di fideiussione – che intercorre tra il garante e la banca, dal quale non ci si può liberare appunto per vicende intercorre col garantito, che determinano magari un pentimento nel garante che però non può certo essere opposto alla banca.

Il giudice non ha alcun potere di annullare questa garanzia, se lo facesse commetterebbe un illecito e determinerebbe un danno ingiusto per la banca.

L’unico modo in cui puoi ottenere la liberazione dalla garanzia è quello in cui la banca, volontariamente, accetta di liberarti. Di solito la banca non si priva gratuitamente di una garanzia e quindi di un vantaggio a suo favore.

Questa situazione è molto comune nelle separazioni nel momento in cui la famiglia è unita uno dei membri garantisce per un altro, poi quando la famiglia si disgrega vorrebbe liberarsi, ma non si può, non è ammissibile che sia sufficiente la crisi familiare per determinare il venir meno anche delle garanzie che sono fatti su cui hanno fatto affidamento terzi che non hanno alcuna responsabilità ella crisi familiare…

Iscriviti al blog per ricevere il post del giorno, dal lunedì al venerdì, e sapere sempre come muoverti nelle cose giuridiche e non solo.

Categorie
diritto

Contratto con mobilificio e mancato mutuo: come recedere?

ho chiesto un preventivo in un mobilificio per l’arredo di casa.
MI hanno fatto un contratto e chiesto un piccolo acconto di 100 euro nonostante io
abbia specificato che ancora non avevo avuto l’esito del mutuo per cui è stato inserito alla fine del contratto che l’acquisto era legato all’accettazione del mutuo (l’ordine non è stato fatto).
A parte il fatto che volevo solo fare dei preventivi in giro per poi valutare e invece mi son dovuta fermare in quanto non potevo firmare contratti in giro, posso recedere adesso che il mutuo non è stato concesso?

Se ho ben capito, tu stavi tentando di acquistare una nuova casa, contraendo un mutuo.

In vista di tale acquisto, ti stavi informando per procurati poi l’eventuale arredo.

Premesso che per dire qualsiasi cosa di utile bisognerebbe vedere il contratto, nella sua interezza, comunque se effettivamente lo hai condizionato all’ottenimento del mutuo e questo, poi, non è stato concesso, a mio giudizio dovresti poter sciogliere il contratto precedente.

Sarebbe comunque preferibile che, tramite un avvocato, comunicassi ufficialmente la cosa alla società che gestisce il mobilificio, meglio se allegando copia della documentazione da cui risulta la mancata concessione del mutuo.

Tieni comunque presente che comunque quello che hai di fronte è un vero e proprio contratto, non certo un preventivo, considerando anche il fatto che hai dato un anticipo.

Se vuoi un preventivo per fare questa lettera, puoi chiederlo compilando il modulo apposito che trovi sul blog.

Categorie
diritto

Revocatoria del fondo patrimoniale: perderò la casa?

sono una mamma di 34 anni con due bimbi di 10 e 6 anni.
Mio marito ha fatto da garante in una SRL dove amministratore era suo zio e lui un normale operai :ora ditta non è fallita ma è in Concordato .
Una delle banche con la quale ha firmato delle fideussioni ha messo due decreti ingiuntivi sulla sua casa,nostra abitazione,con un mutuo di 19 anni ancora da pagare!
Abbiamo fatto il fondo patrimoniale e la vendita della suddetta casa a me e lui usufruttario.ora la banca chiede la revoca di ciò
La mie domande sono: conviene ancora pagare il mutuo?
La Banca aspetta i 19 ANNI di mutuo?
La casa ha un ipoteca fondiaria ed è ancora di un altra banca.
Il procedimento che hanno attuato è un 602 bis…..entro quanto dovremo lasciare la casa?

Non ho capito quasi niente, per farlo dovrei vedere la documentazione del caso, per cui mi limito ad alcune osservazioni generali che magari possono essere utili, restando inteso che la cosa che dovreste fare visti i valori in gioco sarebbe andare prima possibile da un legale degno di fiducia per farvi assistere.

Se non disponete di entrate o di un patrimonio sufficienti per compensare un professionista adeguatamente, forse potete chiedere l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato, sempre che ce ne siano i presupposti, ovviamente.

Il procedimento ex art. 602 bis cod. proc. civ. è un procedimento di tipo sommario che in teoria dovrebbe durare meno di quello ordinario, ma non è affatto detto e, in questi primi di applicazione, la tempistica è stata molto diversa a seconda del tribunale.

Piuttosto, un’azione revocatoria è una cosa abbastanza delicata, per cui dovreste costituirvi e difendervi in questo procedimento nel modo più efficace possibile.

La domanda circa la convenienza di continuare a pagare o meno il mutuo non ha senso se non si comprende bene la situazione e non si capisce come affrontarla o trattare più in generale il problema.

Molto probabilmente, l’unico approccio possibile è quello negoziale o di instaurazione di una trattativa, anche per questa cosa è assolutamente indispensabile l’aiuto di un bravo avvocato.

In conclusione, non ci sono affatto, come sicuramente sapete anche voi, soluzioni «pronte» per una situazione così difficile ed ormai degenerata, ci si può solo provare a lavorare sopra per vedere di riuscire a gestirla nel modo migliore, cercando ove possibile di risolverla o quantomeno di contenere i danni con un accordo che possa avere una qualche utilità per voi.

Categorie
diritto

Casa con mutuo: si può vendere anticipatamente?

Sono sposato da 7anni e abbiamo un figlio di quasi 18mesi. Sia io che mia moglie abbiamo un reddito mensile di circa €1500 netti al mese e siamo sposati con la formula della comunione dei beni. Abbiamo una casa di proprietà al 50% e dal conto di mia moglie prendono la rata del mutuo che a conti fatti termina tra 25 anni. Volevo sapere se la casa si può vendere in anticipo così con la vendita togliamo il mutuo e abbiamo il contante entrambi per ricominciare.

Il mutuo si può estinguere anticipatamente versando la somma dovuta al momento dell’estinzione. In base a leggi di tutela del consumatore, non ci sono nemmeno più le penali che c’erano un tempo per l’ipotesi appunto di estinzione anticipata.

La casa, essendo in comproprietà, si può vendere naturalmente solo con il consenso di entrambi.

Quindi quello che dovete fare è, sempre che vi sia l’accordo di tutti e due di procedere in questo senso, trovare un compratore, stipulare con lo stesso un contratto preliminare conseguendo un anticipo con il quale provvedere all’estinzione anticipata del mutuo e quindi stipulare il contratto definitivo di cessione o compravendita.

Probabilmente, l’operazione dovrà essere contestuale e avvenire al momento della stipulazione del definitivo. Sarà comunque il notaio al quale comunque dovrete rivolgervi, dal momento che per queste operazioni è necessaria la forma dell’atto pubblico, a strutturare la cosa nel modo migliore.

Categorie
diritto

Ex marito irreperibile: come si può fare?

SONO LEGALMENTE SEPARATA DAL23/12/2014, IN SEPARAZIONE DI BENI, CON CASA CONIUGALE DI MIA PROPRIETA’ ESCLUSIVA, ASSEGNATA (PER FORZA) A ME E A MIA FIGLIA MINORE DI ANNI 12, PER TALE IMMOBILE E’ STATO CONTRATTO UN MUTUO NEL 2002 COINTESTATO A ME E ALL’EX CONIUGE, CHE DA MARZO 2014 HA ARBITRARIAMENTE CESSATO DI PAGARE LA SUA QUOTA PER PENSI, € 155,00 MENSILI, FINO A QUANDO HO POTUTO E CIOE’ FINO A MARZO 2015 HO PAGATO IO PER INTERO, HO GIA’ AVVIATO RICORSO PER OTTENERE LA META’ NON PAGATA DALL’EX CONIUGE, ED HO ANCHE PROVVEDUTO, POICHE’ DISOCCUPATA DAL 05/06 U.S. A METTERE IN VENDITA L’IMMOBILE PER ESTINGUERE IL DEBITO RESIDUO ALLA BANCA DI € 39.000,00 ED EVITARE SOPRATTUTTO CHE LA BANCA, DATA LA MOROSITA’, METTA ALL’ASTA L’IMMOBILE ED IO E MIA FIGLIA CI RITROVEREMMO IN MEZZO A UNA STRADA, L’EX CONIUGE, SI E’ RESO IRREPERIBILE, SENZA FISSA DIMORA, CANCELLATO DAL COMUNE DI RESIDENZA DA OLTRE 5 MESI, NON SI SA NEMMENO COME FARGLI RECAPITARE COMUNICAZIONI DI OGNI TIPO?

La situazione è molto complessa, ma, come in tutte le cose, c’è sempre un primo passo da fare.

Nel tuo caso, il primo passo è una ricerca di rintraccio tramite un’agenzia investigativa che la maggior parte delle volte conduce ad un esito positivo, nel senso che la nuova residenza della persona che ci interessa viene individuata.

Purtroppo, molte persone non curano le denunce anagrafiche come dovrebbero, finendo per essere dichiarate irreperibili, ma questo non significa che siano scomparse davvero, tramite banche dati o indagini sul campo si possono ancora rintracciare.

Una volta ottenuta la nuova residenza del tuo ex marito, potrai quantomeno inviargli le diffide a tutela tua e di tua figlia. Può anche darsi che l’agenzia riesca a individuare il luogo di lavoro, con la conseguenza che forse potresti valutare un’iniziativa di recupero crediti.

Ci sarebbero molte altre cose da dire ma meglio fare prima il rintraccio e poi valutare tutto il resto. Leggi magari intanto le schede sulla diffida e sul recupero crediti.

Categorie
diritto

Mutuo su un immobile: si può trasferire su un terreno?

Mio suocero due mesi fa ha fatto atto di donazione di 3 immobili ai figli; uno di questi è intestato a mia moglie, dobbiamo chiedere un mutuo per ristrutturarlo ma su tale appartamento mio suocero ha ancora un mutuo ipotecario che scade tra 3 anni, la banca non fa problemi per dare a noi il nuovo mutuo ma dovremmo sommare i 3 anni che restano a mio suocero a quanto chiediamo oppure estinguerlo.
Chiedo , visto che di estinguerlo non ci sono i soldi, è possibile per mio suocero trasferirlo su un terreno di sua proprietà e finire gli anni che gli mancano visto che è quello che vuole fare lui senza gravare sul nuovo mutuo che mia moglie sta chiedendo?

Non è un problema giuridico, nel senso che con il consenso delle parti, e in particolare modo dell’istituto di credito, si può fare tutto quel che si vuole, il punto è che rimane necessario appunto questo consenso.

Non sarebbe il mutuo ad essere trasferito, ma ci sarebbe la costituzione di una nuova ipoteca a garanzia dello stesso, su di un nuovo e diverso bene.

L’unica cosa che potete fare, se volete realizzare questa operazione, è negoziare con la banca, illustrando dettagliatamente il vostro progetto ed evidenziando come l’istituto, con la nuova ipoteca, sarebbe comunque tutelato per la parte residua di mutuo.

Considerate comunque anche che, una volta che avreste il consenso della banca, realizzare questa operazione avrebbe dei costi. Innanzitutto, la banca vorrà una perizia di stima sul terreno sul quale si vorrebbe iscrivere ipoteca. Inoltre, per iscrivere ipoteca occorre sempre un atto pubblico, ragione per cui dovrete passare dal notaio.

Categorie
diritto

Tradimento del convivente: ha rilevanza giuridica?

convivo da 7 anni io sono un libero professionista e lei gestisce una attività ho un mutuo su un terreno di sua proprietà e vorrei separarmi da lei ma mi vincola a pagare e mi dice che le spetta la metà di tutti i miei averi compresa la mia casa di proprietà come devo fare? Sa che l ho tradita questo gioca a mio sfavore?

Per situazioni di questo genere, occorre pensare ad un vero e proprio progetto di vita dopo la separazione e non ci si può limitare a due o tre aspetti a «spot», che, per quanto si possa pensare siano importanti, non esauriscono affatto la trattazione del problema.

Il primo consiglio, pertanto, non può che essere quello di andare prima possibile a parlare con un avvocato, o acquistare una consulenza, in cui esaminare approfonditamente la situazione e cercare di definire una strategia per affrontarla, nel suo stato attuale e nelle sue eventuali, e magari probabili, evoluzioni.

Ciò doverosamente premesso, possiamo vedere velocemente gli aspetti da te indicati, per iniziare ad avere qualche prima idea.

La convivenza, in generale, è un’unione libera. Non c’è obbligo di fedeltà a livello giuridico, come c’è nel matrimonio: è solo un obbligo «etico» e morale, se vogliamo, tra i conviventi, come precipitato del rispetto che deve, o dovrebbe, esserci tra persone che hanno scelto di mettere le loro vite in comune. Ad ogni modo, il tradimento è privo di conseguenze giuridiche, anche se questo può suscitare disapprovazione.

I mutui contratti prima della cessazione della convivenza sono contratti che devono essere rispettati. Ovviamente, non si può chiedere la risoluzione del mutuo per la cessazione della convivenza.

Per quanto riguarda la divisione del patrimonio, a me non risulta che sia così, però è un aspetto che sicuramente sarebbe meglio approfondire.

Categorie
diritto

Chi rinuncia all’eredità può acquistare uno dei beni dell’asse successivamente messo all’asta?

mia cognata e’ deceduta, mentre la sorella e la madre hanno rinunciato all’eredita’, mio marito (erano gli unici tre eredi) ha accettato.
In seguito abbiamo scoperto che mia cognata oltre ad avere dei debiti aveva anche un grosso mutuo con garanzia ipotecaria sulla casa.
Ora le chiedo in caso mio marito non pagasse piu’ il mutuo e la casa venisse messa all’asta l’altra mia cognata (quella rinunciataria) potrebbe acquistarla?

Direi proprio di sì.

L’art. 571, comma 1°, cod. proc. civ. dice che «ognuno, tranne il debitore, è ammesso a offrire per l’immobile pignorato».

La giurisprudenza ha aggiunto che questa disposizione va interpretata in modo letterale, senza possibilità di applicazione analogica: infatti «nell’espropriazione forzata immobiliare è legittimato a fare offerte all’incanto e offerte di aumento di sesto anche il coniuge del debitore esecutato in regime di comunione legale dei beni, poiché la norma che esclude la legittimazione del debitore esecutato è eccezionale, non suscettibile di applicazione per analogia» (Cass. civ. 02.02.1982 n. 605, Foro It., 1982, I, 1979, Giust. Civ., 1982, I, 1250).

C’è da notare che la banca non è affatto obbligata a promuovere un’esecuzione di tipo immobiliare nei confronti di tuo marito, potendo preferire altri mezzi di realizzazione.

Categorie
diritto

Posso smettere di pagare il mutuo della casa familiare rimasta al mio fidanzato?

ho acquistato 5 anni fa una casa col mio ex fidanzato con mutuo cointestato…l’anno scorso ci siamo lasciati, io sono tornata dai miei e per un anno ho continuato a pagare metà della rata del mutuo. Ora lui vorrebbe accollarsi tutto ma la maggior parte delle banche non fa più l’accollo liberatorio…io sono stanca di pagare una casa dove non abito più da una anno ma lui non ci sente…non siamo né sposati né tantomeno genitori…cosa posso fare? se blocco il rid succede qualcosa?

Non succede niente, anzi ti mandano una cesta a casa per Natale…

Purtroppo non puoi uscire da un contratto che hai firmato tu se tutte le parti del contratto compresa la banca non vi acconsentono.

Il massimo che puoi fare è una scrittura privata con il tuo ex compagno in cui regolate i rapporti tra di voi.

Se, come mi sembra di capire, sarà il tuo ex compagno ad acquistare la tua quota di 1/2, in questa scrittura dovreste prevedere anche questo aspetto, rendendola un preliminare di compravendita.

Sul termine dovete studiare la soluzione che si attaglia meglio al caso concreto.

Vi suggerirei di chiedere un preventivo per farvi seguire da un avvocato in questa operazione, i valori sono troppo importanti per fare da soli, naturalmente ne potete prendere uno tutti e due insieme.

Categorie
diritto

Posso lasciare la mia casa alla banca se non riesco a pagare il mutuo?

ho un mutuo che non riesco a pagare e la casa è in vendita già da 4 anni e non si riesce a vendere nonostante il prezzo stracciato, visto che se anche la vendessi potrei giusto saldare il mutuo e le spese notarili è possibile lasciarla direttamente alla banca a saldo dell’ipoteca evitando tutta la procedura di pignoramento?

Purtroppo non puoi obbligare un creditore ad accettare, in pagamento di un tuo debito, il tuo bene, rispetto al quale il creditore potrebbe non essere interessato, come sicuramente non è nel tuo caso.

Sarebbe un caso di datio in solutum o prestazione in luogo dell’inadempimento, per la quale è sempre richiesto il consenso del creditore.

Non ci sono istituti giuridici o regole che tu possa utilizzare in una situazione come questa, l’unico modo di trattare il problema è mediante un approccio negoziale.

Questo significa, almeno a mio giudizio, incaricare un bravo avvocato, con spiccate capacità di mediazione e negoziazione.